venerdì 30 gennaio 2015

Tolkien e gli "Inklings"



Negli anni Trenta Tolkien diede vita o prese parte a diversi gruppi letterari informali. Il più fortunato, i cui partecipanti si chiamavano “Inklings”, durò molti anni riunendo vari professori universitari e scrittori, che amavano leggere ad alta voce e ascoltare brani delle opere in lavorazione. 

Fu questo ristretto circolo a udire per la prima volta, dalla voce di Tolkien, le storie de “Il Signore degli Anelli”. 

Le riunioni degli Inklings si svolgevano il martedì a pranzo nel pub “The Eagle and Child” e il giovedì nella camera di C.S. Lewis, grande amico di Tolkien conosciuto in tutto il mondo per i numerosi romanzi fantascientifici e fantastici come, ad esempio, quelli de “Le cronache di Narnia”.

mercoledì 28 gennaio 2015

Iniziazioni nella Bottega del Mistero





Nel poema eddico Hávamál, scritto un migliaio di anni fa, si racconta di come il dio Odino riuscì a scoprire il segreto delle rune. Seguendo un rituale d’iniziazione sciamanica si impiccò all’Albero della Conoscenza trafiggendosi con una lancia, senza acqua né cibo per nove giorni, sacrificando se stesso ad Odino. 


Georg von Rosen, Odino (1893)

Odino del resto era un tipo un po’ particolare. Non era “tutto d’un pezzo” come ci si aspetterebbe dal ruolo di dio supremo dei Vichinghi. Per prima cosa amava travestirsi e aggirarsi tra gli uomini vestito da vagabondo. Tra gli Uomini del Nord, inoltre, nulla c’era di più sacro che giurare sul proprio anello. Anche Odino l’aveva fatto, mentendo spudoratamente: per questo era considerato un dio della cui parola non ci si poteva fidare. In terzo luogo, stando almeno a quello che diceva quella malalingua di Loki, aveva comportamenti ambigui e praticava arti magiche come una donna.
Pietra runica


Le rune restano il suo lascito più duraturo agli uomini. Seguirono i popoli germanici nelle loro varie migrazioni dalla Scandinavia alle Isole Britanniche, dalla Danimarca fino in Islanda e, probabilmente anche se non ce n’è traccia, in America. In alcune zone rimasero in uso ben oltre le fine del Medioevo. 

Oltre che per scrivere le rune servivano, agli iniziati ai loro misteri, per la divinazione, perché Odino era il Signore della Magia. Ma i suoi poteri non si fermavano qua. Egli era infatti anche il dio degli Eroi defunti.

La dea della morte Hel, figlia di Loki, era stata bandita da Odino in un luogo gelido e terribile. Ma Hel seguiva il detto “meglio comandare all’Inferno che servire in paradiso”. Divenne così la Regina degli Inferi e fu così contenta del suo ruolo da donare ad Odino due corvi, Huginn e Muninn. Questi partivano al mattino e tornavano la sera per sussurrargli nell’orecchio ciò che avevano visto e udito. In questo modo Odino conosceva bene le gesta degli eroi caduti in battaglia che accoglieva nella propria dimora, il Valhalla. 

Odino lasciò a Hel potere su tutti coloro che non erano degni di entrare nel Valhalla, cioè coloro che erano morti senza onore, per malattia, vecchiaia, o per incidente, nonché i criminali e i traditori.

Nel frattempo il corteo di Odino era cresciuto a dismisura diventando una vera Armata delle Tenebre alla cui testa stava sempre lui, rivestito stavolta dei panni di Hellequin, il demone multicolore da cui origina la maschera di Arlecchino. 

Un corvo, messaggero odinico, è l’inquietante presenza che chiude il video della canzone “I miss you” dei Blink-182, del 2004. Il brano si apre invece citando Jack e Sally, i protagonisti del film “The Nightmare Before Christmas”, di Tim Burton (1993).


Il video si muove tra amore e morte attingendo a piene mani dalle atmosfere gotiche e romantiche della letteratura anglosassone. Dentro giardini nebbiosi si aggirano fanciulle evanescenti che richiamano una delle più famose vampire della letteratura ottocentesca, Carmilla, descritta in un racconto di Joseph Sheridan Le Fanu (1872). Anche le iniziazioni omoerotiche presenti nel video si riallacciano a questo aspetto assai poco puritano dei vampiri inglesi del periodo. 

