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lunedì 24 gennaio 2022

Sono ancora qui

 



Molto tempo è passato dall’ultimo post pubblicato. Così tanto che la nebbia è salita e ha avvolto la seconda isola e tutto il lago dei misteri. Occorre fare attenzione a queste misteriose cortine bianche che avvolgono e tutto fanno svanire, dove si possono fare inquietanti incontri

Ma il tempo è cambiato, un vento nuovo si è alzato, l’isola è ricomparsa e con lei sono tornato io. Chi sono? Inutile spiegarlo ai vecchi lettori di questo blog. Per gli altri, io sono il lago dei misteri, l’anima di questo luogo che per molti anni ha ispirato la scrittura di un blogger che si fa chiamare Alfa.

Tante altre cose naturalmente sono successe nel frattempo, ma sarebbe inutile e di poco interesse parlarne. Piuttosto, tante domande sono rimaste in sospeso e molte altre sono sorte.

Del resto, che qualcosa sia in movimento da tempo è avvertibile anche da altri segnali.

Cosa ci facevano alcune delle menti più draghesche della zona col volto travisato davanti a una galleria d’arte ad Arona? Perché Alfa era presente? Cosa stava macchinando?

Soprattutto, cosa combinerà ora che può contare sull’aiuto di due nuovi aiutanti, entusiasticamente lanciati alla ricerca dei misteri del lago d’Orta? Riuscirà a tenerne a freno l’entusiasmo? O si lascerà trascinare in qualche avventura, vincendo la sua proverbiale e atavica pigrizia? Alcuni dicono di averlo avvistato aggirarsi in cerca di certi antichi massi presso cui, si mormora, un tempo si svolgevano arcani rituali. Pare anche che ne abbia trovati due e mezzo, recentemente. Sarà vero?

Come sarà andata a finire la storia dell’incontro con la ragazza del sogno

Nell’ultima puntata la scena si è svolta di fronte a una lapide, ma come proseguirà la vicenda

Alfa dovrà ricorrere ancora all’aiuto dell’amico Ottavio Errante? Il quale nel frattempo ha proseguito la sua collaborazione con A6Fanzine  su cui abbastanza presto apparirà un suo nuovo racconto. Come dite? Non avete idea di chi sia l’Errante? Niente paura, se non avete voglia di cercarne le tracce nelle pagine di questo blog, usando le etichette o la funzione “cerca” prima o poi avrete modo di incontrarlo. 

E con lui i personaggi che si muovono attorno al lago d’Orta, un pezzo di Piemonte dove si possono incontrare pietre di antica sacralità, castelli pieni di storie e memorie, luoghi leggendari, profezie minacciose, creature fatate e tanto altro ancora.

Un lago che, per chi sa andare oltre la superficie, non è “il lago romantico per eccellenza" perché io sono “il lago dei misteri”.


mercoledì 16 dicembre 2009

Sulle acque del lago dei misteri

Anche in questo Duemilanove, come già lo scorso anno, ciò che doveva accadere si è verificato. Provenienti da terre lontane e seguendo un che solo le loro orecchie potevano udire, quattro personaggi si sono presentati sulle mie enigmatiche sponde.
Uno scrittore pallido ed una rossa poetrice hanno incontrato due menestrelle della lontana Jorvik. Una, la bionda aspirante incantatrice di draghi, era una mia vecchia conoscenza che mi ha salutato con un gentile gesto della mano. L’altra portava con sé una voluminosa cartella piena di quaderni e compiti da correggere minuziosamente, ma una volta giunta nella barca non ha potuto fare a meno di deporre per un po’ la matita rossoblu per ammirare il paesaggio.
Lo scrittore scrutava le mie azzurre acque pensando a quanti delitti potevano essersi svolti sopra e sotto la superficie, in un luogo così sereno. La poetrice guardava rapita le nuvole correre in cielo assumendo talora sagome feline che le ricordavano la sua protetta.
I quattro si sono seduti dentro una delle barche tirate in secco sulla riva. Non su una qualsiasi, ma su una in particolare. Una barca speciale, aggiungo, l’unica capace, me favorevole, di trasportare chiunque sulla Seconda Isola su cui da tempo si è insediato il misterioso Alfa.
Ho notato, sia detto per inciso, che l’esistenza della Seconda Isola sta suscitando numerose domande tra i lettori di questo blog. Molti chiedono insistentemente come sia fatta questa barca, magicamente portata dalle onde senza che i remi si muovano.
Non ho problemi a rispondervi, naturalmente. Non è difficile riconoscere l’imbarcazione in quanto, non appena la vedrete, comprenderete immediatamente che si tratta di quella che cercate. Non chiedevi perché e limitatevi a seguire il vostro istinto.
Vi raccomando, piuttosto, di non tentare di raggiungere la Seconda Isola coi vostri mezzi, magari facendo ricorso a strani rituali. Esiste infatti una terza isola sul lago: un’isola a cui i vostri inutili sforzi potrebbero, malauguratamente condurvi; un’isola oscura dove i morti si agitano inquieti, impazienti di poter stendere le loro mani ardenti su di voi per invitarvi a cena.
Ad ogni modo, i quattro invitati sono giunti serenamente alla Seconda Isola, sul cui molo erano attesi da Alfa, avvolto in un lungo mantello, per essere introdotti nella grotta dove avrebbero espresso il proprio giudizio sui racconti iscritti alla finale del concorso Racconta il tuo mistero 2009.

