Come ho annunciato ieri, ecco il resoconto di Vele sull'incontro con la Villeggiante.
Era da un po’ di tempo che non rivedevo la Villeggiante, ma qualche giorno fa è rientrata nella mia vita per raccontarmi una storia incredibile. Ci siamo date appuntamento alla Feltrinelli vicino al Duomo, dopo il lavoro.
Mentre sfogliavamo i libri della sezione Fantasy, vedevo che fremeva dalla voglia di raccontarmi qualcosa… ma un qualcosa di così strano che perfino lei esitava. L’ho incoraggiata e alla fine mi ha detto:
“Vele, ti ricordi l’ultima volta che sono stata in villeggiatura? Quando ho conosciuto la vipera Cornelia?”
“Certo. Mi hai detto che vive nella stessa isola di Alfa, che ha modi distinti e che ti ha dato lo spunto per il prossimo mistero da indagare.”
“Sì, il fatto è che assomiglia al biscione dello stemma visconteo di Milano… ma ecco, devo rivelarti un’altra cosa: non era un metafora quando parlavo di modi distinti. E’ veramente un animale senziente, e parla. Solo a te posso raccontare cose simili! Non lo trovi strano, vero?”
Io ovviamente non ho battuto ciglio. A parte il fatto che sono cresciuta a pane e leggende e che incontro personaggi strani in continuazione, avevo già letto qualcosa di Cornelia nel blog di Alfa.
Così, una volta sedute sulle morbide poltrone della libreria, l’amica mi ha fatto leggere questa parte del diario rosso che tiene sempre con sé:
La Vipera Cornelia assomigliava stranamente all’immagine sullo stemma visconteo, fatta eccezione per il bambino in bocca naturalmente. Ricordavo di aver visto ad Orta questo affresco, così, non appena ho potuto mi sono recata nuovamente al lago d’Orta. Lì mi sono messa subito a cercarlo, fotografando nel frattempo quello che mi sembrava più interessante. Alla fine ho ritrovato l’affresco, su un edificio della Piazza.
Dopodiché ho deciso di tornare al rifugio di Alfa per chiedere spiegazioni. Come mi era accaduto la prima volta, mi è bastato sedermi su una barca per essere facilmente trasportata sull’isola. Lui non c’era, ma ho ritrovato Cornelia che mi ha accolto cordialmente, facendo gli onori di casa.
Le ho subito posto alcune domande:
“Signora Vipera Cornelia, potrei chiedere cosa hanno a che fare i Visconti con il Lago d’Orta?”
Arrivata a quel punto della lettura, la Villeggiante mi spiegò:
“Vedi, ho pensato di rivolgermi a lei chiamandola Signora Vipera Cornelia perché dai modi mi sembrava una vipera di alto lignaggio. Infatti mi ha trattata con molto riguardo.”
Io sorrisi: sapevo, grazie al blog di Alfa, quanto può essere suscettibile quella vipera se non trattata col dovuto rispetto; la Villeggiante aveva istintivamente trovato il canale di comunicazione migliore per rivolgersi a lei.
Proseguii con la lettura:
Lei mi rispose: “Invero la famiglia dei Visconti aveva possedimenti e castelli nella zona delle colline tra il lago Maggiore e il Lago d’Orta, come i castelli di Massino e Invorio, dove nacque Matteo I Visconti, primo Signore di Milano.”
“Molto interessante, Corn… ehm, Signora Vipera Cornelia! Mi piacerebbe, se non sono troppo indiscreta, fare luce su un altro punto: ho notato una strana somiglianza tra Lei e la vipera raffigurata sullo stemma dei Visconti. È solo una coincidenza?”
“Devi sapere, cara ragazza, che io e Sempronio discendiamo da una nobilissima e antichissima stirpe di serpenti parlanti. Un giorno una mia antenata, di nome Ginevra, si trovava in un prato, quando giunsero al galoppo numerosi cavalieri. Temendo di essere calpestata da decine di zoccoli ferrati o uccisa a colpi di lancia dagli uomini che indossavano armature di ferro, si nascose sotto una pietra. Inaspettatamente uno di quegli uomini depose il suo elmo proprio accanto alla pietra, sdraiandosi nel prato per riposare. Ginevra rimase immobile per qualche minuto, poi si affacciò per vedere se c’era modo di allontanarsi indisturbata. Si accorse tuttavia che in cielo volteggiavano degli uccelli, così, temendo anche questo nuovo pericolo, decise di scivolare dalla pietra all’elmo e da questo ad un cespuglio poco distante.