Sia il “Vampiro” Lord Ruthven di Polidori (1819), ispirato a Lord Byron, che il più famoso “Dracula” di Bram Stoker (1897) sono infatti creature sensuali che non esitano a trasformare in altri vampiri, attraverso veri rituali d’iniziazione, le loro vittime. E il sesso di queste non è affatto un problema. In una famosa scena di “Dracula”, il conte succhia un dito sanguinante al giovane avvocato Jonathan Harker e più avanti lo difende dall’assalto di tre vampire affamate. 

Ophelia di John Everett Millais, 1852
Non mancano nemmeno i riferimenti a un altro elemento caro al mondo romantico. La figura shakespeariana di Ofelia, morta annegata a seguito dell’amore folle e disperato verso il principe danese Amleto, che ha ispirato vari artisti inglesi dell’Ottocento. Sono numerose le opere che diedero forma alle parole del poeta: 

«Le sue vesti, gonfiandosi sull'acqua,
l'han sostenuta per un poco a galla,
nel mentre ch'ella, come una sirena,
cantava spunti d'antiche canzoni,
come incosciente della sua sciagura
o come una creatura d'altro regno
e familiare con quell'elemento

La runa di questo periodo dell’anno è Perth. La radice protogermanica del termine indicava il "bicchiere per tirare le sorti" o per meglio dire il sacchetto che conteneva quelle tessere di legno inciso da cui, ce lo testimonia lo storico romano Tacito, i sacerdoti dei Germani ricavavano indicazioni sul futuro. È considerata la runa delle Norne, l’equivalente germanico delle Parche, le dee del Fato. Tra i suoi significati troviamo anche quello di “iniziazione”, che è il tema di questo mese.

La foto di apertura è una cortesia di Ele di Dietro l’obiettivo e ritrae due gazze. 

La dea Hel aveva dato a Odino i corvi, ma aveva tenuto per sé le gazze, che mandava attorno ai patiboli per catturare le anime dei condannati. Per questo erano considerati uccelli legati alle streghe, che pure frequentavano questi luoghi. Un’antica tradizione barbarica riteneva di buon auspicio uccidere una gazza all’inizio dell’anno, durante le dodici magiche notti

Le gazze, peraltro, sono animali intelligenti e addomesticabili, e molte di loro hanno iniziato a parlare, ripetendo ciò che ascoltano. Da qui il nome di “Gazzetta” data a molti fogli stampati che riportano, talora “pappagallescamente”, le notizie raccolte.

Tornando a Odino, sul Lago dei misteri l’abbiamo incontrato varie volte. In questo racconto (che è anche disponibile in audiostoria) si presenta sotto le mentite spoglie di un viandante. 

Sotto l’aspetto del demone Hellequin l’abbiamo visto cavalcare alla testa dell’Armata delle Tenebre, disponibile anche in video.

Col nome di Votan era adorato anche dai Longobardi discesi in Italia nel secolo sesto. Tra di essi militavano particolari uomini lupo. In questo racconto si narra la storia di un guerriero che percorse una sua particolare carriera oltre le tenebre e la morte… 


domenica 25 gennaio 2015

La belva

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È uscito da una piccola regione dell’Africa e si è diffuso in tutto il mondo. Dai ghiacci polari alle regioni equatoriali, dalle affollate megalopoli agli atolli più sperduti la sua presenza infesta la Terra come un virus letale. 

Cattura le sue prede nelle savane e nelle foreste, nei campi e nei mari. Nessun animale riesce a sfuggire alla caccia. Dove fallisce la forza interviene il numero o l’astuzia. Perché le sue tane brulicano di suoi simili pronti ad unirsi alla caccia.

Quando le prede scarseggiano, eccolo scatenarsi, per ampliare il suo spazio vitale o conquistare territori migliori. O per difenderli dai suoi simili, i suoi peggiori nemici.

Raramente li divora. Più spesso li imprigiona, li tortura o li massacra, guardando compiaciuto il sangue scorrere a fiumi. E con cinismo si indigna mentre non stacca gli occhi dagli orrori che campiono gli altri della sua razza.

