martedì 5 giugno 2012

Donne e cavalieri, mercati e sapori

Nel Medioevo un evento di particolare rilievo erano i mercati. Si svolgevano in località decise dal sovrano che concedeva il diritto ad un paese che ne ricavava molti benefici economici. I mercati costituivano infatti la principale occasione per scambiare i prodotti delle campagne con quelli degli artigiani. Oltre al mercato poteva essere concesso anche il diritto di svolgere una fiera annuale che spesso durava più giorni e che naturalmente moltiplicava le occasioni di commercio e di affari.
Il primo mercato di cui si abbia notizia nel Novarese è quello che si teneva ogni mese a Fontaneto già nell’anno 908. Pochi anni dopo, nel 919 il re d’Italia Berengario concesse al Vescovo di Novara di tenere un mercato settimanale il sabato a Gozzano. Sempre nella stessa località si svolgeva una fiera annuale il 24 novembre in occasione della festa di San Giuliano.

L’accumulo di prodotti destinati al mercato determinò la necessità di proteggerli da ladri e saccheggiatori di ogni razza, bandiera e provenienza. Per questo sulla sommità dell’altura che domina il paese di Gozzano fu costruito un castello.
In esso furono costruite sicure cantine per immagazzinare le derrate alimentari e i beni degli abitanti che potevano trovare rifugio dentro le mura in caso di pericolo. Le case, costruite in legno e paglia, potevano invece essere ricostruite facilmente dopo l’incendio appiccato dai nemici o dagli stessi abitanti per fare terra bruciata davanti agli invasori.

Il fenomeno delle fiere non è solo italiano, naturalmente. Il 22 gennaio 1253 re Enrico III d'Inghilterra concedeva alla località di Scarborough di tenere una fiera annuale che iniziava il 15 agosto e terminava il 29 settembre. A questa famosa fiera il duo folk americano Simon & Garfunkel ha dedicato una canzone che si ispira ad un’antichissima ballata.
La versione originale, “Il cavaliere elfo”, è basata sul dialogo tra un focoso elfo dal corno magico ed una vergine in cerca d’amore. Le parole di questa antica ballata furono modificate nel tempo in varie versioni.

La versione di Simon & Garfunkel, con degli incisi (“Canticle”) contro la guerra, è basata sul dialogo a distanza, affidato ad un viaggiatore diretto alla fiera di Scarborough, tra due innamorati separati dal destino. I due si lanciano una serie di sfide in una sorta di duello amoroso.
Nel farlo invocano quattro erbe magiche: il prezzemolo contro l’amarezza dell’abbandono; la salvia per sopportare la separazione; il rosmarino per la costanza nell’attesa; e il timo per trovare il coraggio per superare la prova. Nella speranza di ritrovare quello che era stato vero amore.

Simon & Garfunkel – The Scarborough Fair

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"Di un fatto del genere fui testimone oculare io stesso".

Ludovico Maria Sinistrari di Ameno.