La guardia stava immobile, avvolta nel suo mantello, a scrutare l’orizzonte oltre il lago, verso le montagne. Aveva giurato fedeltà all’imperatore e l’imperatore gli aveva ordinato di vigilare. Oltre il lago, oltre le montagne stavano orde di barbari, che attendevano solo il momento giusto per invadere l’impero.
Un impero decadente e corrotto, che aveva perso il senso del proprio esistere ed era costretto ad assoldare barbari per difendersi da altri barbari.
Un tempo anche la guardia era stato uno di loro, un barbaro, prima di giurare fedeltà all’imperatore. Ci sono uomini che hanno poche parole e a quelle restano fedeli per tutta la vita. La guardia era uno di questi. Così se ne stava immobile a scrutare l’orizzonte, oltre il lago, verso le montagne.
Un tempo non era solo. C’erano altri con lui. Poi, uno ad uno se n’erano andati tutti. Qualcuno era andato in congedo; altri erano morti. I più avevano disertato quando lo stipendio aveva smesso di arrivare.
Lui no. Lui era rimasto a vigilare, pronto ad accendere il fuoco per allertare le guarnigioni a sud, perché il segnale corresse, di torre in torre fino alla capitale.
Era rimasto lì, a vegliare, accanto alla tomba della donna che gli aveva regalato troppo brevi momenti di felicità, e a cui aveva eretto un piccolo monumento. Lo sostenevano i parenti di lei, che ancora gli portavano qualcosa da mangiare e vestiti per combattere il freddo ogni inverno più intenso.
Si dice che sia ancora lì, sul colle della Guardia, a scrutare l’orizzonte, oltre il lago, verso le montagne, in attesa dell’arrivo dei barbari.
Il Colle della Guardia è un'altura poco sopra Bugnate, in comune di Gozzano. Dalla sommità, su cui vi è una piccola cappella dedicata alla Madonna, si ha una notevole vista sul lago d'Orta, anche se la vegetazione, negli ultimi anni, ha ridotto di molto il panorama visibile.
Un impero decadente e corrotto, che aveva perso il senso del proprio esistere ed era costretto ad assoldare barbari per difendersi da altri barbari.
Un tempo anche la guardia era stato uno di loro, un barbaro, prima di giurare fedeltà all’imperatore. Ci sono uomini che hanno poche parole e a quelle restano fedeli per tutta la vita. La guardia era uno di questi. Così se ne stava immobile a scrutare l’orizzonte, oltre il lago, verso le montagne.
Un tempo non era solo. C’erano altri con lui. Poi, uno ad uno se n’erano andati tutti. Qualcuno era andato in congedo; altri erano morti. I più avevano disertato quando lo stipendio aveva smesso di arrivare.
Lui no. Lui era rimasto a vigilare, pronto ad accendere il fuoco per allertare le guarnigioni a sud, perché il segnale corresse, di torre in torre fino alla capitale.
Era rimasto lì, a vegliare, accanto alla tomba della donna che gli aveva regalato troppo brevi momenti di felicità, e a cui aveva eretto un piccolo monumento. Lo sostenevano i parenti di lei, che ancora gli portavano qualcosa da mangiare e vestiti per combattere il freddo ogni inverno più intenso.
Si dice che sia ancora lì, sul colle della Guardia, a scrutare l’orizzonte, oltre il lago, verso le montagne, in attesa dell’arrivo dei barbari.
Il Colle della Guardia è un'altura poco sopra Bugnate, in comune di Gozzano. Dalla sommità, su cui vi è una piccola cappella dedicata alla Madonna, si ha una notevole vista sul lago d'Orta, anche se la vegetazione, negli ultimi anni, ha ridotto di molto il panorama visibile.
Sono sempre più affascinata da queste leggende!!!!!!!!
RispondiElimina;-)
PS: va bene, aspetterò pazientemente il post sugli elfi.....
;-)
Devo precisare che questa non è propriamente una leggenda. E' un mio racconto, che cerca di dare una spiegazione al nome di questo luogo, il colle della Guardia, un'altura che chiude il lago a mezzogiorno.
RispondiEliminaPer gli elfi non dovrai aspettare moltissimo, promesso.
E' un tuo racconto???? Uhhh, che bravo!!! Che meraviglia!!!!
RispondiElimina;-)