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mercoledì 26 ottobre 2016

Ciao Smilzo



Ho saputo poche ore fa che un amico se n'è andato, dopo una breve, ma inesorabile malattia.

Avevo conosciuto Roberto iniziando a collaborare con Siamo in Onda, un programma che per cinque stagioni animò le frequenze di Puntoradio.

Lo Smilzo, come si divertiva a farsi chiamare, aveva un ruolo chiave all'interno dello staff, occupandosi di molti aspetti tecnici, curando alcune rubriche e gestendo la parte fotografica che veniva poi riversata nel blog e sul Facebook.

Proprio per questo per molto tempo fui il suo incubo ricorrente e lui il mio. A quei tempi avevo deciso di mantenere segreta l'identità di Alfa dei Misteri. Così era sempre una caccia all'inverso, con lui che inquadrava la scena cercando di tagliarmi fuori e io che mi defilavo. Ogni tanto per sbaglio finivo nell'inquadratura e allora lo costringevo a rifare la foto. Perché in effetti lo Smilzo fu un complice fondamentale nel riuscire a mantenere il segreto. 

Alla fine decisi che i tempi erano maturi per togliere la maschera. Inutile dire che a quel punto Roberto si scatenò e si mise a fotografarmi appena ne aveva la possibilità. E ogni volta mi lanciava uno dei suoi sorrisi d'intesa, come a dire "adesso non mi scappi più!".

Ora che se n'è andato a fotografare gli angeli, voglio ricordarlo con questa foto a cui sono particolarmente affezionato, che mi scattò in una sera particolare, riuscendo a cogliere la felicità che mi ardeva dentro in quel periodo.

Grazie Roberto, fai buon viaggio!


domenica 23 novembre 2014

L’ultimo bacio



C’è stato un tempo in cui in questo blog era aperta una bottega del mistero. Era l’epoca della felice collaborazione con Siamo in Onda, il talk show radiofonico di Puntoradio. Purtroppo nella riorganizzazione dell’emittente che ha portato alla sua chiusura e rinascita come Up-Radio non c’è più stato spazio nel palinsesto per questo programma atipico, autogestito e completamente libero. 
Come i lettori più affezionati ricorderanno nella Bottega del Mistero si parlava, sul tema della trasmissione, di una vicenda misteriosa connessa a una canzone e di una collegata leggenda ambientata nella terra dei laghi d’Orta e Maggiore.
Nella programmazione della stagione 2012-13, che comunque non ha mai visto la luce, avevo valutato anche l’inserimento di una canzone dei Kiss, senza riuscire però a trovare la giusta corrispondenza coi temi proposti. 
Sono stato quindi molto felice quando Sara mi ha svelato che il tema del prossimo numero di A6 Fanzine sarebbe stato proprio “the KISS”. Pensa che ti ripensa ne è scaturito un racconto in 1200 caratteri (spazi inclusi) dal titolo “L’ultimo bacio”. Scordatevi Muccino però, perché è tutta un’altra storia.
La fanzine sarà disponibile a breve, scaricabile liberamente. Per ora godetevi in anteprima la meravigliosa copertina, illustrata come sempre da Isa nel suo inconfondibile stile.

giovedì 2 agosto 2012

Credevamo foste nostri amici: l'audiostoria


L'incontro tra due culture molto diverse è sempre problematico. Ma cosa succede quando ad incontrarsi sono mondi diversi? Scopritelo in questa audiostoria raccontata dalla voce di Fulvio Julita.

Vi ricordo che le Storie si Siamo in Onda sono disponibili in podcast.

Questa è stata scritta per il tema "alieno"

sabato 9 giugno 2012

Siamo in Onda vi augura buona estate!


Questa sera ci sarà l’ultima puntata (la 32°) della stagione per Siamo in Onda il radioshow del sabato sera di Puntoradio. Come accade per l’ultimo giorno di scuola non ci sarà un tema, ma sarà una grande festa di arrivederci.

Sarà possibile interagire con il programma e gli ospiti inviando un sms o via mail. Le risposte più belle saranno lette in trasmissione.
Naturalmente potrete trovare le foto della serata su facebook oppure sul blog all'indirizzo www.siamoinonda.it

La grande novità è la recente espansione delle frequenze di Puntoradio, che vedete nella cartina di apertura e trovate di seguito.