Lago dei Misteri

giovedì 12 novembre 2009

L'Intortatore


Non so bene come definire il personaggio di cui vi parlerò oggi.
Partiamo dal nome. Alfa lo chiama l’Intortatore per via della sua abitudine ad ingannare le ragazze. Un’amica di Alfa, Pupottina, ha proposto di chiamarlo l’Intortoratore. Questo perché le tortore sono notoriamente uccelletti ingenui e curiosi, facili quindi da far cadere nella rete.
Comunque vogliate chiamare il personaggio sembrerebbe chiaro quale sia il suo interesse principale. Invece viene da sospettare che al primo posto nei suoi pensieri ci sia piuttosto la sua automobile. L’elemento in questione, infatti, è di quelli capaci di abbandonare una bella ragazza sul marciapiede solo perché il colore del suo vestito fa a pugni con quello degli interni della sua Porsche.
Infine, devo dire che Alfa non lo considera affatto un suo amico. Diciamo che lo tollera a malapena e che non perde occasione per punzecchiarlo. Fatica sprecata, devo dire, perché pare fatto dello stesso materiale delle ruote della sua macchina, per cui rimbalza qualsiasi battuta. Forse, sospetto io, perché semplicemente non la capisce.
Ad ogni modo per praticità inseriamolo tra gli amici di Alfa, continuiamo a chiamarlo l’Intortatore e diciamo che il suo cuore è ugualmente diviso tra pupe e motori.
L’Intortatore è di quelli che entrano nel bar esclamando:
«Ahhhh, sapeste cosa mi è successo ieri sera!»
Segue l’immancabile, ignobile, teatrino durante il quale finge di essere un gentiluomo che non può rivelare il nome della sua ultima preda, infine, raccomandando a tutti di mantenere il segreto, vuota il sacco, raccontando ogni minimo dettaglio. Naturalmente solo i più sprovveduti crederebbero alle sue storie.
«Avventure che per metà sono inventate e per l’altra metà sono di fantasia» ridacchia Alfa « In particolar modo si vanta di alcune VIP della TV che avrebbe avuto modo di conoscere intimamente. Nessuno naturalmente è in grado di verificare le sue affermazioni. Noi fingiamo di credere a questo dongiovanni di provincia munito di Porsche e ci ridiamo su. Quanto meno sa raccontare storie e questa è una virtù non da poco. »

Una delle (poche) qualità dell’Intortatore è di raccontare, soprattutto quando il gruppo degli amici dell’aperitivo è ristretto, anche le disavventure che gli capitano.
Anche in questo caso è difficile capire quanto queste sue storie, per lo più on the road, siano vere e quanto siano il frutto delle nebbie alcoliche che aleggiano attorno al suo sfrenato narcisismo.
In ogni caso Alfa le annota e le pubblica. In questo modo abbiamo avuto modo di leggere del suo incontro con un’autostoppista fantasma (qui anche in video ) o del misterioso caso accadutogli nella notte di Capodanno.

