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mercoledì 11 dicembre 2013

Alpinisti ciabattoni

Un treno procede in direzione nord, dopo una breve sosta alla stazione di Caltignaga. Così breve che un povero vecchietto non ha nemmeno il tempo di scendere per un’urgenza che dovrà aspettare, prima di essere soddisfatta, l’arrivo nella stazione di Gozzano. Perché a quel tempo, negli anni Ottanta dell’Ottocento, il treno fermava la sua corsa nel paese a sud del lago d’Orta. Da qui, in carrozza, si poteva raggiungere l’imbarco di Buccione e col battello arrivare a Orta.
Nel capoluogo cusiano sbarcano con gli altri anche due strani viaggiatori che avevamo avuto modo di incontrare sul treno, nello stesso scompartimento del vecchietto.

“Entrambi vestiti della festa, lui con una giacca nuova che gli rampicava su su nelle spalle, un colletto di camicia fresco di stiratura, ma di certo molto incomodo.”
Lei “era in gran montura, ma non si trovava a suo agio nella costrettura del busto, che non era solita a portare. Vestiva un bell'abito di seta marrone, ricca, croja, incartita, e sopra una spolverina di lana chiara copiata per la circostanza sul più recente figurino. Una grossa catena d'oro le cascava pesante dal corsetto fin sulla pancia. Orologio d'oro in vista, braccialetto, e orecchini di brillanti che stonavano coi fulgori di stella sulla pelle gialliccia e passura delle guance flosce.
Cappello a tese larghe, alto conico, e sopra fiori, grappoli, piumetti, tutto annuvolato in un velo di tulle; una montagna piena di sporgenze che urtavano da ogni parte, tenendola in un disagio che dava malinconia.
— Leva quela cavagna che te ghet in testa — le disse il marito…
Madama non rispose, e si sventagliò la faccia puntando al soffitto con dignitoso risentimento il suo naso tagliato a scarpa.”

I loro nomi? Gaudenzio Gibella e Martina Gibella sua moglie.

“I coniugi Gibella venivano dalle risaje della Lomellina; sfiaccolati dall'afa palustre, correvano a chiedere un po' di refrigerio alle fresche aure della riviera di Orta.
Avevano un bel negozio di drogheria in Sanazzaro, e dopo tanti anni di assiduità bottegaja, ora che gli affari erano assodati, ora che il loro primogenito Leopoldo aveva senno bastante per curare il negozio e la casa, ecco che i Gibella si erano messi in viaggio realizzando finalmente un vecchio progetto architettato ad ogni chiusura annuale dei conti, e rimandato da una stagione all'altra, per una ventina d'anni.”

I due coniugi si cimenteranno anche in un’ardita salita sui monti alla ricerca di latte fresco, ma con esiti disastrosi. Esito assolutamente prevedibile trattandosi di due “Alpinisti ciabattoni”!

Proprio questo è il titolo di un divertente romanzo, pubblicato nel 1888 da un altro Scapigliato che conosceva bene il lago d’Orta, Achille Giovanni Cagna, nato a Vercelli nel 1847 e morto nella stessa città nel 1931.
I suoi inizi non furono dei più brillanti. Iscritto all'Istituto professionale Cavour fu cacciato dal secondo corso in quanto "disutile", inetto e incapace a dedicarsi agli studi. Cominciò quindi a lavorare col padre che era stipettaio e presidente della Società operaia di Vercelli, ma per sbarcare il lunario dovette fare vari lavori modesti, coltivando parallelamente da autodidatta la passione della lettura e della scrittura.
Un aiuto gli venne dagli amici, come Giuseppe Cesare Abba, Edmondo De Amicis e Giovanni Faldella, il maggior esponente della Scapigliatura piemontese.
Il successo delle sue opere lo spinse a cercare una personale rivincita. In base alla Legge Casati del 1859, che disciplinava l’insegnamento scolastico, era possibile ottenere la nomina a professore nelle scuole professionali anche senza titolo di studio, ma solo grazie alle opere pubblicate. Cagna chiese così l'abilitazione all'insegnamento di lingua e letteratura italiana. Il Consiglio superiore, però, riconobbe bensì nelle sue opere "ingegno istintivo e cultura e abilità descrittiva", ma rigettò la domanda, dal momento che “si trattava solo di letteratura amena”. 
Lo scrittore scrisse allora “Marcia di una gente”, pubblicato nel 1889, un compendio di storia greca grazie al quale gli fu concessa l'abilitazione provvisoria per tre anni. Rientrò così, e per la porta principale, in quello stesso istituto Cavour dalla cui finestra era stato cacciato. Vi insegnò tre anni, gratuitamente, come supplente di letteratura, ottenendo infine l'abilitazione definitiva.
Toltasi quella soddisfazione lasciò la scuola e tornò ad occuparsi di un’azienda agricola di famiglia, dedicandosi contemporaneamente alle lettere e alla politica. Divenuto consigliere comunale e membro della commissione scolastica, apprezzato conferenziere e giornalista il monello "disutile" di un tempo era infine riuscito a diventare un “autodidatta laureato”.

