Ci fu, anche per la Riviera d’Orta, un tempo di ferro e sangue, d’amore e morte. Quel tempo fu il secolo Decimosesto. Secolo tragico quanti altri mai per le invasioni degli eserciti in lotta per sottomettere al dominio straniero un’Italia dilaniata dalle discordie intestine.
Ajcardo era un valoroso soldato che aveva sposato Maria, la bellissima ostessa di Pella. Un giorno Ajcardo dovette recarsi ad Arona con altri per spiegare che la Riviera non intendeva pagare le tasse illecitamente richieste alla Riviera d’Orta. Qui giunti gli ambasciatori vennero però imprigionati a tradimento, mentre le milizie del Visconti si riversavano sulla Riviera per saccheggiarla.
Nella segreta del castello gli altri prigionieri sfogarono la loro rabbia su Ajcardo, che più degli altri aveva caldeggiato quella missione, alimentando la sua gelosia. Insinuarono il sospetto che tra la moglie e il migliore amico di Ajcardo, un Inglese che gli aveva salvato la vita a Pavia, esistesse una relazione clandestina.
Ajcardo, in preda ad un furore incontenibile, riuscì a fuggire e si precipitò a Pella per verificare i suoi sospetti. Qui giunto trovò che l’osteria era sottosopra e che mancavano proprio Maria e l’Inglese.
Ajcardo cercò la moglie tutta la notte, rintracciandola all’alba in una piccola baita a Boleto. In preda all’ira e senza ascoltare le spiegazioni della donna in lacrime, la spinse sull’orlo del baratro e, colpendola, la fece precipitare di sotto.
Vedendo poi l’Inglese arrivare di corsa gli si avventò addosso, ferendolo a morte.
L’amico, prima di spirare, gli raccontò di aver salvato Maria dalla violenza di quattro predoni; di averla portata in salvo; che nulla di più era accaduto tra lui e la donna.
L’uomo, pentito, tornò verso il precipizio per cercare Maria, ma la donna, che era rimasta appesa ad un cespuglio, fu presa dal terrore vedendolo comparire. Precipitò nel vuoto, mentre Ajcardo gridava disperato il nome di Maria.
Pillola di Mistero letta a Siamo in Onda il 14 febbraio 2009
Ajcardo era un valoroso soldato che aveva sposato Maria, la bellissima ostessa di Pella. Un giorno Ajcardo dovette recarsi ad Arona con altri per spiegare che la Riviera non intendeva pagare le tasse illecitamente richieste alla Riviera d’Orta. Qui giunti gli ambasciatori vennero però imprigionati a tradimento, mentre le milizie del Visconti si riversavano sulla Riviera per saccheggiarla.
Nella segreta del castello gli altri prigionieri sfogarono la loro rabbia su Ajcardo, che più degli altri aveva caldeggiato quella missione, alimentando la sua gelosia. Insinuarono il sospetto che tra la moglie e il migliore amico di Ajcardo, un Inglese che gli aveva salvato la vita a Pavia, esistesse una relazione clandestina.
Ajcardo, in preda ad un furore incontenibile, riuscì a fuggire e si precipitò a Pella per verificare i suoi sospetti. Qui giunto trovò che l’osteria era sottosopra e che mancavano proprio Maria e l’Inglese.
Ajcardo cercò la moglie tutta la notte, rintracciandola all’alba in una piccola baita a Boleto. In preda all’ira e senza ascoltare le spiegazioni della donna in lacrime, la spinse sull’orlo del baratro e, colpendola, la fece precipitare di sotto.
Vedendo poi l’Inglese arrivare di corsa gli si avventò addosso, ferendolo a morte.
L’amico, prima di spirare, gli raccontò di aver salvato Maria dalla violenza di quattro predoni; di averla portata in salvo; che nulla di più era accaduto tra lui e la donna.
L’uomo, pentito, tornò verso il precipizio per cercare Maria, ma la donna, che era rimasta appesa ad un cespuglio, fu presa dal terrore vedendolo comparire. Precipitò nel vuoto, mentre Ajcardo gridava disperato il nome di Maria.
Pillola di Mistero letta a Siamo in Onda il 14 febbraio 2009
I drammi della gelosia hanno sempre ispirato molto le tradizioni locali e gli artisti, dalla mitologia greca a Shakespeare ;-)
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