giovedì 31 dicembre 2009

L'ultima notte dell'anno


Una cupa vena di preoccupazione le solca la fronte mentre mi versa una squisita tisana di menta, camomilla e finocchio. La Signora degli Animali è drastica su questo argomento.
«Un tempo si credeva che l’ultima notte dell’anno gli spiriti inquieti del morti e intere coorti di demoni si aggirassero nelle tenebre, incontrando le streghe che si riunivano per celebrare i loro sabba. Per questo motivo era necessario provocare quanto più rumore possibile per spaventarli e tenerli lontani dalle case.»
Il suo sguardo si spinge oltre la finestra quasi a cercare conferma alle sue stesse parole nel buio oltre il vetro.
«Oggi non si crede più a queste che giudichiamo superstizioni eppure la gente continua a sparare botti l’ultimo dell’anno, nonostante il fatto che le uniche creature ad essere realmente terrorizzate siano i nostri indifesi animali domestici. Sarebbe ora di piantarla!»
Assaggio di gusto la tisana e annuisco. Sarebbe veramente meglio trovare altri modi per celebrare la festa. Modi meno rumorosi e meno pericolosi, dal momento che ogni anno pare di assistere a scene di guerra con morti e feriti.
«È davvero necessario tutto questo?» mi domando anch’io.

E, sommessamente, porgo ai lettori di questo blog i miei migliori auguri di buon anno nuovo.

lunedì 28 dicembre 2009

La montagna sacra


Nei tempi dei tempi, quando il primo tremito della parola salì alle mie labbra, ascesi la montagna sacra e parlai a Dio, dicendo: “Mio signore, sono tuo servo.
La tua volontà segreta è per me legge, e ti obbedirò per sempre”. Ma Dio non diede risposta, e come una possente tempesta passò oltre.
E dopo mille anni ascesi la montagna sacra e di nuovo parlai a Dio, dicendo: “Creatore, sono tua creazione. D’argilla mi hai plasmato, e a te devo il mio tutto”.
E Dio non diede risposta, ma come una miriade di ali veloce passò oltre.
E dopo mille anni mi arrampicai sulla montagna sacra e parlai a Dio nuovamente, dicendo: “Padre, sono tuo figlio. Nella misericordia e nell’amore mi hai generato, e con l’amore e con l’adorazione io diverrò erede del tuo regno”. E Dio non diede risposta, e come il velo di nebbia che riveste le alture in lontananza passò oltre.
E dopo mille anni mi arrampicai sulla montagna sacra e nuovamente parlai a Dio, dicendo: “Mio Dio, mio fine e compimento; io sono il tuo ieri e tu sei il mio domani. Io sono la tua radice in terra e tu sei il mio fiore in cielo, e insieme ci innalziamo dinanzi al volto del sole”. Allora Dio si chinò su di me, e al mio orecchio sussurrò parole di dolcezza, e mi avvolgeva come il mare avvolge il ruscello che corre verso di lui.
E quando scesi verso le valli e le pianure, Dio era anche laggiù.

(Kahlil Gibran)

giovedì 24 dicembre 2009

mercoledì 23 dicembre 2009

Sciamani di Allah


TEATRI IN LIMINE 5
24/01/2010

ITALO BERTOLASI
17:00 - AMENO - SALE MUSEALI

TRANCE DANCE E SCIAMANI DI ALLAH

Presentazione del filmato “Sciamani di Allah”: danze e meditazioni delle confraternite Sufi del Waziristan e Beluchistan. E del CD musicale: Spiral Dance : musica ed estasi con Riccardo Sinigaglia


“I Sufi che ho incontrato in Sind e Beluchistan si lasciano crescere come piante selvagge. Il silenzio che li circonda richiama l`ignoto. Il deserto è luogo di potere archetipo, di apprendimento e sfide. È scuola, tempio, patria. I sufi sono grandi viaggiatori. Quel loro camminare spinto dal vento è una meditazione che ci porta in un mondo ideale. È un modo di vivere anarchico e generoso che li perfeziona e li sospinge nelle braccia di Allah, Energia del Mondo. I kalender hanno inventato una preghiera bioenergetica, il dhamal, danza vorticosa.” Italo Bertolasi


ITALO BERTOLASI
Ha studiato per vent’anni le culture sciamaniche himalayane, cinesi e giapponesi fotografando e scrivendo per i più importanti magazine europei. E’ promotore di “Nuove Terre”, un’associazione di artisti, bodyworker e viaggiatori che ha unito la passione del Viaggio allo studio di culture lontane e a progetti salutisti per stimolare i potenziali di crescita della “natura” umana.
Oggi è promotore dell’associazione WATSU ITALIA www.watsu.it e del “Watsu Orizzontale”, facile e piacevole, dove si esplorano le “frontiere” dell’abbandono e della fluidità in acqua. E’ presidente di “Clown One Italia Onlus” fondata da Ginevra Sanguigno e dal famoso medico clown Patch Adams www.clowns.it




PER INFORMAZIONI:
Sede Legale: Via Carmine 5, Vacciago - 28010 AMENO (NO)
Sede Operativa: SPAZIOTEATRO SELVE - Via Zanotti, 26 - 28010 PELLA (NO)
P. Iva 01695070035

email: info(at)teatrodelleselve.it
Tel + Fax: +39 0322 96 97 06
Cell. +39 339 66 16 179

martedì 22 dicembre 2009

Chi vi portava i doni?