 Se volete leggere il testo seguite questo link.

lunedì 11 maggio 2009

Cosa leggono gli scrittori? Andrea Bajani



Ultimo appuntamento degli incontri "Cosa leggono gli scrittori"

19 maggio 2009 - h 20,30, incontro con Andrea Bajani

Andrea Bajani è nato a Roma e vive a Torino. Nel 2002 pubblica il suo primo romanzo, Morto un papa (Portofranco), cui fa seguito, l’anno successivo, il breve romanzo picaresco Qui non ci sono perdenti (Pequod). La pubblicazione del suo terzo romanzo, Cordiali saluti (Einaudi 2005), viene accolta con entusiasmo da critica e pubblico, e il romanzo viene tradotto in Francia. Cordiali saluti, che ha al centro la storia di uno scrittore di lettere di licenziamento, inaugura una stagione di romanzi italiani dedicati al tema del lavoro. Nel 2006 esce il reportage Mi spezzo ma non m’impiego (Einaudi), viaggio-inchiesta nell’universo dei nuovi lavoratori precari. Del 2007 è il romanzo Se consideri le colpe, salutato dalla critica come uno dei romanzi più importanti degli ultimi anni, e in corso di pubblicazione anche presso Gallimard.

L’ultimo suo libro è Domani niente scuola, un reportage sugli adolescenti e la scuola, un diario di viaggio di tre gite di classe compiute da infiltrato. Ha preso parte a molte antologie, tra cui Scrivere sul fronte occidentale (Feltrinelli, 2002), Deandreide (Bur, 2006) e Ho visto cose (Bur, 2008). Per il teatro, è coautore dell’ultimo spettacolo teatrale di Marco Paolini, Miserabili, attualmente in cartellone in molti teatri italiani.

Collabora con Rai Radio Due, dove conduce la trasmissione “Trame”. Collabora con i quotidiani La Stampa e l’Unità.

Gli incontri si terranno presso la Biblioteca di Omegna Via XI Settembre, 9 dalle ore 20,30

A fine serata una piccola degustazione offerta dalla ditta F.lli Francoli a cui vanno i ringraziamenti

Ingresso con abbonamento € 30,00 Ingresso con biglietto € 5,00
Per gli alunni delle scuole superiori di Omegna l'ingresso è gratuito.

Per Informazioni:
Biblioteca: 0323 887234 - Uff. Cultura: 0323 868428

Fonte: Biblioteca Omegna

venerdì 8 maggio 2009

Carlo Lucarelli a Novara


Dopo il rinvio, a causa di problemi di salute dell’ospite, dell’appuntamento già fissato ad aprile ecco finalmente arrivare a Novara, per chiudere il festival “Scrittori & Giovani”, l’attesissimo Carlo Lucarelli.

Carlo Lucarelli, giallista, autore televisivo e sceneggiatore è considerato il fondatore del nuovo noir italiano.

Lunedì 11 maggio Novara – Aula Magna Facoltà di Economia – Via Perrone,22 – ore 21. “Scrittori & Giovani” – Incontro con Carlo Lucarelli. Introduce Gian Luca Favetto.

"Scrittori&Giovani" è un progetto di Regione Piemonte e Provincia di Novara, a cura di Interlinea.

Per informazioni:
URP Provincia di Novara: 0321.378230 oppure 0321.378305
Ufficio stampa Interlinea: 0321.612571
www.myspace.com/scrittoriegiovani

mercoledì 6 maggio 2009

Cosa leggono gli scrittori: Giuseppe Lupo


Nell'ambito degli incontri "Cosa leggono gli scrittori" si è svolto ieri sera un interessante incontro con Giuseppe Lupo.