Lago dei Misteri

giovedì 5 novembre 2009

Il rubinettaio


Il Rubinettaio è un amico storico di Alfa. Storico non solo perché la loro amicizia è iniziata nel millennio precedente. È infatti uno degli amici di infanzia di Alfa, di quelli che si trovavano almeno una volta a settimana per giocare a pallavolo o a Monopoli e qualche volta a Risiko. Ora hanno smesso di giocare (a quei giochi quanto meno) e si occupano di altro, ma Alfa ed il Rubinettaio hanno ripreso l’abitudine di vedersi almeno una volta alla settimana per prendere un aperitivo, pranzare o cenare assieme.
Il Rubinettaio è uno dei tanti, in questa zona del Cusio, che si occupano di produrre o lavorare i rubinetti. Oggetti che tutti abbiamo in casa e a cui raramente prestiamo attenzione, salvo che non si rompano. Solo allora ci rendiamo conto di quanto importanti siano.
Assieme a tanti suoi colleghi e concorrenti, si occupa di far si che i rubinetti che l’idraulico ci installa non perdano e facciano anzi un’apprezzabile figura nei nostri bagni, che assomigliano sempre meno a quei bugigattoli maleodoranti dei nostri nonni e sempre più a dei saloni di bellezza o alle terme degli antichi romani.
Da quando poi Alfa ha scoperto l’esistenza di un Museo del Rubinetto è rimasto particolarmente colpito dalle cento e uno curiosità che ruotano attorno a questo oggetto. Ed essendo curioso come un gatto, pone sempre mille domande al suo amico rubinettaio che pazientemente risponde, spiegando come un lingotto di ottone si trasformi magicamente in un prezioso dispensatore d’acqua.
Certo, i due non parlano solo di rubinetti. Parlano anche di leggende , di altri misteri, e, ovviamente, di fatti privati, ma buona parte di queste conversazioni non può essere rivelata…

Ma voi, amici, diteci: in che rapporto siete con il rubinetto del vostro bagno?
E quanto tempo passate in questo luogo così intimo della casa?


Lago dei Misteri

martedì 27 ottobre 2009

Amici miei

Da Amici miei (1975) di Mario Monicelli.


Poiché Alfa continua ad essere impegnato in mille attività e altri impegni personali, imprevisti, già si affacciano all’orizzonte, ritengo utile prendere in mano la situazione e approfittarne per fornirvi un quadro aggiornato di quanto si sa di ciascuno degli amici di Alfa. Chi sono? È presto detto: sono i personaggi che popolano il blog il Lago dei Misteri, comparendo in diverse storie come testimoni o protagonisti.
Occorre dire che, come nella vita reale, i rapporti che legano Alfa ai diversi personaggi è estremamente variabile. In alcuni casi esiste un’amicizia vera, come con il Filosofo, in altri il rapporto è decisamente conflittuale, come quello con il Maestro. Altri ancora, infine, non hanno nemmeno mai incontrato Alfa, perché vivono solo attraverso i racconti di altri amici, come nel caso del Gino o, addirittura, le pagine di un diario, come nel caso di Camilla. Alcuni, inoltre, sono personaggi totalmente inventati, mentre altri adombrano persone reali.

In parte lo stesso Alfa ne ha già parlato in questo post, tuttavia le notizie su di loro non sono facili da reperire, essendo disseminate in numerosi post, risposte ai commenti e appunti vari sparsi tra Facebook e la Blogosfera. Alcuni poi sono comparsi molto tempo fa su questo blog e, come accade a tutto ciò che popola il Lago dei Misteri, sono lentamente sprofondati sommersi dai nuovi post, così che solo un lettore particolarmente determinato è in grado di rintracciarli, magari utilizzando la bussola qui a fianco o le etichette che aiutano ad individuare i temi. In ogni caso non tutto su di loro è stato ancora detto. Coglierò questa occasione per rivelarvi qualche piccolo segreto su di loro.
Preparatevi dunque a seguire questo viaggio a puntate alla scoperta degli amici di Alfa.

Lago dei Misteri

domenica 25 ottobre 2009

Lavori in corso

Da Tempi moderni (1936) di Charlie Chaplin

Per facilitare l’orientamento dei lettori che si sono aggiunti negli ultimi tempi, riassumo in questo post le collaborazioni creative sviluppate da “Alfa dei Misteri”.

Il Lago dei Misteri è un blog di racconti, leggende, storie raccontate dagli ubriachi nelle osterie e di cialtronesche invenzioni che ruotano attorno al lago d'Orta. Talora vi potete trovare anche notizie e racconti storici, ma se cercate la Verità, qualunque sia quella che v’illudete di trovare, avete sbagliato indirizzo.

