venerdì 29 luglio 2011

Alla ricerca di Alfa. 4 – Piccoli tesori che vengono da lontano

Per cercare notizie di Alfa, l’indagatore dei misteri del Cusio scomparso nel nulla, mi sono rivolto ad una dei suoi amici. Una dei suoi “informatori” avrebbe detto Alfa, una di quelle persone che gli segnalavano storie e leggende del lago e delle sue montagne. Ed in questo caso, quando parliamo di Wally, così si chiama la nostra simpatica amica, la montagna in questione non può essere che una: il Mottarone.
Un monte, dalla cui vetta si possono vedere le acque di sette magici laghi, reso celebre da un precoce turismo grazie anche alla costruzione nel 1911 di una ferrovia con trazione elettrica a corrente continua che da Stresa conduceva quasi alla vetta (e che purtroppo – oggi sarebbe una grande attrazione turistica – fu smantellata negli anni Sessanta) e leggendaria agli appassionati di ciclismo grazie al passaggio del Giro d’Italia e di altre gare, che videro sul podio tra i vincitori “storici” Franco Bitossi, Eddy Merckx e Felice Gimondi e tra quelli più moderni Gilberto Simoni, Paolo Savoldelli, Ivan Basso e Damiano Cunego.
Ma non è per parlare di ciclismo che Wally ed io sediamo ad un tavolino con due bicchieri di bonarda delle Colline Novaresi.
«Conosco Alfa dall'ormai lontano 2009» mi dice Wally. «E se lo conosco bene, come è, in questo momento starà certamente indagando su qualche luogo ricco di mistero di questa montagna.»
«Una terra ricca di piccoli tesori che vengono da lontano» rispondo osservando la locandina appesa alla parete.»
«Si tratta di una conferenza che vede come relatrice la storica d'arte Marina Dell'Omo» annuisce «e che si svolgerà sabato 30 giugno alle ore 16,00 qui a Coiromonte. Il tema trattato è sostanzialmente quello della presentazione e dello studio delle opere d'arte presenti nella parrocchia, la loro reale attribuzione e provenienza con un breve excursus storico della chiesa. E alla fine della conferenza ci sarà anche un piccolo rinfresco sotto al porticato della chiesa.»
«Ascolterò volentieri la conferenza» rispondo. «Hai detto che si terrà presso la Chiesa parrocchiale, vero?»
«Certamente! E si tratta solo di un assaggio di quello che abbiamo qui a Coiromonte. Ci sono luoghi decisamente pieni di mistero e alcuni persino molto inquietanti, al punto che quando ero ragazzina, ricordo che non cui fermavamo mai di fronte a certi edifici legati com’erano ad oscure vicende di streghe e di fantasmi…»
E così, dopo il fantasma della Collezione Calderara, eccomi alle prese con un nuovo caso. E sono certo che, anche in questo caso, Alfa mi ha preceduto sulle tracce di questo mistero, di cui vi riferirò la prossima volta, dopo aver ascoltato la conferenza.


