Una lunga gelida estate
8 – Il Vampiro
La nascita di un mito
John Polidori era figlio di Gaetano Polidori, già segretario di Vittorio Alfieri emigrato in Inghilterra e sposato ad una inglese. John, laureato in medicina ma mosso da ambizione di successo in campo letterario, divenuto medico personale di Lord Byron, lo accompagnò nel suo viaggio attraverso l’Europa nel 1816. Di questo viaggio tenne un diario, con l’intenzione di darlo alle stampe, secondo la moda dell’epoca.
In esso c’è una lacuna tra il 2 luglio (“Piovuto tutto l giorno. In serata con la signora [Mary] Shelley”) e il 5 settembre (“Non ho scritto il mio diario fino ad ora per negligenza e dissipazione. Ho avuto una lunga spiegazione con Shelley e Lord Byron; ho tentato di sparare a Shelley un giorno sull’acqua”). Dopo questa data le strade di Polidori e Byron si separeranno.
Quella che segue è una pagina del diario di John Polidori che fu strappata dall’autore e rinvenuta casualmente sotto una piastrella della sua camera durante una mia visita a Villa Diodati.
“[? Lug]io 1816. La mia storia della donna dalla testa di scheletro non è piaciuta. Come non era piaciuta la mia opera teatrale. Hanno riso di me, ancora una volta.
Byron e Shelley sono sempre assieme e parlano di poesia, di letteratura e non mi considerano degno della loro compagnia. La signorina Clare Clairmont non fa altro che lamentarsi del disinteresse di L[ord] B[yron] nei suoi confronti. Solo la signora [Mary] S[helley] è gentile con me. Quanta compassione provo per lei, creatura così intelligente e dotata, unita in un legame extraconiugale ad un uomo così indegno del suo amore, eppure cieca di fronte alla sua reale natura!
Ho persino sfidato a duello S[helley], ma il codardo mi ha riso in faccia! Inoltre L[ord] B[yron] mi ha minacciosamente ammonito: “S[helley] non è persona da amare i duelli, mentre io al contrario non sono tipo da tirarmi indietro e sono pronto in qualsiasi momento a prendere il suo posto!”
Ho deciso di mettere mano al frammento scritto da L[ord] B[yron] sul viaggio in Grecia con un vampiro. Quando avrò completato il racconto sono certo che l’apprezzamento della signora [Mary] S[helley] nei miei confronti aumenterà. E per allora avrà forse mutato idea su S[helley], quando questi avrà rivelato la sua natura.
Scriverò di una creatura tenebrosa e mortale e gli darò il nome di Lord Ruthven. Un giovane pieno di amicizia e ammirazione nei suoi confronti lo accompagnerà in un viaggio verso la Grecia. Qui scoprirà la vera, maledetta, natura di vampiro della creatura in cui aveva posto così tanta fiducia e speranza. E questo sarà l’inizio della sua rovina...”
E questo è l'incipit del racconto...
«Nel mezzo delle sregolatezze che accompagnano l’inverno londinese, avvenne che comparisse a vari ricevimenti degli esponenti del bel mondo un nobiluomo, degno di attenzione più per le sue stranezze che per il rango. Osservava con sguardo fisso l’allegria che lo circondava, come se non potesse prendervi parte. Quando la gaia risata di una bella fanciulla attirava la sua attenzione, la gelava con uno sguardo, e incuteva paura in quegli animi in cui regnava la superficialità».
Il racconto “Il Vampiro”, di John William Polidori, venne pubblicato nel 1819 e inizialmente attribuito a Byron. Quando questi negò la paternità dell’opera, John Polidori si fece avanti rivendicandola.
Il racconto introdusse la figura del nobile maledetto diventato vampiro. In precedenza, nel folclore popolare, la figura del vampiro era piuttosto quella di un mostro orribile e spaventoso, tormentatore di poveri contadini analfabeti. Il Lord Ruthven di Polidori è il primo vampiro affascinante e la sua figura elegante e seduttiva, ben introdotta nell'alta società del suo tempo, avrà un’influenza decisiva sulla letteratura vampiresca successiva, che culminerà nel famosissimo “Dracula” di Bram Stoker.
Domani: 9 – Frankenstein. Deliri notturni
8 – Il Vampiro
La nascita di un mito
John Polidori era figlio di Gaetano Polidori, già segretario di Vittorio Alfieri emigrato in Inghilterra e sposato ad una inglese. John, laureato in medicina ma mosso da ambizione di successo in campo letterario, divenuto medico personale di Lord Byron, lo accompagnò nel suo viaggio attraverso l’Europa nel 1816. Di questo viaggio tenne un diario, con l’intenzione di darlo alle stampe, secondo la moda dell’epoca.
