Appelli, lettere, prediche… Nemmeno le minacce erano servite a convincere le donne a non andare a cercare i bambini sui massi. Ogni sforzo pareva vano per sradicare quella antica superstizione.
Fu così che un prete, un prete di campagna, uno di quelli che si diceva praticassero la “fisica”, per intenderci, decise che era tempo di porre fine a quella storia.
Tornando da un viaggio a Novara si fermò a parlare con una donna. Non una donna qualsiasi naturalmente. Scelse la beghina più pettegola del paese, una che non sarebbe stata capace di tenersi un segreto nemmeno se le avessero dato mille monete d’oro per ogni secondo di silenzio.
«Avete un bicchiere di acqua?» le chiese.
«Acqua?» domandò sorpresa la donna. «Siete sicuro di stare bene?»
Sapeva bene infatti che il prete usava l’acqua solo per battezzare.
«Acqua, acqua» rispose scuotendo la testa. «Con quello che ho sentito…»
«Che cosa avete sentito?»
«Non posso dirvelo» scosse nuovamente la testa. «Niente vino, però, almeno per oggi …»
«Deve essere una cosa grave…»
«Ah, sapeste che peso che ho nel cuore per quella povera donna, ma… basta… ho già detto troppo….»
«Donna? Che donna? Una di qui? Cosa ha fatto?»
«Sia ringraziato il Signore non è di qui! È una di un paese vicino Novara. Una di quelle che non vogliono mai ascoltare noi preti…»
«Quante ce ne sono! Siamo in poche ormai… Persino durante la Messa… Quante ne vedo che, persino, sbadigliano… e poi le giovani… sempre a guardare i ragazzi… e poi si trovano nei guai… come forse quella che dite…»
«Ma cosa avete capito? Questa è una donna sposata. E ciò dimostra che il Diavolo può colpire chiunque… Solo che poi ne fanno le spese gli innocenti…»
«O Madonna!» la donna si segnò con la croce. «Cosa dite?»
«E’ meglio» sospirò il prete «che non lo sappiate, credetemi. Ne rimarreste sconvolta…»
«Ma conoscere le azioni del maligno ci aiuta a riconoscerle e prevenirle. Così ci avete detto durante la predica di domenica. Una bella predica, davvero…»
Il prete, cedendo infine di fronte a quella argomentazione, le raccontò tutto.
C’era una donna, di nome Maria, in un paese vicino Novara, che non voleva ascoltare il prete, che ammoniva di non andare a sedersi sui massi, perché ne avrebbero avuto solo disgrazie.
Ma lei rideva e col pancione continuava ad andarci.
Finché venne il giorno del parto. Il giorno in cui smise per sempre di ridere. Spinto dalle contrazioni il bambino cominciò ad uscire. Prima la testa, come è naturale, poi il corpo. Infine le gambe… da capra! Il bambino era normale fino alla vita, ma sotto, sotto aveva le gambe da animale, zoccoli compresi!
Quando ebbe finito di raccontare il prete si alzò e sospirando raccomandò alla donna di non dire nulla di quanto le aveva detto, incamminandosi poi verso la casa. Quando giunse all’uscio sapeva che la notizia stava già correndo di bocca in bocca.
Sorrise.
Una grande paura si combatte con un timore più grande.
Una radicata credenza si sradica diffondendo una nuova paurosa superstizione.
Così, da quel giorno, tutte le donne cominciarono a raccomandare alle giovani in attesa di non sedersi mai sulle pietre, se non volevano vedersi nascere dei figli dalle zampe di capra.
Fu così che un prete, un prete di campagna, uno di quelli che si diceva praticassero la “fisica”, per intenderci, decise che era tempo di porre fine a quella storia.
Tornando da un viaggio a Novara si fermò a parlare con una donna. Non una donna qualsiasi naturalmente. Scelse la beghina più pettegola del paese, una che non sarebbe stata capace di tenersi un segreto nemmeno se le avessero dato mille monete d’oro per ogni secondo di silenzio.
«Avete un bicchiere di acqua?» le chiese.
«Acqua?» domandò sorpresa la donna. «Siete sicuro di stare bene?»
Sapeva bene infatti che il prete usava l’acqua solo per battezzare.
«Acqua, acqua» rispose scuotendo la testa. «Con quello che ho sentito…»
«Che cosa avete sentito?»
«Non posso dirvelo» scosse nuovamente la testa. «Niente vino, però, almeno per oggi …»
«Deve essere una cosa grave…»
«Ah, sapeste che peso che ho nel cuore per quella povera donna, ma… basta… ho già detto troppo….»
«Donna? Che donna? Una di qui? Cosa ha fatto?»
«Sia ringraziato il Signore non è di qui! È una di un paese vicino Novara. Una di quelle che non vogliono mai ascoltare noi preti…»
«Quante ce ne sono! Siamo in poche ormai… Persino durante la Messa… Quante ne vedo che, persino, sbadigliano… e poi le giovani… sempre a guardare i ragazzi… e poi si trovano nei guai… come forse quella che dite…»
«Ma cosa avete capito? Questa è una donna sposata. E ciò dimostra che il Diavolo può colpire chiunque… Solo che poi ne fanno le spese gli innocenti…»
«O Madonna!» la donna si segnò con la croce. «Cosa dite?»
«E’ meglio» sospirò il prete «che non lo sappiate, credetemi. Ne rimarreste sconvolta…»
«Ma conoscere le azioni del maligno ci aiuta a riconoscerle e prevenirle. Così ci avete detto durante la predica di domenica. Una bella predica, davvero…»
Il prete, cedendo infine di fronte a quella argomentazione, le raccontò tutto.
C’era una donna, di nome Maria, in un paese vicino Novara, che non voleva ascoltare il prete, che ammoniva di non andare a sedersi sui massi, perché ne avrebbero avuto solo disgrazie.
Ma lei rideva e col pancione continuava ad andarci.
Finché venne il giorno del parto. Il giorno in cui smise per sempre di ridere. Spinto dalle contrazioni il bambino cominciò ad uscire. Prima la testa, come è naturale, poi il corpo. Infine le gambe… da capra! Il bambino era normale fino alla vita, ma sotto, sotto aveva le gambe da animale, zoccoli compresi!
Quando ebbe finito di raccontare il prete si alzò e sospirando raccomandò alla donna di non dire nulla di quanto le aveva detto, incamminandosi poi verso la casa. Quando giunse all’uscio sapeva che la notizia stava già correndo di bocca in bocca.
Sorrise.
Una grande paura si combatte con un timore più grande.
Una radicata credenza si sradica diffondendo una nuova paurosa superstizione.
Così, da quel giorno, tutte le donne cominciarono a raccomandare alle giovani in attesa di non sedersi mai sulle pietre, se non volevano vedersi nascere dei figli dalle zampe di capra.
La credenza che sedersi sui massi possa far nascere figli con i piedi di capra è stata raccolta da Filippo Colombara per Madonna del Sasso.
RispondiEliminaFilippo Colombara, I paesi di mezzo, storie e saperi popolari a Madonna del Sasso, Milano, 1993, pag. 139.