Qualche tempo fa, parlando del lago di Garda, ebbi modo di segnalare il libro “Leggende, misteri e curiosità del lago di Garda” , di Simona Cremonini, copywriter ed editor di professione, appassionata di folclore e autrice di narrativa nel tempo libero.
Il libro è finalmente pronto. Ecco una breve presentazione, tratta dalla quarta di copertina.
"Storia, tradizioni e racconti magici, spaventosi, insoliti, curiosi, misteriosi che interessano o hanno interessato in passato l'area gardesana: questa guida permette di intraprendere un inconsueto ma completo giro turistico intorno al lago, da Riva a Desenzano, da Bardolino a Padenghe, da Garda a Toscolano, da Malcesine a Tremosine, da Peschiera a San Felice.
Il mistero, specialmente quello legato a fantasmi che vagano la notte sulle acque o sotto le acque del lago e alle città sommerse; misteriose apparizioni; inquietanti leggende; mostri veri e presunti; draghi; streghe; anguane; creature fantastiche e una mitologia che fin dai tempi antichi ha cercato di spiegare la bellezza naturale del Garda: su questi temi il libro in parte si limita a solleticare la fantasia del lettore raccontando fatti del passato, ma in altri passaggi permette sia al gardesano che al turista di viaggiare anche fisicamente lungo le sponde del lago, alla ricerca di quei luoghi, resti e testimonianze che sono tuttora presenti e da cui le storie narrate hanno tratto origine."
Ho chiesto all’autrice di rispondere ad alcune domande sui draghi del Garda per i lettori de Il lago dei Misteri.
Parliamo di draghi. Dove possiamo trovare queste creature sul lago di Garda?
“Il viaggio tra i draghi del Garda non può che cominciare a circa due chilometri da Lazise, dove sorge la collina di Mondragon, da sempre considerata sede di sabba e luogo di congreghe di streghe. Il nome Mondragon, “Monte del dragone”, pare essere riferito ai resti ossei rinvenuti nei suoi pressi, appartenenti a mastodontici animali preistorici, “draghi”, secondo il folclore locale. La traccia di questi abitanti è talmente forte da queste parti che nello stemma della città stessa di Lazise è contenuto un drago.”
Leggende e folklore, quindi. Nel libro si parla però anche di avvistamenti reali…
“A Garda, nel 1965, a cavallo di Ferragosto, fu avvistato un “mostro” da una trentina di turisti, inglesi, tedeschi, italiani e un’americana. “Una specie di lungo serpente” lungo una decina di metri, con un diametro di una ventina di centimetri e quattro gobbe. Color marrone, la “Nessie” benacense “procedeva con un movimento ondulato su un piano, si direbbe in geometria, perpendicolare alla superficie del lago”. Qualcuno lo definì un «drago» forse perché le sue caratteristiche corrisponderebbero a quelle degli antichissimi sauri erbivori."
Torniamo al mito. Esiste un antichissimo mito che racconta di un drago di sesso femminile. Ci puoi dire qualcosa?
"Un drago o un serpente è anche Ladona, custode delle mele d’oro (gli agrumi) insieme alle tre sorelle Esperidi; dopo che Ercole rubò le mele d’oro per il re di Micene, le Esperidi si diressero in giro per il mondo ed Egle, la più anziana e protettrice del cedro, si avventurò nel Nord dove Benaco la sedusse con la bellezza delle sue rive."
Parli anche dei legami con la Cina…
"Secondo lo Feng Shui (l'antica arte cinese che studia la localizzazione delle linee di energia sulla superficie terrestre) il lago di Garda, è un “Drago d’Acqua”, che ha origine vicino a Sirmione, percorre tutta lunghezza del lago e va a posare il suo capo nella piana che si trova tra Riva del Garda e Arco."
Qualche tempo fa su questo blog facemmo riferimento ad un drago gardesano dall’aspetto per niente terrificante…
"Tra Ronchi e Pacengo, molto vicino a Lazise, un drago è diventato la mascotte di Gardaland, il grande parco di divertimenti: si tratta di Prezzemolo, un pupazzo verde con fattezze tutt’altro che spaventose, molto diverso dai draghi protagonisti delle leggendarie saghe nordiche ambientate nella vicina Garda, di cui riporto le vicende pur non avendole inserite nel mio libro."
