Per decine di migliaia di anni gli esseri umani vagabondarono sulla 
Terra senza avere una casa come la intendiamo. Bande di gruppi familiari
 tra loro imparentati si spostavano all’interno di territori tribali 
estesi per centinaia di chilometri cacciando gli animali selvatici e 
raccogliendo i frutti spontanei.
Nella loro marcia di espansione, durata migliaia di anni, gli uomini 
incontrarono anche delle gustose “bacche” rosse. Anzi furono 
probabilmente le donne a trovarle, perché la raccolta di radici, frutti e
 altre piante commestibili era il compito che svolgevano giornalmente, 
mentre gli uomini erano impegnati nelle battute di caccia.
La scoperta fu certamente piacevole e utile, dal momento che le fragole 
contengono zuccheri, vitamine e minerali preziosissimi in epoche in cui 
reperire il cibo era sempre un’impresa.
Secondo alcuni studi, proprio grazie alla fermentazione degli zuccheri, 
gli uomini dell’età della pietra sarebbero stati in grado di ricavare 
dalle fragole le prime bevande alcoliche.
Si calcola che gli esseri umani della nostra specie siano giunti in 
Europa circa 40 mila anni fa, ma essi non furono i primi abitatori del 
continente. Da oltre 100 mila anni essa era infatti occupata da un’altra
 specie conosciuta con il nome di Uomo di Neandertal (nell'immagine ricostruzione di una bambina neandertaliana di 8 anni il cui scheletro è stato rinvenuto a Gibilterra). 
Anch’essi vivevano in gruppi nomadi ed erano dediti alla caccia e alla 
raccolta, ma secondo alcuni studiosi avevano una struttura sociale meno 
organizzata e specializzata. A differenza dell’uomo moderno, ad esempio,
 non praticavano lo scambio commerciale e non avevano il tempo o la 
capacità di dedicarsi all’arte. Questa arretratezza, unita alle 
difficoltà climatiche legate al periodo glaciale in cui vivevano e alla 
concorrenza della nostra specie li portò all’estinzione.
Non è ancora definitivamente chiaro se gli ultimi superstiti 
neandertaliani si siano fusi con i nostri antenati, anche se le analisi 
del DNA tenderebbero ad escluderlo. Quel che è certo è che uomini 
neandertaliani abitavano anche nella nostra zona, dove sono stati 
trovati i loro resti.
Il Monte Fenera domina la valle del Sesia e per le sue caratteristiche 
geologiche, l’acqua ha scavato nella roccia calcarea delle grotte anche 
molto profonde. In alcune sono stati rinvenuti resti di strumenti di 
pietra e resti ossei che presentano caratteristiche sicuramente 
neandertaliane. Non si deve pensare però che questi uomini vivessero 
permanentemente nelle caverne. Probabilmente le utilizzavano nel periodo
 freddo sfruttando il calore naturale degli ambienti sotterranei, 
spostandosi poi su un territorio vasto per cacciare e raccogliere frutta
 e piante commestibili.

W quella donna che per prima ha trovato le fragole, io ne sono un patito!
RispondiEliminaSo il bene che fanno, e oltretutto sono molto, ma molto buone.
Buona serata!
Dobbiamo molto ai nostri antenati e antenate in effetti!
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