domenica 24 luglio 2011

Alla ricerca di Alfa. 3 – Un fantasma in collezione

Sulle colline attorno al lago d’Orta c’è una villa, che un tempo fu la casa di un famoso pittore. Alla sua morte l’artista decise di lasciarla ad una Fondazione, che prese il suo nome, con uno scopo ben preciso: far conoscere l’arte contemporanea offrendo una collezione unica nel suo genere. Centotrentatrè artisti, espressione delle principali correnti artistiche delle avanguardie del Novecento, esposti ed ordinati da Antonio Calderara nella sua casa studio a Vacciago di Ameno.
Calderara, straordinario artista che passò dall’arte figurativa a quella astratta seguendo un proprio progetto di ricerca sulla luce e il colore. Un processo che fu accelerato dalla morte prematura della giovanissima figlia. Dalla lunga crisi seguita a questa perdita emerse la nuova fase artistica del Caldaerara che continuò fino alle soglie della morte, quando dipinse un ultimo straordinario dipinto figurativo ritraendo la moglie.
È stata questa la prima tappa del mio viaggio alla ricerca di Alfa, dopo l’incontro con il Filosofo. Fonti attendibili mi segnalavano un suo passaggio recente da queste parti. E quando, varcato il piccolo cancello d’ingresso e superato il lungo corridoio sotterraneo, sbucai nel piccolo cortile interno, compresi che l’informazione era veritiera.
Alfa era stato lì di recente. Potevo percepire ancora l’eco delle sue turbinose emozioni durante quella visita. Ma Alfa non era più lì, lo constatai subito visitando le sale affacciate sugli eleganti loggiati secenteschi, in cui quadri e sculture erano state collocate dalla mano dell’artista che aveva costruito quel luogo, rielaborando e interpretando l’antica dimora.
Ed ero certo che Alfa era stato lì per indagare su un mistero che da qualche tempo turba i sonni dei custodi. Capita sovente, infatti, che le telecamere del modernissimo sistema di videosorveglianza segnalino una presenza in una delle stanza della collezione. Eppure, ogni volta che il custode si reca a controllare, non trova nessuno.
Un bel mistero, questo, alla Collezione Calderara di arte contemporanea, a Vacciago di Ameno, in provincia di Novara; che ha attirato in questo luogo Alfa, come il miele attira le api.
Ma mentre l’enigmatica presenza nel museo è, al momento, destinata a rimanere sconosciuta, una cosa è certa. Per seguire le tracce di Alfa dovrò salire sulle pendici del Mottarone, dove si sussurra di presenze inquietanti e di case davanti a cui il passo si fa veloce.
Ma per scoprire nuovi indizi dovrò incontrare una nuova amica.




mercoledì 20 luglio 2011

Alla ricerca di Alfa. 2 - Conversazione con un Filosofo



La prima tappa del mio viaggio mi ha portato ad Orta, dove si trova la Bottega del Filosofo. È uno strano luogo questo, in cui non si vendono altro che semplici, preziosissime informazioni. Volete andare sull’isola di San Giulio? Volete visitare una mostra a Palazzo Penotti Ubertini? Lasciare Orta per cercare uno dei molti musei, unici al mondo, che arricchiscono l’Ecomuseo del Lago d'Orta e Mottarone come le perle di una collana?
Le risposte alle vostre domande sono lì ad attendervi, nella Bottega del Filosofo.

Se poi avrete la pazienza di attendere che la folla si diradi e la quiete torni nel suo piccolo regno, il Filosofo, uno dei cari amici di Alfa, potrà dispensarvi un po’ della sua saggezza. E proprio di questa sono in cerca, per trovare le tracce del nostro Alfa.
«Non ha retto il peso della verità» mi dice sconsolato il Filosofo. «Scoprire di essere solo un personaggio di un Autore è stato troppo per lui. Sono pochi coloro che reggono il peso di simili rivelazioni. Così, ferito, si è rifugiato in qualche luogo inaccessibile del lago, dove non ti sarà facile scovarlo. È pieno di baite abbandonate, boschi inaccessibili e persino caverne sulle montagne qui attorno. Potrebbe essere ovunque, considerato che conosce molto bene il territorio e sa come muoversi. Tu invece?»
«Ho attraversato la foresta amazzonica» rispondo, come esibendo un curriculum.
«Capisco» annuisce. «Ne abbiamo una anche noi qua sopra, tra Ameno e l’Alto Vergante. L’hanno chiamata così per lo meno, Amazzonia Novarese, per via delle estensioni di boschi sempre più abbandonati, dove puoi trovare vecchi alpeggi abbandonati ed interi paesi fantasma.»
«Conosco bene la situazione. La casa dei miei antenati è a Pregallo.»
«Pregallo» annuisce. «Uno strano paese. Sulle montagne attorno al lago d’Orta ci sono borghi incantati e fuori dal tempo, come Corconio; o paesi disabitati che si ripopolano improvvisamente solo con l’arrivo dell’estate, come Campello Monti. Eppure Pregallo è diverso, perché non compare su nessuna delle nostre mappe, benché sia lì sopra, sulla collina, a mezza costa tra il lago e le montagne, e basti percorrere quella strada per arrivarci. In fondo da qui è meno di un’ora.»
«Ci sono molte cose strane a Pregallo» confermo. «Ma certamente Alfa non è salito lassù. Ne sarei stato informato, in questo caso.»
«Buona fortuna» mi dice tendendomi la mano. «E cerca di riportarlo qui presto».
Annuii, congedandomi dal Filosofo, ma non glielo promisi, perché sapevo che il quando era al di là delle mie possibilità di previsione.

