Ecco due storie di stregoneria, raccolte nei Paesi di Mezzo. Si credeva che certe persone potessero "fare la fisica", realizzando incantesimi per molestare la gente.
Il carretto e il muretto
L’alcool e la stanchezza alla guida provocano brutti effetti. Se poi ci si mette anche la “fisica”…
Un uomo di Boleto portava le pietre delle cave di granito col carro. I buoi conoscevano così bene la strada che spesso l’uomo dormiva, soprattutto alla sera quando rientrava a casa stanco per la lunga giornata.Poiché all’epoca nessuno aveva nemmeno immaginato l’etilometro e la patente a punti (per un carretto poi!) l’uomo era solito fare prima una lunga pausa all’osteria.«Un bicchiere di vino. Raso.»Raso voleva dire pieno fino all’orlo. E quando si diceva orlo si intendeva quello in cima al bicchiere, non quello un centimetro sotto! Doveva essere pieno al punto da fare fatica a non versarne nemmeno una goccia, quando lo si portava la prima volta alla bocca. Il che era anche un ottimo sistema per controllare quanto avevi bevuto e soprattutto quanto potevi ancora bere. Perché di bicchieri rasi ne andavano giù parecchi prima che i buoi potessero rimettersi in marcia.La maggior parte delle volte l’uomo aveva il sonno così conciliato dal vino da svegliarsi davanti alla porta di casa, più spesso per i rimbrotti della moglie che per naturale soprassalto di lucidità.Quella sera però si svegliò perché i buoi si erano arrestati, ma emettevano un verso strano. Davanti a loro c’era un muretto che sbarrava la strada. E non c’era spazio per girare, perché sui lati c’erano altri muri e piante.Allora l’uomo afferrò la livera, la leva di ferro che usava per spostare le pietre, e scese dal carro.Patapim! patapam! in breve cominciò a menare botte e a smontare il muro, finché aprì un varco nel muretto sufficiente a passare, lui, i buoi e il carretto.Il giorno dopo, si dice, incontrò il prete che zoppicava.«Come sta, don?» gli chiese.«Eh, così, così…»«La prossima volta, se non vuole zoppicare, se ne stia a casa di notte…»
La pecora
Chi lo dice che l’età porta la pace dei sensi? L’amore non ha età e ci sono persone pronte a fare qualsiasi cosa per conquistare la persona desiderata. Se poi ad innamorarsi è una strega…
Un giovane andava tutte le sere a trovare la fidanzata.Un bel giorno, lungo la strada, vide una pecora che belava e lo fissava, quasi invitandolo a seguirla.Le prime volte non gli diede peso, ma dopo alcune sere provò ad avvicinarsi. La pecora si lasciava accarezzare e anzi quasi pareva gli si strusciasse addosso, belando dolcemente.Così, dopo alcune sere, decise di prenderla e portarla a casa da sua madre. La pecora però non lo seguiva mai se lui si allontanava. Trascinarla a braccia era impossibile, così una sera salì portando con sé una corda. Però, non appena fece per avvicinarsi, la pecora spiccò un gran balzo, saltando il muretto di pietra e scomparendo nel bosco.La sera seguente, perché la pecora non si accorgesse della trappola, prese un rosario grosso, con la corda robusta e se lo mise in tasca. Quando la pecora si lasciò accarezzare, strusciandogli addosso, gli passò attorno al collo il rosario e con quella la trattenne. Quindi se ne tornò a casa con la pecora, chiudendola nel gabbiotto del maiale.Il mattino dopo disse alla madre: «Ti ho portato a casa una pecora».La madre, che lo conosceva bene, gli rispose: «Una pecora a casa! Ma smettila di fare il balordo!»Il figlio insisteva: «È vero ti dico! L’ho chiusa nel gabbiotto del maiale!»La madre, per levargli quella fissazione, lo seguì fino al gabbiotto, sospirando. Quando aprirono la porta si mise una mano sulla bocca, per non urlare.Dentro c’era una donna nuda. Era una vecchia di loro conoscenza, che faceva sempre tanti complimenti al giovane…
Il carretto e il muretto
L’alcool e la stanchezza alla guida provocano brutti effetti. Se poi ci si mette anche la “fisica”…
