Nel
 1764 in Inghilterra veniva pubblicato il romanzo "Il Castello di 
Otranto”. La storia era presentata come la traduzione ad opera del 
gentiluomo William Marshal di un manoscritto originale italiano, scritto
 nel 1529 da Onofrio Muralto, Vescovo della Chiesa di San Nicola di 
Otranto. 
Visto il grande successo 
ottenuto, il vero autore decise di venire allo scoperto, mettendo da 
parte la sua identità misteriosa. Era Horace Walpole (1717 – 1797), 4º 
Conte di Orford. Il suo romanzo,  "Il Castello di Otranto”,  è 
considerato il primo romanzo “gotico” della storia della letteratura. 
Storie ambientate in antiche e misteriose abitazioni, su cui gravano 
sinistre maledizioni, infestate da fantasmi e altre terrificanti 
presenze.
Walpole
 non si limitò a scrivere, ma dedicò buona parte della sua vita a 
trasformare la villa di Strawberry Hill, che aveva comprato nel 1750, in
 un castello neogotico. In questo modo diede vita a un genere 
architettonico, basato sulla ripresa di elementi tipici 
dell’architettura medievale.
Una 
delle caratteristiche è l’abbondante uso di finestre nelle facciate. Le 
finestre di vetro erano già conosciute in epoca romana, ma con la fine 
dell’impero e la scarsità di materiali erano cadute in disuso. Con 
l’architettura gotica medievale furono nuovamente introdotte le grandi 
vetrate per creare effetti di luce all’interno degli edifici.
La
 dama al davanzale, si presume in attesa del cavaliere, è un tema caro 
anche ai pittori Preraffaelliti. Le loro immagini, assieme 
all’architettura neogotica, ebbero grande importanza nella costruzione 
dell’idea che noi abbiamo del medioevo. 
Il
 successo di questo stile fu grande, specialmente in Inghilterra. Nel 
1834 il Palazzo di Westminster, sede del Parlamento inglese, fu 
distrutto quasi completamente da un incendio. E fu ricostruito proprio 
sulla base di un progetto architettonico neogotico. 
Anche
 in Italia non mancano esempi di questo stile architettonico. Uno dei 
più curati è il borgo medievale di Torino, costruito per ospitare 
l'Esposizione internazionale del 1884.
Al
 progetto partecipò tra gli altri l’architetto Carlo Nigra, che raccolse
 un’importantissima documentazione sui castelli del Piemonte, 
effettuando i rilievi dei meglio conservati, anche sul territorio 
novarese.
Carlo
 Nigra fu molto attivo anche sul lago d’Orta (aveva una villa a 
Miasino),  dove realizzò vari progetti, come la facciata della chiesa di
 Miasino o Villa Monte Oro ad Ameno.
Sempre
 ad Ameno si trova il giardino di Palazzo Tornielli (nella foto) che è un 
interessante esempio di giardino neogotico, con tanto di torre e 
finestre dipinte sul muro che lo circonda come una grande quinta 
teatrale. Recentemente è stato restaurato e riportato al suo antico 
splendore.

Ispirazione questo post per delel belle gite in giro per l'Italia. Bacimiaooooùùùùùùùù
RispondiEliminal'ho letto da bambina quel romanzo, mi piacerebbe rileggerlo.
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