Universi paralleli. Con questo termine si indica la teoria secondo la quale accanto al nostro mondo potrebbero esisterne infiniti altri, alcuni dei quali molto simili, tranne che per alcuni dettagli. L’espediente è stato ampiamente sfruttato dalla narrativa fantastica per descrivere mondi basati su scenari realistici eppure irreali. Immaginate un mondo alternativo in cui l’umanità sia stata decimata da un’epidemia, ovvero in cui Hitler abbia vinto la sua battaglia…
Alcuni universi paralleli esistono realmente. Sono gli universi narrativi della narrativa, del cinema, del fumetto. Descrivono mondi che “potrebbero essere” ma che non sono.
O forse no. Forse esistono realmente e gli autori riescono, in qualche modo a vederli…
Un interessante esempio di universo narrativo è quello di Martin Mystére, il Detective dell’Impossibile, impegnato a risolvere i più intricati misteri, anzi “mysteri”. Il protagonista (per gli amici BVZM) vive a New York, ma si concede lunghi viaggi per un mondo molto simile al nostro, affollato però da presenze mysteriose: civiltà scomparse, alieni, presenze inquietanti.
Alcuni anni fa, Martin Mystére, accompagnato dal fido Java – un neandertaliano che ha scelto di seguirlo nelle sue avventure – ha compiuto un lungo viaggio in Italia (aiutato in questo dal fatto che, essendo il BVZM un personaggio a fumetti, il suo autore è l’italianissimo Alfredo Castelli).
La saga dei “Mysteri Italiani” si chiude proprio sul lago d’Orta con due albi (pubblicati come tutta la serie da Sergio Bonelli Editore) di 96 pagine: La Signora delle Vipere (MM 162, settembre 1995) e La cripta e l'incubo (MM 163, ottobre 1995).
In questa avventura (sceneggiata da Enrico Lotti e Andrea Pasini e disegnata da Lucia Arduini), Martin Mystére deve affrontare una temibile creatura aliena, la Signora delle Vipere, imprigionata dentro una vasca di acqua benedetta nientemeno che da San Giulio.
Alcuni universi paralleli esistono realmente. Sono gli universi narrativi della narrativa, del cinema, del fumetto. Descrivono mondi che “potrebbero essere” ma che non sono.
O forse no. Forse esistono realmente e gli autori riescono, in qualche modo a vederli…
Un interessante esempio di universo narrativo è quello di Martin Mystére, il Detective dell’Impossibile, impegnato a risolvere i più intricati misteri, anzi “mysteri”. Il protagonista (per gli amici BVZM) vive a New York, ma si concede lunghi viaggi per un mondo molto simile al nostro, affollato però da presenze mysteriose: civiltà scomparse, alieni, presenze inquietanti.
Alcuni anni fa, Martin Mystére, accompagnato dal fido Java – un neandertaliano che ha scelto di seguirlo nelle sue avventure – ha compiuto un lungo viaggio in Italia (aiutato in questo dal fatto che, essendo il BVZM un personaggio a fumetti, il suo autore è l’italianissimo Alfredo Castelli).
La saga dei “Mysteri Italiani” si chiude proprio sul lago d’Orta con due albi (pubblicati come tutta la serie da Sergio Bonelli Editore) di 96 pagine: La Signora delle Vipere (MM 162, settembre 1995) e La cripta e l'incubo (MM 163, ottobre 1995).
In questa avventura (sceneggiata da Enrico Lotti e Andrea Pasini e disegnata da Lucia Arduini), Martin Mystére deve affrontare una temibile creatura aliena, la Signora delle Vipere, imprigionata dentro una vasca di acqua benedetta nientemeno che da San Giulio.
è Tenar !
RispondiEliminaMi auguro di no, per il bene delle persone che le stanno attorno!
RispondiEliminaO forse in questo periodo ha una vipera per capello?
Al massimo tento di esplorare come turista degli universi paralleli, ma nonc redo di essere una signora delle vipere. Quando le incontro io urlo e fuggo da una parte e la vipera, di solito, fugge dall'altra. Non mi sembra un comportamento degno di una Signora delle Vipere
RispondiEliminaMmm, in effetti fuggire terrorizzata alla vista di un rettile è un comportamento poco consono ad una Signora delle Vipere...
RispondiEliminasai che su rai due un pò di tempo fa c'erano i cartoni di marty mystere lui abitava in un collegio insieme a java e a una ragazza che si chiama daiana.Ogni tanto tutti e tre sparivano dentro qualcosa(un cestino dei panni con dentro i panni sporchi per esempio)e finivano in una base chiamati da una donna per risolvere dei casi strani e matry aveva sempre degli aggegi strani che gli uscivano dall'orologio da polso con cui risolveva tutto! ma nn potevano avere anche gli altri due qualche oggetto"convenzionato" come lui invece di oggetti improvvisati?
RispondiEliminaNn c'è parcondico come in"totaly spice"un altro cartone dove le tre mini spie clover alex e sam hanno in dotazione le stesse cose
Non ho visto i cartoni animati, ma ne avevo sentito parlare.
RispondiEliminaOra, io non condivido il parere lapidario di Ortolani (BLEUUURG!!!) sui cartoni animati tratti dai fumetti. Del resto lo stesso Rat Man / Leo si è lasciato convincere dalle sirene della televisione...
Però la televisione è un medium molto diverso dalla carta stampata e spesso (ma non sempre), come accade per i film tratti da bei libri, il risultato è deludente.
Venendo al nostro BVZM devi tenere presente che nella "realtà" (ovvero nel fumetto) Martin Mystere è un professore di mezza età fidanzato/sposato con Diana. Ha un assistente, Java, che si esprime solo nella lingua dei neanderatliani: brontolii, grugniti, grida. Solo il BVZM è in grado di capirlo e così, anche (ma non solo)per questo, il BVZM parla per due. Il nostro logorroico, dottissimo e (un po') noioso professore è il vero protagonista dell'azione, essendo gli altri personaggi (ma Diana in molte (ma non tutte) avventure ha un ruolo minimo. O addirittura praticamente non c'è, come nella storia ambientata sul Cusio. O meglio in questo caso Diana è in America e il BVZM è alle prese con una giovane e avvenente restauratrice italiana...
Capirai quindi che non può esserci "par condicio" tra i tre.
ehm, ovviamente Java si esprime nella lingua dei "neandertaliani".
RispondiEliminaDei "neande-rat-liani" si occuperà, forse, Leo...
ma il fumetto è più interessante!
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