E poi, quando finalmente ha conquistato la sua piccola porzione di pianeta, comincia a creare il deserto. Scava nel sottosuolo, distrugge le foreste, cosparge i terreni e i fiumi di veleni. 

Presta molta attenzione. Domani mattina potresti trovartelo davanti, maschio o femmina che sia, mentre ti fissa dallo specchio.


Il racconto, che ci interroga come l’immagine della belva che ci fissa dallo specchio del bagno è stato scritto per il n. 22 di A6 Fanzine. Il tema era il Regno degli Animali.



venerdì 23 gennaio 2015

Il piccolo amico dei Tolkien

Nell’estate del 1925 un bambino di nome Michael, in vacanza con la famiglia al mare, aveva un amico inseparabile: un piccolo cagnolino giocattolo a macchie bianche nere. 


Dovendo giocare a far rimbalzare i sassi sull’acqua Michael appoggiò il cagnolino sui sassi bianchi della spiaggia. Per via del suo colore fu impossibile ritrovarlo quella sera e il giorno successivo. Poi una violentissima tempesta sconvolse la costa, con onde altissime e un vento che quella notte sembrava volersi portare via il tetto. 


Per tranquillizzare i bambini e consolare Michael per la perdita del suo adorato giocattolo, il padre, J.R.R. Tolkien, inventò la storia di un cagnolino di nome Roverandom, che in seguito divenne un delizioso racconto, illustrato coi disegni originali dello stesso Tolkien.

mercoledì 21 gennaio 2015

Riapre la bottega del mistero




Mercoledì prossimo su questo blog riaprirà la Bottega del Mistero. Come forse solo i lettori di più antica fedeltà e memoria migliore possono ricordare, questa rubrica nacque come costola del lago dei misteri sul blog di Siamo in Onda

In seguito, dal gennaio 2011 alla fine dell’ultima stagione nel giugno 2012, divenne una vera rubrica radiofonica, con interventi in diretta durante Siamo in Onda su Puntoradio, durante i quali si parlava di misteri, leggende e musica, riproposti anche su questo blog. 

Il talk show è finito, anche la radio ha cambiato nome e la Bottega ha chiuso conseguentemente i battenti. Ma poiché in magazzino erano rimaste scorte abbondanti di prodotti non deperibili ho pensato che sarebbe stato bella riaprirla.

Ragionando su quale veste darle, ho dovuto fare alcune scelte. Siamo in Onda aveva un tema settimanale. Erano argomenti molto vari, a cui la Bottega si adattava. 

Poiché mi piaceva avere un tema da seguire, per il 2015 ho scelto come filo conduttore le antiche rune nordiche. Si tratta infatti di un sistema alfabetico con ricche implicazioni magiche e misteriose, legate ad antiche leggende e alla possibilità di usare le rune per la divinazione. Tranquilli, non è mia intenzione scrivere un trattato sull’argomento, che peraltro sarebbe fuori dalle mie competenze. Ho pensato però di individuare i temi prendendo spunto dalle rune legate ai periodi dell’anno in cui il post sarà pubblicato. 

In questo viaggio non sarò solo. Riprendendo un’antica tradizione della rubrica il testo sarà accompagnato da un’immagine evocativa, legata al tema.

A realizzare l'immagine di apertura di ogni post sarà l’amica blogger Ele di "Dietro l'obiettivo" che già era stata la fotografa ufficiale della Bottega durante l’edizione radiofonica. 

La Bottega aprirà mensilmente. Usualmente l’ultimo mercoledì del mese, ma saranno possibili alcune variazioni. Il mercoledì precedente saranno annunciati il tema e l’autore musicale “ospite”, la cui canzone è idealmente collegabile ai misteri e alle leggende di cui si parla nella prima parte.

Speriamo di riuscire ancora a incuriosirvi e divertirvi, intrecciando misteri, storia, immagini e buona musica!