Per cui se volete ascoltare il programma alla radio:

FM 95.1 ALTO ED EST MILANESE; CITTA’ E PROVINCIE DI: VARESE, COMO, VERBANIA, NOVARA, PAVIA, ALESSANDRIA,VERCELLI

FM 89.8 ALTO VERBANO, LOCARNO (CH), BELLINZONA (CH)

FM 97.3 VALMARCHIROLO, VALGANNA, LUGANO (CH), LAGO DI LUGANO

FM 98.2 LAGO DI COMO

FM 95.0 COMO CITTA’

Si aggiungono alle già presenti:
FM 96.0 VARALLO, ALTA VALSESIA
FM 93.5 BORGOSESIA, BASSA VALSESIA
FM 95.2 BIELLA e PROVINCIA

Altrimenti mediante internet in streaming su www.puntoradio.net

Per intervenire in DIRETTA:
- via email: diretta@puntoradio.net - redazione@siamoinonda.it
- via SMS:.389 96 96 960

Vi aspettiamo numerosi!!! Buon Ascolto

(Sarà possibile seguire la trasmissione in replica il martedì successivo sempre alle 21,00)


martedì 5 giugno 2012

Donne e cavalieri, mercati e sapori

Nel Medioevo un evento di particolare rilievo erano i mercati. Si svolgevano in località decise dal sovrano che concedeva il diritto ad un paese che ne ricavava molti benefici economici. I mercati costituivano infatti la principale occasione per scambiare i prodotti delle campagne con quelli degli artigiani. Oltre al mercato poteva essere concesso anche il diritto di svolgere una fiera annuale che spesso durava più giorni e che naturalmente moltiplicava le occasioni di commercio e di affari.
Il primo mercato di cui si abbia notizia nel Novarese è quello che si teneva ogni mese a Fontaneto già nell’anno 908. Pochi anni dopo, nel 919 il re d’Italia Berengario concesse al Vescovo di Novara di tenere un mercato settimanale il sabato a Gozzano. Sempre nella stessa località si svolgeva una fiera annuale il 24 novembre in occasione della festa di San Giuliano.

L’accumulo di prodotti destinati al mercato determinò la necessità di proteggerli da ladri e saccheggiatori di ogni razza, bandiera e provenienza. Per questo sulla sommità dell’altura che domina il paese di Gozzano fu costruito un castello.
In esso furono costruite sicure cantine per immagazzinare le derrate alimentari e i beni degli abitanti che potevano trovare rifugio dentro le mura in caso di pericolo. Le case, costruite in legno e paglia, potevano invece essere ricostruite facilmente dopo l’incendio appiccato dai nemici o dagli stessi abitanti per fare terra bruciata davanti agli invasori.

Il fenomeno delle fiere non è solo italiano, naturalmente. Il 22 gennaio 1253 re Enrico III d'Inghilterra concedeva alla località di Scarborough di tenere una fiera annuale che iniziava il 15 agosto e terminava il 29 settembre. A questa famosa fiera il duo folk americano Simon & Garfunkel ha dedicato una canzone che si ispira ad un’antichissima ballata.
La versione originale, “Il cavaliere elfo”, è basata sul dialogo tra un focoso elfo dal corno magico ed una vergine in cerca d’amore. Le parole di questa antica ballata furono modificate nel tempo in varie versioni.

La versione di Simon & Garfunkel, con degli incisi (“Canticle”) contro la guerra, è basata sul dialogo a distanza, affidato ad un viaggiatore diretto alla fiera di Scarborough, tra due innamorati separati dal destino. I due si lanciano una serie di sfide in una sorta di duello amoroso.
Nel farlo invocano quattro erbe magiche: il prezzemolo contro l’amarezza dell’abbandono; la salvia per sopportare la separazione; il rosmarino per la costanza nell’attesa; e il timo per trovare il coraggio per superare la prova. Nella speranza di ritrovare quello che era stato vero amore.

Simon & Garfunkel – The Scarborough Fair

sabato 2 giugno 2012

Alla scoperta di antichi sapori

Seguendo un menù di prodotti locali possiamo divertirci a scoprire gli aneddoti che stanno dietro ogni saporito boccone. Partiamo da un ottimo antipasto di salumi.
I maiali sono allevati da tempi antichissimi e già i Celti allevavano i suini nutrendoli con le ghiande dei querceti dell’Italia settentrionale. Il cinghiale era anche un animale sacro per i guerrieri Celti che ne ammiravano il coraggio e lo raffiguravano sulle armi.

Tra i tanti modi per conservare i salami ce n’è uno tipico delle province di Novara e Vercelli: il salame della duja. I salami sono prodotti con carni suine di prima scelta e messi a stagionare in un contenitore di ceramica riempito di strutto fuso. Solidificandosi lo strutto assicura una lunga conservazione.
Accompagniamo il salame con del pane di segale, un cereale coltivato fin dall’età del bronzo, duemila anni prima di Cristo. Considerato inizialmente una pianta infestante dei campi di grano, se ne scoprirono presto le virtù, soprattutto la resistenza ai climi freddi, che ne fecero per secoli uno dei cereali più coltivati e presenti nell’alimentazione dei contadini.

