Denaro, sesso, potere: gli ingredienti della vicenda che vi stiamo per raccontare s’incastrano uno nell’altro in maniera tanto precisa da dare forma ad una perfetta storia di fantasia. Eppure qualche piccolo dubbio continuerà a bussare alla vostra mente. E se fosse tutto vero?
Voci narranti di Fulvio Julita, Rossana Girotto e Fabio Giusti
In un’antica villa sul lago, circondato da donne bellissime e ossequiosi cortigiani, viveva un uomo solo. Lo chiamavano Imperatore, per via delle immense ricchezze e del potere accumulato. Nessuno conosceva l’origine di quella fortuna nata dal nulla e costruita negli anni sommando e moltiplicando gli affari.
Naturalmente andava crescendo anche il numero dei suoi nemici, perché ricchezza e uso spregiudicato del potere lastricano di pietre tombali la strada del successo. Dettagli ininfluenti, ad ogni modo, perché niente e nessuno poteva contendere con l’Imperatore.
Finché non accadde un incidente che sulle prime sembrò un fatto banale, come la rottura di uno specchio durante uno scatto d’ira. Nessuno ebbe niente da obiettare nemmeno quando fu ordinato di rimuovere dalle stanze della casa tutti gli specchi e di chiuderli dentro una soffitta inaccessibile. Da quel giorno nessuno della servitù o degli ospiti poté portare specchi nella casa. Nemmeno le ragazze che si alternavano ogni sera e dovevano aprire la borsa per verificare che non vi fossero accessori riflettenti. Sarebbe stata davvero una seccatura per loro, se non ci fosse stato un regalino aggiuntivo a compensare quel lieve disagio.
Un anno dopo nel suo studio entrò una ragazza nuova. Bellissima e mai vista prima. L’Imperatore cominciò immediatamente la commedia galante di cui era maestro. Un repertorio di lusinghe e promesse che terminò su un divanetto accanto al camino. La ragazza lo fissò con occhi neri, così profondi da far venire le vertigini.
«Lei è bravo a promettere, ma lo è altrettanto a mantenere? Non dica nulla: voglio raccontarle una storia accaduta molto tempo fa. Un ragazzo ambizioso fece un patto. Gli furono promessi soldi, potere e sesso in cambio della sua immagine nello specchio. Un costo irrisorio, e da pagare dopo quaranta anni. Ricorda, Imperatore? Ma Lui le mentì – è la sua natura del resto – perché quella che si riflette negli specchi non è una semplice immagine, ma è l’anima. Lui è già venuto e ha preso la sua parte. Ora a me spetta l’involucro.»
L’Imperatore sfoderò uno dei suoi sorrisi.
«Credo che potremo fare un accordo…»
Naturalmente andava crescendo anche il numero dei suoi nemici, perché ricchezza e uso spregiudicato del potere lastricano di pietre tombali la strada del successo. Dettagli ininfluenti, ad ogni modo, perché niente e nessuno poteva contendere con l’Imperatore.
Finché non accadde un incidente che sulle prime sembrò un fatto banale, come la rottura di uno specchio durante uno scatto d’ira. Nessuno ebbe niente da obiettare nemmeno quando fu ordinato di rimuovere dalle stanze della casa tutti gli specchi e di chiuderli dentro una soffitta inaccessibile. Da quel giorno nessuno della servitù o degli ospiti poté portare specchi nella casa. Nemmeno le ragazze che si alternavano ogni sera e dovevano aprire la borsa per verificare che non vi fossero accessori riflettenti. Sarebbe stata davvero una seccatura per loro, se non ci fosse stato un regalino aggiuntivo a compensare quel lieve disagio.
Un anno dopo nel suo studio entrò una ragazza nuova. Bellissima e mai vista prima. L’Imperatore cominciò immediatamente la commedia galante di cui era maestro. Un repertorio di lusinghe e promesse che terminò su un divanetto accanto al camino. La ragazza lo fissò con occhi neri, così profondi da far venire le vertigini.
«Lei è bravo a promettere, ma lo è altrettanto a mantenere? Non dica nulla: voglio raccontarle una storia accaduta molto tempo fa. Un ragazzo ambizioso fece un patto. Gli furono promessi soldi, potere e sesso in cambio della sua immagine nello specchio. Un costo irrisorio, e da pagare dopo quaranta anni. Ricorda, Imperatore? Ma Lui le mentì – è la sua natura del resto – perché quella che si riflette negli specchi non è una semplice immagine, ma è l’anima. Lui è già venuto e ha preso la sua parte. Ora a me spetta l’involucro.»
L’Imperatore sfoderò uno dei suoi sorrisi.
«Credo che potremo fare un accordo…»
ciao Alfa! :)
RispondiEliminaCredo che l'Imperatore questa volta non riuscirà a realizzare un accordo soddisfacente... per sé stesso!
;)
Ogni tanto dovremo tutti rifletterci un po' su morale di questa storia.
RispondiEliminaGrazie!
Mi ha preso tantissimo! E come continua? Ora sono curiosissima! :)
RispondiEliminaOttimo post, anche i voglio sapere come andrà a finire!
RispondiEliminaComplimenti per la nuova veste grafica, davvero azzeccata!
@ Milo: chi lo sa? ne ha scampate tante che sembravano disperate... ;)
RispondiElimina@ Ziamame: già. Il problema è quale sia la morale...
RispondiElimina@ Vittoria e McGlen: il bello di queste storie è che finiscono così. Sta a voi lettori dare la risposta...
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