mercoledì 25 maggio 2016

Il Mago Alfa

Mago Alfa 


Domenica scorsa, in occasione del Girolago Bimbi organizzato dall’Ecomuseo del lago d’Orta e Mottarone, nei boschi sopra Lagna, ha fatto la sua apparizione una strana figura, che si è presentata come Mago Alfa. Anzi, così l’hanno introdotto le sue aiutanti, Maga Robinia e Maghetta Matilda, che hanno pure avvertito i bambini che si trattava di un mago pasticcione.

Maghetta Matilda e Maga Robinia

Il nostro, per non smentirsi, si era infatti addormentato in piedi, come i cavalli, e i piccoli ospiti hanno dovuto urlare il suo nome così forte che è un miracolo che non gli abbiano rotto i timpani. 

Una volta sveglio ha iniziato a preparare la sua pozione magica. A dire il vero non proprio subito, perché si è accorto di aver perso nel bosco, dalla tasca bucata, tutti gli ingredienti e pure la sua tavoletta magica. Così i bambini hanno dovuto improvvisare una caccia al tesoro per recuperare 

lacrime di unicorno
sangue di drago
polvere elfica
oltre naturalmente alla tavoletta magica.

Li hanno scovati quasi subito, dentro barattoli ben chiusi, su cui erano apposte delle etichette. Considerata l’età in larga misura pre scolastica degli ospiti (per la maggior parte erano tra i 4 e i 7 anni) queste riportavano l’immagine della creatura fantastica.

Risolto questo primo problema Mago Alfa ne ha dovuto affrontare un altro. Avendo dimenticato a casa gli occhiali non riusciva a leggere la tavoletta magica. Purtroppo nessuno dei bambini, compresi i pochi che a scuola avevano già imparato a leggere, era in grado di decifrare gli strani glifi e pure Maga Robinia ha dovuto gettare la spugna. Si trattava infatti di una tavoletta proveniente dall’Isola di Pasqua, mentre lei sa leggere solo quelle dell’Isola di Natale!

Comunque, tendendo molto le braccia, gli occhi del vecchio mago hanno saputo sciogliere l’enigma consentendo la preparazione della pozione. Gli ingredienti sono stati mescolati dentro una bottiglia decanter: prima le trasparenti lacrime di unicorno, poi il rosso sangue di drago, infine la bianca polvere elfica, che immediatamente ha riempito di bolle e schiuma la bottiglia, portando la pozione a risalire nel collo della bottiglia fin quasi a traboccare.

A quel punto è stata versata in un pentolone, mescolata e grazie a una pipetta è stata utilizzata in piccole gocce per bagnare i sassolini che i bimbi avevano raccolto mentre cercavano gli ingredienti magici. Infine le due scatolette coi sassi e la pozione sono state riposte in un’antica cassa magica.


Antiche e arcane formule sono state recitate e le scatolette finalmente ripescate, non senza una breve battaglia col draghetto che abita la cassa.

L’intenzione del Mago era quella di preparare un filtro che desse ai bambini la forza di proseguire il viaggio. Una pozione dal portentoso sapore tra il minestrone e le verdure cotte. Tuttavia il mago pasticcione deve aver sbagliato qualcosa, perché quando ha aperto le scatole, invece della pozione sono piovute... caramelle!

I bambini hanno comunque mostrato di gradire l’errore e si sono precipitati a prenderle, imitati da molti genitori, peraltro!


Parte spoiler
Se volete sapere cosa contenessero in realtà i barattoli andate avanti a leggere...

Le lacrime di unicorno erano... aceto bianco di alcol.
Il sangue di drago... colorante alimentare rosso mescolato a una goccia di detersivo dei piatti di colore rosso.
La polvere elfica... del bicarbonato in polvere.

Il rosso serve a dare colore alla pozione, mentre la reazione chimica è data dall’incontro tra il bicarbonato e l’aceto, che produce l’effervescenza. Il detersivo non è indispensabile, ma aumenta e rende più resistenti le bolle.

Si tratta di un semplice esperimento che potete fare anche a casa. Abbiate solo l’accortezza di farlo vicino al lavandino o a una bacinella per versare il troppo pieno. Mi raccomando, NON fatelo sul tappeto preferito della mamma!

Ovviamente l’età del pubblico ha reso più semplice la magia, perché nessuno ha chiesto di vedere cosa contenesse la cassa... 

mercoledì 18 maggio 2016

Il diario del notaio spadaccino


Nel mezzo del secolo Sedicesimo, un notaio di Orta decise di tenere un diario delle proprie vicende personali e di quelle politiche e climatiche dei suoi tempi, inframmezzando questo zibaldone con pensieri e considerazioni, ricette per curare il mal di denti e altre curiosità.

Elia Olina era un personaggio dei suoi tempi, dagli interessi enciclopedici. Un uomo di legge e d'ordine, ma con una insopprimibile tendenza all'avventura. Così, ad esempio, decise di sposarsi senza dir nulla ai parenti e pochi mesi dopo finì in carcere, per motivi che non volle rivelare. 

Un uomo di lettere, che ci ha tramandato la ricetta per preparare l'inchiostro, ma dalla mano pronta a impugnare la spada, come quando a Borgomanero si trovò coinvolto in un duello che lasciò per terra due cadaveri, riuscendo il Nostro a scamparla con una ferita.

Il diario, che rappresenta un documento storico notevole per il lago d'Orta, è stato ora pubblicato in versione integrale con trascrizione del testo latino e traduzione di Carlo Carena.

Presentato a Orta sabato scorso ha riservato interessanti sorprese, coma la presenza di draghi che si attorcigliano attorno alle lettere, a ricordarci quanto questa "conca d'oro, mi dicono, sia piena di veleno" per citare le parole dell'autore.

Segno forse che pure il nostro notaio conosceva bene la vera storia del drago dell'isola...

mercoledì 4 maggio 2016

Alfa e il Sancarlone



Otto anni fa nasceva il blog “Il lago dei misteri”. Da allora sono successe davvero tante cose, dentro e fuori dalla blogosfera. Alcune belle e altre meno, ma d’altro canto così è fatta questa cosa che si chiama vita.

Queste ricorrenze diventano in genere l’occasione per fare un bilancio dell’esperienza. Quest’anno, per una di quelle strane coincidenze che capitano al momento giusto, questo lavoro è stato fatto da un mensile locale, Il Sancarlone, che ha voluto intervistarmi. Trovate quindi tutte le risposte sul numero di maggio, in edicola.


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"Di un fatto del genere fui testimone oculare io stesso".

Ludovico Maria Sinistrari di Ameno.