Di cosa si tratta?
" Garda la Rocca pare fosse la Reggia del Re dei Longobardi, Ortnit. Egli dovette lottare contro due draghi che un re d’Oriente gli aveva inviato per vendetta, ma fu sconfitto. Fu il giovane eroe Wolfdietrich a batterli per poi sposare la giovane sposa di Ortnit, Sidrat.
Secondo un'interpretazione di questa leggenda fatta da Luigi Eccheli, la figura di Ortnit potrebbe corrispondere al re longobardo Autari; perciò Sidrat rivestirebbe i panni della regina Teodolinda e Wolfdietrich, uccisore del drago e vendicatore di Ortnit, ricorderebbe Agilulfo, secondo marito di Teodolinda.
Inoltre, secondo un’altra versione, a una certa ora del giorno le acque del Garda ai piedi del Baldo assumono una colorazione rossastra, come se si tingessero di sangue in ricordo del re e dei due draghi che si sarebbero immersi nel lago dopo averlo ucciso."
Se volete leggere il libro potete andare su Lulu.com. Oppure potete contattare direttamente l’autrice a info@leggendedelgarda.com.
Il libro è finalmente pronto. Ecco una breve presentazione, tratta dalla quarta di copertina.
"Storia, tradizioni e racconti magici, spaventosi, insoliti, curiosi, misteriosi che interessano o hanno interessato in passato l'area gardesana: questa guida permette di intraprendere un inconsueto ma completo giro turistico intorno al lago, da Riva a Desenzano, da Bardolino a Padenghe, da Garda a Toscolano, da Malcesine a Tremosine, da Peschiera a San Felice.
Il mistero, specialmente quello legato a fantasmi che vagano la notte sulle acque o sotto le acque del lago e alle città sommerse; misteriose apparizioni; inquietanti leggende; mostri veri e presunti; draghi; streghe; anguane; creature fantastiche e una mitologia che fin dai tempi antichi ha cercato di spiegare la bellezza naturale del Garda: su questi temi il libro in parte si limita a solleticare la fantasia del lettore raccontando fatti del passato, ma in altri passaggi permette sia al gardesano che al turista di viaggiare anche fisicamente lungo le sponde del lago, alla ricerca di quei luoghi, resti e testimonianze che sono tuttora presenti e da cui le storie narrate hanno tratto origine."
Ho chiesto all’autrice di rispondere ad alcune domande sui draghi del Garda per i lettori de Il lago dei Misteri.
Parliamo di draghi. Dove possiamo trovare queste creature sul lago di Garda?
“Il viaggio tra i draghi del Garda non può che cominciare a circa due chilometri da Lazise, dove sorge la collina di Mondragon, da sempre considerata sede di sabba e luogo di congreghe di streghe. Il nome Mondragon, “Monte del dragone”, pare essere riferito ai resti ossei rinvenuti nei suoi pressi, appartenenti a mastodontici animali preistorici, “draghi”, secondo il folclore locale. La traccia di questi abitanti è talmente forte da queste parti che nello stemma della città stessa di Lazise è contenuto un drago.”
Leggende e folklore, quindi. Nel libro si parla però anche di avvistamenti reali…
“A Garda, nel 1965, a cavallo di Ferragosto, fu avvistato un “mostro” da una trentina di turisti, inglesi, tedeschi, italiani e un’americana. “Una specie di lungo serpente” lungo una decina di metri, con un diametro di una ventina di centimetri e quattro gobbe. Color marrone, la “Nessie” benacense “procedeva con un movimento ondulato su un piano, si direbbe in geometria, perpendicolare alla superficie del lago”. Qualcuno lo definì un «drago» forse perché le sue caratteristiche corrisponderebbero a quelle degli antichissimi sauri erbivori."
Torniamo al mito. Esiste un antichissimo mito che racconta di un drago di sesso femminile. Ci puoi dire qualcosa?