Nella colonna laterale trovate un nuovo sondaggio in cui potete dire la vostra.

Chi vi portava i doni?

Babbo Natale, Gesù Bambino e/o la Befana?


O avete presto perso ogni illusione...
Oppure eravate (siete) bambini cattivi...

sabato 19 dicembre 2009

Jus primae noctis


Non sapete cos'era l'odiosa usanza dello Jus Primae Noctis?
Volete sapere cosa c'entra il colore viola con il Carnevale?
O cosa lega il Piemonte alla terra degli agrumi?

Allora andate immediatamente a fare un giro nella Bottega del Mistero, sul blog di Siamo in Onda.

venerdì 18 dicembre 2009

Il colore viola


A Siamo in Onda domani sera, sfidando la malasorte, si parlerà del colore viola. Potete rispondere anche al quesito della serata:
Qual è la cosa più viola che abbiate mai visto?

I commenti migliori saranno letti in diretta.

mercoledì 16 dicembre 2009

Sulle acque del lago dei misteri

Anche in questo Duemilanove, come già lo scorso anno, ciò che doveva accadere si è verificato. Provenienti da terre lontane e seguendo un che solo le loro orecchie potevano udire, quattro personaggi si sono presentati sulle mie enigmatiche sponde.
Uno scrittore pallido ed una rossa poetrice hanno incontrato due menestrelle della lontana Jorvik. Una, la bionda aspirante incantatrice di draghi, era una mia vecchia conoscenza che mi ha salutato con un gentile gesto della mano. L’altra portava con sé una voluminosa cartella piena di quaderni e compiti da correggere minuziosamente, ma una volta giunta nella barca non ha potuto fare a meno di deporre per un po’ la matita rossoblu per ammirare il paesaggio.
Lo scrittore scrutava le mie azzurre acque pensando a quanti delitti potevano essersi svolti sopra e sotto la superficie, in un luogo così sereno. La poetrice guardava rapita le nuvole correre in cielo assumendo talora sagome feline che le ricordavano la sua protetta.
I quattro si sono seduti dentro una delle barche tirate in secco sulla riva. Non su una qualsiasi, ma su una in particolare. Una barca speciale, aggiungo, l’unica capace, me favorevole, di trasportare chiunque sulla Seconda Isola su cui da tempo si è insediato il misterioso Alfa.
Ho notato, sia detto per inciso, che l’esistenza della Seconda Isola sta suscitando numerose domande tra i lettori di questo blog. Molti chiedono insistentemente come sia fatta questa barca, magicamente portata dalle onde senza che i remi si muovano.
Non ho problemi a rispondervi, naturalmente. Non è difficile riconoscere l’imbarcazione in quanto, non appena la vedrete, comprenderete immediatamente che si tratta di quella che cercate. Non chiedevi perché e limitatevi a seguire il vostro istinto.
Vi raccomando, piuttosto, di non tentare di raggiungere la Seconda Isola coi vostri mezzi, magari facendo ricorso a strani rituali. Esiste infatti una terza isola sul lago: un’isola a cui i vostri inutili sforzi potrebbero, malauguratamente condurvi; un’isola oscura dove i morti si agitano inquieti, impazienti di poter stendere le loro mani ardenti su di voi per invitarvi a cena.
Ad ogni modo, i quattro invitati sono giunti serenamente alla Seconda Isola, sul cui molo erano attesi da Alfa, avvolto in un lungo mantello, per essere introdotti nella grotta dove avrebbero espresso il proprio giudizio sui racconti iscritti alla finale del concorso Racconta il tuo mistero 2009.

