sabato 29 maggio 2010

Se Dracula parla lombardo



Recentemente è stato presentata la prima traduzione in dialetto lombardo occidentale del celeberrimo “Dracula” di Bram Stoker.

Il traduttore è Lorenz Banfi (al secolo Lorenzo Banfi), già fondatore dell’Associazione Terra Insubre e autore di una traduzione de “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry in dialetto lombardo.


Questa volta Banfi si è cimentato nella difficile operazione di far parlare il Principe della Notte in lombardo, anche mescolando i vari dialetti per rendere più efficacemente gli slang parlati dalle diverse classi sociali nell’opera originale.

L’intento è quello di continuare a trattare il dialetto come una lingua viva.

Uno dei limiti di molti appassionati di dialetto, oltre ad indulgere in una rievocazione eccessivamente nostalgica (e talora francamente stucchevole) “del bel tempo andato”, è infatti quella di impegnare le energie in una sorta di musealizzazione della lingua. Lo scrivere dizionari e grammatiche, se non è accompagnato da un uso reale, equivale a fossilizzare e mettere in vetrina una lingua morta.

Perciò, al di là dei risultati (ma non ho avuto modo di leggere la traduzione di Banfi, per cui mi astengo da ogni giudizio di merito), credo che operazioni come questa possano essere utili per fare in modo che le persone, in particolar modo i giovani, continuino a leggere e parlare il dialetto. E tradurre in una parlata locale le vicende di un non morto può essere un modo di riaffermare la vitalità di questa lingua.

In ogni caso, vi confesso, sono curioso di leggere la traduzione in dialetto (la immagino) delle terribili parole pronunciate dal Vampiro per antonomasia, “the blood is life” (il sangue è la vita)…


A proposito di leggende e dialetto, vi consiglio di ascoltare questa canzone di Davide Van De Sfroos, dedicata alla mitica figura di Guglielmo Tell e del suo meno celebre figlio...


8 commenti:

  1. la canzone è carinissima Alfa, una chicca delle tue .... ancche a me piacerebbe che non andasse perduto il dialetto, ma come ben dici se non lo si fa viere nel quotidiano , morirà inesorabilmente.
    Un abbraccio zeneixe

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  2. Aiuto! se parlasse in lombardo sembrerebbe meno lontano....potrebbe essere chiunque magari anche il vicino....:)
    Deve essere curiosa la versione del piccolo principe in dialetto lombardo :D

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  3. Oh ma di vampiri ce ne sono tanti in giro... secondo me se cerchi bene ci sono vampiri che parlano tutti i dialetti d'Italia!
    Bella la canzone Alfa: mi piace il Davide!!

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  4. Non essendo dialettofona (quando raggiungo le terre dei miei avi paterni necessito di una traduzione) invidio sempre un po' chi conosce e divulga il dialetto. Comunque non avendo mai letto Dracula, prima sarà il caso che io lo recuperi in una buona traduzione italiana

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  5. sembrano interessanti i libri di Lorenz Banfi

    ^_____________^

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  6. Certo che, col mio dialetto tentennante, leggere questa traduzione sarebbe più ridicolo che tenebroso!
    Magari una bella rappresentazione teatrale sarebbe più facile da seguire... chissà!

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  7. @ Fel: mi piace Davide!

    @ Stella: il vampiro peggiore è il tuo vicino di casa, Stella!

    @ Dama: è probabile!

    @ Tenar: si, forse è meglio cominciare così.

    @ Pupottina: Si!

    @ Anna: Dracula in dialetto a teatro? Non so perché ma mi fa venire in mente i Legnanesi...

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  8. Complimenti all'autore, ottima idea promuovere il Milanese, che ormai ha pochissimi parlanti. L' Stato o le Regioni, o l'Unione Europea dovrebbero fare qualcosa perchè non si deve perdere nessuna lingua.

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"Di un fatto del genere fui testimone oculare io stesso".

Ludovico Maria Sinistrari di Ameno.