Il primo appuntamento è per mercoledì 28 gennaio alle ore 10. Naturalmente su www.illagodeimisteri.it. Il tema sarà “iniziazione” e gli ospiti sanno i Blink-182, gruppo pop punk della California formatosi nel 1992.


domenica 18 gennaio 2015

La marcia dei bambini

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Sento la musica nella mia camera ed un istante dopo sto inseguendo per strada le note come farfalle multicolori. Subito mi si accodano Gretel e Kurt e all’incrocio tutti i ragazzi della via dei calzolai. Quando raggiungiamo la piazza siamo ormai un centinaio. È allora che intravedo mia madre, che si ostina a dirmi qualcosa, e sento mio padre che cerca di trattenermi. Ma devo andare e seguire questa musica e non c’è forza che possa trattenermi. 

Usciamo ballando dalla porta e quando le mura di Hamelin sono già lontane scorgo, sulla sommità di una collina, la sagoma affilata come una falce del Pifferaio, vestito di un abito dai mille colori. Mi aveva fatto paura, la prima volta, quando aveva offerto al Borgomastro mio padre di liberare la città dai topi. Avevo riso, dopo, guardando quelle bestiacce seguire incantate la sua musica fuori dalla città, dentro il fiume. C’ero rimasto male, invece, quando mio padre aveva riso in faccia al suonatore, rifiutando di pagargli quello che avevano pattuito.

E ora sono qui con altri cento a marciare a ritmo di danza dietro il suo piffero. La seguiremmo ovunque anche oltre la morte fino agli inferi. Ma che importa? Questa musica è così bella!


Questa storia è stata scritta per il n. 21  di A6 Fanzine, che aveva come tema… la Musica!

È esplicitamente ispirata alla famosa fiaba il Pifferaio di Hamelin, trascritta tra gli altri dai Fratelli Grimm, ma basata su un racconto tradizionale più antico. La cosa inquietante è che quasi certamente fu ispirata a un fatto vero accaduto nella città tedesca di Hameln nel 1284. Non è chiaro cosa avvenne effettivamente in quell’anno, ma la tradizione è abbastanza concorde nel ricordare l’improvvisa partenza di un folto gruppo di bambini, che lasciarono per sempre la città…

venerdì 16 gennaio 2015

Tolkien e la magia dell’Anello a Milano



Dal 24 gennaio al 22 marzo presso WOW Spazio Fumetto - Museo del Fumetto di Milano, in Viale Campania 12, sarà aperta una grande mostra dedicata ala Terra di Mezzo. Ecco alcune notizie, che potee approfondire qui.

“Grazie alla collaborazione dei più importanti collezionisti ed esperti, come la Società Tolkieniana Italiana, DAMA Collection, il Greisinger Museum (unico museo al mondo dedicato alla Terra di Mezzo) e Fermo Immagine – Museo del Manifesto Cinematografico i visitatori potranno avventurarsi in un viaggio unico che permetterà di scoprire come dalle parole si sia passati alle immagini: edizioni rare, dipinti, illustrazioni, tavole originali,fotografie, manifesti cinematografici, locandine, fotobuste, video, statue, action figures, videogames, giochi da tavolo, gadget, libri, fantastici plastici realizzati con migliaia di mattoncini LEGO e molto altro…

Sarà quindi possibile “ripercorrere la saga de “Il Signore degli Anelli”, a partire dall’intrigante figura dell’autore dei romanzi J.R.R. Tolkien fino alle fortunate trasposizioni cinematografiche di Peter Jackson, passando dall’opera dei grandi illustratori, dalle parodie, dal collezionismo e dagli altri mille mondi che compongono questa moderna mitologia fantasy.

E in più laboratori, incontri, giornate ludiche e tanti appuntamenti all’insegna del mondo tolkieniano per testimoniare come l’opera nata dall’estro di Tolkien alimenti il nostro immaginario da oltre settant’anni.”


La Magia dell'Anello

da Tolkien a Jackson 

dal romanzo al cinema passando per il fumetto,

l’illustrazione, il collezionismo, i giochi e le parodie



WOW SPAZIO FUMETTO

Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata

Viale Campania 12 – Milano

Info: 02 49524744/45 - 
 


Orari: da martedì a venerdì, ore 15.00-19.00; 
sabato e domenica, ore 15.00-20.00.
Ingresso 5 euro (ridotto 3 euro)



mercoledì 14 gennaio 2015

Lo strano inverno del Maestro




Ho scattato questa foto pochi giorni fa. La temperatura era mite e sulle montagne non c’era neve. Ottimo, se fosse aprile. Invece è gennaio. E questa cosa è strana. Troppo perché non debba sentirmi inquieto. Così ho deciso di rivolgermi a qualcuno che veramente “ne sa”. E quel qualcuno non può essere altri che lui, quell’uomo sceltissimo e immenso a cui, pur non chiamandosi Raffaele, mi rivolgo sempre in questi casi.

