Tra i brani scritti per il primo numero di Arabica Fenice ce n’è uno da me scritto per la sezione “latte”.
Il “latte” è l’ospite della rivista. Un ospite, in questo caso, che si è trovato bene e si è accomodato tra i Menestrelli. I maligni dicono per scroccare qualche bevuta, ma si sa che le malelingue non smettono mai di parlare…
Il pezzo s’intitola L’uomo che liberò il caffè e lo potrete leggere sulla rivista appena l’avrete tra le mani o avrete potuto scaricarla dal sito. E chi sarà questa sera alla presentazione potrà ascoltarlo in anteprima.
È una storia in tre parti, dedicata alla Moka express, al suo inventore e a quello che ha rappresentato per l’Italia del dopoguerra questo nuovo modo di fare il caffè.
Quando scrissi la storia, molti mesi fa, la crisi della Bialetti non era ancora cominciata, o forse più probabilmente, non era ancora esplosa pubblicamente.
Una quarta parte, in un certo senso, l’hanno scritta alcuni mesi fa i lavoratori stessi della Bialetti quando, durante una manifestazione svoltasi a Torino per attirare l’attenzione delle autorità, hanno deciso di compiere un gesto eclatante. Hanno offerto ai passanti il caffè preparato con grandi caffettiere. Un modo, garbato e intelligente, per ricordare a tutti la bontà delle storiche caffettiere.
Mi piacerebbe davvero poter leggere una quinta parte, un lieto fine a questa triste vicenda che mette a rischio molti posti di lavoro. E spero davvero che dalle ceneri di questo “Made in Italy” ridotto ad un epitaffio sulla tomba dell’industria delocalizzata, possa rinascere un’economia in grado di portare benessere e serenità a questa nostra Italia.
Si chiude qui questa lunga serie di post dedicata all’Arabica Fenice. Di seguito trovate l’indice completo della storia.
Un'ultima cosa: se vi chiedete se parteciperò alle Arabiche serate, ricordate che Alfa dei Misteri è
“come l’araba fenice:
che vi sia, ciascun lo dice,
dove sia, nessun lo sa.”
Il “latte” è l’ospite della rivista. Un ospite, in questo caso, che si è trovato bene e si è accomodato tra i Menestrelli. I maligni dicono per scroccare qualche bevuta, ma si sa che le malelingue non smettono mai di parlare…
Il pezzo s’intitola L’uomo che liberò il caffè e lo potrete leggere sulla rivista appena l’avrete tra le mani o avrete potuto scaricarla dal sito. E chi sarà questa sera alla presentazione potrà ascoltarlo in anteprima.
È una storia in tre parti, dedicata alla Moka express, al suo inventore e a quello che ha rappresentato per l’Italia del dopoguerra questo nuovo modo di fare il caffè.
Quando scrissi la storia, molti mesi fa, la crisi della Bialetti non era ancora cominciata, o forse più probabilmente, non era ancora esplosa pubblicamente.
Una quarta parte, in un certo senso, l’hanno scritta alcuni mesi fa i lavoratori stessi della Bialetti quando, durante una manifestazione svoltasi a Torino per attirare l’attenzione delle autorità, hanno deciso di compiere un gesto eclatante. Hanno offerto ai passanti il caffè preparato con grandi caffettiere. Un modo, garbato e intelligente, per ricordare a tutti la bontà delle storiche caffettiere.
Mi piacerebbe davvero poter leggere una quinta parte, un lieto fine a questa triste vicenda che mette a rischio molti posti di lavoro. E spero davvero che dalle ceneri di questo “Made in Italy” ridotto ad un epitaffio sulla tomba dell’industria delocalizzata, possa rinascere un’economia in grado di portare benessere e serenità a questa nostra Italia.
Si chiude qui questa lunga serie di post dedicata all’Arabica Fenice. Di seguito trovate l’indice completo della storia.
Un'ultima cosa: se vi chiedete se parteciperò alle Arabiche serate, ricordate che Alfa dei Misteri è
“come l’araba fenice:
che vi sia, ciascun lo dice,
dove sia, nessun lo sa.”
Prima parte
Seconda parte
Terza parte
Quarta parte
Quinta parte
Sesta parte
Settima parte
Ottava parte
Nona parte
occhio a non bruciare
RispondiEliminati ho linkato nel blog dei menestrelli
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