Eccomi di fronte al Maestro. Da una parte e dall’altra della scrivania di legno massiccio le mie domande e le sue risposte, i suoi sigari e i miei colpi di tosse.
«Naturalmente» alza al cielo il sigaro come un indice d’ammonimento «tanti si sono spremuti le meningi per cercare di trarre da queste parole, e dalle molte altre che compongono il libro, un significato.»
Annuisco. Ho letto qualcosa sull’argomento. E molte cose mi sono apparse delle colossali sciocchezze.
«Personalmente» il Maestro emette una nuvola di fumo più intensa delle altre «se fosse per me non perderei il tempo a correre dietro a queste cose. Tuttavia, poiché me lo hai chiesto, mi limiterò a sottolineare alcuni aspetti. Il primo, che però è quello di cui molti si dimenticano, è che il numero della bestia è definito un “numero d’uomo”. Il che fa escludere da subito che sia un numero del diavolo, il quale è citato poco prima esplicitamente come il “grande drago, il serpente antico, che è chiamato anche Diavolo e Satana”. Esso piuttosto vuole indicare, attraverso una sorta di cifratura il nome di una persona. Molti ritengono che il nome sia quello di un personaggio che non poteva essere messo per iscritto esplicitamente. Il nome di un personaggio importante, anzi importantissimo, come un imperatore. Parlarne male sarebbe stato reato capitale. Non solo: anche detenere testi in cui il nome di un imperatore fosse espresso in quei termini poteva comportare la condanna a morte con l’accusa di lesa maestà. Quale fosse poi l’imperatore in questione è discusso: secondo alcuni sarebbe Nerone (anche sulla base di complessi calcoli cabalistici che non dovevano essere sconosciuti all’ebreo Giovanni e ai tanti ebrei cristiani dei suoi tempi), per altri Domiziano. Il primo fu notorio persecutore dei cristiani mandando a morte, tra gli altri Pietro e Paolo. Il secondo, ai cui tempi probabilmente fu scritta l’Apocalisse, instaurò un regno di terrore interno che coinvolse anche alcuni cristiani.»
Mentre parla mi tornano in mente le parole dello storico romano Tacito a proposito delle differenze tra Nerone e Domiziano: “Nerone almeno distolse lo sguardo dai suoi delitti: li ordinò, ma non rimase a godersi lo spettacolo. Sotto Domiziano, invece, la parte peggiore delle nostre miserie era vedere ed essere visti...”
«Ad ogni modo» continua il Maestro «se anche si trattasse dell’Anticristo, un personaggio citato in numerosi testi come l’uomo che alla fine dei tempi perseguiterà i fedeli, la chiave per scoprire il suo nome non andrebbe cercata nella triplice ripetizione del numero 6, come pure sostiene qualcuno, ritenendo il numero 6 quello dell’imperfezione (come il 7 sarebbe quello della perfezione). La numerazione che utilizziamo noi (e che include il “6” fu introdotta in Europa per mezzo degli Arabi solo dopo l’anno Mille. Allora l’apocalisse era già stata scritta da un millennio. Giovanni era un ebreo che scriveva in greco e viveva in un impero latino. Se avesse scritto il numero in latino avrebbe usato la cifra DCLXVI, suggestiva perché racchiude tutti i numeri utilizzati all’epoca (tranne la “M”, usata per indicare “mille”). Se avesse scritto in greco avrebbe usato un sistema sempre alfabetico, diverso da quello latino, utilizzando le lettere CHI, XI, SIGMA, che potrebbero essere le iniziali di un nome. Secondo un’interpretazione cabalistica ebraica il “numero” corrisponderebbe però al nome di “Sorat” un demone preposto alla magia nera, il che sposterebbe l’interpretazione dall’ambito umano nuovamente a quello demoniaco…»
A questo punto la testa comincia davvero a farmi male. Troppe informazioni tutte assieme o troppa nicotina nello studio?
