In questi giorni una strana imbarcazione ha iniziato a solcare le acque del Lago d’Orta. La cosa ha destato una certa sorpresa e commenti che oscillano tra il divertito e l’allarmato tra i barcaioli di Orta.
Da quanto siamo riusciti a sapere dai nostri informatori, si tratterebbe di una imbarcazione scientifica giunta smontata da oltre oceano e ricomposta, probabilmente nella base aerea di Cameri. Da qui sarebbe stata trasportata nottetempo a mezzo strada fino Pella per il varo. Secondo fonti ben informate, i ricercatori americani sarebbero intenzionati a svelare un enigma sconosciuto ai più, ma ben noto negli USA.
Nel 1909, infatti, durante le gare internazionali di canottaggio svoltesi sul Cusio, vennero effettuati alcuni avvistamenti di cui diede puntualmente notizia anche la stampa locale. Nella zona tra Ronco e Crabbia venne avvistato uno strano animale, descritto come un “grosso cetaceo”. Tale notizia ebbe un certo rilievo prima che lo scoppio della Grande Guerra, col suo carico di lutti e rovine, facesse dimenticare il fatto.
Gli studiosi della facoltà di Criptozoologia della Università di Arkham (Massachusetts) si dicono convinti che si tratti di un animale della stessa famiglia di quello segnalato nel diario del canonico Gioacchino Pesce di Omegna nel 1809 e apparso in altri documenti più antichi. Alla stessa specie potrebbe appartenere anche la vertebra subfossile, simile a quella di un cetaceo, scoperta nel Bus dell’Orchera, una grotta sul promontorio di Orta.
Da quanto siamo riusciti a sapere dai nostri informatori, si tratterebbe di una imbarcazione scientifica giunta smontata da oltre oceano e ricomposta, probabilmente nella base aerea di Cameri. Da qui sarebbe stata trasportata nottetempo a mezzo strada fino Pella per il varo. Secondo fonti ben informate, i ricercatori americani sarebbero intenzionati a svelare un enigma sconosciuto ai più, ma ben noto negli USA.
Nel 1909, infatti, durante le gare internazionali di canottaggio svoltesi sul Cusio, vennero effettuati alcuni avvistamenti di cui diede puntualmente notizia anche la stampa locale. Nella zona tra Ronco e Crabbia venne avvistato uno strano animale, descritto come un “grosso cetaceo”. Tale notizia ebbe un certo rilievo prima che lo scoppio della Grande Guerra, col suo carico di lutti e rovine, facesse dimenticare il fatto.
Gli studiosi della facoltà di Criptozoologia della Università di Arkham (Massachusetts) si dicono convinti che si tratti di un animale della stessa famiglia di quello segnalato nel diario del canonico Gioacchino Pesce di Omegna nel 1809 e apparso in altri documenti più antichi. Alla stessa specie potrebbe appartenere anche la vertebra subfossile, simile a quella di un cetaceo, scoperta nel Bus dell’Orchera, una grotta sul promontorio di Orta.
Un nuovo Loch Ness?
RispondiEliminaUn nuovo mistero...aspetto di saperne di più!
RispondiEliminammm...
RispondiEliminanon so perché ma mi sembra di intravvedere o'business... ;)
interessante questo nuovo mistero!
RispondiEliminaYahwn... (= sbadiglio).
RispondiEliminaCaro Alfa, ma i tuoi lettori... delle due l'una: o non hanno il calendario o sono dei pescioni che manco mia nonna...