Il Maestro siede, immobile come il Minotauro, nel suo antro fumoso, circondato da libri che sfidano la gravità accalcandosi gli uni sugli altri in pilastri, piramidi e pinnacoli. Sorride beffardo togliendo il sigaro dalla bocca per agitarmelo sotto il naso.

“Certo che questo clima è anomalo! Ma non leggi i giornali? Non hai mai sentito parlare di effetto serra e riscaldamento globale?”

Con la gola serrata dal fumo riesco appena ad annuire, mentre tento di calcolare quante tonnellate di CO2 produca annualmente la sua dipendenza dal tabacco.

“Ad ogni modo ho capito cosa vuoi chiedermi e la risposta è chiaramente sì.”

La sinistra scatta come un cobra sfilando al volo un libro da una colonna che oscilla pericolosamente.

“Guarda qui” mi mette sotto il naso il volume. “Questo è il diario del notaio Elia Olina. Copre il periodo 1523-1560 e in esso si parla spesso di eventi eccezionali, che nessuno a memoria d’uomo ricordava. Peraltro l’Olina scriveva all’inizio di quel periodo freddo noto come “Piccola Glaciazione”, durata un paio di secoli. Nel libro troverai trombe d’aria, frane, tempeste, siccità, alluvioni, persino le locuste, oltre ad altri mali del secolo decimosesto, come la guerra e la peste.”

Mentre parla agitando il sigaro mi sembra di vederlo cavalcare assieme ai quattro Cavalieri dell’Apocalisse spargendo ogni sorta di disgrazia.

“Il livello del lago è spesso variato in modo repentino. Il problema è che la gente se lo dimentica. Se guardassero nei libri troverebbero molte notizie interessanti. Ad esempio in quest’altro, che tratta del piccolo villaggio di Imolo, a pagina 36 si parla dell’abbassamento del lago, causato dallo spurgo del fiume Nigoglia nell’anno 1758.”

Mi sventola davanti un agile volumetto fresco fresco di stampa

“E non è finita! Il Cotta nella sua “Corografia della Riviera di San Giulio” loda la previdenza degli statuti trecenteschi che regolavano la coltivazione di mandorli e olive, che ai suoi tempi nessuno poteva coltivare, essendo il clima troppo freddo. E se poi andiamo indietro nel tempo posso dirti che sto leggendo un libro in cui si mette in relazione la caduta di Troia e delle grandi civiltà del Mediterraneo, attorno al 1200 a.C. con un periodo di grandi siccità e carestie che mise in moto orde di popoli affamati.”

Prima che attacchi a parlare delle glaciazioni, argomento che so affascinarlo terribilmente, e inizi a descrivermi dettagliatamente ogni singola morena che testimonia la massiccia avanzata dei ghiacci anche sul lago d’Orta, riesco a farmi venire in mente un impegno urgente e me la do a gambe.

Nella piazza tiro una boccata d’aria fresca e osservo la ferita sulla montagna di fronte, traccia ancora visibile della grande frana dell'alluvione di novembre.

domenica 11 gennaio 2015

Notturno ladro di sospiri




Mi piace contemplarti mentre dormi e osservare le tue labbra rosse stringere parole silenziose. Dormi, fanciulla, dormi e che il tuo riposo non cessi per tutta la notte.

Dormi fino a quando il sole giungerà a illuminare i tuoi riccioli d’oro e la tua pelle chiara. Questo è il tempo che mi è concesso e canterò per te tutta la notte per non farti svegliare.

Scalerò silenzioso il tuo letto – non destarti piccola – percorrendo leggero il tuo petto.

Dormi mentre accosto le mie labbra alle tue inebriandomi dei tuoi respiri. Li coglierò uno a uno come fiori colorati, sommandoli l’uno all’altro per farne un tesoro più prezioso di quello che gli gnomi nascondono alla radice dell’arcobaleno.

