Sinistrari scrisse il suo lavoro Demonialità in forma manoscritta. Come abbiamo detto egli riteneva che Incubi e Succubi non fossero, come si pensava all’epoca, creature demoniache, bensì folletti spinti dal loro spirito libidinoso a ricercare l’unione sessuale con le donne e, più raramente, con gli uomini.
Per quanto singolari possano apparire ai nostri occhi, in fin dei conti le teorie di Sinistrari su incubi e succubi portavano alla conclusione che le donne non fossero colpevoli per queste unioni, bensì vittime di violenze da parte di queste creature superiori. Esse pertanto non potevano nemmeno essere accusate di bestialità, in quanto erano casomai gli incubi ad incorrere in questo peccato degradandosi col giacere con creature inferiori.
Allo stesso tempo poteva essere molto comodo spiegare gravidanze “impossibili” mediante l’azione degli incubi o individuare in questi ultimi quegli amanti misteriosi che i mariti non riuscivano a sorprendere perché sgusciavano inafferrabili tra le loro mani. Nessuna colpa, niente vendette.
Sinistrari forse si rese conto che nel clima del secolo XVII, negare una natura diabolica a tutto ciò che risultava “alieno” rispetto alla normalità canonica avrebbe potuto risultare persino eretico. Con tutti i pericoli derivanti da ciò, in un’epoca in cui il Sant’Uffizio non si limitava a diramare comunicati stampa. Fu per questo che il padre francescano decise di non pubblicare la propria opera?
Ad ogni modo il manoscritto scomparve, riapparendo due secoli dopo, era il 1872, nel negozio di un libraio a Londra. Fu tradotto in francese e pubblicato da Isidore Liseux come "De la démonialité et des animaux incubes et succubes" nel 1875 a Parigi.
Un mistero però aleggia sull’opera di Sinistrari. Un mistero che potrebbe mettere in discussione tutte le nostre certezze….
A passeggio con l’incubo
Gli incubi di Sinistrari - 01
Gli incubi di Sinistrari - 02
Gli Incubi di Sinistrari - 03
Una storia da… succubo.
Gli incubi di Sinistrari – 04
Gli Incubi di Sinistrari 05
Per quanto singolari possano apparire ai nostri occhi, in fin dei conti le teorie di Sinistrari su incubi e succubi portavano alla conclusione che le donne non fossero colpevoli per queste unioni, bensì vittime di violenze da parte di queste creature superiori. Esse pertanto non potevano nemmeno essere accusate di bestialità, in quanto erano casomai gli incubi ad incorrere in questo peccato degradandosi col giacere con creature inferiori.
Allo stesso tempo poteva essere molto comodo spiegare gravidanze “impossibili” mediante l’azione degli incubi o individuare in questi ultimi quegli amanti misteriosi che i mariti non riuscivano a sorprendere perché sgusciavano inafferrabili tra le loro mani. Nessuna colpa, niente vendette.
Sinistrari forse si rese conto che nel clima del secolo XVII, negare una natura diabolica a tutto ciò che risultava “alieno” rispetto alla normalità canonica avrebbe potuto risultare persino eretico. Con tutti i pericoli derivanti da ciò, in un’epoca in cui il Sant’Uffizio non si limitava a diramare comunicati stampa. Fu per questo che il padre francescano decise di non pubblicare la propria opera?
Ad ogni modo il manoscritto scomparve, riapparendo due secoli dopo, era il 1872, nel negozio di un libraio a Londra. Fu tradotto in francese e pubblicato da Isidore Liseux come "De la démonialité et des animaux incubes et succubes" nel 1875 a Parigi.
Un mistero però aleggia sull’opera di Sinistrari. Un mistero che potrebbe mettere in discussione tutte le nostre certezze….
A passeggio con l’incubo
Gli incubi di Sinistrari - 01
Gli incubi di Sinistrari - 02
Gli Incubi di Sinistrari - 03
Una storia da… succubo.
Gli incubi di Sinistrari – 04
Gli Incubi di Sinistrari 05
Sempre ho detto che le storie cosi di misteriose con un pò di paura e mi sempra che scriberlo in quella epoca pelicorosa della chiesa li da un migliore importanza a quel libro
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