Immagini del Lago d’Orta. L’autore non è un fotografo né aspira ad esserlo, ma si diverte a raccontare in immagini un suo diario fotografico sentimentale che ha per oggetto il Cusio e i suoi vicini.

Siamo in Onda è il talk show radiofonico di Puntoradio. Va in onda, in diretta, tutti i sabati sera (dalle 21 alle 24) ed in replica il martedì sera. Ogni puntata ha un tema portante, attorno a cui ruotano gli interventi di numerosi ospiti: cantanti, attori, scrittori, ecc. Come per le passate edizioni, durante la stagione 2009/10 verranno lette alcune Pillole di Mistero scritte da Alfa. La trasmissione è ascoltabile anche in streaming su
www.Puntoradio.net

Le Pillole di Mistero sono pubblicate, oltre che su il Lago dei Misteri anche sul blog di Siamo in Onda sotto le etichette “misteri” e “leggende”.

Il Lago dei Misteri su You Tube è un canale che ospita le Pillole di Mistero video, realizzate utilizzando l’audio delle storie lette a Siamo in Onda.

La Bottega del Mistero è un piccolo spazio gestito da Alfa sul blog di Siamo in Onda. La rubrica La Bottega del mistero è pubblicata il sabato mattina e ruota attorno ai temi della puntata, trattati sotto il profilo più “misterioso”.

I Misteri a quattro mani sono una collaborazione creativa con Vele di "Colorare la vita". Le storie ruotano attorno alla figura della “Villeggiante”, una giovane indagatrice di misteri.

Alfa si aggira anche su Facebook anche attraverso un gruppo ed una pagina pubblica dedicati al Lago dei Misteri.

Parole al vento è il libro che contiene il meglio di Siamo in Onda. L'antologia di racconti è curata da Fulvio Julita, Fabio Giusti e Tineke Everaarts ed il ricavato è devoluto a favore di AGBD Arona - Associazione Genitori Bambini Down. Nel libro sono presenti alcune delle Pillole di Mistero lette durante la trasmissione.


Finito? Non proprio. Esistono altri progetti "top secret" che vengono sviluppati in un laboratorio sotterraneo sulla “Seconda Isola”. Progetti di cui non vi parlerò, almeno per il momento.
Ora, o meglio la prossima volta, vi parlerò invece degli amici di Alfa...

Lago dei Misteri.