Dopo l’antipasto possiamo servire una polenta accompagnata dal tapulone. Per chi non lo conosce si tratta di uno stufato di carne d’asino, stracotta con spezie e vari sapori e due bicchieri di vino rosso delle colline novaresi. Secondo una leggenda che si tramanda di bocca in bocca la sua invenzione si deve a tredici omaccioni, che qualcuno non esita a definire orchi.
Tornavano dall’Isola di San Giulio e giunti al guado sul torrente Agogna si accorsero di aver finito le provviste. Vedendo il loro asino che brucava tranquillo pensarono di trasformare lui in bistecche. Essendo però il povero quadrupede di età antica e carne coriacea i tredici misero la carne in una pentola e la fecero cuocere a lungo. Infine, sazi e soddisfatti decisero di fondare in quel luogo la città di Borgomanero.

Per terminare la polenta rimasta possiamo condirla con pezzi di gorgonzola, formaggio che, nonostante il nome registrato nel dopoguerra nella città lombarda, ha una lunga storia in terra novarese dove è conosciuto col nome di chèga e dove ancora oggi si concentra buona parte della produzione.
Già i romani parlavano con ammirazione di un formaggio gallico dalle proprietà meravigliose e quasi curative. Lo stracchino prodotto con il latte delle vacche scese dai pascoli montani era punto con un ago intinto nella muffa del pane di segale. Questa prosperava consentendo la stagionatura e conferendo il sapore e l’aspetto tipico del formaggio erborinato.

I Celti lo accompagnavano con il vino rosso delle colline novaresi. E lo bevevano a canna da larghe fiasche in terracotta che avevano la funzione dei nostri decanter, i cosiddetti vasi a trottola (foto). Noi lo assaporiamo nel bicchiere prima di gustare un dolce che ha dato origine anche ad una maschera del carnevale novarese: Re Biscottino.
Il Biscottino di Novara nasce nei monasteri femminili della città come "biscottino delle monache di Novara". Quando i conventi furono soppressi da Napoleone la ricetta fu perfezionata dai pasticcieri novaresi rendendone possibile il commercio su larga scala. Tra gli estimatori del Biscottino di Novara si dice ci fosse anche il Conte Cavour che lo gustava abbinato al... gorgonzola!

Tanti sapori nell'ultima puntata della bottega del mistero



Sapete che alcuni dei sapori presenti sulle vostre tavole apparivano già sulle tavole di antichi popoli di coraggiosi guerrieri? E che alcune gustose ricette sono state inventate da bande di orchi al ritorno da isole un tempo infestate da draghi? E che ci sono sagre antichissime e rese immortali da dolcissime ballate?

Vi è venuta l’acquolina in bocca? Vi è venuta la curiosità di saperne di più? Non vi resta che seguirci questa sera nella bottega del mistero, la rubrica all’interno del programma Siamo in Onda  su Puntoradio  in cui si parla di storie del territorio (nella prima parte) e di quelle che si celano dietro una canzone (nella seconda).

La puntata di sabato 2 giugno, l’ultima per la serie della “Bottega del mistero” per quest’anno, ha come tema proprio SAPORI


Per ascoltare Siamo in Onda:
- FM 96.3 da Novara, Vercelli, Verbania, Biella, Alessandria, Torino, Varese, Milano, Pavia
- FM 93.5 - 96.00 da Borgosesia e Valsesia
- INTERNET in streaming su www.puntoradio.net

Per intervenire in DIRETTA:
- via email: diretta@puntoradio.net - redazione@siamoinonda.it
- via SMS:.389 96 96 960

Buon Ascolto...
(Sarà possibile seguire la trasmissione in replica il martedì successivo sempre alle 21,00)


La foto è una cortesia di ELE.

La musica che fa da sottofondo alla rubrica radiofonica è una cortesia di Alessandro Ponti.


venerdì 1 giugno 2012

I sapori di Siamo in Onda



"Sapore di sale,
sapore di mare,
un gusto un po' amaro
di cose perdute,
di cose lasciate
lontano da noi
dove il mondo è diverso,
diverso da qui."
Gino Paoli, Sapore di mare

Ci sono cose che danno sapore alla vita. Alcune l’addolciscono, altre la rendono amara, altre un po’ salata e altre ancora decisamente piccante.

C’è però solo un programma che può dare sapore al vostro sabato sera: è Siamo in Onda, il talk show di Puntoradio, che sabato 2 giugno avrà come tema della serata proprio SAPORI.

Come tradizione c’è anche un quesito posto agli ascoltatori

A quale sapore non sapete rinunciare?

Ditelo  inviando un sms oppure scrivetelo su questo blog o via mail. Le risposte più belle saranno lette in trasmissione.

Potrete trovare le foto della serata su Facebook oppure sul blog www.siamoinonda.it


Per ascoltare Siamo in Onda:       
- FM 96.3 da Novara, Vercelli, Verbania, Biella, Alessandria, Torino, Varese, Milano, Pavia
- FM 93.5 - 96.00 da Borgosesia e Valsesia   
- INTERNET in streaming su www.puntoradio.net

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- via email: diretta@puntoradio.net - redazione@siamoinonda.it
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 Buon Ascolto...
(Sarà possibile seguire la trasmissione in replica il martedì successivo sempre alle 21,00)



La foto è una cortesia di Ele

mercoledì 30 maggio 2012

Sono soddisfazioni


Se una sera di primavera un viaggiatore del web passasse da iTunes vedrebbe la schermata sopra riportata. 

