lunedì 28 dicembre 2009

La montagna sacra


Nei tempi dei tempi, quando il primo tremito della parola salì alle mie labbra, ascesi la montagna sacra e parlai a Dio, dicendo: “Mio signore, sono tuo servo.
La tua volontà segreta è per me legge, e ti obbedirò per sempre”. Ma Dio non diede risposta, e come una possente tempesta passò oltre.
E dopo mille anni ascesi la montagna sacra e di nuovo parlai a Dio, dicendo: “Creatore, sono tua creazione. D’argilla mi hai plasmato, e a te devo il mio tutto”.
E Dio non diede risposta, ma come una miriade di ali veloce passò oltre.
E dopo mille anni mi arrampicai sulla montagna sacra e parlai a Dio nuovamente, dicendo: “Padre, sono tuo figlio. Nella misericordia e nell’amore mi hai generato, e con l’amore e con l’adorazione io diverrò erede del tuo regno”. E Dio non diede risposta, e come il velo di nebbia che riveste le alture in lontananza passò oltre.
E dopo mille anni mi arrampicai sulla montagna sacra e nuovamente parlai a Dio, dicendo: “Mio Dio, mio fine e compimento; io sono il tuo ieri e tu sei il mio domani. Io sono la tua radice in terra e tu sei il mio fiore in cielo, e insieme ci innalziamo dinanzi al volto del sole”. Allora Dio si chinò su di me, e al mio orecchio sussurrò parole di dolcezza, e mi avvolgeva come il mare avvolge il ruscello che corre verso di lui.
E quando scesi verso le valli e le pianure, Dio era anche laggiù.

(Kahlil Gibran)

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