«Insomma» il Maestro ormai è un torrente in piena che nessuno pare in grado di fermare « come si capisce bene, ciascuno ha detto la sua. Tolstoj lo individuava in Napoleone. Qualcuno ci ha visto il Papa. Qualcun altro i codici a barre, internet (www sarebbe 666…) o, in alternativa Bill Gates. Infatti, poiché il suo vero nome sarebbe William Henry III, se trasformi ciascuna lettera del nome nel relativo codice Ascii e le sommi tutte ottieni proprio 666… Questo numero si otterrebbe applicando lo stesso metodo a “MS-DOS 6.21” e “Windows 95”. Se poi ami il gioco d’azzardo sappi che sommando tutti i numeri della roulette, da 0 a 36 avrai come somma 666. Del resto se come diceva Einstein, Dio non gioca a dadi, è difficile credere che possa essere un appassionato del tavolo verde…»
Per esperienza ho imparato che quando il Maestro inizia a fare dell’umorismo è il momento di squagliarsela. Se è una tortura ascoltare le sue lezioni nella camera a gas del suo studio, dover ridere alle sue battute è impresa che va al di là delle mie forze.
Così, rifilandogli l’indecorosa scusa della scadenza del parcometro, infilo la porta.
«A proposito» sento che mi urla dietro mentre già sono sulle scale. «Lo sai quanti sono i posteggi a pagamento in questo paese?»
Ma il vociare di una comitiva di turisti nella piazza mi impedisce di udire la risposta.
Così, ancora tramortito dal fumo inalato nell’antro del Maestro mi infilo nella tranquilla bottega di un mio caro amico, il Filosofo. Ma se volete sapere di cosa abbiamo parlato dovrete attendere fino a domani….
Parte 1
Parte 2
Parte 3
Parte 4
Parte 5 e ultima
«Naturalmente» alza al cielo il sigaro come un indice d’ammonimento «tanti si sono spremuti le meningi per cercare di trarre da queste parole, e dalle molte altre che compongono il libro, un significato.»
Annuisco. Ho letto qualcosa sull’argomento. E molte cose mi sono apparse delle colossali sciocchezze.
«Personalmente» il Maestro emette una nuvola di fumo più intensa delle altre «se fosse per me non perderei il tempo a correre dietro a queste cose. Tuttavia, poiché me lo hai chiesto, mi limiterò a sottolineare alcuni aspetti. Il primo, che però è quello di cui molti si dimenticano, è che il numero della bestia è definito un “numero d’uomo”. Il che fa escludere da subito che sia un numero del diavolo, il quale è citato poco prima esplicitamente come il “grande drago, il serpente antico, che è chiamato anche Diavolo e Satana”. Esso piuttosto vuole indicare, attraverso una sorta di cifratura il nome di una persona. Molti ritengono che il nome sia quello di un personaggio che non poteva essere messo per iscritto esplicitamente. Il nome di un personaggio importante, anzi importantissimo, come un imperatore. Parlarne male sarebbe stato reato capitale. Non solo: anche detenere testi in cui il nome di un imperatore fosse espresso in quei termini poteva comportare la condanna a morte con l’accusa di lesa maestà. Quale fosse poi l’imperatore in questione è discusso: secondo alcuni sarebbe Nerone (anche sulla base di complessi calcoli cabalistici che non dovevano essere sconosciuti all’ebreo Giovanni e ai tanti ebrei cristiani dei suoi tempi), per altri Domiziano. Il primo fu notorio persecutore dei cristiani mandando a morte, tra gli altri Pietro e Paolo. Il secondo, ai cui tempi probabilmente fu scritta l’Apocalisse, instaurò un regno di terrore interno che coinvolse anche alcuni cristiani.»
Mentre parla mi tornano in mente le parole dello storico romano Tacito a proposito delle differenze tra Nerone e Domiziano: “Nerone almeno distolse lo sguardo dai suoi delitti: li ordinò, ma non rimase a godersi lo spettacolo. Sotto Domiziano, invece, la parte peggiore delle nostre miserie era vedere ed essere visti...”