Questo per dire che la redazione delle Storie di Siamo in Onda, i suoi autori e tutto il programma hanno motivo di essere soddisfatti.

martedì 29 maggio 2012

Cadaveri eccellenti in un campo di fragole

Il 13 febbraio 1967 usciva “Strawberry fields forever” un singolo dei Beatles che in origine avrebbe dovuto essere pubblicato nell’album “Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band” ma fu lanciato come singolo con “Penny Lane”.
La canzone è considerata una delle migliori del gruppo, in un anno magico per la band che sfornava il film e l’album “Magical Mystery Tour” e il citato “Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band”. Il quale, secondo la rivista “Rolling Stone”, occupa il numero 1 della lista dei 500 album della storia del rock.

Dietro questo successo si celerebbe però un mistero. A partire dal 1969 si è diffusa la voce che Paul McCartney sia morto in un incidente stradale nel 1966, assieme alla ragazza cui aveva dato un passaggio. A suffragare questa tesi sarebbero decine di indizi sparsi nei dischi dei Beatles pubblicati dopo e, sorprendentemente, anche prima del tragico evento.
Ad esempio il fatto che Paul sia l’unico scalzo sulle strisce pedonali nella celebre copertina di “Penny Lane” (foto). O che, secondo alcuni, John Lennon alla fine di “Strawberry fields forever” canti «I buried Paul» ("ho sepolto Paul") invece di «cranberry sauce».

Tanti enigmi per uno strano rebus, smentito ufficialmente dai Beatles e dallo stesso interessato, che secondo i sostenitori della teoria “Paul è morto” sarebbe peraltro solo un sosia di nome William Campbell. Di grande talento, ci sarebbe da dire, vista la carriera musicale che continua tuttora.
La teoria ha ispirato libri, film e si è ulteriormente diffusa nell’era di internet arricchendosi di dettagli. Uno tra questi è particolarmente stravagante in quanto identifica il sosia di Paul in un figlio, o addirittura nella reincarnazione, dell'occultista Aleister Crowley.

Crowley è uno dei personaggi che compaiono sulla copertina di “Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band”. La leggenda nera che circonda la sua torbida e controversa figura ha affascinato molti personaggi del mondo della musica e della letteratura.
Il chitarrista dei Led Zeppelin Jimmy Page, ad esempio, comperò nel 1970 Boleskine House, la villa sul Loch Ness in cui aveva vissuto Crowley e su cui pesa un’atmosfera di maledizione. Vendendola nel 1980 a seguito di una serie di sciagure che avevano colpito la band.

Lo Strawberry Field di cui parla la canzone era in origine il nome di un orfanotrofio vicino alla casa di John Lennon. Il cantante era rimasto orfano della madre a 17 anni ed era legato a quel luogo nel cui giardino, incolto e misterioso, s’intrufolava con gli amici per giocare.
Strawberry Field è diventato anche il nome del memorial a lui dedicato, un’area di un ettaro nel Central Park di New York, città in cui Lennon, fu assassinato l’otto dicembre 1980 da un malato di mente che gli esplose contro cinque colpi di pistola.

Beatles – Strawberry fields forever

domenica 27 maggio 2012

Si potevano mangiare anche le fragole


Per decine di migliaia di anni gli esseri umani vagabondarono sulla Terra senza avere una casa come la intendiamo. Bande di gruppi familiari tra loro imparentati si spostavano all’interno di territori tribali estesi per centinaia di chilometri cacciando gli animali selvatici e raccogliendo i frutti spontanei.
Nella loro marcia di espansione, durata migliaia di anni, gli uomini incontrarono anche delle gustose “bacche” rosse. Anzi furono probabilmente le donne a trovarle, perché la raccolta di radici, frutti e altre piante commestibili era il compito che svolgevano giornalmente, mentre gli uomini erano impegnati nelle battute di caccia.

La scoperta fu certamente piacevole e utile, dal momento che le fragole contengono zuccheri, vitamine e minerali preziosissimi in epoche in cui reperire il cibo era sempre un’impresa.
Secondo alcuni studi, proprio grazie alla fermentazione degli zuccheri, gli uomini dell’età della pietra sarebbero stati in grado di ricavare dalle fragole le prime bevande alcoliche.

Si calcola che gli esseri umani della nostra specie siano giunti in Europa circa 40 mila anni fa, ma essi non furono i primi abitatori del continente. Da oltre 100 mila anni essa era infatti occupata da un’altra specie conosciuta con il nome di Uomo di Neandertal (nell'immagine ricostruzione di una bambina neandertaliana di 8 anni il cui scheletro è stato rinvenuto a Gibilterra).
Anch’essi vivevano in gruppi nomadi ed erano dediti alla caccia e alla raccolta, ma secondo alcuni studiosi avevano una struttura sociale meno organizzata e specializzata. A differenza dell’uomo moderno, ad esempio, non praticavano lo scambio commerciale e non avevano il tempo o la capacità di dedicarsi all’arte. Questa arretratezza, unita alle difficoltà climatiche legate al periodo glaciale in cui vivevano e alla concorrenza della nostra specie li portò all’estinzione.