Lago dei Misteri

martedì 15 dicembre 2009

Risveglio da incubo per Alfa



Questa notte i sogni del nostro amico Alfa erano turbati. Si agitava come un pazzo per sistemare una serie di cose in un edificio fatisciente, arrabattandosi come poteva per soddisfare le crescenti richieste che gli provenivano da una folla di improbabili personaggi. Mentre l’angoscia saliva, una sottile inquietudine s’insinuava nel suo sonno. Gli sembrava di essere spiato da una presenza furtiva…
Aprì gli occhi improvvisamente e davanti a sé vide il volto di una bianca figura che si stava chinando su di lui.
Un inquieto Fantasma emerso dai suoi tormenti ultramondani per ricordare un antico torto subito? Un Vampiro desideroso di azzannargli la gola per placare la sua sete di sangue? Un Incubo venuto a sedersi sul suo petto per tormentare il suo giusto riposo? Uno Gnomo in procinto di accostare le proprie labbra a quelle di Alfa per rubargli il respiro? Un Ladro deciso a far confessare ad Alfa dove nasconde i soldi (non sapendo che Alfa non tiene soldi in casa perché vive a scrocco da una vita)? Questo certamente vi starete chiedendo.
E questo, effettivamente, avrebbe potuto chiedersi Alfa se solo fosse stato sufficientemente lucido e la sua mente non fosse stata ancora piena delle immagini dell’angoscioso incubo che stava oniricamente vivendo.
D’altro canto, svegliandovi improvvisamente nel cuore della notte, avreste voi la prontezza di spirito di chiedere ad una creatura pallida china su di voi nell’oscurità se Essa sia un Fantasma, un Vampiro, un Incubo, uno Gnomo o un Ladro? Permettetemi di dubitarne: in ogni caso sarebbe cosa alquanto bizzarra da parte vostra.
Alfa però non ebbe il tempo di porsi queste domande. E tanto meno di chiedere alla creatura se fosse un Fantasma, un Vampiro, un Incubo, uno Gnomo o un Ladro. Cosa che, come ho già detto, sarebbe stata alquanto bizzarra.
Contemporaneamente, mentre dalla sua bocca spalancata usciva un urlo di terrore la mano sinistra scattava da sola, mossa da un’autonoma volontà di difesa, colpendo in pieno il viso della creatura pallida china su di lui nell’oscurità.
L’urlo della creatura, colpita in pieno dal manrovescio di Alfa, gettò quest’ultimo nella costernazione, facendogli comprendere istantaneamente il suo tragico e involontario errore.
Soltanto allora Alfa si rese conto, infatti, di chi fosse le creatura. Non già di un Fantasma, di un Vampiro, di un Incubo, di uno Gnomo o di un Ladro si trattava, bensì di un Folletto. Anzi, di una Folletta, per la precisione.
Mentre questa consapevolezza dilagava nella mente assonnata di Alfa, Malikà si ritraeva tremante da lui, tenendosi la guancia offesa. Ci volle un po’ perché i due si calmassero, stringendosi finalmente in un abbraccio liberatorio.
Alfa si scusò, spiegando che la mano si era mossa da sola, mentre era ancora semiaddormentato, mossa da un automatismo rimastogli, presumibilmente, dai tempi in cui militava in una agguerrita gang giovanile.
Malikà raccontò che si era avvicinata in punta di piedi “per guardare quanto fosse caruccio il suo angioletto mentre dormiva”. Proprio così disse e quelli che conoscono Alfa la smettano cortesemente di sghignazzare perché, a differenza di Malikà, non l’hanno mai visto mentre dorme.
Alfa faticò non poco a calmare la sconvolta Malikà e gli ci volle parecchio tempo per placarla e farla addormentare.
Nonostante questo, la mattina successiva Malikà si aggirava borbottando tra sé, nel suo linguaggio da folletta, “l’è catif come 'l pecà!”*, evidentemente indirizzato ad un mortificatissimo Alfa.

Prima di lasciare il giudizio sulla vicenda ai lettori, occorre dire che tra i poteri di Malikà c’è anche quello di apparire quando meno te lo aspetti nel posto meno opportuno. Di questo però parleremo un’altra volta.

Ora, invece, dite la vostra:
Secondo voi Alfa è un angioletto caruccio mentre dorme? O è “catif come 'l pecà”* quando è sveglio?

Lago dei Misteri


*La frase significa “cattivo come il peccato”. Talora Malikà utilizza il temine “catif” in un’altra frase: "piscinin, brut e catif" (“piccoletto, brutto e cattivo”) che designa uno dei due personaggi di una famosa coppia. L’altro è il “gran gros e ciula” (“Grande, grosso e stupido”).


PS
Esaudiamo la richiesta di vedere una foto di Alfa mentre dorme...


lunedì 14 dicembre 2009

Il Corto in cascina

Segnalo un'iniziativa a cui prende parte l'amica e poetrice Rossana Girotto.

Presentazione della raccolta “Il Corto Letterario 2009” -


Venerdì 18 dicembre 2009 – ore 21 - Cascina Campaccio – Taino

Sarà presentata venerdì 18 dicembre alla Cascina Campaccio di via Sist 67 a Taino, il libro “Il Corto Letterario 2009”. Il volume raduna una serie di racconti brevi, ormai tradizionale “specialità” letteraria dell’associazione culturale “Il Cavedio” di Varese, ed è edito nella nuova collana “Florentibus”, che sarà presentata ufficialmente al pubblico per la prima volta. “Il Corto Letterario 2009” sarà però affiancato nella sua prima uscita da una seconda raccolta, dal titolo “Fiato Corto”, altra pubblicazione targata “Florentibus” e basata sulla scrittura breve.
L’inizio della serata, che prevede letture con sottofondo musicale e brevi interventi di presentazione delle opere e del progetto “Florentibus”, è alle 21. La manifestazione è organizzata dall’associazione “Il Cavedio” e da “Cascina Campaccio”.

I VOLUMI
“Il Corto Letterario 2009” è la raccolta di racconti brevi dedicata al Concorso Internazionale “Il Corto Letterario e l’Illustrazione”, che si è chiuso con le premiazioni dello scorso 8 novembre. Raccoglie i migliori lavori degli autori partecipanti al premio, provenienti da tutta l’Italia e non solo.
“Fiato Corto” è invece un volume legato alla scuola di scrittura del Cavedio, con racconti tematici contenuti in un massimo di 2600 battute spazi compresi, ovvero la formula originale del corto. I 14 autori presenti sono tutti varesini.

IL LUOGO
Teatro della duplice presentazione sarà il suggestivo spazio della cascina Campaccio, il “country club” di Taino impegnato in attività socio culturali e di valorizzazione del territorio: i lettori saranno posizionati nell’area del caminetto, e il pubblico potrà gustare la serata dalla balconata sovrastante, in una situazione assolutamente diversa dalla canonica presentazione in saloni o affini.

Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi direttamente al Cavedio allo 0332-287281 o visitare il sito www.ilcavedio.it.
Su www.cascinacampaccio.it invece, è disponibile una dettagliata cartina per raggiungere il luogo della manifestazione.

domenica 13 dicembre 2009

Un lupo mannaro longobardo ad Orta


Nacqui il settimo anno dopo la grande migrazione. Era la mezzanotte del venticinquesimo giorno del mese di dicembre. Giorno infausto, insinuò qualcuno dei nostri servi romani. Sfortunato davvero, perché mio padre frustò loro e diede a me il nome di Agilulf, che nella lingua degli Uomini dalla Lunga Barba significa Lupo Spaventoso.
Destino segnato il mio. A quindici anni combattevo al servizio del Duca Meinulf, tra i suoi Guerrieri Lupo. Indossavo la pelle appartenuta a mio padre, morto in battaglia cinque anni prima. Quando noi scendevamo in campo si spargeva il panico. Sgozzavamo i nemici, avidi di placare la nostra sete con il sangue delle loro ferite.
Un giorno, improvvisamente, venne la condanna del Re contro il Duca. L’accusa era tradimento, la sentenza era la morte. Il Duca l’accettò. Io, unico tra i suoi, la rigettai. Fuggii dalla fortezza dell’isola, inseguito da quelli che erano stati i miei compagni.
Odiato, bandito, braccato, mi rifugiai nelle grotte che si diceva fossero infestate dalle streghe. Lì supplicai Votan, il dio stregone, di darmi la forza del lupo di cui portavo la pelliccia. Il sole tramontò, la luna si alzò nel cielo e dalla mia gola uscì un ululato che fece rimbombare la montagna. Mi spinsi fuori, nelle tenebre, e fu strage di quanti mi davano la caccia.
Vagai per anni, senza meta, sbranando galline, pecore, maiali, buoi, cavalli ed esseri umani. Di giorno le mie membra e la mia mente tornavano umane, ma la notte era diverso. Erano artigli e zanne e caccia selvaggia e odore inebriante a guidare i miei passi. Il mio scopo era placare a morsi la fame che mi divorava. Talora però, sotto la luna lattiginosa dei pleniluni autunnali, indulgevo ad un odioso languore e mi offrivo alle streghe come destriero verso il loro sabba.
Finché un giorno il Re decise di dare ascolto ai lamenti dei suoi sudditi o, piuttosto, si rese conto che la mia ribellione oltraggiava la sua autorità. Così mi mandò contro molti cacciatori. Alla fine uno fu sufficientemente fortunato da uccidermi, ma non abbastanza saggio da consegnare il mio corpo al fuoco.
Rinacqui sei notti dopo la mia morte. Le mie mani spostarono il masso che sigillava il mio cadavere e i miei occhi di non morto videro nuovamente la luna. Ora non era più mannara fame di carne: era sete di sangue quella che muoveva nell’eterna notte i miei primi passi da vampiro.

Nota

Il racconto prende le mosse da un fatto storico: l'invasione longobarda dell'Italia nel VI secolo d.C. Il duca Meinulf (o Mimulfo) visse realmente sul Lago d'Orta e venne giustiziato per alto tradimento nel 590 d.C.
Tra i Longobardi, gli "Uomini dalle lunghe barbe", di stirpe germanica, pagani e devoti al dio Wotan (Votan nel racconto) militavano speciali guerrieri vestiti con pelli di lupo, che di questi animali imitavano il comportamento durante il combattimento.
Secondo la leggenda potevano diventare Lupi Mannari gli stregoni (specie se nati la notte di Natale) o coloro che indossavano pelli di lupo stregate. Si credeva anche che uno stregone che in vita era stato lupo mannaro dopo la morte potesse risorgere come non morto. Come vampiro, insomma…


sabato 12 dicembre 2009

Vincitore del concorso Racconta il tuo mistero

Lo scrittore Paolo Franchini, la poetrice Rossana Girotto e due componenti dei Menestrelli di Jorvik, Antonella Mecenero e Maura Rodi si sono ritrovati sulla Seconda Isola assieme al vostro Alfa per valutare i racconti finalisti del concorso Racconta il tuo mistero 2009 .

Come siano giunti e cosa sia successo sull'isola ve lo racconterà il mio famiglio, Lago dei Misteri, tra qualche giorno. Ciò che mi preme annunciare stasera è il risultato del concorso:

Menzione speciale al
3 classificato: La Pulzella Gaia di Vele


2 classificato: La Berta filava di Stella

Per entrambe è lodevole l'intento di divulgare antiche leggende che rischiano di essere dimenticate.

E ora

RULLO DI TAMBURI

è il momento di annunciare il 1 classificato

La Falida, di Roberto.

Motivazione:
Roberto ha il senso del racconto e sa far crescere la suspence, rispettando molti canoni del genere (il misterioso ospite, la narrazione di secondo grado, il temporale, il buio, l'insonnia, i mostri dell'inconscio...). La scrittura dell'autore è netta, incalzante senza essere frettolosa e colta.
Narra un mistero del lontano Giappone. Un mistero che ha radici nell'animo umano stesso e che, nonostante appartenga a un paese lontano, sottolinea come l'Uomo, in ogni latitudine e con percorsi culturali diversi, abbia sentimenti e archetipi comuni.
L'ambientazione giapponese aggiunge una sorta di alterità, che però non risulta poi così rassicurante, come dimostrano le parole conclusive del testo. Una tensione che turba la coscienza del lettore e ricorda quanto la sofferenza non sia qualcosa di così alieno da noi da non poterci improvvisamente coinvolgere, nostro malgrado.
La mancanza di lieto fine riesce a offrirci (purtroppo) una vicenda di attualità. I piedi nel mondo, forse oggi più di ieri, è sempre giusto piantarli quando si racconta una storia, soprattutto se di questo genere

venerdì 11 dicembre 2009

Vampiri o Licantropi?


