venerdì 31 dicembre 2010

Addio 2010

La fine del 2010 coincide con la fine di un decennio, a dir poco, travagliato. Dall’attentato di New York alle guerre in Afganistan e Iraq; dalla crisi economica alle catastrofi naturali non ci ha fatto mancare niente: terremoti, tsunami, eruzioni vulcaniche, inondazioni, cavallette, epidemie, clima impazzito, frane, valanghe, disastri ecologici, disastri ferroviari, incidenti sul lavoro, guerre (civili, di religione, di civiltà, preventive, difensive e di rappresaglia), bombe, terroristi suicidi, disordini di piazza, governi corrotti, complotti, esplosioni di bolle speculative, fallimenti e licenziamenti di massa, delocalizzazione, disoccupazione e una dilagante follia collettiva figurano in un elenco di orrori che gela il sangue a pensarci.

Allora, per sdrammatizzare voglio contrapporre a questo elenco drammaticamente vero quello folle e totalmente inventato da Jake Blues (John Belushi) per giustificarsi di fronte ad una inviperita ex fidanzata (Carrie Fisher) in una irresistibile scena di The Blues Brothers.

Certo, alcuni ritengono che il decennio sia finito un anno fa, alla fine del 2009. Ed è vero, in parte, se si fa il conto dal 2000 al 2009. Ma siccome l’anno 0 non c’è mai stato e il conteggio parte dall’anno 1 d.C., la decade va da 1 a 10 e da 2001 a 2010.
Del resto è così coi numeri. Il decimo chiude una serie e ne inaugura sempre una nuova. In altri termini il 10 è contemporaneamente il numero 0 della nuova serie. E questo ci dice una cosa che, non so a voi, a me affascina molto. Ogni epilogo di una storia è l’inizio di una nuova.
Così come la fine dell’anno passato coincide con l’inizio di uno nuovo. E noi siamo già qui a chiederci se sarà bello o brutto, cosa impossibile a dirsi, con buona pace degli astrologi, perché il destino di noi umani è di non poter vedere al di là del nostro naso.
Possiamo al massimo – ed è già tanto perché non tutti vogliono o riescono a farlo – voltarci indietro un momento e guardare il cammino già percorso per capire se ci può aiutare a trovare la strada giusta per quello che ci attende.

In ogni caso, ovunque vi porterà la vostra vita nel 2011, voglio augurarvi di poter fare sempre le scelte giuste. Se così non fosse, perché la nostra natura è di creature fallibili, ricordate cosa scrisse il saggio Yamamoto Tsunetomo nel libro Hagakure: “Metti il piede in fallo e cadi sette volte, otto rialzati e risorgi».

23 commenti:

  1. Citiamo anche le cose belle..tanto per non morire sotto il peso del disastro su larga scala!

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  2. Ciao, nell'augurarti un buon 2011 invito te e i tuoi lettori a votare i migliori film ed attori del 2010.
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  3. Bellissima la frase con cui hai concluso, piena di positività e forza. Sarà il mio motto per il 2011! Buon nuovo anno caro Alfa :-)

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  4. Sono passata per un saluto e per ringraziarti per la frase finale del tuo post. E' piena di saggezza ed e' illuminante! Un abbraccio forte!

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  5. buon anno anche a te incrociamo le dita per tutto

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  6. Hagakure è pieno di saggezza. Vale la pena rileggerlo, ogni tanto, come molti altri testi scritti secoli fa ma sempre preziosi.
    Buon anno a tutti!

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  7. Bellissimo post di fine inizio anno
    Alfa - giaà uno che si chiama alfa deve saperla lunga sugli inizi -
    ottima scelta la scena dai Blues e stupenda la frase inno alla vita e al saperla affrontare di Hagakure .
    Un anno favoloso a te e Malikà

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  8. Ciao Alfa!!! :) :) :)

    Tifiamo tutti per il 2011-2020, e che ci sia una SVOLTA finalmente!!! (che sperare fa sempre bene!!!)

    TANTI AUGURI di un eccellente Anno Nuovo dai due "fandanghi", dal Fandango stesso, e da St.Lucia! ;-)

    Un abbraccio!

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  9. @ Fel: in realtà la so lunga su poche cose e cortissima su molte...
    Per fortuna ci sono buone letture che aiutano a trovare una qualche forma di orientamento nelle nostre vite confuse.

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  10. @ Milo: grazie di cuore, e auguri a voi!

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  11. Buon 2011!!! C'è da dire che, da quel che hai scritto nella prima parte del post, questo nuovo decennio non deve sforzarsi molto per essere migliore di quello appena terminato

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  12. Ciao, passo per un saluto e anche per dire che per ragioni personali chiudo il blog per un periodo, ma continuero'a leggere i tuoi bellissimi post e ti lascero' i miei commenti! A presto e un abbraccio :)

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  13. Cara Vittoria, ho letto il guaio che ti è successo e capisco bene. Spero di risentirti presto!

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  14. ... e l'ottava volta, diamine, smettila di mettere il piede nel fallo, che cadi!

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  15. Fi, graffie, te ne farei gratiffimo!

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  16. "Il presente è l'unico tempo veramente nostro."
    L'ha detto Pascal e io a volte mi ritrovo a desiderare di incidermi da qualche parte questa frase. La sua riflessione su passato-presente e futuro è eccezionale e, a mio parere, davvero calzante per la fine di questo decennio. Ora l'unico tempo che ci è dato di vivere è il presente, possiamo solo cercare di viverlo il più intensamente possibile, lasciandoci davvero alle spalle il passato e senza rifugiarci nella vaga illusione di un futuro non ancora nostro. Buon anno ("leggermente" in ritardo) :)

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  17. @ Agnese: è vero. Le parole di Pascal, come quelle di Tsunetomo, ci raggiungono dal passato per aiutarci a vivere l'unico tempo che ci è concesso, il presente.

    Poi, per amore di discussione, potremmo chiederci se per "presente" si debba intendere il puntiforme spazio temporale tra il passato, conservato dalla nostra memoria, e l'infinita sequenza di punti incogniti che segna il futuro; o un "tempo presente" corrispondente all'orizzonte delle nostre generazioni, incuneato tra la storia e la profezia.

    Ma preferisco non ragionare di filosofia prima di pranzo...

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  18. Caro Alfa,
    nuovo anno ma siamo (sono) alle solite: altra piccola pausa dai blog e altro malloppo di post da recuperare!
    Intanto ti mando il mio primo saluto del 2011 e dei sinceri auguri per un anno costellato di scoperte entusiasmanti ed incontri allegri e interessanti, dentro e fuori dal web!
    Ciao e a presto.

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  19. Lieto di risentirti Anna! Tanti auguri anche a te!

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