Non è ancora definitivamente chiaro se gli ultimi superstiti neandertaliani si siano fusi con i nostri antenati, anche se le analisi del DNA tenderebbero ad escluderlo. Quel che è certo è che uomini neandertaliani abitavano anche nella nostra zona, dove sono stati trovati i loro resti.
Il Monte Fenera domina la valle del Sesia e per le sue caratteristiche geologiche, l’acqua ha scavato nella roccia calcarea delle grotte anche molto profonde. In alcune sono stati rinvenuti resti di strumenti di pietra e resti ossei che presentano caratteristiche sicuramente neandertaliane. Non si deve pensare però che questi uomini vivessero permanentemente nelle caverne. Probabilmente le utilizzavano nel periodo freddo sfruttando il calore naturale degli ambienti sotterranei, spostandosi poi su un territorio vasto per cacciare e raccogliere frutta e piante commestibili.

sabato 26 maggio 2012

Nella bottega del mistero vi regaliamo le fragole



Fragola. Uno dei primi frutti mangiati dall’uomo e (soprattutto) dalla donna. Peccato però che non sia un frutto, dal momento che i veri frutti sono i “semini” che vediamo. E in fondo anche i campi di fragole possono nascondere inquietanti segreti...


Non ci credete? Non vi resta che seguirci questa sera nella bottega del mistero, la rubrica all’interno del programma Siamo in Onda  su Puntoradio  in cui si parla di storie del territorio (nella prima parte) e di quelle che si celano dietro una canzone (nella seconda).

La puntata di sabato 26 maggio ha come tema proprio FRAGOLE



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La foto è una cortesia di ELE.

La musica che fa da sottofondo alla rubrica radiofonica è una cortesia di Alessandro Ponti.


venerdì 25 maggio 2012

Le fragole di Siamo in Onda


....sono lontani quei momenti
quando uno sguardo provocava turbamenti..
quando la vita era più facile...
e si potevano mangiare anche le fragole....
Vasco Rossi, Sally

Le fragole si trovano nei boschi o tra gli scaffali dei supermercati. Negli scaffali ci sono molte altre cose a dire il vero, ma del resto anche nei boschi se si sa guardare: succosi mirtilli e funghi gustosi, ma anche bacche e funghi velenosi.
E poiché la vita assomiglia più ad una foresta dove bisogna saper cercare e scegliere è bene non passare il proprio tempo libero solo nei centri commerciali.
   

C’è però solo un programma che può offrirvi gustosissime fragole musicali, condite con tanta simpatia e divertimento: è Siamo in Onda, il talk show di Puntoradio, che sabato 26 maggio avrà come tema della serata proprio FRAGOLE.

Come tradizione c’è anche un quesito posto agli ascoltatori

Hai mai ricevuto un invito irresistibile? Raccontacelo!


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mercoledì 23 maggio 2012

La pietra filosofale




La storia che vi stiamo per raccontare è un viaggio indietro nel tempo, in un epoca in cui scienza e magia erano una sola materia. O così almeno pensava la gente. E in quell’epoca tanto remota, se aveste chiesto alla gente chi fosse il più grande mago della regione, vi avrebbero indicato tutti lo stesso uomo: Mastro Girolamo.

Mastro Girolamo era di gran lunga il miglior mago di tutta la regione. Anzi, c’erano ottime ragioni per sostenere, senza falsa modestia, che nella conoscenza di matematica, astrologia, medicina, fisica e alchimia non avesse pari in tutta Europa. E per conoscere la sorte, o guarire dai loro mali, principi e sovrani erano disposti a coprirlo d’oro.
Mastro Girolamo però non cercava la ricchezza. In libri polverosi di una sapienza antica aveva scoperto l’esistenza di una pietra dotata di tre grandi poteri.
Il primo era la possibilità di trasmutare in oro i metalli vili. Ma come abbiamo già detto a Mastro Girolamo non interessava la ricchezza.
Il secondo era quello di produrre la panacea, un elisir capace di curare ogni malattia. Questa era cosa buona ai suoi occhi, ma egli aspirava al terzo potere: la conoscenza assoluta del passato e del futuro, del bene e del male.
Mastro Girolamo, insomma, credeva che mediante questa pietra filosofale avrebbe scoperto il segreto della felicità. Per questo mise ogni sua energia nella ricerca. Trascorreva giorno e notte, dimentico del tempo, degli amici e della famiglia, chiuso nel suo laboratorio ad elaborare nuove formule, ma il segreto della pietra restava irrisolto.
Quando la moglie morì di crepacuore si maledì per non aver ancora trovato la pietra con cui avrebbe potuto curarla.
Passarono gli anni e, un nero giorno in cui se ne stava chino sugli alambicchi, giunse un servo a dirgli che suo figlio era stato arrestato e condannato a morte. Gridando ad alta voce contro la sorte avversa, Mastro Girolamo diede fondo alle sue ricchezze per pagare inutili avvocati. Quando la sentenza fu eseguita pianse perché, se avesse scoperto la pietra, avrebbe potuto prevedere la disgrazia.
Tempo dopo l’altro figlio, oppresso dai debiti, gli fece causa. Dicendo che il padre era impazzito pretendeva il suo patrimonio.
Quest’ultimo dolore spezzò la fibra di Mastro Girolamo.
Nei suoi deliri di moribondo stringeva la pietra filosofale; ma i suoi occhi ciechi non vedevano che era la mano di sua figlia. L’unica a essergli rimasta ancora accanto.