Giuseppe Lupo nasce ad Atella, insegna letteratura contemporanea presso l’Università Cattolica, sede di Brescia. Predilige il genere del romanzo storicoantropologico con proiezioni epico-picaresche e, sul versante saggistico, le intersezioni tra la letteratura italiana del Novecento e i linguaggi dell’espressività moderna.
Dopo aver vinto nel 1988 il Premio Teramo con un racconto inedito, ha esordito nella narrativa con il romanzo L’americano di Celenne (Marsilio 2000), con cui nel 2001 ha vinto il Premio Giuseppe Berto e il Premio Mondello, e nel 2002, in Francia, il Festival du premier roman.
Successivamente ha pubblicato i romanzi Ballo ad Agropinto (Marsilio 2004) e La carovana Zanardelli (Marsilio 2008), con il quale ha vinto il Premio Grinzane Cavour - Fondazione Carical 2008 ed il Premio Carlo Levi 2008.

lunedì 4 maggio 2009

Tre giovani scrittori si raccontano a Puntoradio

Gianluca Morozzi, Heman Zed ed Elisa Genghini:
tre giovani scrittori si raccontano a Puntoradio
Venerdì 8 maggio dalle 21 (in replica alle 22 e alle 23)

Sarà una serata speciale quella di venerdì 8 maggio su Puntoradio. Dalle ore 21 (con replica alle 22 e alle 23), puntata speciale del talk-show Siamo in Onda con tre scrittori ospiti degli studi radiofonici. Gianluca Morozzi, Heman Zed ed Elisa Genghini, tre nomi emergenti della narrativa italiana, racconteranno di loro, dei loro libri e del loro mondo. Una chiacchierata informale condotta da Mario Favini, Fabio Giusti e Fulvio Julita, oltre alle altre voci di Puntoradio.

Gianluca Morozzi, autore di una decina di libri tradotti in tutta Europa e pubblicati in Italia da Guanda, TEA e Fernandel, parlerà del suo ultimo e divertente romanzo, Colui che gli dei vogliono distruggere, ma anche di musica e di fumetti, oltre che del film che Sunflower ha tratto dal suo best-seller Blackout, e che nei prossimi mesi sarà distribuito da Universal nelle sale italiane.

Heman Zed racconterà di La cortina di marzapane e La Zolfa (i suoi romanzi editi da Il Maestrale), della sua multiforme esperienza di vita e della sua partecipazione a progetti multimediali no-profit nelle carceri.

Elisa Genghini, autrice di Zucca Gialla (Eumeswil editore) e Volevo sposare Kurt Cobain (Coniglio editore), parlerà dei suoi libri, ambientati tra reality show, musica e giovani, ma anche della sua esperienza di cantautrice. Elisa, infatti, suona e canta negli Elymania, e proprio due canzoni gruppo bolognese faranno da cornice all’intervista.
Tre scrittori fuori dagli schemi, capaci di abbinare ad un indiscusso talento letterario una spontaneità e un’ironia che regaleranno agli ascoltatori ben più delle canoniche quattro risate.
Le frequenze in FM di Puntoradio sono 96.30 (Novara, Verbania, Vercelli, Biella, Pavia, Milano, Varese, Alessandria e Torino), 96.00 e 93.50 (Borgosesia e Valsesia), mentre in streaming, è possibile ascoltare tutta la programmazione in tempo reale all’indirizzo www.puntoradio.net.

sabato 4 aprile 2009

Aperitivo con l’autore


Una piccola rassegna di aperitivi con l'autore nata dalla passione per i libri di Ambretta Sampietro, redattrice di MilanoNera www.milanonera.com e dei librai Maurizio e Fabrizio Leone della Libreria Leone di Stresa con il supporto della Pro Loco.

Quattro appuntamenti con giallisti che si presenteranno a coppie nei caffè di Stresa il sabato pomeriggio alle 18.00 il 18 e 25 aprile e il 2 e 9 maggio 2009.
Durante gli aperitivi parleranno di sé e dei loro libri, e risponderanno alle domande dei lettori.

Primo incontro sabato 18 aprile a El Gato Negro Café con Paolo Roversi, direttore di MilanoNera che presenterà “Taccuino di una sbronza” (Kowalski) e l'edizione economica di “La mano sinistra del diavolo” (Mursia) con cui ha vinto il Premio Camaiore di letteratura gialla 2007 e Paolo Franchini, varesino, con “ Soprattutto la notte” (Acar).

