Vi ho segnalato qualche settimana fa un evento che si è svolto ad Alessandria dedicato alla letteratura per ragazzi.
Nell’ambito dell’iniziativa Librinfesta 2012 organizzato da Il Contastorie dal 17 al 21 aprile, uno spazio importante è stato dato ad una scrittrice delle nostre zone, Anna Lavatelli.
Per chi non la conoscesse, Anna Lavatelli, che è nata a Cameri, è una scrittrice italiana specializzata in letteratura per bambini. I suoi romanzi spaziano attraverso vari generi ed entrano (e qui c’è il secondo motivo di interesse da parte di questo blog) nei temi del fantastico, alle leggende e ai misteri, di vario genere.
Anna, vi rimando a Wikipedia per una sua breve biografia, ad un certo punto ha incontrato sulla sua strada il Sud America nella persona di un peruviano, incontrato per caso a Milano. E poiché certi incontri “casuali” sembrano piuttosto l’opera di un disegno provvidenziale, Anna e Julio César si sono sposati. Da questo amore è nato, oltre a due belle figlie, un interesse per la cultura peruviana.
Il paese sudamericano, pieno di leggende, luoghi misteriosi e storie leggendarie offre moltissimo materiale ad una scrittrice come Anna, capace di trasformarlo in bellissime storie per i ragazzi. Così nel 2005 ha vinto il Premio Andersen come migliore autrice italiana dell'anno con “Bimbabel” ( Ed. Interlinea).
Ad Alessandria Anna ha presentato un suo libro “Aston e la ricetta perfetta” che è “un romanzo ambientato in Perù, il cui protagonista è Gaston, un ragazzo sfortunato: i suoi genitori sono misteriosamente scomparsi ed è finito in orfanatrofio. Il solo ricordo della sua famiglia è legato alla cucina di sua madre, che gli ha trasmesso la passione per il buon cibo.”
Ma Anna Lavatelli non si è fermata a questo e ha organizzato un evento all’interno del festival, dedicato al Perù, che è quello di cui vi avevo parlato. Volete sapere come è andata? Ecco una breve sintesi.
“Librinfesta, il festival della letteratura per bambini e ragazzi di Alessandria, è giunto quest’anno alla IX edizione. Il programma fittissimo di eventi ha visto, lungo la settimana dal 17 al 21 aprile, alternarsi in attività con il pubblico personalità del mondo della cultura, accolte negli stand della Galleria San Lorenzo folti gruppi di studenti, insegnanti e famiglie intere.
L’evento più atteso del festival è stata senza dubbio la due-giorni dedicata al Perù e alla sua letteratura infantile. La realizzazione di questo gemellaggio letterario è stata possibile grazie alla collaborazione fornita dal Consolato Peruviano di Torino, dalla consulenza scientifica della scrittrice Anna Lavatelli e dal coordinamento di Lisa Devincenzi.
Scrittore invitato d’onore è stato Javier Arévalo, una delle voci più apprezzate nel mondo della letteratura peruviana, insieme a Ana Ponce, residente a Torino, organizzatrice di progetti interculturali, e Anna Lavatelli, un’autrice ‘tra i due mondi’.
Bella la cerimonia di apertura dell’evento nel palazzo di città, alla presenza delle autorità di Alessandria e dalla console Liliana Gomez, con le bandiere, gli inni nazionali e lo scambio dei doni. Molto animata la due-giorni peruviana, con incontri bilingui, interviste e occasioni per l’incontro e lo scambio culturale, grazie alla presenza di testi in lingua spagnola inviati dalle principali case editrici peruviane (Alfaguara, Santillana, Norma, SMPerù, Recreo, San Marcos) e la proiezione di documenti filmati sulle attività di promozione alla lettura (Manuel Herran, Programa Academico del Libro, Universidad Ricardo Palma, Pepe Cabana Koiachi, Proyecto kamishibai, Lina Valderrama ‘Alex no le tiene miedo a nada’ un ejemplo de Plan Lector).
Negli incontri con le classi elementari e medie Javier Arevalo ha presentato il suo ultimo libro ‘Yo creo que mi papà le teme a la oscuridad’ e Anna Lavatelli il romanzo appena pubblicato da Giunti ‘Gastón e la ricetta perfetta’, ambientato in Amazzonia.
Bellezza del racconto e molte emozioni anche nella serata organizzata dal CAI di Alessandria, in cui la guida peruviana Edgar Roca ha ripercorso le tappe dell’impresa che nel 2008 ha portato una spedizione alessandrina a battezzare una cima della Cordillera Blanca col nome di ‘Cumbre Alessandria’.
Non potevano mancare, a conclusione degli eventi, le degustazioni di prodotti enogastronomici e la cena peruviana. Perché anche il cibo racconta storie meravigliose ed è depositario da sempre di conoscenze e di cultura, essendo uno dei massimi facilitatori di incontro tra i popoli.”
Sembra sia stato proprio un evento interessante, magari l'anno prossimo ci faccio un giro
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