martedì 29 gennaio 2013

Una storia d'amore dalle nebbie del passato


Vi ricordate la storia d'amore tra Metelos e Asmina? Ebbene, l'antico vaso ha colpito ancora, suscitando la voglia di raccontarne i retroscena all'amica Luisella che ha scritto questo racconto/articolo, tutto da godere, per Ecorisveglio. 

Devo dire che sono molto contento che il nostro lago continui a scatenare la fantasia dei narratori!


domenica 27 gennaio 2013

Il drago di metallo sull'isola del santo


Sull’Isola di San Giulio si trova un enigmatico oggetto metallico dalla forma di drago. Cosa ci fa un drago all’interno di uno dei luoghi più sacri e antichi della Chiesa novarese? Di cosa si tratta? Quali oscuri misteri nasconde?

Poiché a noi piacciono i misteri, ma soprattutto capire qual è la storia vera che si cela dietro essi, siamo andati a sentire il parere di un’autentica esperta, Fiorella Mattioli, che ne ha parlato alcuni anni fa un convegno dal titolo “Da San Giulio a San Giorgio. Draghi e Basilischi dalle Alpi alla Cina” 

Il ricordo di Satana che poi alla fine la Chiesa deve ridurre all’impotenza – perché l’Apocalisse stessa ci dice che alla fine dei tempi la donna vestita di sole lo schiaccerà definitivamente (ecco tra l’altro il ruolo della Madonna come grande sauroctona, insieme alle sante Marta, Cristina di Bolsena, Margherita d’Antiochia, ma quante altre donne scacciatrici di draghi!) – prende forma in un attrezzo liturgico usato durante le rogazioni, cioè l’antichissimo rito, che vede le sue origini nel V secolo nella diocesi di Vienne in Francia, atto a invocare Dio, la Vergine e i Santi con formule propiziatorie e richieste di liberazione da ogni tipo di male, affinché proteggano il territorio e le campagne e qui con scopi soprattutto propiziatori per la fertilità, ma anche di liberazione.
Chiamato anche “uccellaccio”, il drago delle rogazioni, che si può trovare anche all’isola di San Giulio, aveva una specifica funzione all’interno dell’apparato liturgico, che comunque sempre è un grande apparato scenico. 
Il drago veniva utilizzato appunto nelle rogazioni, cerimonie propiziatorie della natura che venivano fatte proprio in primavera, nel periodo tra san Giorgio e san Marco, in cui si richiedeva l’intervento di tutte le potenze perché ci fossero buoni raccolti, piogge opportune e si impetrava affinché “a peste, bello, malo, libera nos Domino” (“dalla peste, dalla guerra e dal male liberaci o Signore”, ndr). 
Questi riti svolti in forma processionale duravano tre giorni ed erano sempre accompagnati dal drago processionale, che veniva collocato in tre punti diversi della processione e in tre situazioni diverse.
Il primo giorno se ne andava baldanzoso, a capo della processione, con la famosa coda dritta e la bocca piena di fiori (a Parigi addirittura venivano buttati dolci e fiori nella bocca di questo drago che era in vimini, mentre i nostri sono di metallo). 
Il secondo giorno era collocato a metà della processione, ed aveva un aspetto meno fiero, procedendo con la coda allineata al corpo, adorno di pochi fiori L’ultimo giorno, quello del trionfo di Cristo sulle forze del male, il drago chiudeva il corteo, con la coda a penzoloni, l’aspetto mogio e la bocca aperta priva di fiori.

Se volete leggere tutto l’articolo e gli altri interventi di quel convegno potete trovarli qui

La foto è di Daniele Maria Valle che l’ha voluta condividere con noi su Facebook 



sabato 5 gennaio 2013

Audiostorie




Tra il 2010 e il 2012, per la quarta e la quinta stagione della trasmissione Siamo in Onda, ho scritto alcune delle Storie di Siamo in Onda. Potete ascoltarle cliccando sul titolo.


Ci sono storie che prendono il lettore per mano e lo accompagnano lungo percorsi tortuosi, spingendolo verso ripide discese per poi riafferrarlo bruscamente, un attimo prima del precipizio. La storia che vi stiamo per raccontare è una di queste. E nell'ascoltarla qualcuno di voi sarà così bravo da individuare parecchi riferimenti mitologici.
Voce narrante: Fulvio Julita
 


Denaro, sesso, potere: gli ingredienti della vicenda che vi stiamo per raccontare s’incastrano uno nell’altro in maniera tanto precisa da dare forma ad una perfetta storia di fantasia. Eppure qualche piccolo dubbio continuerà a bussare alla vostra mente. E se fosse tutto vero?
Voci narranti di Fulvio Julita, Rossana Girotto e Fabio Giusti


Per chi tra voi soffre di nostalgia - la nostalgia dei tempi andati - abbiamo una storia che si ispira ad una vicenda ascoltata dalle parti di Madonna del Sasso, sul lago d’Orta. 
Voce narrante William Facchinetti Kerdudo.


Sfogliando le pagine di antichi libri di magia potreste scoprire tante cose sul conto dei draghi: chi sono, come vivono e soprattutto come liberarsi di loro. Ce n’è uno in particolare di cui dovreste avere paura. È il protagonista della storia che vi stiamo per raccontare.
Voce narrante di Fabio Giusti


Dai secoli più bui del medioevo ecco un’antica leggenda rivisitata da Andrea Del Duca. È una storia che ci parla della nascita di un misterioso alfabeto, usato dai popoli germanici per la scrittura. E per oscuri rituali di magia. 
Voci narranti di Laura Cafici e Fabio Giusti


Se un insistente ronzio da qualche tempo assedia la vostra mente, avete due possibilità: ignorarlo oppure cercarne la causa. In ogni caso ciò che vi aspetta non sarà molto diverso da quanto è successo al protagonista della storia che vi stiamo per raccontare.
Voce narrante di Fulvio Julita



Hidebehind – o Nascondidietro, come potremmo tradurre il suo nome – è una creatura misteriosa, un animale leggendario, un mostro, che inquieta il sonno di generazioni di americani, compreso quello di un uomo, un emigrante italiano, in fuga dal proprio passato. Quell’uomo è il protagonista della storia che vi stiamo per raccontare.
Voce narrante di Fulvio Julita


La storia che vi stiamo per raccontare è un viaggio indietro nel tempo, in un epoca in cui scienza e magia erano una sola materia. O così almeno pensava la gente. E in quell’epoca tanto remota, se aveste chiesto alla gente chi fosse il più grande mago della regione, vi avrebbero indicato tutti lo stesso uomo: Mastro Girolamo.
Voce narrante di Fabio Giusti


L'incontro tra due culture molto diverse è sempre problematico. Ma cosa succede quando ad incontrarsi sono mondi diversi? Scopritelo nella storia che vi stiamo per raccontare.
Voce narrante di Fulvio Julita 



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