«Ad ogni modo» continua il Maestro «se anche si trattasse dell’Anticristo, un personaggio citato in numerosi testi come l’uomo che alla fine dei tempi perseguiterà i fedeli, la chiave per scoprire il suo nome non andrebbe cercata nella triplice ripetizione del numero 6, come pure sostiene qualcuno, ritenendo il numero 6 quello dell’imperfezione (come il 7 sarebbe quello della perfezione). La numerazione che utilizziamo noi (e che include il “6” fu introdotta in Europa per mezzo degli Arabi solo dopo l’anno Mille. Allora l’apocalisse era già stata scritta da un millennio. Giovanni era un ebreo che scriveva in greco e viveva in un impero latino. Se avesse scritto il numero in latino avrebbe usato la cifra DCLXVI, suggestiva perché racchiude tutti i numeri utilizzati all’epoca (tranne la “M”, usata per indicare “mille”). Se avesse scritto in greco avrebbe usato un sistema sempre alfabetico, diverso da quello latino, utilizzando le lettere CHI, XI, SIGMA, che potrebbero essere le iniziali di un nome. Secondo un’interpretazione cabalistica ebraica il “numero” corrisponderebbe però al nome di “Sorat” un demone preposto alla magia nera, il che sposterebbe l’interpretazione dall’ambito umano nuovamente a quello demoniaco…»
A questo punto la testa comincia davvero a farmi male. Troppe informazioni tutte assieme o troppa nicotina nello studio?
«Insomma» il Maestro ormai è un torrente in piena che nessuno pare in grado di fermare « come si capisce bene, ciascuno ha detto la sua. Tolstoj lo individuava in Napoleone. Qualcuno ci ha visto il Papa. Qualcun altro i codici a barre, internet (www sarebbe 666…) o, in alternativa Bill Gates. Infatti, poiché il suo vero nome sarebbe William Henry III, se trasformi ciascuna lettera del nome nel relativo codice Ascii e le sommi tutte ottieni proprio 666… Questo numero si otterrebbe applicando lo stesso metodo a “MS-DOS 6.21” e “Windows 95”. Se poi ami il gioco d’azzardo sappi che sommando tutti i numeri della roulette, da 0 a 36 avrai come somma 666. Del resto se come diceva Einstein, Dio non gioca a dadi, è difficile credere che possa essere un appassionato del tavolo verde…»
Per esperienza ho imparato che quando il Maestro inizia a fare dell’umorismo è il momento di squagliarsela. Se è una tortura ascoltare le sue lezioni nella camera a gas del suo studio, dover ridere alle sue battute è impresa che va al di là delle mie forze.
Così, rifilandogli l’indecorosa scusa della scadenza del parcometro, infilo la porta.
«A proposito» sento che mi urla dietro mentre già sono sulle scale. «Lo sai quanti sono i posteggi a pagamento in questo paese?»
Ma il vociare di una comitiva di turisti nella piazza mi impedisce di udire la risposta.
Così, ancora tramortito dal fumo inalato nell’antro del Maestro mi infilo nella tranquilla bottega di un mio caro amico, il Filosofo. Ma se volete sapere di cosa abbiamo parlato dovrete attendere fino a domani….
Parte 1
Parte 2
Parte 3
Parte 4
Parte 5 e ultima
Per tanto così penso che Dio non navigasse nemmeno su internet!
RispondiEliminaPerò, Bill Gates il diavolo...mi piace!
Ah, la vecchia scusa del parcometro! POtevi inventare qualcosa di più misterioso, scusa! :-P
RispondiEliminaComunque molto intricato questo post...
@ Ele: non so, bisognerebbe chiedere all'amico Davide, che lo disegna spesso ;)
RispondiElimina@ Vele: vecchia ma sempre funzionante.
Interessantissimo .... mal di testa a parte ...... ma dovrei fare la prova del 9 - ops scusa -
RispondiEliminaper esempio iniziano a controllare ove posso scovare la moltiplicazione del mio numero preferito : 8 un bel 888 ..... chissà cosa ne salta fuori .....
che poi è bello corposo :
DCCCLXXXVIII O NO? MIAOOOOOOOO
@ Fel: come vedi coi numeri romani non funzionano molto i numeri composti da cifre uguali cui siamo abituati noi.
RispondiElimina888 si scrive anche CCMXXCIIX, giusto? Sto imparando?!
RispondiEliminaOh che curiosa parola di verifica... FOLLI! Sarà il commento di blogspot ai nostri discorsi?
Ciao!
RispondiEliminaSempre interessante, come sempre. Il nome del demone ebraico, poi, mi è piaciuto parecchio, magari lo uso per qualche racconto
@ Anna: a dire il vero no. La regola si applica solo per l'ultima unità, decina, centinaia, ecc.
RispondiEliminaCosì abbiamo:
8= VIII
9= IX
80= LXXX
90= XC
800= DCCC
900= CM
Ecc..
@ Tenar: credo sia un demone molto cattivo, invocato dai Negromanti della peggior specie. Meglio stare attenti ad invocarlo...
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