Lo trovate sempre lì, nella sua “Bottega” dove si vendono, per lo più, informazioni.
Talora mi ricorda il Tenente Drogo, in vana attesa dei suoi Tartari. Ma quando questi compaiono all'orizzonte diventa un Davy Crockett. Le orde di turisti si incuneano, ad ondate, una dietro l’altra, dentro il suo piccolo ufficio informazioni, ma lui è lì, in piedi, ad attenderle, a rispondere colpo su colpo.
Una domanda, un depliant; due domande, una cartina. Poi le munizioni cominciano a scarseggiare (troppo impari è la lotta e troppo dimenticato è quell’avamposto), così si batte all’arma bianca: a domanda risposta; a richiesta fotocopia. Magari di qualche cartina miracolosamente scovata dai cassetti o disegnata apposta per lui da qualcuno dei suoi straordinari amici e conoscenti.
Finché le orde di turisti, sazie, si ritirano lasciandolo, provato ma mai vinto, a guardia della sua postazione.
Il Filosofo può contare su molti amici. Non li troverete quasi mai nella sua Bottega, ma se vi appostate, prima o poi potrete vederli entrare. Perché quel luogo pare attirare le più singolari varietà che la razza umana è in grado di esprimere.
Personaggi peculiari, originali, a loro modo geniali; o semplicemente strani. Ciascuno gli lascia qualcosa: un racconto, un disegno, un pettegolezzo, un mugugno...
Sotto l’etichetta "La Bottega del Filosofo" trovate i racconti e le storie che ruotano attorno a questo misterioso personaggio.
Ma non parlate di misteri al Filosofo!
Quando è al lavoro il suo compito è solo dare informazioni ai turisti. A questa consegna si attiene scrupolosamente. Quando chiude la sua bottega e va a prendersi un meritato aperitivo prima di cena, allora è il momento giusto per fare quattro chiacchiere con lui.
Talora mi ricorda il Tenente Drogo, in vana attesa dei suoi Tartari. Ma quando questi compaiono all'orizzonte diventa un Davy Crockett. Le orde di turisti si incuneano, ad ondate, una dietro l’altra, dentro il suo piccolo ufficio informazioni, ma lui è lì, in piedi, ad attenderle, a rispondere colpo su colpo.
Una domanda, un depliant; due domande, una cartina. Poi le munizioni cominciano a scarseggiare (troppo impari è la lotta e troppo dimenticato è quell’avamposto), così si batte all’arma bianca: a domanda risposta; a richiesta fotocopia. Magari di qualche cartina miracolosamente scovata dai cassetti o disegnata apposta per lui da qualcuno dei suoi straordinari amici e conoscenti.
Finché le orde di turisti, sazie, si ritirano lasciandolo, provato ma mai vinto, a guardia della sua postazione.
Il Filosofo può contare su molti amici. Non li troverete quasi mai nella sua Bottega, ma se vi appostate, prima o poi potrete vederli entrare. Perché quel luogo pare attirare le più singolari varietà che la razza umana è in grado di esprimere.
Personaggi peculiari, originali, a loro modo geniali; o semplicemente strani. Ciascuno gli lascia qualcosa: un racconto, un disegno, un pettegolezzo, un mugugno...
Sotto l’etichetta "La Bottega del Filosofo" trovate i racconti e le storie che ruotano attorno a questo misterioso personaggio.
Ma non parlate di misteri al Filosofo!
Quando è al lavoro il suo compito è solo dare informazioni ai turisti. A questa consegna si attiene scrupolosamente. Quando chiude la sua bottega e va a prendersi un meritato aperitivo prima di cena, allora è il momento giusto per fare quattro chiacchiere con lui.
Oggi han fatto Il deserto dei Tartari su La7, ma ne ho rivisto solo un pezzo.
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