Un uomo di Boleto portava le pietre delle cave di granito col carro. I buoi conoscevano così bene la strada che spesso l’uomo dormiva, soprattutto alla sera quando rientrava a casa stanco per la lunga giornata.Poiché all’epoca nessuno aveva nemmeno immaginato l’etilometro e la patente a punti (per un carretto poi!) l’uomo era solito fare prima una lunga pausa all’osteria.«Un bicchiere di vino. Raso.»Raso voleva dire pieno fino all’orlo. E quando si diceva orlo si intendeva quello in cima al bicchiere, non quello un centimetro sotto! Doveva essere pieno al punto da fare fatica a non versarne nemmeno una goccia, quando lo si portava la prima volta alla bocca. Il che era anche un ottimo sistema per controllare quanto avevi bevuto e soprattutto quanto potevi ancora bere. Perché di bicchieri rasi ne andavano giù parecchi prima che i buoi potessero rimettersi in marcia.La maggior parte delle volte l’uomo aveva il sonno così conciliato dal vino da svegliarsi davanti alla porta di casa, più spesso per i rimbrotti della moglie che per naturale soprassalto di lucidità.Quella sera però si svegliò perché i buoi si erano arrestati, ma emettevano un verso strano. Davanti a loro c’era un muretto che sbarrava la strada. E non c’era spazio per girare, perché sui lati c’erano altri muri e piante.Allora l’uomo afferrò la livera, la leva di ferro che usava per spostare le pietre, e scese dal carro.Patapim! patapam! in breve cominciò a menare botte e a smontare il muro, finché aprì un varco nel muretto sufficiente a passare, lui, i buoi e il carretto.Il giorno dopo, si dice, incontrò il prete che zoppicava.«Come sta, don?» gli chiese.«Eh, così, così…»«La prossima volta, se non vuole zoppicare, se ne stia a casa di notte…»
La pecora
Chi lo dice che l’età porta la pace dei sensi? L’amore non ha età e ci sono persone pronte a fare qualsiasi cosa per conquistare la persona desiderata. Se poi ad innamorarsi è una strega…
Un giovane andava tutte le sere a trovare la fidanzata.Un bel giorno, lungo la strada, vide una pecora che belava e lo fissava, quasi invitandolo a seguirla.Le prime volte non gli diede peso, ma dopo alcune sere provò ad avvicinarsi. La pecora si lasciava accarezzare e anzi quasi pareva gli si strusciasse addosso, belando dolcemente.Così, dopo alcune sere, decise di prenderla e portarla a casa da sua madre. La pecora però non lo seguiva mai se lui si allontanava. Trascinarla a braccia era impossibile, così una sera salì portando con sé una corda. Però, non appena fece per avvicinarsi, la pecora spiccò un gran balzo, saltando il muretto di pietra e scomparendo nel bosco.La sera seguente, perché la pecora non si accorgesse della trappola, prese un rosario grosso, con la corda robusta e se lo mise in tasca. Quando la pecora si lasciò accarezzare, strusciandogli addosso, gli passò attorno al collo il rosario e con quella la trattenne. Quindi se ne tornò a casa con la pecora, chiudendola nel gabbiotto del maiale.Il mattino dopo disse alla madre: «Ti ho portato a casa una pecora».La madre, che lo conosceva bene, gli rispose: «Una pecora a casa! Ma smettila di fare il balordo!»Il figlio insisteva: «È vero ti dico! L’ho chiusa nel gabbiotto del maiale!»La madre, per levargli quella fissazione, lo seguì fino al gabbiotto, sospirando. Quando aprirono la porta si mise una mano sulla bocca, per non urlare.Dentro c’era una donna nuda. Era una vecchia di loro conoscenza, che faceva sempre tanti complimenti al giovane…
potenza del rosario ? O era il gabbiotto? Forse la vecchia...
RispondiEliminaeheheheheh
RispondiEliminabuon appetito e il carretto ;-)
Se bisogna scegliere, scelgo la pecora! E' una storia che mi è piaciuta molto
RispondiEliminaDisfida 3, vince il carretto e il muletto!
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