Questa è una delle Storie di Siamo in Onda il salotto radiofonico di Puntoradio


martedì 22 maggio 2012

Il cantante alieno e i ragni marziani



Nel 1963 venne pubblicato “L'uomo che cadde sulla Terra” di Walter Tevis. Il romanzo narra le vicende di Thomas Jerome Newton, giunto sulla Terra dal pianeta Anthea per salvare la sua razza che si è quasi autodistrutta. E per aiutare gli esseri umani a non fare la stessa fine.
Grazie alla superiore intelligenza, ad un certo numero di brevetti innovativi e ad una notevole quantità d’oro Newton riesce a mettere in piedi una società capace di costruire una grande astronave in grado di trasferire i 300 supersiti del suo popolo sulla Terra. Ma la superiore gravità terrestre e soprattutto la stupida cattiveria degli uomini lo schiacceranno, facendo di lui un alcolizzato che trascorre le giornate al bar.

Nel 1976 fu tratto un film dal romanzo, in cui il ruolo di Newton è interpretato dal cantante David Bowie, al suo esordio cinematografico. In seguito Bowie è comparso in vari film come interprete protagonista.
Bowie è stato un ufficiale inglese prigioniero dei giapponesi in “Furyo” (1983), un vampiro in “Miriam si sveglia a mezzanotte” (1983), re dei Goblin in “Labyrinth” (1986) e Ponzio Pilato in “L'ultima tentazione di Cristo” (1988).

Bowie non era comunque alla sua prima esperienza nel ruolo di un alieno, dal momento che il suo successo mondiale è legato proprio ad un personaggio, da lui inventato e interpretato, Ziggy Stardust, un ragazzo divenuto rockstar grazie ad un aiuto extraterrestre.
In un mondo a cinque anni dall’Apocalisse, l’ascesa e la caduta di questo "cantante rock di plastica", secondo il pensiero di Bowie dovevano rappresentare “la parabola della celebrità evidenziando la fragilità dell’essere umano che si cela sotto la maschera dell’artista famoso”. E simboleggiare l’alienazione dell’uomo contemporaneo nella società.

“The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars” è il titolo di un concept album del 1972, accompagnato da un tour mondiale di un anno con 96 date. Per le esibizioni Bowie mise a frutto ciò che aveva imparato dal ballerino, mimo e coreografo Lindsay Kemp. I concerti erano dei veri e propri spettacoli in cui Bowie e i suoi musicisti incarnavano Ziggy Stardust e gli Spiders from Mars, indossando elaborati costumi di scena.
Ziggy Stardust abbonda di suggestioni citazioni visive (Salvador Dalì), letterarie (Oscar Wilde) e cinematografiche. Così se l’album precedente “Space oddity” (1969) si ispirava al film di Stanley Kubrick “2001 Odissea nello spazio” (1968) Ziggy Stardust è influenzato da un altro film dello stesso regista, “Arancia meccanica” (1971). 

Per alcuni anni la figura di Ziggy Stardust si sovrappose quasi completamente a quella di David Bowie la cui creatività però non si lasciò  soffocare da una sola maschera. Così il 4 luglio 1973, all'Hammersmith Odeon di Londra, Bowie annunciò ai fan in lacrime la fine di Ziggy Stardust.
Nel seguito di una carriera che continua tuttora Bowie ha inventato e abbandonato altre maschere famose, come quella del Duca Bianco, reinventandosi continuamente. Ma ci sono personaggi duri a morire ed altri che scomparendo trovano nuovi discepoli. Così, per dirla con Gavin Friday, musicista e fondatore dell'etichetta indipendente Baby Records, “i figli bastardi di Ziggy Stardust sono i punk”.