In esso c’è una lacuna tra il 2 luglio (“Piovuto tutto l giorno. In serata con la signora [Mary] Shelley”) e il 5 settembre (“Non ho scritto il mio diario fino ad ora per negligenza e dissipazione. Ho avuto una lunga spiegazione con Shelley e Lord Byron; ho tentato di sparare a Shelley un giorno sull’acqua”). Dopo questa data le strade di Polidori e Byron si separeranno.
Quella che segue è una pagina del diario di John Polidori che fu strappata dall’autore e rinvenuta casualmente sotto una piastrella della sua camera durante una mia visita a Villa Diodati.
“[? Lug]io 1816. La mia storia della donna dalla testa di scheletro non è piaciuta. Come non era piaciuta la mia opera teatrale. Hanno riso di me, ancora una volta.
Byron e Shelley sono sempre assieme e parlano di poesia, di letteratura e non mi considerano degno della loro compagnia. La signorina Clare Clairmont non fa altro che lamentarsi del disinteresse di L[ord] B[yron] nei suoi confronti. Solo la signora [Mary] S[helley] è gentile con me. Quanta compassione provo per lei, creatura così intelligente e dotata, unita in un legame extraconiugale ad un uomo così indegno del suo amore, eppure cieca di fronte alla sua reale natura!
Ho persino sfidato a duello S[helley], ma il codardo mi ha riso in faccia! Inoltre L[ord] B[yron] mi ha minacciosamente ammonito: “S[helley] non è persona da amare i duelli, mentre io al contrario non sono tipo da tirarmi indietro e sono pronto in qualsiasi momento a prendere il suo posto!”
Ho deciso di mettere mano al frammento scritto da L[ord] B[yron] sul viaggio in Grecia con un vampiro. Quando avrò completato il racconto sono certo che l’apprezzamento della signora [Mary] S[helley] nei miei confronti aumenterà. E per allora avrà forse mutato idea su S[helley], quando questi avrà rivelato la sua natura.
Scriverò di una creatura tenebrosa e mortale e gli darò il nome di Lord Ruthven. Un giovane pieno di amicizia e ammirazione nei suoi confronti lo accompagnerà in un viaggio verso la Grecia. Qui scoprirà la vera, maledetta, natura di vampiro della creatura in cui aveva posto così tanta fiducia e speranza. E questo sarà l’inizio della sua rovina...”
E questo è l'incipit del racconto...
«Nel mezzo delle sregolatezze che accompagnano l’inverno londinese, avvenne che comparisse a vari ricevimenti degli esponenti del bel mondo un nobiluomo, degno di attenzione più per le sue stranezze che per il rango. Osservava con sguardo fisso l’allegria che lo circondava, come se non potesse prendervi parte. Quando la gaia risata di una bella fanciulla attirava la sua attenzione, la gelava con uno sguardo, e incuteva paura in quegli animi in cui regnava la superficialità».
Il racconto “Il Vampiro”, di John William Polidori, venne pubblicato nel 1819 e inizialmente attribuito a Byron. Quando questi negò la paternità dell’opera, John Polidori si fece avanti rivendicandola.
Il racconto introdusse la figura del nobile maledetto diventato vampiro. In precedenza, nel folclore popolare, la figura del vampiro era piuttosto quella di un mostro orribile e spaventoso, tormentatore di poveri contadini analfabeti. Il Lord Ruthven di Polidori è il primo vampiro affascinante e la sua figura elegante e seduttiva, ben introdotta nell'alta società del suo tempo, avrà un’influenza decisiva sulla letteratura vampiresca successiva, che culminerà nel famosissimo “Dracula” di Bram Stoker.
Domani: 9 – Frankenstein. Deliri notturni
Anche i film più riusciti sono tali se l'antagonista è affascinante, se Cary Grant in intrigo Internazionale o Stewart Granger in Il Prigioniero di Zenda non avvessero come avversario James Mason ci sarebbe meno interesse nell'insieme. Aver creato un mostro-non mostruoso, perfidamente attraente , ammaliante e terribile ha dato la possibilità d'inventare infinite possibilità sul tema. Il tuo prossimo titolo giocherà invece un'altra carta ........
RispondiEliminaMiao irresistibile narratore
Quante cose che si imparano... la vicenda di questo Polidori è molto interessate e poco conosciuta. Alla fine ha avuto la sua rivincita, visto che il suo racconto era stato preso per uno di Byron!
RispondiElimina@ Felinità: esattamente... i tuoi sensi da gatta intuiscono già cosa sta per accadere...
RispondiElimina@ Vele: sì, ma il povero Polidori non pote godere a lungo di questo...
Ciao caro Alfa, ti lascio un saluto!!! Smack!!
RispondiEliminaWe alfl`ho letto tutto sono alegro ancora non dimentico l italiano XD e dai John Polidori il primo vampiro seducente e sensuale della letteratura, un salutone al volo!
RispondiEliminainteressante Polidori che è riuscito ad ispirare anche Bram Stoker!
RispondiElimina;-)