martedì 22 maggio 2012

Il cantante alieno e i ragni marziani



Nel 1963 venne pubblicato “L'uomo che cadde sulla Terra” di Walter Tevis. Il romanzo narra le vicende di Thomas Jerome Newton, giunto sulla Terra dal pianeta Anthea per salvare la sua razza che si è quasi autodistrutta. E per aiutare gli esseri umani a non fare la stessa fine.
Grazie alla superiore intelligenza, ad un certo numero di brevetti innovativi e ad una notevole quantità d’oro Newton riesce a mettere in piedi una società capace di costruire una grande astronave in grado di trasferire i 300 supersiti del suo popolo sulla Terra. Ma la superiore gravità terrestre e soprattutto la stupida cattiveria degli uomini lo schiacceranno, facendo di lui un alcolizzato che trascorre le giornate al bar.

Nel 1976 fu tratto un film dal romanzo, in cui il ruolo di Newton è interpretato dal cantante David Bowie, al suo esordio cinematografico. In seguito Bowie è comparso in vari film come interprete protagonista.
Bowie è stato un ufficiale inglese prigioniero dei giapponesi in “Furyo” (1983), un vampiro in “Miriam si sveglia a mezzanotte” (1983), re dei Goblin in “Labyrinth” (1986) e Ponzio Pilato in “L'ultima tentazione di Cristo” (1988).

Bowie non era comunque alla sua prima esperienza nel ruolo di un alieno, dal momento che il suo successo mondiale è legato proprio ad un personaggio, da lui inventato e interpretato, Ziggy Stardust, un ragazzo divenuto rockstar grazie ad un aiuto extraterrestre.
In un mondo a cinque anni dall’Apocalisse, l’ascesa e la caduta di questo "cantante rock di plastica", secondo il pensiero di Bowie dovevano rappresentare “la parabola della celebrità evidenziando la fragilità dell’essere umano che si cela sotto la maschera dell’artista famoso”. E simboleggiare l’alienazione dell’uomo contemporaneo nella società.

“The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars” è il titolo di un concept album del 1972, accompagnato da un tour mondiale di un anno con 96 date. Per le esibizioni Bowie mise a frutto ciò che aveva imparato dal ballerino, mimo e coreografo Lindsay Kemp. I concerti erano dei veri e propri spettacoli in cui Bowie e i suoi musicisti incarnavano Ziggy Stardust e gli Spiders from Mars, indossando elaborati costumi di scena.
Ziggy Stardust abbonda di suggestioni citazioni visive (Salvador Dalì), letterarie (Oscar Wilde) e cinematografiche. Così se l’album precedente “Space oddity” (1969) si ispirava al film di Stanley Kubrick “2001 Odissea nello spazio” (1968) Ziggy Stardust è influenzato da un altro film dello stesso regista, “Arancia meccanica” (1971). 

Per alcuni anni la figura di Ziggy Stardust si sovrappose quasi completamente a quella di David Bowie la cui creatività però non si lasciò  soffocare da una sola maschera. Così il 4 luglio 1973, all'Hammersmith Odeon di Londra, Bowie annunciò ai fan in lacrime la fine di Ziggy Stardust.
Nel seguito di una carriera che continua tuttora Bowie ha inventato e abbandonato altre maschere famose, come quella del Duca Bianco, reinventandosi continuamente. Ma ci sono personaggi duri a morire ed altri che scomparendo trovano nuovi discepoli. Così, per dirla con Gavin Friday, musicista e fondatore dell'etichetta indipendente Baby Records, “i figli bastardi di Ziggy Stardust sono i punk”.

David Bowie - Starman

1 commento:

  1. L'idolo della mia adolescenza, un grande artista,
    e caro Alfa hai citato due film che amo moltissimo : L'uomo che cadde sulla terra e Furyo e per coincidenza un'altro che presto sbucherà da me. Il Duca Bianco, l'Augusto, lo Starman, dopo di lui la musica è stata anche altro .....
    Miagolii affettuosi ffffffffffrrrrrrrrrrrrr

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