Una credenza moderna, anzi modernissima fa di Vampiri e Licantropi due razze in eterna guerra. Nella tradizione classica, invece, tra il Non Morto e il Lupo Mannaro non esisteva alcuna rivalità.
L’argomento sarà approfondito domani nella Bottega del Mistero, ma vi anticipo che era credenza diffusa che il Lupo Mannaro fosse uno stregone (specie se nato la notte di Natale o dell’Epifania) capace di trasformarsi in lupo per saziare la sua fame di carne. Umana, preferibilmente.
Il vampiro era invece un morto, anzi un non-morto, che risorgeva dalla tomba di notte per soddisfare la sua sete di sangue.
A volte, nelle leggende, lo stregone licantropo dopo la morte risorgeva come vampiro...

Di vampiri e licantropi si parlerà domani sera a Siamo in Onda (su Puntoradio dalle 21 alle 24, in replica il martedì sera) in quella che si preannuncia una serata davvero mostruosa.

Avremo infatti la premiazione del concorso Racconta il tuo mistero con la proclamazione e la lettura del racconto vincente.

Più tardi, all’avvicinarsi della mezzanotte, verrà letto il racconto “Un Lupo Mannaro longobardo ad Orta”, ultima Pillola di Mistero scritta nel 2009, dal titolo dichiaratamente ispirato ad un film cult.

Un lupo mannaro americano a Londra di John Landis (1981)

Ora, mentre sento già i peli crescere sulla schiena e le mie narici cominciano a fiutare odore di lotta, rispondete, se avete coraggio, alla domanda posta dallo staff di Siamo In Onda:

Quali mostri abitano la vostra mente?

giovedì 10 dicembre 2009

Racconta Gianni


Concorso nazionale dedicato a Gianni Rodari
Il Parco della Fantasia “Gianni Rodari” e il Centro Studi di Orvieto, in occasione dei festeggiamenti rodariani dell’anno 2010, promuovono il Concorso Nazionale “Racconta Gianni”.
Obiettivo del concorso: scoprire con gli occhi dei bambini la figura di Gianni Rodari - maestro, giornalista e scrittore.
Una produzione creativa che faccia scoprire con linguaggi semplici (ma non banali) una grande e importante figura che ha segnato una significativa tappa della letteratura per ragazzi.
Il concorso è rivolto a:
- scuole dell’infanzia
- scuole primarie
- scuole secondarie di primo e secondo grado
- altre eventuali categorie (ludoteche, biblioteche, associazioni…)
e prevede la realizzazione di lavori singoli o di classe.
Il contenitore tematico per l’anno scolastico 2009/2010 è “Racconta Gianni” I partecipanti potranno scegliere tra due percorsi:

Percorso 1
Raccontare il personaggio di Gianni Rodari legandolo a uno dei seguenti aspetti.
1. Gianni Rodari maestro

2. Gianni Rodari giornalista

3. Gianni Rodari scrittore

4. Gianni Rodari e le favole

5. Gianni Rodari e la fantasia

Percorso 2 (percorso a temi partendo dalla produzione fantastica di Rodari (in prevalenza filastrocche).

6. Rimbocchiamoci le mani… c’è lavoro per tutti quanti!
… “Nel mio libro “Filastrocche in cielo e in terra” ci sono filastrocche allegre e ce ne sono tristi, proprio come nel calendario si incontrano giornate d'oro e giornate nere; ma filastrocche senza speranza non ce ne sono, non le so fare. La speranza e l'erba voglio, secondo me, crescono dappertutto:ai bordi delle strade, nei vasi sui balconi, sui cappelli della gente: basta allungare la mano e volere e il mondo diventerà più abitabile”.

7. Il coraggio di sognare in grande
“So bene che il futuro non sarà quasi mai bello come una fiaba. Ma non è questo che conta. Intanto, bisogna che il bambino faccia provvista di ottimismo e di fiducia per sfidare la vita. E poi, non trascuriamo il valore educativo dell’utopia. Se non sperassimo, a dispetto di tutto, in un mondo migliore, chi ce lo farebbe fare di andare dal dentista?”

8. Fare la pace prima della guerra
Quando la pace brillerà / su tutta la terra come un sole,
forse anche il Polo fiorirà / di margherite e di viole.
Nel paese dei pinguini / spunteranno i ciclamini,
e gli orsi bianchi, coi loro orsetti, / andranno a cogliere i mughetti.

9. Per i bambini di tutto il mondo
“Perché occuparci tanto dei bambini che tanto non comprano il giornale, non votano, contano zero? Secondo noi bisogna sempre stare dalla parte di quelli che non contano, quelli che stanno sotto tutti gli altri. E' un esercizio utile per evitare di abituarsi alle ingiustizie e alle prepotenze, per non accomodarsi al mondo com'è, per non farsi succhiare dagli ingranaggi... I bambini hanno il coraggio di sognare e di sperare: un coraggio necessario a tutti, che bisogna coltivare come la pianta più preziosa, altrimenti si diventa cinici”.

10. Caro… firmato Carletto Epistola (sui diritti dei bambini)
“La cosa più difficile da imparare è quella del rispetto del bambino: rispetto per ciò che è e per ciò che diventa, per il suo modo di accogliere esempi, lezioni e parole, per i suoi limiti e per i suoi slanci. E' così facile mortificarlo, ingannarlo, “metterlo a posto” con un semplice atto di prepotenza. Credo che questa sia una delle materie che non si possono studiare una volta per tutte, nelle quali si debbono dare continuamente esami nuovi e sempre più complessi”.

