Qualche tempo fa pubblicai alcuni brevi racconti e ricostruzioni di un caso realmente accaduto sul Lago d’Orta durante la seconda guerra mondiale.
Lo riassumo per i nuovi lettori, rimandandoli all’indice per gli approfondimenti.
Nella notte del 6 dicembre 1944, il Maggiore William V. Holohan, appartenente all’OSS (Office of Strategic Services, l’antenato della CIA) e comandante di una missione segreta dietro le linee nemiche (missione Chrysler) indirizzata a coordinare i rifornimenti alleati alle formazioni partigiane, scomparve misteriosamente a San Maurizio d'Opaglio.
Le cause della scomparsa del più alto ufficiale statunitense inviato ad operare in territorio nemico rimasero a lungo un mistero finché, per l’insistenza del fratello di Holohan, i carabinieri italiani aprirono le indagini nel dopoguerra.
Le indagini del tenente Albieri portarono nel 1950 al ritrovamento del cadavere, gettato nel lago in quell’inverno del 1944, e alla confessione di due partigiani che avevano il compito di supportare la missione alleata. Il processo portò altresì alla condanna di altri due componenti statunitensi della missione Chrysler.
Per complesse ragioni di ordine giuridico i due americani non furono mai estradati, mentre gli italiani furono assolti in quanto “costretti” ad agire dagli statunitensi.
Per quanto il processo svoltosi in Italia costituisca la verità ufficiale sul caso Holohan, sulle motivazioni di quel delitto e persino sulle precise responsabilità da attribuire ai protagonisti, il dibattito storico è tuttora aperto. In particolare Aldo Icardi, che la giustizia italiana ha indicato come il principale responsabile dell’omicidio condannandolo all’ergastolo, ha sempre proclamato, direttamente e attraverso i suoi familiari, la propria innocenza.
Chi scrive non ha accesso a documenti inediti (molti dei quali sono ancora secretati) e non può pertanto presumere di gettare nuova luce sul caso. Corre obbligo tuttavia (tanto più che questo blog è stato sorprendentemente citato tra le fonti bibliografiche di un articolo apparso su L’ItaloEuropeo ) di aggiungere alcuni elementi e soprattutto indicare le fonti bibliografiche utilizzate.
Nella speranza che nuove ricerche permettano di fare piena luce sulla vicenda.
Inoltre, poiché il caso ebbe una notevole risonanza all’epoca, segnalerò anche l’esistenza di una pellicola cinematografica ispirata a queste vicende.
Lo riassumo per i nuovi lettori, rimandandoli all’indice per gli approfondimenti.
Nella notte del 6 dicembre 1944, il Maggiore William V. Holohan, appartenente all’OSS (Office of Strategic Services, l’antenato della CIA) e comandante di una missione segreta dietro le linee nemiche (missione Chrysler) indirizzata a coordinare i rifornimenti alleati alle formazioni partigiane, scomparve misteriosamente a San Maurizio d'Opaglio.
Le cause della scomparsa del più alto ufficiale statunitense inviato ad operare in territorio nemico rimasero a lungo un mistero finché, per l’insistenza del fratello di Holohan, i carabinieri italiani aprirono le indagini nel dopoguerra.
Le indagini del tenente Albieri portarono nel 1950 al ritrovamento del cadavere, gettato nel lago in quell’inverno del 1944, e alla confessione di due partigiani che avevano il compito di supportare la missione alleata. Il processo portò altresì alla condanna di altri due componenti statunitensi della missione Chrysler.
Per complesse ragioni di ordine giuridico i due americani non furono mai estradati, mentre gli italiani furono assolti in quanto “costretti” ad agire dagli statunitensi.
Per quanto il processo svoltosi in Italia costituisca la verità ufficiale sul caso Holohan, sulle motivazioni di quel delitto e persino sulle precise responsabilità da attribuire ai protagonisti, il dibattito storico è tuttora aperto. In particolare Aldo Icardi, che la giustizia italiana ha indicato come il principale responsabile dell’omicidio condannandolo all’ergastolo, ha sempre proclamato, direttamente e attraverso i suoi familiari, la propria innocenza.
Chi scrive non ha accesso a documenti inediti (molti dei quali sono ancora secretati) e non può pertanto presumere di gettare nuova luce sul caso. Corre obbligo tuttavia (tanto più che questo blog è stato sorprendentemente citato tra le fonti bibliografiche di un articolo apparso su L’ItaloEuropeo ) di aggiungere alcuni elementi e soprattutto indicare le fonti bibliografiche utilizzate.
Nella speranza che nuove ricerche permettano di fare piena luce sulla vicenda.
Inoltre, poiché il caso ebbe una notevole risonanza all’epoca, segnalerò anche l’esistenza di una pellicola cinematografica ispirata a queste vicende.
la pellicola la troverò nel prossimo post?
RispondiEliminai crimini di guerra hanno sempre un fascino particolare... ma gli italiani si ritrovano sempre coinvolti...
In uno dei prossimi post parlerò del film.
RispondiEliminaInteressante.
RispondiEliminaAspetto maggiori informazioni.
Spy-story interessante :)
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