Il 25 aprile al caffè Embassy toccherà a Matteo Di Giulio, uno dei maggiori esperti italiani di cinema orientale, con il suo romanzo d'esordio “La Milano d'acqua e sabbia” (Frilli) insieme a Massimo Cassani, giornalista de Il Sole 24 ore, di Cittiglio, che presenta “Sottotraccia” (Sironi) con protagonista il commissario Sandro Micuzzi che presto ritroveremo in un romanzo che uscirà a fine anno.

Sabato 2 maggio incontreremo al caffè Pasticceria Bolongaro Andrea Ferrari e Sarah Sajetti entrambi milanesi, Ferrari autore di “Milano A. Brandelli” e “Bravo Brandelli” (Eclissi) e Sarah Sajetti con “Volevo solo un biglietto del tram” (Robin) ambientano a Milano le loro storie.

Il 9 maggio al Caffè Verbanella è la volta di Patrizia Debicke van der Noot, affermata scrittrice di gialli storici supportati da accurate ricerche negli archivi di mezza Europa con “La Gemma del cardinale” (Corbaccio) e della coppia letteraria Lilli Luini, di Angera e Maurizio Lanteri di Albenga che insieme presentano “La forgia del diavolo” (Frilli).

Alla realizzazione della rassegna hanno collaborato anche i redattori di MilanoNera Cristina Balzanelli Zannini per la parte grafica e Andrea Zannini per le presentazioni.
Anche Paolo Franchini, Matteo Di Giulio, Andrea Ferrari, Sarah Sajetti e Patrizia Debicke van der Noot sono collaboratori di MilanoNera www.milanonera.com.

martedì 31 marzo 2009

Cosa leggono gli scrittori... Dario Voltolini

Dario Voltolini è nato e vive tuttora a Torino.

Il suo primo libro risale al 1990 e si intitola Una intuizione metropolitana (Bollati Boringhieri). Nel 1994 esce Rincorse (Einaudi). Il terzo libro, Forme d’onda, nuovamente una raccolta di racconti, ha ricevuto molti consensi ed entusiastiche recensioni (Feltrinelli, 1996). Ha in seguito pubblicato un libro di racconti di ispirazione calcistica, intitolato 10, come il numero che hanno sulla maglia i calciatori più straordinari (Feltrinelli, 2000).
Ha pubblicato il primo romanzo di una tetralogia, intitolato Primaverile (Feltrinelli, 2001). Con Antonio Moresco ha curato il volume collettivo Scrivere sul fronte occidentale (Feltrinelli, 2002).
Altre sue pubblicazioni sono: I confini di Torino (Quiritta, 2003), Sotto i cieli d’Italia (con Giulio Mozzi, Sironi, 2004), Il tempo della luce (Effigie, 2005), Le scimmie sono inavvertitamente uscite dalla gabbia (Fandango, 2006), Torino fatta ad arte (con il pittore Giacomo Soffiantino, EDT, 2007), Fabio (Manni, 2008).
Ha scritto per RadioRai alcuni radiodrammi (tra cui Onde, 1996 e Le lontananze accanto a noi, menzione al Prix Italia, 1996) e uno sceneggiato per ragazzi in 29 puntate con Bruno Lauzi come protagonista. Ha scritto per il compositore Nicola Campogrande diversi testi. Collabora all’inserto “Tuttolibri” del quotidiano La Stampa. Fa parte del comitato didattico della scuola Holden, in cui tiene corsi di scrittura.
E’ stato un cofondatore del blog collettivo Nazione Indiana e del blog+rivista Il primo amore, di cui fa tuttora parte.


Gli incontri si terranno presso la

Biblioteca di Omegna

Via XI Settembre, 9 dalle ore 20,30

A fine serata una piccola degustazione offerta dalla ditta F.lli Francoli a cui vanno i ringraziamenti

Ingresso con abbonamento € 30,00
Ingresso con biglietto € 5,00

Per gli alunni delle scuole superiori di Omegna l’ingresso è gratuito.

Per Informazioni:

Biblioteca: 0323 887234 - Uff. Cultura: 0323 868428

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"Di un fatto del genere fui testimone oculare io stesso".

Ludovico Maria Sinistrari di Ameno.