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mercoledì 4 febbraio 2015

Morte e rinascita di un lago: il caso dell'Orta



Fino al 1926 il lago d'Orta era uno dei più pescosi d'Italia. A seguito del'apertura di una fabbrica di seta artificiale, la Bemberg, le sue acque furono inquinate dagli scarichi dei processi cuproammoniacali utilizzati per la produzione.
In breve tempo il plancton cominciò a morire, provocando la scomparsa dei pesci. A questo si aggiunsero gli scarichi delle rubinetterie (cromo, nichel) e l'acidificazione delle acque dovuta all'effetto combinato di immissioni inquinanti e terreni poco colacarei, non in grado quindi di neutralizzare l'acidificazione.

Il lago d'orta divenne un lago morto, una pozza d'acqua in cui "nemmeno un'anguilla tenterebbe di sopravvivere", come scriveva Montale nel 1975, in "sul lago d'Orta".


Ci provò Rodari a far rinascere il lago con la fantasia, inventandosi uno strano Ragioniere Pesce supereroe, ma lo scrittore originario di Omegna non vide il suo sogno trasformarsi in realtà alla fine degli anni Ottanta.

A 25 anni di distanza un video racconta questa bella storia di successo tutta italiana.



sabato 3 aprile 2010

Il ragioniere Pesce del Cusio


Nel 1978 Gianni Rodari scrisse una storia per la rivista Lo Strona in cui raccontava di aver incontrato sul molo di Pettenasco una strana creatura, metà uomo e metà pesce.
Era il ragionier Pesce che aveva deciso di combattere una solitaria battaglia - trasformandosi egli stesso in pesce - contro l'inquinamento che aveva ucciso, a quei tempi, il plancton e di conseguenza interrotto la catena alimentare.
Più o meno negli stessi anni, infatti, Eugenio Montale descriveva il lago d'Orta come un luogo "dove neppure un'anguilla/ tenta di sopravvivere".
Pochi anni dopo la morte di Rodari (1980), alla fine degli anni Ottanta, venne avviata un'imponente azione di recupero del lago, coordinata dall'Istituto per lo studio degli ecosistemi che ha sede sul lago Maggiore,
Poiché le acque del lago erano diventate estremamente acide, si pensò di curarlo somministrandogli del bicarbonato. A tonnellate, naturalmente. Dopo qualche ruttino, la salute del lago andò rapidamente migliorando e da anni è tornata ottimale.

Per dare un esempio, recentemente uno dei miei informatori, mi ha segnalato la pesca di una enorme carpa, prontamente curata e rigettata in acqua come prevede la legge. Pesci e finanche gamberi, che vivono solo in acque pulitissime, abbondano ed è facilissimo vederli anche dalle rive.
La battaglia del Ragionier Pesce del Cusio, che a tutti era parsa disperata, ha quindi avuto un esito positivo, dimostrando che la fantasia è sovente l'arma migliore di cui disponiamo.

Qui sopra vedete il totem a lui dedicato, realizzato dallo scultore Mauro Maulini e recentemente collocato presso il Forum Omegna in coincidenza con l'anno rodariano.

Questa dunque è la soluzione dell'enigma pubblicato giovedì scorso, in cui ho voluto giocare un tiro birbone ai miei lettori, approfittando del Primo d'Aprile. Ma i miei lettori sono troppo astuti e anche questa volta, come già in passato, non ci sono cascati.
Quasi tutti, almeno...

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"Di un fatto del genere fui testimone oculare io stesso".

Ludovico Maria Sinistrari di Ameno.