domenica 15 febbraio 2009

Lettura del mese passato. Un pirata: la vedova Ching


Spiegare chi sia stato Jorge Luis Borges nelle poche righe consentite al post di un blog è impossibile…
Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo, nato a Buenos Aires il 24 agosto 1899 e morto a Ginevra il 14 giugno 1986 non è stato, infatti, solo uno scrittore, poeta e saggista argentino. Pur non avendo mai vinto il premio Nobel per la letteratura, Borges è stato uno degli scrittori più influenti del Ventesimo secolo.


I suoi racconti, frutto di una cultura fuori dal comune e di un genio precocissimo (scrisse il suo primo racconto a sette anni e tradusse dall’inglese un racconto di Oscar Wilde all’età di nove) coniugano idee filosofiche e metafisiche tratte dai più grandi pensatori di tutti i tempi e culture con i classici temi del fantastico. I temi dei racconti fantastici di Borges (il doppio, le realtà parallele del sogno, i libri misteriosi e magici, gli slittamenti temporali) hanno influenzato enormemente non solo la narrativa del secolo scorso, ma anche altre arti come il cinema e il fumetto.

La lettura di questo mese è un frammento di “Un pirata: la Vedova Ching”,. Si tratta di uno dei racconti che compongono la “Storia universale dell'infamia”. Scritta tra il 1933 e il 1934, la “Storia universale dell'infamia” è, secondo le parole dell’autore, un’antologia di racconti “barocchi”. Per barocco Borges intendeva “lo stile che consapevolmente esaurisce tutte le proprie possibilità e che confina con la propria caricatura”. I racconti, sempre secondo l’Autore, “sono il gioco irresponsabile di un timido che non ebbe il coraggio di scrivere racconti e che si divertì a falsificare (talora senza alcuna giustificazione estetica) storie altrui.”

La storia della Vedova Ching racconta di una donna, vedova di un pirata, a capo di una potentissima flotta, che devasta le coste della Cina, sconfiggendo persino le armate imperiali inviate per contrastarla. Infine è lo stesso imperatore ad affrontare la Vedova, che comprende quanto la battaglia stavolta sia “difficile, molto difficile, anzi disperata”. La flotta imperiale, tuttavia non attacca battaglia e l’attesa diviene infinita.

Cionondimeno alti stormi pigri di leggeri draghi si alzavano ogni sera dalle navi della squadra imperiale e si posavano con delicatezza sull'acqua o sulla coperta delle navi nemiche. Erano aeree costruzioni di carta e canna, fatte come aquiloni, e la loro superficie, rossa o argentata, portava sempre gli stessi segni. La Vedova esaminò con ansia quelle regolari meteore e vi lesse la lenta e confusa favola di un drago che aveva sempre protetto una volpe, nonostante le sue ingratitudini e le sue continue colpe.”

Allora la Vedova, pur non sapendo se sulla volpe “si sarebbe abbattuto un castigo infinito o un limitato perdono” getta le sue spade nel fiume e si reca in ginocchio su una barca al cospetto dell’Imperatore.
I cronisti raccontano che la Vedova ottenne il perdono e cambiò il suo nome in “splendore della Vera Istruzione”. La pace tornò finalmente sui mari e sui fiumi, nelle coste e nelle campagne, dove i contadini poterono tornare ai loro campi rallegrandosi e cantando dietro i paraventi.

Curiosità: La storia della Vedova Ching, ha ispirato anche il film di Ermanno Olmi Cantando dietro i paraventi.

4 commenti:

  1. la storia è molto interessante... il film mi è capitato di incrociarlo qua e là, ma non ho mai avuto una vera occasione di vederlo... non dovrò più farmelo sfuggire...

    buon inizio settimana

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  2. Sì, appena ho letto il titolo del post avevo capito che fosse la storia che ha ispirato il film di Ermanno Olmi: una vicenda e un film veramente fantastici!

    ;-)

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  3. Ciao Alfa, mica male la mente del fanciullo, un vero genio....

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  4. Adoro Borges, ma questo racconto mi manca, vedrò di rimediare subito

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