lunedì 14 settembre 2009

Duel


Non so quanti di voi conoscano “Duel”. Per chi non l’avesse mai visto, “Duel” è il primo lungometraggio (1971) di Steven Spielberg. Girato con un budget bassissimo, spalancò le porte del successo al prolifico regista statunitense.
La storia è semplice. Un commesso viaggiatore si imbatte in una misteriosa autocisterna, che ingaggia con lui un duello mortale sul filo del terrore e della follia.
Qualcosa di simile è accaduto al nostro comune amico Alfa pochi giorni fa. Me ne stavo sonnecchiando tra le colline che mi circondano, lasciando che il vento accarezzasse lievemente la mia acquea superficie.
Improvvisamente vidi Alfa alla guida del suo muletto, percorrere lentamente la strada regionale. Alfa sa bene quanto quella strada sia pericolosa avendo conosciuto più di un ragazzo morto, tra i tanti, per banali incidenti su quelle curve ,ed è sempre molto cauto quando deve percorrerla.
Così i numerosi cavalli del muletto di Alfa trotterellavano lenti sull’asfalto arroventato dal sole. Né del resto avrebbero potuto fare altrimenti, perché davanti ad essi sfilavano quietamente un paio di automobili di turisti stranieri, impegnati soprattutto ad osservare l’azzurra mia superficie, e quella di un simpatico vecchietto vercellese, che non aveva tolto gli occhiali da sole nemmeno dentro la galleria del Mottarone. Potete quindi immaginare come la sua mente volasse molto sopra banalità terrene quali cambiare marcia e premere sull’acceleratore.
Ad un certo punto, incrociando un atletico gruppo di ciclisti disabili, Alfa notò nello specchietto retrovisore un camion, anche se il termine è probabilmente riduttivo in questo caso. Si trattava di un immenso autotreno carico, probabilmente, di rocce strappate alle montagne. Sono veicoli questi che si incontrano spesso su quella strada e che, normalmente, procedono con una velocità di crociera di 30 chilometri orari, con punte di 40.
Sia detto per inciso che quel giorno Alfa aveva passato un’intera mattinata in coda ad ogni sorta di camion: furgoni per il trasporto medicinali; autocarri carichi di ruspe ed altri gadgets da cantiere; autotreni ripieni di carta igienica. Veicoli molto diversi l’uno dall’altro, accomunati da una sola circostanza: precedere un Alfa in catastrofico ritardo alla costante velocità di trentacinque chilometri orari, su strade prive di punti di sorpasso.
Prima che potesse dire o fare qualsiasi cosa, però, si avvide che il mostro alle sue spalle non si limitava a sbuffare col clacson, ma aveva deciso di risolvere il problema del traffico con un’azione di forza. L’autotreno si accostava pericolosamente al retro del muletto, quasi a volerne constatare la resistenza; poi, non contento, si spostava oltre la linea continua di mezzeria, incurante dei limiti di velocità, dei divieti di sorpasso, delle curve e dei passaggi pedonali, ruggendo e digrignando i denti. Non potendo sorpassare la coda pareva deciso a sospingerla con la propria massa.
Naturalmente i turisti, non comprendendo il linguaggio indigeno, non sembravano per nulla turbati dalla scena, così come il serafico vecchietto, che se ne andava senza preoccuparsi di quanto stava accadendo alle sue spalle…
Si dice che un cavaliere tra due dame faccia la figura del salame. Certamente ad Alfa l’idea di fare la fine della sardina tra il bisonte alle spalle e la lumaca davanti non sembrava il modo migliore per concludere una giornata che era iniziata male e pareva procedere sempre peggio. Così cercò di spiegare al bestione che la velocità di crociera di una fila dipende da chi tiene la testa, non la coda; che non c’era per lui né modo di superare, né di accostarsi, dal momento che la strada è stretta e non vi è nemmeno l’ombra di una corsia di emergenza. Niente da fare. Contro la forza bruta i taglienti argomenti della logica scivolavano senza lasciare graffi.
Visto vano ogni sforzo decise di fare l’unica cosa possibile: tirarsene fuori. Giunto alla prima rotonda, invece di proseguire sulla strada principale s’infilò in una stradina sulla sinistra per la quale, ne era certo, il bestione non poteva seguirlo senza finire incastrato.
Mentre anche i turisti svoltavano a destra, al bestione non restò altro da fare che continuare a ruggire e sbuffare, almeno per un’altra mezza dozzina di chilometri, dietro al vecchietto che, senza curarsi di lui, guardava il lago e, filosofeggiando, procedeva oltre.

Lago dei Misteri

lunedì 13 aprile 2009

Alfa va in vacanza


Dopo quasi un anno di incessante lavoro, Alfa ha deciso di prendersi una vacanza dal blog.
Per lasciare i suoi lettori impegnati durante la sua assenza, ha affidato a me, suo famiglio, biografo ed aiutante, il compito di sottoporre ai lettori un quiz che è insieme un enigma.

Alfa ha scelto, tra quelli di seguito elencati, il suo viaggio ideale. Per farlo ha letto attentamente il materiale pubblicitario disponibile presso l’agenzia di viaggi “Il Gatto e la Volpe” di Ingravo.


Queste le proposte disponibili.


1. Vacanza tutto relax: il resort “Fortezza Bastiani” è il luogo ideale per trascorrere lunghe vacanze di assoluto riposo.
2. Settimana bianca: divertimento sfrenato sulle nevi all’Overlook Hotel.
3. Sole e mare:
felicemente ubicata nei caldi mari del sud, l’Isola Esmeralda vi offrirà l'occasione per praticare tutti gli sport, compreso il role playing con caccia al tesoro.
4. Turismo per soli uomini: conquiste e avventure vi attendono in una città orientale dal nome inequivocabile.
5. Crociera: indimenticabili esperienze marinare a bordo del Pequod.
6. Vacanza natura: il mondo delle oche selvatiche scandinave non avrà più segreti per voi dopo questa esperienza.
7. Vacanza scientifica: prenderete parte alle innovative ricerche oceanografiche sul sottomarino Nautilus.
8. Trekking avventuroso: un cavallo, un accompagnatore e un asino è tutto ciò che vi occorre per girare il mondo in cerca di avventure!
9. Wellness: la beauty farm del dottor Moreau garantisce trattamenti adatti a tutte le vostre esigenze.
10. Turista fai da te? Nessun problema! acquistando le nostre guide potrai fare il giro del mondo ed essere indietro per l’ora del the!