Quando fu entrata nell’elmo, tuttavia, la celata si richiuse imprigionandola. Da quella prigione arroventata dal sole cercò a lungo una via di fuga, finché, quando le sembrava di aver trovato un varco verso l’alto, l’elmo fu improvvisamente scosso e sollevato, facendola quasi cadere. Sentì che qualcosa dì metallico stava entrando dentro ed in breve si trovò schiacciata tra la cotta metallica dell’uomo e l’elmo. Quando infine riuscì a fatica a strisciare fuori, si trovò in cima ad un elmo sulla testa di un cavaliere, in groppa ad un cavallo lanciato al galoppo.
Gli altri cavalieri notarono la scena e cominciarono ad urlare, indicando nella sua direzione. Qualcuno persino mise mano alla spada, ma nessuno osò menare un fendente per paura di colpire il Cavaliere. Quest’ultimo allungò la mano, guantata di ferro, afferrandola.
Ginevra, temendo per la sua vita, si decise a parlare:
“Azzone Visconti, Signore di Milano, risparmiami, come io non ti recai danno alcuno!”.
L’uomo, sorpreso per quelle inaspettate parole, l’osservò per qualche istante, dopo di che la lanciò su un cespuglio, dove atterrò morbidamente, invece che sul prato, dove sarebbe stata uccisa orribilmente. In seguito Azzone, ricordandosi di quell’episodio, inserì la Vipera nel proprio stemma, raffigurando se stesso come un bambino che esce indenne dalla sua bocca.”
Il brano terminava qui.
“E poi?” ho chiesto.
“E poi mi sono congratulata per il coraggio dell’antenata di Cornelia, e l’ho ringraziata per il suo racconto. Ti rendi conto? Una leggenda così antica, narrata dalla discendente della Vipera Viscontea! Se vuoi, puoi usare questa parte di diario per narrare la leggenda ai lettori del tuo blog e del blog di Alfa.”
“Sì, ma una volta risolto questo mistero? Ce ne saranno altri? E tornerai al lago d’Orta?”
Lei mi ha strizzato l’occhio con quel suo fare un po’ furbetto:
“Certo che ci saranno altri misteri! E dove ci sono misteri, io sono sempre lì ad indagare… ”
Le "storie del quaderno rosso" fanno parte dei "Misteri a quattro mani" scritti da Vele ed Alfa.
Era da un po’ di tempo che non rivedevo la Villeggiante, ma qualche giorno fa è rientrata nella mia vita per raccontarmi una storia incredibile. Ci siamo date appuntamento alla Feltrinelli vicino al Duomo, dopo il lavoro.
Mentre sfogliavamo i libri della sezione Fantasy, vedevo che fremeva dalla voglia di raccontarmi qualcosa… ma un qualcosa di così strano che perfino lei esitava. L’ho incoraggiata e alla fine mi ha detto:
“Vele, ti ricordi l’ultima volta che sono stata in villeggiatura? Quando ho conosciuto la vipera Cornelia?”
“Certo. Mi hai detto che vive nella stessa isola di Alfa, che ha modi distinti e che ti ha dato lo spunto per il prossimo mistero da indagare.”
“Sì, il fatto è che assomiglia al biscione dello stemma visconteo di Milano… ma ecco, devo rivelarti un’altra cosa: non era un metafora quando parlavo di modi distinti. E’ veramente un animale senziente, e parla. Solo a te posso raccontare cose simili! Non lo trovi strano, vero?”
Io ovviamente non ho battuto ciglio. A parte il fatto che sono cresciuta a pane e leggende e che incontro personaggi strani in continuazione, avevo già letto qualcosa di Cornelia nel blog di Alfa.
Così, una volta sedute sulle morbide poltrone della libreria, l’amica mi ha fatto leggere questa parte del diario rosso che tiene sempre con sé:
La Vipera Cornelia assomigliava stranamente all’immagine sullo stemma visconteo, fatta eccezione per il bambino in bocca naturalmente. Ricordavo di aver visto ad Orta questo affresco, così, non appena ho potuto mi sono recata nuovamente al lago d’Orta. Lì mi sono messa subito a cercarlo, fotografando nel frattempo quello che mi sembrava più interessante. Alla fine ho ritrovato l’affresco, su un edificio della Piazza.
Dopodiché ho deciso di tornare al rifugio di Alfa per chiedere spiegazioni. Come mi era accaduto la prima volta, mi è bastato sedermi su una barca per essere facilmente trasportata sull’isola. Lui non c’era, ma ho ritrovato Cornelia che mi ha accolto cordialmente, facendo gli onori di casa.
Le ho subito posto alcune domande:
“Signora Vipera Cornelia, potrei chiedere cosa hanno a che fare i Visconti con il Lago d’Orta?”
Arrivata a quel punto della lettura, la Villeggiante mi spiegò:
“Vedi, ho pensato di rivolgermi a lei chiamandola Signora Vipera Cornelia perché dai modi mi sembrava una vipera di alto lignaggio. Infatti mi ha trattata con molto riguardo.”
