Giovedì 8 Luglio, alle ore 21, il circolo Operaio di Baveno ( via Libertà,30) ospiterà una delle “tappe” della rassegna di Arcinvetta, le serate culturali promosse dall’Arci VCO nei circoli.
Ospite, con il suo libro “Quando la notte si mangia le stelle” , un bavenese “doc”: lo scrittore Marco Travaglini. Insieme a lui, l’attrice Raffaella Gambuzzi che leggerà alcuni dei 45 racconti del libro.
Le storie sono quasi tutte ambientate a Baveno, tra il lago Maggiore e il Mottarone che incombe. Tra i luoghi-simbolo c’è anche il Circolo Operaio dove “ fuori, nella bella stagione, c`era sempre qualcuno che si sfidava sui campi da bocce, mentre gli altri avventori si dividevano tra coloro che sbirciavano la partita, leggevano il giornale, commentavano i fatti del paese o si lasciavano prendere la mano dal turbinio delle carte da ramino o da scopa”.
Il “campionario umano”, che anima le storie, è di prim`ordine. Uomini e donne dei quali si raccontano le storie strampalate, strappando sorrisi o qualche lacrima, sul fondale naturale di un ambiente straordinariamente bello com’è la sponda piemontese del Verbano.
Dall`osteria dei Gabbiani dove,soprattutto il sabato sera, “l`aria era densa come la nebbia di Milano” agli sguardi del Remolazzi che , tagliando il fieno nel suo prato, scruta il cielo che s’annuvola e dice al Bartolo Quand al Mutaron `l ga sù al capèl, mòla la rànza e ciàpa `l restèl. Il quale, guardando a sua volta il cielo, borbotta : “Sècunda mì, Remulazz, a l`è un tempural varesott: poca acqua e tant casott”. Che, tradotto, significa tanto rumore per nulla.
C’è la Baveno d’oggigiorno, quella di ieri l’altro e quella dei ricordi “d’antan”. Con le sue storie, oltre alle scorribande giovanili e alle vicende lacustri, Travaglini ricorda anche l’epoca in cui passava da Baveno il mitico “Simplon Orient Express” che – sferragliando e portandosi appresso il suo alone di mistero - collegava la stazione parigina della Gare de l`Est ad Istanbul. Infatti, dal 1919- a seguito dell`apertura del tunnel del Sempione – venne inaugurata questa nuova tratta ferroviaria, a sud delle Alpi:così, scendendo da Briga a Domodossola e da lì fino al lago Maggiore, le signore imbellettate potevano guardare dal finestrino i paesi e le isole del golfo Borromeo.
Fonte: lagodorta.net
Ospite, con il suo libro “Quando la notte si mangia le stelle” , un bavenese “doc”: lo scrittore Marco Travaglini. Insieme a lui, l’attrice Raffaella Gambuzzi che leggerà alcuni dei 45 racconti del libro.
Le storie sono quasi tutte ambientate a Baveno, tra il lago Maggiore e il Mottarone che incombe. Tra i luoghi-simbolo c’è anche il Circolo Operaio dove “ fuori, nella bella stagione, c`era sempre qualcuno che si sfidava sui campi da bocce, mentre gli altri avventori si dividevano tra coloro che sbirciavano la partita, leggevano il giornale, commentavano i fatti del paese o si lasciavano prendere la mano dal turbinio delle carte da ramino o da scopa”.
Il “campionario umano”, che anima le storie, è di prim`ordine. Uomini e donne dei quali si raccontano le storie strampalate, strappando sorrisi o qualche lacrima, sul fondale naturale di un ambiente straordinariamente bello com’è la sponda piemontese del Verbano.
Dall`osteria dei Gabbiani dove,soprattutto il sabato sera, “l`aria era densa come la nebbia di Milano” agli sguardi del Remolazzi che , tagliando il fieno nel suo prato, scruta il cielo che s’annuvola e dice al Bartolo Quand al Mutaron `l ga sù al capèl, mòla la rànza e ciàpa `l restèl. Il quale, guardando a sua volta il cielo, borbotta : “Sècunda mì, Remulazz, a l`è un tempural varesott: poca acqua e tant casott”. Che, tradotto, significa tanto rumore per nulla.
C’è la Baveno d’oggigiorno, quella di ieri l’altro e quella dei ricordi “d’antan”. Con le sue storie, oltre alle scorribande giovanili e alle vicende lacustri, Travaglini ricorda anche l’epoca in cui passava da Baveno il mitico “Simplon Orient Express” che – sferragliando e portandosi appresso il suo alone di mistero - collegava la stazione parigina della Gare de l`Est ad Istanbul. Infatti, dal 1919- a seguito dell`apertura del tunnel del Sempione – venne inaugurata questa nuova tratta ferroviaria, a sud delle Alpi:così, scendendo da Briga a Domodossola e da lì fino al lago Maggiore, le signore imbellettate potevano guardare dal finestrino i paesi e le isole del golfo Borromeo.
Fonte: lagodorta.net
aaaahhhhhh il fascino dell'Orient Express roba da gatte con veletta le - miaooooooooooooùùùùùù
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