Sogni inquieti agitano la tua mente, strappandoti gemiti sempre più flebili. Dormi, fanciulla, dormi e sempre più profondo sia il tuo oblio. 

Dormi mentre i respiri diventano sospiri sempre più fiochi. Li ruberò uno ad uno, tornando a trovarti notte dopo notte, finché ne resterà uno solo, l’ultimo e il più prelibato, quello che gli Incubi della mia razza raccontano ancora, dopo secoli, ai loro nipoti e apprendisti.


Il racconto è stato scritto per il n. 20 di A6 Fanzine, dedicato "al mondo dei folletti, delle fate, degli gnomi e tutto l'emisfero fantastico che ha costellato la nostra infanzia".
Il protagonista della storia è un tipo particolare di Incubo, che adora rubare il fiato durante il sonno.


venerdì 9 gennaio 2015

Tolkien e Beowulf


“Beowulf” è il più lungo poema anglosassone e uno dei più antichi giunto fino a noi. Tolkien, che lo amava e conosceva molto bene, dedicò due saggi all’opera: “Beowulf: mostri e critici” e “Tradurre Beowulf”. Recentemente è stata pubblicata la traduzione del Beowulf curata dallo stesso Tolkien. 

Nel “Beowulf” si racconta della mortale lotta tra l’eroico re dei Geati, Beowulf appunto, e un mostruoso drago volante sputafuoco, uscito dal tumulo in cui da secoli faceva la guardia a un antico tesoro dopo che un ladro l’aveva disturbato.

mercoledì 7 gennaio 2015

Omaggio, involontario, alle donne



Alcune gentili lettrici ieri hanno vissuto momenti di malumore per via di tutta una serie di auguri piovuti improvvisamente, ma non inaspettatamente, da parte di maschi più o meno vicini.

“Ma come? Ti dimentichi del nostro anniversario e mi fai gli auguri il giorno della Befana?!?”

Vorrei tranquillizzare le gentili lettrici, ricordando loro ciò che ci insegnano le antiche leggende.

Esse raccontano che nella Donna vi sono tre Dee: la Fanciulla, la Donna e la Vecchia, che incarnano il ciclo, anche mensile, della vita femminile. O se vogliamo i ruoli di Figlia, Madre e Nonna. Ognuna ha i suoi lati positivi: la Vecchia, in particolare, è la saggia portatrice di sapienze antiche. 

Pertanto quando gli uomini fanno gli auguri alle “Befane” stanno, per lo più inconsapevolmente occorre dirlo, augurando vita lunga e celebrano la saggezza antica implicita e presente già nella Figlia. 

La festa della Befana del resto è allegra e carnascialesca e si presta agli scherzi. La Vecchia lo sa e dall’alto della sua scopa sorride benevola.


domenica 4 gennaio 2015

Ali spezzate

Domani ricorre il primo anniversario della mia caduta agli inferi. Udendo il volo dei corvi che gracchiano sopra le nostre teste da questo pozzo di dolore in cui mi trovo, circondato da una miriade di altri disgraziati, non posso non pensare, con un misto di nostalgia e rimpianto, a quel cielo da cui precipitai lentamente, appeso ad un fragile ombrello di seta bianca. 

Qui, in questo luogo cintato dove si accalca la disperazione e la dignità dell’uomo è quotidianamente umiliata, rivedo le fiamme ardere sulle ali spezzate del compagno di mille acrobatiche evoluzioni. Quanto ero libero, padrone dei miei gesti, dei miei movimenti leggeri oltre le montagne e le nubi, sulle spalle del vento, in quell’ieri felice così lontano dal disperato oggi in cui mi trovo! 

Ora che l’aria gelida del nord serve solo ad aumentare il nostro tormento, penetrando nelle baracche, facendo rabbrividire persino i pidocchi che si rintanano a legioni nelle divise lacere; ora che ogni passo è sorvegliato da occhi e mani armate; ora che tutto è limitato, rinchiuso e proibito da carcerieri il cui unico piacere sembra essere quello di umiliare e ferire le loro vittime, la nostalgia di quel volo perduto diviene tagliente come la lama del carnefice. 