11. Ottimismo, impegno e… un pizzico di fantasia
“Personalmente credo che la capacità di utopia dei bambini sia un elemento di forza nella loro autoeducazione: o hanno un grande scopo e allora si sforzano di crescere nelle esperienze, oppure ogni loro sforzo perde valore, diminuisce. Ogni sforzo umano ha un senso se può essere inquadrato in qualcosa che va al di là dell'immediatezza. E questo naturalmente vale anche per i bambini”.

12. Quel che non si sa è più importante di quel che si sa già
“Scrivere per i bambini è un’altra maniera di fare il maestro. Cerco di non essere un maestro noioso, ma spero che i bambini imparino qualcosa dalle mie storie e filastrocche. Mi basta che imparino a guardare il mondo con gli occhi ben aperti. Anche ridere è una maniera di imparare”.

La produzione di concorso potrà trovare applicazione in:
- Realizzazione di un gioco da tavolo: scoprire Gianni Rodari giocando.
- Realizzazione di un libro creativo o libro-gioco….per scoprire Rodari in modo interattivo.
- Realizzazione di un video o presentazione multimediale che racconti Gianni Rodari.
Non ci sono limitazioni circa la scelta dei materiali o la dimensione delle opere purché le stesse produzioni non siano deperibili e/o fragili.
Il termine previsto per la consegna dei lavori è fissato per il giorno: 15 aprile 2010

I materiali dovranno pervenire all’indirizzo:
PARCO DELLA FANTASIA “Gianni Rodari”, Parco Maulini 1, 28887 Omegna (Vb)
con oggetto: Concorso “Racconta Gianni”
la spedizione dovrà essere corredata di:
- Presentazione dei lavori realizzati (a cura dell’insegnante e/o della classe).
La presentazione degli elaborati verrà utilizzata per l’esposizione delle opere in occasione della mostra del concorso).
- Riferimento numerico del tema scelto (e svolto).
- Indicazioni di contatto (telefono, email e indirizzo postale).
Le opere non saranno restituite e diventeranno proprietà del Parco della Fantasia “Gianni Rodari” che potrà esporle all’interno del Museo della Favola, conservarle nel Centro studi o realizzarne una pubblicazione citandone gli autori originali.
Una selezione di opere significative potrà costituire l’allestimento di una mostra itinerante per le Scuole d’Italia.
La Giuria che valuterà le opere pervenute sarà formata da esperti in materia di letteratura per l’Infanzia, grafica e arti espressive unitamente ad autori e illustratori che cureranno la valutazione della forma sia linguistica sia dell’immagine espressiva e comunicativa.
Il giudizio della giuria è insindacabile e inappellabile.
Entro il 30 aprile 2010 il Parco della Fantasia comunicherà la graduatoria dei vincitori del concorso attraverso:
- comunicazione scritta alle scuole interessate
- pubblicazione ufficiale della graduatoria sul sito del Parco della Fantasia
www.rodariparcofantasia.it
convocandoli per il ritiro del Premio fissato per il giorno 29 maggio 2010.

Premi
Quattro saranno le categorie premiate, ciascuna con un primo, secondo e
terzo classificato:
Categoria scuola dell’infanzia
Categoria scuola primaria
Categoria scuola secondaria di primo e secondo grado
Categoria mista, costituita da gruppi vari di partecipazione (ludoteche, biblioteche, associazioni… senza limite di età)
Due premi speciali saranno assegnati dal Museo in Erba di Bellinzona (Svizzera) e dal Museo Luzzati di Genova , che assieme al Parco della Fantasia
partecipano a un progetto unificato di promozione della letteratura per l’infanzia.
A insindacabile giudizio della Giuria potranno essere assegnati premi e menzioni speciali sia a singoli, sia a classi.
Premi: materiali ad uso didattico (1°, 2°, 3° premio per ogni categoria + eventuali assegnazioni speciali)
Sarà inoltre assegnato un “Superpremio” al lavoro più significativo.

Per maggiori informazioni contattare la segreteria del concorso al numero: 0323/887233
parcorodari@comune.omegna.vb.it

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Parco della Fantasia
“Gianni Rodari”
Parco letterario
Sede Amministrativa - Direzione - Ludoteca
E-mail parcorodari@comune.omegna.vb.it - www.rodariparcofantasia.it
Fondazione Museo Arti e Industria di Omegna
Parco Maulini, 1 – 28887 Omegna (VB)
Tel. 0323/887233 – Fax 0323/645484

lunedì 7 dicembre 2009

Camilla

Anche Camilla non è propriamente un’amica di Alfa. Quest’ultimo avrebbe trovato, secondo il suo racconto, un diario appartenente ad una ragazza adolescente di nome Camilla.
Alfa racconta di averlo raccolto con l’intenzione di scoprire di chi fosse e restituirglielo. Durante un noioso fine settimana in montagna Alfa si immerge nella lettura del diario, seguendo Camilla nell’esplorazione della “casa dalle 99 stanze e delle 101 finestre, un edificio misterioso e abbandonato in cui, si diceva, vi fosse almeno una, se non due, stanze segrete.
Durante l’esplorazione dei sotterranei Camilla si trova di fronte ad un gigantesco ragno che la morde sul collo.
Improvvisamente lo stile di scrittura del diario cambia e comincia a contenere delle storie.
La prima di queste è “Una lunga gelida estate”, nella quale Camilla si identifica con la quasi coetanea Mary Shelley, raccontandone le avventure sul lago di Ginevra.
Altre storie, potete starne certi, seguiranno presto.