David Bowie - Starman

domenica 20 maggio 2012

Quando la patata non tirava



In biologia si definisce aliena una specie vivente (animale o vegetale) che colonizza un territorio diverso da quello dove storicamente era diffusa. Ciò può avvenire per azione dell’uomo ma anche per eventi naturali. Esistono specie aliene molto dannose per la flora o per la fauna locale.
La robinia, introdotta come pianta ornamentale nell’Ottocento, ha invaso i terreni creando vere e proprie foreste. Le nutrie, fuggite dagli allevamenti di pelliccia (nella foto), si sono moltiplicate lungo i corsi d’acqua scavando pericolosissimi tunnel dentro gli argini dei fiumi. Il cinipide galligeno del castagno è arrivato in Italia dalla Cina e sta uccidendo con le sue larve alberi secolari.


Esistono però anche specie aliene che l’uomo ha importato per le loro caratteristiche molto apprezzate e che sono ormai considerate “tipiche” delle nostre zone, benché fino a pochi secoli fa fossero sconosciute.
La pianura novarese e vercellese in primavera si allaga e diviene un mare a quadretti in cui si riflette il cielo. Sono le risaie, destinate ad accogliere e proteggere le pianticelle di riso che al momento della germinazione viene  difeso dalle basse temperature notturne grazie all’acqua.


Il riso fu introdotto in Lombardia e Piemonte da Ludovico il Moro alla fine del XV secolo. Prima era considerato una spezia preziosa che giungeva dall’oriente ed era consumato sotto forma di farina. Nel giro di un secolo divenne un alimento molto diffuso e capace di alimentare il popolo affamato.
La paniscia è un tradizionale piatto novarese che con varie ricette mette insieme riso, verdure e insaccati di maiale. Si tratta di un piatto antichissimo che in origine, come suggerisce il nome, aveva come ingrediente il panìco, un cereale minore che oggi è usato solo per l’alimentazione degli uccelli.


Un altro alieno di successo è il mais, giunto dal continente americano dopo i viaggi di Colombo e la colonizzazione europea. Anche in questo caso il mais prese il posto di altri cereali nella preparazione di un piatto tipico, la polenta.
Si racconta infatti che già nel Trecento il condottiero Facino Cane fosse ghiotto di “polenta concia”, preparata cuocendo insieme farina e pezzi di formaggio. E che ovunque andasse costringesse cuochi e massaie a preparargliela. Ovviamente era una polenta realizzata con farine diverse da quella del mais non essendo questo ancora giunto in Europa.


Non tutti gli alieni alimentari furono accolti con entusiasmo. Uno in particolar modo fu guardato per molto tempo con sospetto dai contadini e furono necessari molti sforzi educativi per convincerli.
Si tratta della patata, anch’essa giunta dalle Americhe, la cui pianta e il frutto sono velenosi. Solo nell’Ottocento i contadini italiani si convinsero che quei tuberi che crescevano sotto terra erano buoni non solo per gli animali, ma anche per gli esseri umani.

sabato 19 maggio 2012

Gli alieni sono tra noi!


Alcuni sono pericolosi invasori, mentre altri si sono inseriti tra noi e sono davvero buoni. Non stiamo parlando di E.T. e della sua passione per i telefoni, ma di qualcosa di molto più concreto e quotidiano.

Non ci credete? Non vi resta che seguirci questa sera nella bottega del mistero, la rubrica all’interno del programma Siamo in Onda  su Puntoradio  in cui si parla di storie del territorio (nella prima parte) e di quelle che si celano dietro una canzone (nella seconda).

La puntata di sabato 19 maggio ha come tema proprio ALIENO

Tra l’altro una delle due Storie di Siamo in Onda, le audiostorie scaricabili anche in podcast, che saranno trasmesse stasera è un mio racconto.



Per ascoltare Siamo in Onda:
- FM 96.3 da Novara, Vercelli, Verbania, Biella, Alessandria, Torino, Varese, Milano, Pavia
- FM 93.5 - 96.00 da Borgosesia e Valsesia
- INTERNET in streaming su www.puntoradio.net

Per intervenire in DIRETTA:
- via email: diretta@puntoradio.net - redazione@siamoinonda.it
- via SMS:.389 96 96 960

Buon Ascolto...
(Sarà possibile seguire la trasmissione in replica il martedì successivo sempre alle 21,00)


La foto è una cortesia di ELE.

La musica che fa da sottofondo alla rubrica radiofonica è una cortesia di Alessandro Ponti.

venerdì 18 maggio 2012

Gli alieni a Siamo in Onda



« E.T. telefono casa »


Il 30 ottobre 1938 dalle antenne della CBS, una delle principali emittenti radiofoniche statunitensi, si diffuse un inquietante messaggio. I marziani avevano cominciato l’invasione della Terra. In breve, mentre una voce maschile descriveva in radiocronaca in diretta i terribili dettagli di quella guerra disperata, il paese sprofondava nel caos, con la gente in preda al panico in mezzo alle strade e i telefoni impazziti.
Venti minuti dopo l’inizio dell’invasione, il presidente della CBS in persona si precipitò, in ciabatte e accappatoio, negli studi della radio per intimare al giovane Orson Welles di interrompere l’interpretazione di quello che era semplicemente un adattamento radiofonico del noto romanzo dello scrittore H. G. Wells.
Anni dopo orson Welles dichiarò «per quello che abbiamo fatto sarei dovuto finire in galera, ma al contrario, sono finito a Hollywood.»
   