Potete, naturalmente, cercare di indovinare quale tipo di vacanza ha scelto il vostro amico Alfa.
I lettori più scaltri avranno però intuito che dietro ciascuno di questi viaggi si cela un famoso libro.
Sapreste individuarne i titoli e gli autori?

Avete una settimana di tempo per farlo…

giovedì 12 febbraio 2009

Apparizioni… sparizioni…

Qualcosa di strano è accaduto sulle sponde del Lago dei Misteri.

Dapprima una misteriosa apparizione della Madonna a Boleto, nell’ambito di un evento privato che ha avuto grande risonanza mediatica, suscitando notevole commozione nei partecipanti, ma anche forti perplessità e commenti ironici sulla stampa e su internet.

Poi è toccato agli alberi di Orta, “scomparsi” in circostanze misteriose tra la costernazione di molti abitanti, abituati a considerarli parte integrante del paesaggio.

Qualcosa di strano sta accadendo sulle acque silenziose del Lago dei Misteri… qualcosa che ha indotto Alfa e il Filosofo a tornare dalla Maga. Non posso ancora svelarvi ciò che la Maga ha rivelato ai due, ma posso assicurarvi che entrambi sono molto turbati da ciò che è stato detto loro.

Ciascuno ha reagito a modo suo. Il Filosofo si è inoltrato nel bosco, forse sperando di incontrare nuovamente la ragazza nella nebbia...

Alfa invece è chiuso nella sua grotta e sta meditando…

Qualcosa di strano sta per accadere sul Lago dei Misteri…

martedì 20 gennaio 2009

Risveglio coi brividi per Alfa

Oggi il buon vecchio Alfa ha lasciato a me, che talora fungo da suo segretario, il racconto di un’avventura occorsagli stamattina.

Uscendo dalla cascata che usa come doccia nella sua grotta, Alfa ha trovato una chiamata non risposta. Un po’ preoccupato ha telefonato a sua madre, che raramente lo cerca sul cellulare, soprattutto a quell’ora.
Dovete sapere che la mamma di Alfa ha una istintiva allergia per la tecnologia e i computer in particolare. Idiosincrasia condivisa da molti della sua generazione, anche se non tutti: il Partigiano naviga invece veloce nell’oceano del World Wide Web, seppur tra mille disavventure informatiche, puntualmente risolte dal nipote Delta…

Ad ogni modo, Alfa si è finalmente deciso a trasferire dalla rete alla carta una selezione di suoi racconti per farli leggere alla mamma. La quale ha preso immantinente la cornetta per commentare e puntualizzare alcuni aspetti.

Gli ha parlato dei famosi mulinelli del lago, che giura di aver visto coi propri occhi, gli ha fornito il nominativo di preziosi narratori di leggende e da ultimo gli ha raccontato una vicenda ambientata nella, ormai famigerata, palude sotto Invorio.


Al buon Alfa, che pensava di essere abituato a fronteggiare qualsiasi inquieto mistero, si è accapponata letteralmente la pelle al sentire questa storia. Appena riuscirà a mettere la mano tremante alla tastiera tenterà di trasmettervi una parte dei suoi brividi.

Un’ultima nota: tra le misure per fronteggiare la crisi decise dal Governo, la madre di Alfa pare riceverà, come tutti, una mail nuova di pacca per semplificare i suoi rapporti con l’amministrazione pubblica. La madre di Alfa ringrazia molto il Governo, ma si domanda a chi dovrà rivolgersi per semplificare i rapporti suoi col computer…

domenica 5 ottobre 2008

I cinque dell'etere



Oggi vi parlerò ancora io. Chi sono “io”? In parte ve l’ho già detto. Posso aggiungere solo che Alfa mi considera un suo “famiglio”…

Stavo dicendo, che oggi vi parlerò io. Alfa è andato infatti dal Maestro a sottoporgli la foto scattata dalla maga. Poi, approfittando della bellissima giornata di sole andrà a caccia… Prima che gli ambientalisti abbandonino disgustati il suo blog (Alfa non me lo perdonerebbe) preciso che la caccia praticata da Alfa è assolutamente incruenta: egli caccia infatti, a modo suo, leggende, nuvole e frammenti di paesaggio. Di questo però vi parlerà lo stesso Alfa più avanti.
Scusatemi, ma ho la pessima abitudine di divagare, ma dovete capirmi, sono un lago profondo le cui acque racchiudono ancora molti inesplorati misteri. Così mi capita sovente di perdermi in me stesso e nei miei ragionamenti, che roteano come gorghi nelle mie acque.…