Lago dei Misteri

domenica 6 dicembre 2009

Il Gino


Tra i personaggi che ruotano attorno ad Alfa, ce n’è uno che lo stesso nostro misterioso amico non ha mai incontrato.
I lettori più fedeli di questo blog avranno capito che si tratta del Gino. Per chi non lo conoscesse, il Gino è quello che si potrebbe definire un delinquente abituale. Le sue avventure sono oggetto dei racconti dell’Avvocato Volpicini, suo patrono e difensore davanti al giudice. Patronato di cui il Gino ha spesso bisogno, peraltro.

Del romanzo criminale del Gino parla Alfa in un vecchio post, pubblicato quasi un anno fa:
«Ci sono due tipi di delinquenti abituali. Ci sono quelli abili e fortunati, che se la cavano sempre e riescono a fare fortuna fino a raggiungere le più alte vette dell'economia e della politica. Questi hanno stuoli di avvocati strapagati che li tengono lontani dai guai. Volpicini non ha nessun cliente di questo tipo, per sfortuna del suo portafoglio.
Ci sono quelli sfortunati e imbranati, di cui sono piene le carceri. O forse dovremmo dire “di cui sarebbero piene le carceri", perché per uno strano mistero italiano, in carcere normalmente ci stai a lungo prima del processo, ma quando ti hanno condannato ti mandano fuori.
Ad ogni modo, il Gino, come avrete intuito, appartiene decisamente alla seconda categoria. Occorre inoltre dire che il Gino è un ladro. Convintamente e incallitamente ladro. Non è specializzato in un campo, il Gino. Niente affatto: egli ruberebbe qualsiasi cosa. Dico “ruberebbe” perché il più delle volte vorrebbe rubare, ma proprio non gli riesce. Dove la sua naturale imbranataggine si arresta, interviene inesorabile e infallibile la sfortuna.
Il Gino è l’incarnazione nel mondo criminale della nota “Legge di Murphy” (che recita “se qualcosa può andar male, lo farà”, Nd.A.). Se esiste un modo nell’universo con cui un crimine può essere sventato dalla jella (non dalle forze dell’ordine, ché non ce ne sarebbe bisogno), il nostro Gino l’ha sicuramente sperimentato sulla sua pelle.»

Varie sono le vicende che vedono il Gino coinvolto in avventure criminali. In una lo vediamo agile ladro di motorini.

In un'altra è protagonista, stavolta in sella al proprio motorino, di quello che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere un facile borseggio.

La vera passione del Gino rimangono comunque le biciclette, verso le quali prova un’attrazione quasi morbosa.

Vista la sfortuna con le due ruote il Gino ha provato anche a darsi al furto dei veicoli a quattro ruote. Potete vedere con quali risultati in questa storia.

Nemmeno l’atmosfera natalizia può fermare la carriera criminale del Gino. Qui lo vediamo impegnato in un furto sacrilego.

Anche i ladri hanno una mamma. La mamma del Gino ad un certo punto decide di prendere in mano la situazione e dare al figliolo l’occasione per riscattarsi.

Lago dei Misteri

sabato 5 dicembre 2009

Il grande ingannatore e i suoi figli


Vi chiedete chi sia il Grande Ingannatore? Andate e leggere questo post nella Bottega del Mistero.
Nella lunga e, talora, gloriosa storia della menzogna uno dei figli del Grande Ingannatore, un famoso bugiardo, ha assunto una immortale fama letteraria: Ulisse*.

Soprattutto di lui si parla oggi
nella Bottega del Mistero sul blog di Siamo in Onda.


* Secondo alcuni, l'intera Odissea non sarebbe altro che la storia inventata da un uomo per giustificare la sua assenza ventennale da casa.

venerdì 4 dicembre 2009

Bugie


"Tell me lies, tell me sweet little lies" ("raccontami bugie, raccontami dolci piccole bugie"), cantano i Fleetwood Mac

E voi, qual è stata la vostra ultima bugia?

Potete scriverlo qui, se avete coraggio, ma attenti a non essere scoperti: i vostri commenti saranno letti domani sera a Siamo in Onda (dalle 21 alle 24, in replica martedì) su Puntoradio.

giovedì 3 dicembre 2009

Aggiornamenti sulla Bottega del Mistero


Come sapete sul Blog di Siamo in Onda ho aperto tempo addietro una Bottega del Mistero (se non ricordate quando leggete qui).
Chi conosce ed ha apprezzato la “Boutique del Mistero” non s’illuda, però. Non vi troverà racconti geniali come quelli del grandissimo Dino Buzzati.
La Bottega del Mistero, che si trova a Siamo in Onda, in via etere, contiene ben altro.
Vi potrete trovare rospagni urlanti e pellestrelli; alcune copie dei Manoscritti Pnakotici; vecchi alambicchi per le pozioni spagiriche; alcuni animali improbabili; molte raccolte di leggende; e tante, forse troppe, parole.
Parole dette e scritte da varie mani; parole dettate al vento; parole arcane e misteriose; parole dette e parole che sarebbe stato opportuno o giusto o forse solo bello dire ma che per sorte o paura non vennero mai pronunciate.
Una bottega gestita insomma da un bizzarro affabulatore che il suo hobby ha spinto ad alzare la serranda di questo strano luogo. Ogni sabato la trovate aperta. L’ingresso è libero e se avete un po’ di pazienza vi potrà capitare l’occasione di ascoltare qualche buona storia o sfogliare qualche libro. Ho seri dubbi che vi comprerete qualcosa, anche perché la maggior parte delle cose esposte non sono in vendita e quelle che lo sono per lo più sono già state prenotate.
Se però, una volta usciti, vi ritroverete senza sapere bene come con dei libri in mano alla cassa di una libreria, non stupitevi. Probabilmente la colpa sarà di quella boccetta di Elisir di Curiosità che avete annusato nella mia bottega…