"Un drago o un serpente è anche Ladona, custode delle mele d’oro (gli agrumi) insieme alle tre sorelle Esperidi; dopo che Ercole rubò le mele d’oro per il re di Micene, le Esperidi si diressero in giro per il mondo ed Egle, la più anziana e protettrice del cedro, si avventurò nel Nord dove Benaco la sedusse con la bellezza delle sue rive."
Parli anche dei legami con la Cina…
"Secondo lo Feng Shui (l'antica arte cinese che studia la localizzazione delle linee di energia sulla superficie terrestre) il lago di Garda, è un “Drago d’Acqua”, che ha origine vicino a Sirmione, percorre tutta lunghezza del lago e va a posare il suo capo nella piana che si trova tra Riva del Garda e Arco."
Qualche tempo fa su questo blog facemmo riferimento ad un drago gardesano dall’aspetto per niente terrificante…
"Tra Ronchi e Pacengo, molto vicino a Lazise, un drago è diventato la mascotte di Gardaland, il grande parco di divertimenti: si tratta di Prezzemolo, un pupazzo verde con fattezze tutt’altro che spaventose, molto diverso dai draghi protagonisti delle leggendarie saghe nordiche ambientate nella vicina Garda, di cui riporto le vicende pur non avendole inserite nel mio libro."
Di cosa si tratta?
" Garda la Rocca pare fosse la Reggia del Re dei Longobardi, Ortnit. Egli dovette lottare contro due draghi che un re d’Oriente gli aveva inviato per vendetta, ma fu sconfitto. Fu il giovane eroe Wolfdietrich a batterli per poi sposare la giovane sposa di Ortnit, Sidrat.
Secondo un'interpretazione di questa leggenda fatta da Luigi Eccheli, la figura di Ortnit potrebbe corrispondere al re longobardo Autari; perciò Sidrat rivestirebbe i panni della regina Teodolinda e Wolfdietrich, uccisore del drago e vendicatore di Ortnit, ricorderebbe Agilulfo, secondo marito di Teodolinda.
Inoltre, secondo un’altra versione, a una certa ora del giorno le acque del Garda ai piedi del Baldo assumono una colorazione rossastra, come se si tingessero di sangue in ricordo del re e dei due draghi che si sarebbero immersi nel lago dopo averlo ucciso."
Se volete leggere il libro potete andare su Lulu.com. Oppure potete contattare direttamente l’autrice a info@leggendedelgarda.com.
Amo il lago di garda mi capita spesso di andarci..Credo che leggero questo libro ..Grazie per la segnalazione..
RispondiEliminaTi auguro una buona giornata.
Ciao Alfa buona giornata e un bacio!!
RispondiEliminaIo ci sono stata nel '96 a Garda... ma non ho avvistato nessun drago: me lo sono perso, uffaaaaaa!!!!!!
RispondiElimina;-)
bellissimo articolo e interessante segnalazione. Anche io ho apprezzato molto una vacanza a Sirmione, ma non ho visto nessun drago. Sul Loch Ness invece si, ma questa è un'altra storia...
RispondiEliminawow! sapere che non ho bisogno di andare a lock ness per avvistare un mostro marino, mi rende davvero felice....
RispondiEliminache bello!
a sentir parlare di draghi mi sento nuovamente bambina!
Io sono particolarmente legata al Lago di Garda.
RispondiEliminaQuesto post è piaciuto molto soprattutto la parte delle leggendarie saghe nordiche :)
Buona giornata
@ dual. felice di esserti stato utile.
RispondiElimina@ desy: ciao e buone cose anche a te!
@ Silvia: magari eri distratta dalle giostre...
;)
@ Tenar: hai visto un drago sul Loch Ness? devi raccontarcelo!
@ Pupottina: è bene conservare il bambino che è in noi!
@ Stella: in effetti sei lì vicina...
@ jfmarcelo: benvenuto!
Curiosando tra ciò che hai scritto ho trovato questo....questa proprio mi mancava!!!! Ma nulla mi stupisce anzi..........
RispondiEliminaMi fa piacere. Cerco di riempire il blog di notizie interessanti.
RispondiEliminagrazie.