Nel 1963 venne pubblicato “L'uomo che cadde sulla Terra” di Walter
Tevis. Il romanzo narra le vicende di Thomas Jerome Newton, giunto sulla
Terra dal pianeta Anthea per salvare la sua razza che si è quasi
autodistrutta. E per aiutare gli esseri umani a non fare la stessa fine.
Grazie alla superiore intelligenza, ad un certo numero di brevetti
innovativi e ad una notevole quantità d’oro Newton riesce a mettere in
piedi una società capace di costruire una grande astronave in grado di
trasferire i 300 supersiti del suo popolo sulla Terra. Ma la superiore
gravità terrestre e soprattutto la stupida cattiveria degli uomini lo
schiacceranno, facendo di lui un alcolizzato che trascorre le giornate
al bar.
Nel 1976 fu tratto un film dal romanzo, in cui il ruolo di Newton è
interpretato dal cantante David Bowie, al suo esordio cinematografico.
In seguito Bowie è comparso in vari film come interprete protagonista.
Bowie è stato un ufficiale inglese prigioniero dei giapponesi in “Furyo”
(1983), un vampiro in “Miriam si sveglia a mezzanotte” (1983), re dei
Goblin in “Labyrinth” (1986) e Ponzio Pilato in “L'ultima tentazione di
Cristo” (1988).
Bowie non era comunque alla sua prima esperienza nel ruolo di un alieno,
dal momento che il suo successo mondiale è legato proprio ad un
personaggio, da lui inventato e interpretato, Ziggy Stardust, un ragazzo
divenuto rockstar grazie ad un aiuto extraterrestre.
In un mondo a cinque anni dall’Apocalisse, l’ascesa e la caduta di
questo "cantante rock di plastica", secondo il pensiero di Bowie
dovevano rappresentare “la parabola della celebrità evidenziando la
fragilità dell’essere umano che si cela sotto la maschera dell’artista
famoso”. E simboleggiare l’alienazione dell’uomo contemporaneo nella
società.
“The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars” è il
titolo di un concept album del 1972, accompagnato da un tour mondiale di
un anno con 96 date. Per le esibizioni Bowie mise a frutto ciò che
aveva imparato dal ballerino, mimo e coreografo Lindsay Kemp. I concerti
erano dei veri e propri spettacoli in cui Bowie e i suoi musicisti
incarnavano Ziggy Stardust e gli Spiders from Mars, indossando elaborati
costumi di scena.
Ziggy Stardust abbonda di suggestioni citazioni visive (Salvador Dalì),
letterarie (Oscar Wilde) e cinematografiche. Così se l’album precedente
“Space oddity” (1969) si ispirava al film di Stanley Kubrick “2001
Odissea nello spazio” (1968) Ziggy Stardust è influenzato da un altro
film dello stesso regista, “Arancia meccanica” (1971).
Per alcuni anni la figura di Ziggy Stardust si sovrappose quasi
completamente a quella di David Bowie la cui creatività però non si
lasciò soffocare da una sola maschera. Così il 4 luglio 1973,
all'Hammersmith Odeon di Londra, Bowie annunciò ai fan in lacrime la
fine di Ziggy Stardust.
Nel seguito di una carriera che continua tuttora Bowie ha inventato e
abbandonato altre maschere famose, come quella del Duca Bianco,
reinventandosi continuamente. Ma ci sono personaggi duri a morire ed
altri che scomparendo trovano nuovi discepoli. Così, per dirla con Gavin
Friday, musicista e fondatore dell'etichetta indipendente Baby Records,
“i figli bastardi di Ziggy Stardust sono i punk”.
David Bowie - Starman
L'idolo della mia adolescenza, un grande artista,
RispondiEliminae caro Alfa hai citato due film che amo moltissimo : L'uomo che cadde sulla terra e Furyo e per coincidenza un'altro che presto sbucherà da me. Il Duca Bianco, l'Augusto, lo Starman, dopo di lui la musica è stata anche altro .....
Miagolii affettuosi ffffffffffrrrrrrrrrrrrr