Quando però il dolore esaurisce anche le lacrime; quando la sofferenza giunge al limite del baratro; quando la morte comincia a sembrarmi amica, allora, di nascosto, riprendo a solcare il cielo. 

Lo faccio di sera, alla luce incerta della luna, su piccoli pezzi di carta rubata dove capita. Sono brevi versi, i miei, frammenti di libertà scritti intingendo una preziosa penna nera nel mio stesso sangue. Un sistema doloroso, certo, ma mentre scrivo e dispiego le ali in un volo che nessuna contraerea potrà mai abbattere torno a essere, nuovamente, un uomo libero.


Il racconto parla di un pilota abbattuto col suo aereo e fatto prigioniero. Fu scritto per una rivista che si sperava avesse ali grandi, capaci di portarla molto in alto, e invece...

sabato 3 gennaio 2015

Buon compleanno, Professor Tolkien!


Tolkien nacque il 3 gennaio 1892 in Sudafrica a Bloemfontein, che all’epoca era capitale dello Stato Libero dell’Orange. 

Gli fu imposto il nome John, ma ci fu una discussione sul secondo: il padre avrebbe voluto chiamarlo Reuel, che tradizionalmente era stato dato a molti membri della famiglia Tolkien e che significa "amico di Dio" in ebraico. 

La madre preferiva Ronald, che alla fine fu aggiunto come secondo, mentre Reuel divenne il terzo. 

Ronald e non John, fu il nome con cui lo chiamarono sempre i genitori prima e la moglie in seguito.

venerdì 2 gennaio 2015

Un tè con Tolkien

Ho amato il Signore degli Anelli da quando mio fratello lo raccontò durante un lungo viaggio in macchina. L’ho letto e riletto allargando gradualmente il cerchio alle numerose opere postume di J.R.R. Tolkien. Nonostante questo non mi reputo un esperto tolkeniano. Tuttavia la curiosità mi ha spinto a cercare aneddoti della vita di quello che è, piaccia o meno, uno degli scrittori più influenti del Ventesimo secolo.


La narrativa fantastica deve moltissimo al professore inglese di filologia anglosassone, che si diede il compito di subcreare un’epica e una mitologia che fino a quel momento non esistevano.

Ho pensato di riunire sotto l’etichetta “Tolkien” una serie di brevi pillole sulla sua vita e le fonti di ispirazione delle sue opere. Certamente i lettori più appassionanti conosceranno buona parte di queste notizie e anzi se vorranno potranno integrarle nei commenti. 

Nello scrivere queste “pillole” ho pensato principalmente a un pubblico poco esperto. Il successo dei film commerciali diretti da Peter Jackson, più o meno liberamente ispirati all’opera di Tolkien, ha infatti attirato verso questo universo immaginario schiere di nuovi appassionati che spesso diventano lettori. Qui potranno trovare alcuni spunti di approfondimento.

Le “pillole” saranno pubblicate, senza un ordine preciso, ogni venerdì alle 17, l’ora del tè inglese, almeno secondo una mitologia ben radicata. Gradualmente provvederò a creare un indice aggiornando questa pagina in modo da consentire una ricerca in ordine cronologico. In ogni caso sotto l’etichetta “Tolkien” potrete trovare tutto quello che sull’argomento è pubblicato nel blog.

La partenza sarà, eccezionalmente, domani, compleanno di J.R.R. Tolkien.

Un’ultima cosa, prima di metterci in viaggio. Oltre alla mia passione, cosa lega Tolkien al lago dei misteri? A quanto ne so il professore inglese non visitò mai il lago d’Orta, tuttavia è noto che in gioventù compì un lungo viaggio a piedi attraverso la Svizzera che lo portò ai piedi delle Alpi italiane. Ebbene, mi piace immaginare che lo spirito della sua fantasia, riempito dalla bellezza dei luoghi, abbia scavalcato d’un balzo le alte cime coperte da nevi perenni del Monte Rosa e sia planato su ali leggere sulla superficie del nostro piccolo laghetto, prima di spiccare il volo verso la Terra di Mezzo.




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"Di un fatto del genere fui testimone oculare io stesso".

Ludovico Maria Sinistrari di Ameno.