Per i lettori frettolosi, fornisco di seguito l'indice delle storie che potete già trovare nella mia bottega.

Storie di cani e di gatti, di streghe e stregoni.

Quante volte avete incontrato di notte, sul bordo della strada, un cane o, più probabilmente, un gatto. Nessuna casa nei paraggi, solo boschi ed oscurità.
“Cosa potrà mai fare un animale domestico in questo posto?” vi sarete chiesti, immaginando un randagio o ad un animale abbandonato.
Nella maggior parte dei casi avrete centrato la verità, dal momento che purtroppo sono ancora molti, troppi, i criminali che abbandonano quelli che per alcuni mesi erano stati loro compagni di vita. Eppure, in alcuni casi, la realtà è ben diversa. La storia che vi racconto è una di queste eccezioni.


Il dono del Serpente Piumato

Vi siete mai chiesti da dove venga il cioccolato? Conoscete le leggende che ne avvolgono l'origine? Andate subito a leggere questa storia.


Le origini di Halloween

Gli appassionati di tradizioni non possono perdere questo post, in cui si raccontano le remote origini della festa di Halloween.


Case maledette

Ci sono case piccole ed altre grandi. Alcune sono lussuosissime ed altre sembrano restare in piedi per miracolo. Ci sono case da sogno ed altre da incubo.
Vedete la vostra casa come un sicuro rifugio? Ebbene, in questo post si parla di case da cui, chi è entrato, non vede l’ora di fuggire. Case in cui ci sono soffitte polverose, in cui le ragnatele sono però l’ultimo dei problemi; dove le stanze sono tutte accessibili, tranne una, la cui porta è meglio non aprire; con cantine simili a labirinti in cui potreste perdere l’orientamento e trovarvi in luoghi che vanno oltre ogni orrore immaginabile.

Influenza felina

Cosa accadrebbe se un'epidemia devastante colpisse l'umanità e l'unica salvezza potesse venire dal telefono? Ve lo racconto in questa simpatica storia.

Supereroi senza fumetti

Molto prima che la matita iniziasse a disegnare il fumetto, anzi, molto prima che la matita fosse inventata, anzi, fin dall’inizio dei tempi, i supereroi esistevano. Chi erano? Ve lo racconto nella Bottega del Mistero.

Le risaie di Noé

Pensate che Noé sia una figura leggendaria? Rimarrete sorpesi di scoprire che fu proprio Noé ad aiutare Cavour a realizzare l'Unità d'Italia.



Nota: l'immagine di apertura si riferisce al film La piccola bottega degli orrori di Frank Oz (1986), ispirato ad un omonimo musical di Alan Menken e Howard Ashman (1982),
a sua volta tratto da un film con lo stesso titolo di Roger Corman (1960).
Pare che vogliano realizzare un altro film sullo stesso soggetto...

martedì 1 dicembre 2009

Sul podio


La contesa per il Concorso “Racconta il tuo mistero 2009” è stata dura.

Cinque narratori si sono affrontati in una disfida di sei racconti davanti alla giuria dei lettori.

La quale ha letto, valutato e giudicato.

Ai lettori era data la possibilità di votare su questo blog e su una apposita pagina di Facebook tre racconti. I votanti si sono divisi esattamente a metà: dieci sul blog e altrettanti su FB.

I risultati, sommati, sono i seguenti:

Roberto: La Falida: l’antica leggenda ritorna? 14 voti
Stella: La Berta Filava. 12 Voti
Vele: La pulzella Gaia. 12 voti
Silvia: Coldragone. 10 voti.
Francesca: La prima caccia selvaggia. 8 voti.
Francesca: Perché se ne vanno se regali loro un vestito. 4 voti.

Un voto, espresso fuori dalle pagine suddette, è stato considerato nullo, ma non avrebbe comunque modificato il risultato finale.

Facendo i complimenti a Roberto, Stella e Vele, che entrano in finale per quello che si preannuncia un confronto all’ultima goccia d’inchiostro, ringrazio Silvia e Francesca per aver partecipato a questa seconda edizione del concorso.

Ora la parola passa alla giuria di qualità che a breve si riunirà sulla seconda isola per votare.
Il risultato sarà annunciato sabato 12 dicembre sempre a Siamo in Onda, quando il racconto vincitore sarà letto in diretta.

Chi sono i giurati? Se non avete sentito l’annuncio sabato sera, potrete saperlo direttamente dal sottoscritto ascoltando la replica di Siamo in Onda su Puntoradio (anche in streaming) questa sera dalle 21 alle 24.
Per inciso verrà letta anche la Pillola di Mistero pubblicata sabato

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"Di un fatto del genere fui testimone oculare io stesso".

Ludovico Maria Sinistrari di Ameno.