Durante il mio soggiorno le paese delle Streghe, una vecchia mi ha raccontato la storia della Ghittina e del suo mostruoso figlio.
Un giorno questo mostro orrendo di sesso femminile, gran rapitrice di bambini e terrore delle mamme in tutta la Valle Strona, calda d’amore e spinta dal desiderio si congiunse al demone Asmodeo concependo un mostruoso figlio. Esso, come raccontò il chierico Piana, fu messo a guardia di un immenso tesoro celato nelle profonde caverne del Sass Muijèr, una caverna in cui subito si radunò ciò che d’impuro e mostruoso poté produrre l’Inferno: Larve, Spettri, Fantasmi che il riposo funestano dei mortali. E ancora
Demoni, e streghe a mille in la caverna
Stanno rinchiusi, e tutta ella è fatata
Per virtù d’incantesimi; e nell’interna
Parte tuttor quell’orrida brigata
Sghignazza, e sen’esce il suon dalla superna
Porta per cui s’apre l’angusta entrata;
ed ivi pure a mille le Sovaine
rinchiuse son, mille Oromatti, e faine.
Così cantava il chierico nel poemetto “La Parrocchia in Contrasto” con cui celebrò le gesta del prode Celestino, che sconfisse i mostri brandendo un Agnusdei, potente amuleto dalle sembianze di cuscinetto quadrato, guarnito di nastri multicolori e ricami, che conteneva all’interno un oggetto benedetto, come una candela, foglie di ulivo e una medaglietta sacra.
Un giorno questo mostro orrendo di sesso femminile, gran rapitrice di bambini e terrore delle mamme in tutta la Valle Strona, calda d’amore e spinta dal desiderio si congiunse al demone Asmodeo concependo un mostruoso figlio. Esso, come raccontò il chierico Piana, fu messo a guardia di un immenso tesoro celato nelle profonde caverne del Sass Muijèr, una caverna in cui subito si radunò ciò che d’impuro e mostruoso poté produrre l’Inferno: Larve, Spettri, Fantasmi che il riposo funestano dei mortali. E ancora
Demoni, e streghe a mille in la caverna
Stanno rinchiusi, e tutta ella è fatata
Per virtù d’incantesimi; e nell’interna
Parte tuttor quell’orrida brigata
Sghignazza, e sen’esce il suon dalla superna
Porta per cui s’apre l’angusta entrata;
ed ivi pure a mille le Sovaine
rinchiuse son, mille Oromatti, e faine.
Così cantava il chierico nel poemetto “La Parrocchia in Contrasto” con cui celebrò le gesta del prode Celestino, che sconfisse i mostri brandendo un Agnusdei, potente amuleto dalle sembianze di cuscinetto quadrato, guarnito di nastri multicolori e ricami, che conteneva all’interno un oggetto benedetto, come una candela, foglie di ulivo e una medaglietta sacra.
Alfa, sei bravissimo a presentarci queste tradizioni popolari.
RispondiEliminaErano quei racconti a cui facevano ricorso i nonni quando i nipotini erano un pò turbolenti...
Buona serata!
che storia interessante!
RispondiEliminaqueste antiche leggende hanno sempre il loro fascino!
buon inizio settimana
^____________^