Comunque, tornando a noi, oggi volevo raccontarvi di cosa è accaduto ieri sera. Come ricorderete Alfa e i suoi amici erano attesi a Siamo in Onda per la proclamazione del vincitore del concorso “Racconta il tuo mistero”. Così, convergendo da direzioni differenti, i nostri hanno puntato diretti sulla radio. Il primo ad avvistarla è stato, manco a dirlo, Nik Quindicidecimi, in compagnia di Tenar. Poco dopo li hanno raggiunti anche Alfa, con Francesca e Malikà.

Chi è Malikà, vi domanderete? Presto detto: è un irriverente folletto (anzi folletta!), che vive da molto tempo nella casa di Alfa e che ha cominciato a lasciare tracce anche sul suo blog (se non le vedete guardate in fondo alla colonna a destra dello schermo). Si mormora che Alfa sia molto affezionato a Malikà…

In radio i cinque hanno incontrato un altro fantastico trio, i Menestrelli di Jorvik, pure loro in radio per raccontare storie antiche e moderne.

Cosa succede quando si hanno incontri ravvicinati tra persone che condividono l’interesse per i racconti, le leggende, la scrittura e i giochi di ruolo? Un po’ di tutto. Ad un certo punto è girata persino una “canna letteraria”, un quadernetto nero su cui i presenti aggiungono un pezzo di storia partendo da quello che ha lasciato scritto chi li ha preceduti.

Veniamo però al passaggio davanti al microfono dei nostri, argomento che so stare a cuore a quei lettori del blog che per un motivo o per un altro non sono riusciti a sentire la trasmissione.
Fabio e Fulvio, i mattatori di Siamo in Onda hanno accolto i nostri nel loro piccolo grande regno. Da quei quattro metri quadri scarsi F&F diffondono infatti in ogni luogo, complici le antenne e la rete internet, bella musica, informazioni e racconti. Un luogo amichevole e piacevole a cui i musicisti giungono anche da lontano per il puro piacere di suonare e ritrovarsi con gli amici in diretta. Un luogo dove si raccontano storie e si alternano i personaggi più singolari, e da cui, il perché si comprende facilmente, non possono stare lontano nemmeno i politici…

Chiudiamo l’ennesima parentesi e torniamo ai nostri, che da cinque si sono ridotti a tre davanti al microfono. Alfa racconta di come è nato il suo blog e spiega il senso del concorso “Racconta il tuo Mistero”. Alfa inoltre, spinto dalle domande di Fulvio, svela alcune anticipazioni del mistero della seconda isola del Lago d'Orta. Francesca improvvisa una piccola lezione di dragologia a F&F, spiegando loro come si può allevare un drago senza mettere a repentaglio la tappezzeria del salotto e altre cose che trovate sul suo blog. Infine Tenar legge la classifica del concorso e Alfa le motivazioni che hanno spinto la giuria a premiare il racconto del Bunin, Lä val d'ij cinch, che Marco l’Equi Librista legge in diretta. Un saluto è indirizzato alla quinta componente della giuria, Silvia la Mezzelfa, che per la distanza non ha potuto essere presente in studio.

Appena disponibile, l'audio della trasmissione sarà trasformato in Pillola di Mistero e postata sul canale Il lago dei Misteri di You Tube e su questo blog.


Vi lascio con alcune comunicazione in codice che mi ha passato Alfa.

@ Francesca: la foto della fata sullo Strona sarà pubblicata domani.

@ Silvia: la foto sarà pubblicata quale che sia il parere del Maestro.

@ Bunin: la bottiglia è pronta.

@i Menestrelli: linkati!

@ F&F: grazie per la bella serata!

venerdì 26 settembre 2008

Parla il Lago dei Misteri



Mi dicono d’Orta o Cusio, ma mi hanno chiamato anche col nome di un santo. Nessuno tuttavia conosce il mio vero nome.