C’è però solo un programma che può farvi incontrare gli alieni senza pericolo offrendovi contemporaneamente buona musica, simpatia e divertimento: è Siamo in Onda, il talk show di Puntoradio, che sabato 19 maggio avrà come tema della serata proprio ALIENO.

Come tradizione c'è anche un quesito posto agli ascoltatori

Qual è la prima cosa che chiederesti a un alieno?


Ditelo  inviando un sms oppure scrivetelo su questo blog o via mail. Le risposte più belle saranno lette in trasmissione.

Potrete trovare le foto della serata su Facebook oppure sul blog www.siamoinonda.it


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La foto è una cortesia di Ele

martedì 15 maggio 2012

Lady Marmalade

New Orleans è una città fondata dai francesi nel continente americano, che per via di una guerra persa passò agli spagnoli, che però furono invasi da Napoleone e dovettero riconsegnarla ai francesi che la vendettero agli Stati Uniti d’America. Divenne allora uno dei principali mercati degli schiavi che venivano deportati dall’Africa per essere impiegati nei campi di cotone. Il tutto in poco più di ottanta anni.
New Orleans è una città mitica per il mondo della musica, dove si sono incontrate e mescolate le culture più diverse. Lì grazie alla vivace e libera comunità nera di origine senegalese è nato il jazz. Sempre lì nel 1917 fu inciso il primo disco jazz ad opera della Original Dixieland Jazz Band, in cui suonavano peraltro due italoamericani.

New Orleans è anche la città oscura e peccaminosa. Dove Marie Laveau, la regina del vudù, nell’Ottocento praticava i suoi rituali davanti a migliaia di seguaci. E dove ti può capitare d’incontrare una creola dalla pelle color caffelatte e dal nome d’arte di “Marmellata” che ti dice “Volete venire a letto con me stasera?” E te lo dice, naturalmente, nel suo francese “Voulez-vous coucher avec moi?”
Così pare sia accaduto a Bob Crewe, musicista e già autore di "Can't take my eyes off you" che con Kenny Nolan scrisse una canzone, basata su questo famoso ritornello, portata al successo nel 1974 da Patti LaBelle, che è considerata una delle più grandi voci di tutti i tempi.

La canzone ha avuto numerose cover, da quella delle All Saints nel 1998, a quella più nostrana di Sabrina Salerno del 1987. Esiste persino una versione della band heavy metal Manovar. La più originale resta forse quella interpretata da Christina Aguilera, Lil'Kim, Mýa e P!nk che nel video indossano costumi sexy ispirati all’Ottocento.
La canzone fu modificata, togliendo i riferimenti a New Orleans, per essere inserita nel musical “Moulin Rouge!” (2001), con Nicole Kidman e Ewan McGregor, per la regia di Baz Luhrmann. Tutta la colonna sonora è costituita da brani musicali celebri (Beatles, Police, Queen, Elton John, ecc.) reinterpretati e utilizzati in funzione della trama.

Il film, che ha segnato la rinascita del musical come genere, ruota attorno al celebre Moulin Rouge un locale costruito nel 1889 a Pigalle, il quartiere a luci rosse di Parigi, città nellla quale poco più di un secolo prima era morto Jean-Baptiste Le Moyne de Bienville, il fondatore di New Orleans.
Il Moulin Rouge era un mulino assolutamente falso, ma in brevissimo tempo ottenne un successo straordinario, grazie alle sue famose ballerine e ai loro audaci balletti, come lo scandaloso can can. E grazie anche alla pubblicità che gli fece il pittore Toulouse-Lautrec che disegnò molti dei suoi manifesti pubblicitari. Proprio per interpretare nel film il deforme Toulouse-Lautrec l’attore John Leguizamo fu costretto a recitare in ginocchio.

sabato 12 maggio 2012

La marmellata della Bottega del mistero



Ci sono frutti che possono cambiare per sempre le sorti degli uomini e degli dei. Ci sono incontri, in certe città misteriose che possono quanto meno movimentarla.


Se volete scoprire di cosa stiamo parlando non avete che da seguirci questa sera nella bottega del mistero, la rubrica all’interno del programma Siamo in Onda  su Puntoradio  in cui si parla di storie del territorio (nella prima parte) e di quelle che si celano dietro una canzone (nella seconda).

La puntata di sabato 12 maggio ha come tema MARMELLATA


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Buon Ascolto...
(Sarà possibile seguire la trasmissione in replica il martedì successivo sempre alle 21,00)


La foto è una cortesia di ELE.

La musica che funge da sottofondo alla rubrica radiofonica è di Alessandro Ponti.

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