«Come nasce, quindi, la leggenda del fantasma di Margherita Pusterla nella Torre di Invorio?» domando.
«Questo si è un mistero» ride il Maestro «dal momento che non solo gli antichi commentatori, ma persino il Cantù, situano a Milano il luogo dell’esecuzione.
Azzardo un’ipotesi: ad Invorio esisteva una “via pusterla”. Il termine pusterla, o posterla, designa infatti una piccola porta nella cinta fortificata. La stessa casata dei Pusterla prese il cognome proprio dall’avere dimora accanto ad una di queste porte a Milano. Ora, qualche invoriese, desideroso di arricchire la propria terra di una romantica leggenda, avrà pensato che la via fosse stata dedicata a Francesca Pusterla.
Una cosa simile è avvenuta anche a Gozzano, dove esisteva l’antica “via villa”. Qualche amministratore erudito pensò bene di leggere “via Villa”, interpretando la dedicazione alla regina Willa, moglie di Berengario II, protagonista del famoso assedio nel castello dell’Isola di San Giulio. Così la strada divenne “via Regina Villa”, mentre in origine designava semplicemente una zona del borgo di Gozzano denominato “villa”, anche questo un termine medievale.
Tornando ad Invorio, possiamo aggiungere che un fantasma è un buon modo per far parlare dei monumenti, se si vogliono attirare turisti. Del resto non mi risulta che nessuno abbia mai visto, realmente, lo spettro di Margherita Pusterla ad Invorio…»
Il maestro e Margherita, prima parte.
«Questo si è un mistero» ride il Maestro «dal momento che non solo gli antichi commentatori, ma persino il Cantù, situano a Milano il luogo dell’esecuzione.
Azzardo un’ipotesi: ad Invorio esisteva una “via pusterla”. Il termine pusterla, o posterla, designa infatti una piccola porta nella cinta fortificata. La stessa casata dei Pusterla prese il cognome proprio dall’avere dimora accanto ad una di queste porte a Milano. Ora, qualche invoriese, desideroso di arricchire la propria terra di una romantica leggenda, avrà pensato che la via fosse stata dedicata a Francesca Pusterla.
Una cosa simile è avvenuta anche a Gozzano, dove esisteva l’antica “via villa”. Qualche amministratore erudito pensò bene di leggere “via Villa”, interpretando la dedicazione alla regina Willa, moglie di Berengario II, protagonista del famoso assedio nel castello dell’Isola di San Giulio. Così la strada divenne “via Regina Villa”, mentre in origine designava semplicemente una zona del borgo di Gozzano denominato “villa”, anche questo un termine medievale.
Tornando ad Invorio, possiamo aggiungere che un fantasma è un buon modo per far parlare dei monumenti, se si vogliono attirare turisti. Del resto non mi risulta che nessuno abbia mai visto, realmente, lo spettro di Margherita Pusterla ad Invorio…»
Il maestro e Margherita, prima parte.
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