Una lunga gelida estate
8 – Il Vampiro
La vicenda di una donna curiosa.
“Voglio raccontarvi la mia storia”.
John se ne stava impettito e pronto a raccontare quello che aveva inventato in risposta alla sfida lanciata da Albé. Ci accingemmo quindi ad ascoltare il suo racconto.
“C’era una dama, che viveva in una grande ed antica dimora. Ella aveva accesso a tutto il palazzo, le era stato vietato, a pena di gravissime conseguenze, di entrare in una stanza che si trovava nei sotterranei del castello. La donna per un po’ obbedì a quell’ordine, ma lentamente il tarlo della curiosità cominciò a divorarla. Mille angosciose domande sul contenuto della stanza le torturavano la mente. Infine risolvere quel mistero divenne per lei quasi una ragione di vita.
Così, dopo aver a lungo studiato i tempi ed i modi per raggiungere la stanza senza essere vista da nessuno, si accinse a violare il divieto. Confidava infatti nell’impunità derivante dalla segretezza furtiva del suo agire. Raggiunta la porta della stanza accostò l’orecchio. Si udivano dei rumori provenire dall’interno, segno indubitabile della presenza di qualcuno. Una luce filtrava, come una lama, da sotto la porta. Allora, spinta dalla curiosità non più trattenuta accostò l’occhio al buco della serratura.
Ciò che vide era al di là di ogni più orribile immaginazione. L’oscenità di quanto stava accadendo era tale da sovvertire tutte le leggi della Terra e del Cielo. Terrorizzata la donna fuggì a perdifiato, cercando rifugio da quella visione nella propria camera. Solo quando ebbe chiuso la porta alle proprie spalle tirò un respiro di sollievo.
Si diresse verso il letto, cercando un’impossibile pausa alla propria angoscia, ma mentre si avvicinava il suo occhio incrociò la propria immagine riflessa dallo specchio. Un urlo di terrore le uscì dalla bocca, vedendo che i bei lineamenti del suo volto erano scomparsi e che al loro posto stava un teschio, e la donna cadde a terra priva di vita.”
8 – Il Vampiro
La vicenda di una donna curiosa.
“Voglio raccontarvi la mia storia”.
John se ne stava impettito e pronto a raccontare quello che aveva inventato in risposta alla sfida lanciata da Albé. Ci accingemmo quindi ad ascoltare il suo racconto.
“C’era una dama, che viveva in una grande ed antica dimora. Ella aveva accesso a tutto il palazzo, le era stato vietato, a pena di gravissime conseguenze, di entrare in una stanza che si trovava nei sotterranei del castello. La donna per un po’ obbedì a quell’ordine, ma lentamente il tarlo della curiosità cominciò a divorarla. Mille angosciose domande sul contenuto della stanza le torturavano la mente. Infine risolvere quel mistero divenne per lei quasi una ragione di vita.
Così, dopo aver a lungo studiato i tempi ed i modi per raggiungere la stanza senza essere vista da nessuno, si accinse a violare il divieto. Confidava infatti nell’impunità derivante dalla segretezza furtiva del suo agire. Raggiunta la porta della stanza accostò l’orecchio. Si udivano dei rumori provenire dall’interno, segno indubitabile della presenza di qualcuno. Una luce filtrava, come una lama, da sotto la porta. Allora, spinta dalla curiosità non più trattenuta accostò l’occhio al buco della serratura.
Ciò che vide era al di là di ogni più orribile immaginazione. L’oscenità di quanto stava accadendo era tale da sovvertire tutte le leggi della Terra e del Cielo. Terrorizzata la donna fuggì a perdifiato, cercando rifugio da quella visione nella propria camera. Solo quando ebbe chiuso la porta alle proprie spalle tirò un respiro di sollievo.
Si diresse verso il letto, cercando un’impossibile pausa alla propria angoscia, ma mentre si avvicinava il suo occhio incrociò la propria immagine riflessa dallo specchio. Un urlo di terrore le uscì dalla bocca, vedendo che i bei lineamenti del suo volto erano scomparsi e che al loro posto stava un teschio, e la donna cadde a terra priva di vita.”
Domani: 8 – Il Vampiro. La nascita di un mito
Ammonimento per noi gatti curiosi ....? Maaaaoooohhhhhhhhh
RispondiEliminaMagari la donna in realtà era un fantasma e viveva nell'illusione di una vita vera... e quella porta le ha fatto scoprire la verità! (Il bello delle storie dove domina il non detto è che si prestano a varie interpretazioni)
RispondiEliminaCavoletti....... dovrò porre freno alla mia curiosità innata? :O
RispondiElimina@ Felinità e SaDiCa: la curiosità è pericolosa, alle volte.
RispondiElimina@ Vele: bella la tua ipotesi.
dei tuoi racconti brevi, la parte che preferisco è il finale.... mi lascia sempre entusiasta
RispondiElimina^____________^
@ Pupottina: In un racconto breve non c'è molto modo di delineare la psicologia dei protagonisti e anche l'intreccio, di necessità non riesce a "catturare" il lettore.
RispondiEliminaLa conclusione del racconto è uno dei pochi strumenti a disposizione per "salvare " la storia.
Mi fa piacere che tu l'abbia colto.
^______^