Chiudendo questo primo appunto di viaggio, mi accorgo che, precedentemente, nel presentarmi ho omesso di raccontarvi la mia storia. Se vi interessa – ma non è indispensabile farlo per seguire il mio viaggio attorno al Lago d’Orta – potete leggerla seguendo questo link o, più comodamente, potete scaricare l’intera storia in pdf da questo altro.

domenica 17 luglio 2011

Alla ricerca di Alfa. 1 - Il mio nome è Errante

Il mio nome è Errante. Ottavio Errante.
Sono un prete che ha abbandonato la tonaca in Brasile, davanti ad un orrore che ancora ossessiona le mie notti. Mio padre se n’è andato per sempre una notte di due mesi fa, lasciandomi un antico archivio da custodire e un servitore nepalese, Amar, apparentemente immortale a proteggermi. Oggi è una giornata uggiosa, mi trovo sul lago d’Orta e ho una missione: ritrovare un amico scomparso.
Per molto tempo un misterioso indagatore dei misteri cusiani, che rispondeva al nome di “Alfa”, ha raccolto storie e intervistato vari personaggi, suoi amici e informatori occasionali.
Finché ha incontrato me.
Ho dovuto rivelargli un mistero che lui stesso aveva intuito da tempo, senza riuscire ad afferrarlo, come un sogno che si dissolve al risveglio. “Alfa” – ma anche io stesso e, forse, pure voi che leggete – non era altro che il personaggio di una storia, scritta da un Autore che si muove in un livello di realtà a noi inconoscibile.
Con questo non voglio dire che noi personaggi si debba essere necessariamente delle semplici marionette nelle mani di questo Qualcuno. Tutt’altro. È ben noto, anzi, che ciascuno di noi ha il suo carattere, la sua psicologia e che sovente prendiamo iniziative che l’Autore non aveva previsto. In qualche modo, insomma, anche noi siamo, almeno in parte a Lui inconoscibili.
Lo strano e complicato caso che mi ritrovo a dover risolvere, è una conseguenza di questa imprevedibilità.
Le implicazioni della scoperta della propria condizione si sono rivelate insostenibili per Alfa, perché ciò che tutti cerchiamo è la Verità, ma ben pochi di noi sono in grado di reggerne il peso quando malauguratamente la scoprono.
Così ha reagito come fa la maggior parte di noi di fronte a ciò che non riesce a governare. È fuggito. Nessuno da allora l’ha più incontrato. Né nei paesi che circondano il lago, né sulle coste, né sui monti. E neppure sulla Seconda isola, che sembra perduta nuovamente nella nebbia.
Persino il suo Autore, in questo momento, si domanda dubbioso dove possa essersi smarrito.
Poiché io, per quanto involontariamente, sono stato la causa di tutto questo spetta a me ora andare alla sua ricerca. Interrogherò i suoi amici e percorrerò i luoghi a lui cari, cercando di trovare qualche indizio che mi consenta di seguire le sue tracce.
Sarà necessariamente un “viaggio attorno al lago d’Orta” perché, ne sono certo, Alfa non si è allontanato di molto da questi luoghi che ama e che sono il suo rifugio.
Vi relazionerò su questo blog riguardo all’esito della mia ricerca, puntata dopo puntata.
Una preghiera: se avete notizie, segnalazioni, suggerimenti o volete aiutarmi in qualsiasi altro modo, scrivetemi. Il vostro aiuto sarà prezioso per dipanare la matassa.

lunedì 4 luglio 2011

La notte della rete

Il 6 luglio l'Autorità per le Comunicazioni si appresta a votare una delibera con cui si arrogherà il potere di oscurare siti internet stranieri e di rimuovere contenuti da quelli italiani, in modo arbitrario e senza il vaglio del giudice.

Diciamo no al bavaglio alla rete! Partecipa anche tu e invita tutti i tuoi amici a "La notte della rete": 4 ore no-stop in cui si alterneranno cittadini e associazioni in difesa del web, politici, giornalisti, cantanti, esperti. L'evento sarà in diretta streaming sul Fattoquotidiano.it e su una rete di tv locali.

Per info e partecipazione: nocensura@agoradigitale.org
L'hashtag twitter: #notterete

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"Di un fatto del genere fui testimone oculare io stesso".

Ludovico Maria Sinistrari di Ameno.