Da qualche tempo un misterioso personaggio, che si cela dietro la prima lettera dell’alfabeto greco, ha deciso di raccontare i miei tanti misteri e le leggende che sono fiorite sulle mie sponde. Ho acconsentito volentieri, perché sono un lago bonario anche se, di tanto in tanto, il vento mi irrita a tal punto da farmi agitare tutto. Così, quando serve, do una mano ad Alfa pubblicando qualche notizia sul suo blog.

Oggi, approfittando dei suoi impegni ho deciso di parlarvi direttamente, per raccontarvi il fatto cui ho assistito. Nel porto di Buccione ho visto salire su una barca quattro personaggi quali difficilmente se ne vedono ormai in questa epoca.
Un tempo era diverso. Lì s’imbarcavano i vescovi, Conti della Riviera di San Giulio, e i loro castellani, e canonici e pellegrini e mercanti e viaggiatori di ogni paese, ma ora… cosa resta ora di quella grandezza? D’estate, quasi solo d’estate, motoscafi, barche a vela e belle ragazze in costume. Non che mi dispiaccia, in fondo, ma che volete farci, sono un nostalgico e rimpiango i bei tempi andati…

Scusate, ogni tanto mi sprofondo nei ricordi, lasciandomi carezzare da loro come fa l’Inverna dopo il mezzogiorno.

Vi stavo dunque parlando dei quattro insoliti viaggiatori. Due uomini e due ragazze , giunti per strade diverse allo stesso luogo, seguendo un misterioso richiamo. Li ho osservati, scrutandoli uno ad uno, mentre salivano sull’imbarcazione cullata dalle mie onde.
La prima a salire agilmente sulla barca è stata una giovane mezzelfa che si dice abbia studiato nei palazzi della Capitale. Ascoltando i loro discorsi ho capito che ha scritto anche un libro, con una storia sul misterioso impero del Cile.
Silvia, questo il nome della mezzelfa scrittrice, è stata presto raggiunta da una coppia alquanto particolare. Un’aspirante incantatrice di draghi a braccetto con uno stregone. Di Tenar, questo il nome della ragazza, lo stregone sussurra che sia una ben strana creatura e lei stessa, del resto, lascia intendere nel suo diario di avere nelle vene sangue di drago. Di se stesso Nik lo stregone dice di essere malvagerrimo, ma sospetto si tratti di vuote vanterie. Ne ho conosciuti e ne conosco io di stregoni ben altrimenti malvagi…
Nik si è subito posizionato sulla prua della barca scrutando le mie acque coi suoi occhi acutissimi, ai quali nulla rimane nascosto a lungo. Le due ragazze, invece, si sono sedute sulle panchette a discorrere amabilmente di libri, solleticandomi distrattamente con la mano il pelo dell’acqua.
I tre sono stati raggiunti da un quarto personaggio, che camminava in equilibrio su una fila di libri, che gettava a terra davanti a sé per poi raccoglierli dopo averli superati. L’Equi Librista Marco è saltato agilmente sulla barca, si è seduto a poppa e si è tuffato immediatamente in uno dei suoi libri. Nessuno di loro ha messo mano ai remi. Non ce n’era bisogno del resto perché la barca, quella barca, non ha certo bisogno di remi per navigare.

Solcando leggermente l’acqua l’imbarcazione si è diretta verso un punto ben preciso, incrociando nel suo cammino un barcaiolo di quelli di Orta. Già me lo immagino Caronte,
col bicchiere mezzo riempito in mano e il viso paonazzo, raccontare al Filosofo di quella barca che procedeva da sola e che ad un certo punto è scomparsa davanti ai suoi occhi!

La seconda isola si trova infatti in un luogo a cui solo pochi iniziati possono accedere. Da quando l’uomo chiamato Alfa ne ha scoperto il segreto vi passa una buona parte del suo tempo, soprattutto delle sue notti, ad abbellirla e modificarla.

Alla fine la barca ha raggiunto l’isola. Alfa aspettava con ansia i quattro, giunti fin lì seguendo il suo richiamo. Li ha condotti in una stanza segreta, dove era disposto un pentalfa, attorno al quale i cinque si sono seduti per compiere un rito antico.
Hanno ascoltato dei racconti. Quindi hanno iniziato a dividerli, riducendoli da quattro a due e da due a uno. Perché si realizzasse ciò che fu scritto all’inizio: alla fine ne rimarrà solo uno.

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"Di un fatto del genere fui testimone oculare io stesso".

Ludovico Maria Sinistrari di Ameno.