sabato 8 agosto 2009

La Vipera e la Villeggiante

Durante la mia assenza, alcune settimane fa, la Villeggiante ha pensato bene di venire nuovamente a trovarmi. Ancora una volta, inspiegabilmente, è riuscita a trovare un passaggio su di una barca che l’ha condotta alla Seconda Isola.
Su questo aspetto ho chiesto chiarimenti al mio famiglio, che si è limitato ad un lieve mormorio, simile al rumore del vento sul pelo dell’acqua, che ho interpretato come un’alzata di spalle con questo significato: «La Villeggiante dispone di un segreto potere, di cui lei stessa è ignara. Un potere in grado di aprirle molte porte. Non troverai mai un rifugio abbastanza nascosto, pertanto farai bene ad accettarla definitivamente tra i tuoi amici.»
Rassegnarsi a questo suo incontrollabile andirivieni non significa che mi voglia disinteressare di ciò che combina. Pertanto ho chiesto cosa sia successo sull’isola, in mia assenza, all’unica in grado di dare una risposta alle mie curiosità: Cornelia.
Come ho già avuto modo di accennare qualche volta, Cornelia è uno degli abitanti della Seconda Isola del Lago d’Orta. Ad essere onesti dovrei ammettere che l’isola è più sua che mia, dal momento che vi abitava ben prima che io vi ponessi piede grazie al Lago dei Misteri. Un giorno vi racconterò come ciò accadde, la storia però sarebbe troppo lunga e rischierebbe di allontanarci dall’argomento.
Torniamo dunque a Cornelia. Per chi non lo sapesse, o per chi non lo ricordasse, Cornelia è una vipera. Mi sono chiesto, varie volte da quando l’ho incontrata, a quale specie possa appartenere. Pur non essendo un esperto di vipere, dopo aver consultato Wikipedia, posso escludere che si tratti di un aspide o vipera comune (Vipera aspis), diffusa su tutto il territorio nazionale tranne in Sardegna; ugualmente non è un marasso (Vipera berus), frequente nell'Italia settentrionale; e tanto meno la vipera dell'Orsini (Vipera ursinii), presente solo sull'Appennino. Posso escludere persino sia una vipera dal corno (Vipera ammodytes), che vive nell'Italia Nord-orientale.
Sono invece certo che Cornelia appartenga ad una specie ben distinta da queste quattro. L’ho compreso in quanto presenta due corni piuttosto sviluppati sulla testa, ma soprattutto per un’altra caratteristica: Cornelia parla. Non intendo con questo che sembra comprendere le mie parole e risponda con movimenti del corpo. No! Cornelia parla proprio, utilizzando un italiano forbito e talora un po’ desueto.
Quando giunsi sull’isola mi rivolse subito la parola dal sasso su cui prendeva il sole. Come immaginerete facilmente rimasi sbalordito ed impaurito all’inizio, ma Cornelia fu subito molto educata e rassicurante, al punto che divenne ben presto parte della famiglia.
Peraltro Cornelia non è sola. Ha un compagno, con le stesse sue doti. Sempronio tuttavia, è molto riservato, non ama conversare e preferisce passare il suo tempo in biblioteca, leggendo vecchi volumi di storia…
Dopo queste sinuose divagazioni, torniamo però al punto di partenza. Quando la Villeggiante giunse sull’isola non trovò me, che ero in viaggio, bensì Cornelia. Le ho chiesto di raccontarmi cosa accadde. Inutilmente. Cornelia si è limitata a sibilare “vecchie storie di famiglia”.
Per saziare la mia curiosità ho quindi dovuto rivolgermi alla mia amica Vele, che mi ha trasmesso il contenuto del diario della Villeggiante.

Domani leggerete il suo racconto.

3 commenti:

  1. Sono molto curiosa di sapere cosa accadde!
    Brava la Villeggiante che riesce sempre a raggiungere la Seconda isola ;-)

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  2. resto in attesa del contenuto del diario anche se credo dovrò rimandare tutto al mio ritorno... a vrò molto da leggere....
    parto domani mattina e torno il 18 .... buon ferragosto! un abbraccio

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"Di un fatto del genere fui testimone oculare io stesso".

Ludovico Maria Sinistrari di Ameno.