Io sorrisi: sapevo, grazie al blog di Alfa, quanto può essere suscettibile quella vipera se non trattata col dovuto rispetto; la Villeggiante aveva istintivamente trovato il canale di comunicazione migliore per rivolgersi a lei.
Proseguii con la lettura:
Lei mi rispose: “Invero la famiglia dei Visconti aveva possedimenti e castelli nella zona delle colline tra il lago Maggiore e il Lago d’Orta, come i castelli di Massino e Invorio, dove nacque Matteo I Visconti, primo Signore di Milano.”
“Molto interessante, Corn… ehm, Signora Vipera Cornelia! Mi piacerebbe, se non sono troppo indiscreta, fare luce su un altro punto: ho notato una strana somiglianza tra Lei e la vipera raffigurata sullo stemma dei Visconti. È solo una coincidenza?”
“Devi sapere, cara ragazza, che io e Sempronio discendiamo da una nobilissima e antichissima stirpe di serpenti parlanti. Un giorno una mia antenata, di nome Ginevra, si trovava in un prato, quando giunsero al galoppo numerosi cavalieri. Temendo di essere calpestata da decine di zoccoli ferrati o uccisa a colpi di lancia dagli uomini che indossavano armature di ferro, si nascose sotto una pietra. Inaspettatamente uno di quegli uomini depose il suo elmo proprio accanto alla pietra, sdraiandosi nel prato per riposare. Ginevra rimase immobile per qualche minuto, poi si affacciò per vedere se c’era modo di allontanarsi indisturbata. Si accorse tuttavia che in cielo volteggiavano degli uccelli, così, temendo anche questo nuovo pericolo, decise di scivolare dalla pietra all’elmo e da questo ad un cespuglio poco distante.
Quando fu entrata nell’elmo, tuttavia, la celata si richiuse imprigionandola. Da quella prigione arroventata dal sole cercò a lungo una via di fuga, finché, quando le sembrava di aver trovato un varco verso l’alto, l’elmo fu improvvisamente scosso e sollevato, facendola quasi cadere. Sentì che qualcosa dì metallico stava entrando dentro ed in breve si trovò schiacciata tra la cotta metallica dell’uomo e l’elmo. Quando infine riuscì a fatica a strisciare fuori, si trovò in cima ad un elmo sulla testa di un cavaliere, in groppa ad un cavallo lanciato al galoppo.
Gli altri cavalieri notarono la scena e cominciarono ad urlare, indicando nella sua direzione. Qualcuno persino mise mano alla spada, ma nessuno osò menare un fendente per paura di colpire il Cavaliere. Quest’ultimo allungò la mano, guantata di ferro, afferrandola.
Ginevra, temendo per la sua vita, si decise a parlare:
“Azzone Visconti, Signore di Milano, risparmiami, come io non ti recai danno alcuno!”.
L’uomo, sorpreso per quelle inaspettate parole, l’osservò per qualche istante, dopo di che la lanciò su un cespuglio, dove atterrò morbidamente, invece che sul prato, dove sarebbe stata uccisa orribilmente. In seguito Azzone, ricordandosi di quell’episodio, inserì la Vipera nel proprio stemma, raffigurando se stesso come un bambino che esce indenne dalla sua bocca.”
Il brano terminava qui.
“E poi?” ho chiesto.
“E poi mi sono congratulata per il coraggio dell’antenata di Cornelia, e l’ho ringraziata per il suo racconto. Ti rendi conto? Una leggenda così antica, narrata dalla discendente della Vipera Viscontea! Se vuoi, puoi usare questa parte di diario per narrare la leggenda ai lettori del tuo blog e del blog di Alfa.”
“Sì, ma una volta risolto questo mistero? Ce ne saranno altri? E tornerai al lago d’Orta?”
Lei mi ha strizzato l’occhio con quel suo fare un po’ furbetto:
“Certo che ci saranno altri misteri! E dove ci sono misteri, io sono sempre lì ad indagare… ”
Le "storie del quaderno rosso" fanno parte dei "Misteri a quattro mani" scritti da Vele ed Alfa.
Affascinante ! ma è splendido il racconto della Signora Vipera Cornelia,ho sempre detto che se gli animali iniziassero a parlarci, ne avvrebbero da raccontare...... Miagoliiii da una gatta randagia in ascolto.
RispondiEliminaHo pubblicato anch'io il racconto e mi sono permessa di mettere qualche immagine in più... ciao ;-)
RispondiEliminaDavvero molto bello questo racconto, complimenti agli scrittori!
RispondiEliminaBuona domenica!!
che bella storia!
RispondiEliminaCornelia mi è proprio simpatica!
Bravissimi tutti e due
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