Dopo la lunga siccità dell’inverno marzo ha portato la neve. Tanta neve, tale da spezzare alberi e tagliare le linee elettriche, lasciando intere borgate senza luce per quasi 30 ore.
D’altro canto è noto che Marzo sia il folletto del calendario. Pensate che un tempo aveva solo 30 giorni, finché un pastore che parlava sempre male di Marzo e diceva che era un mese cattivo e dispettoso, non ebbe la brutta idea di prenderlo in giro.
Tutti i giorni Marzo lo interrogava chiedendogli: “dove porterai il tuo gregge domani?”
“In pianura dove l’erba e più verde!” rispondeva quello.
E allora Marzo l’indomani giù a far tempesta sulla piana, per poi presentarsi e chiedergli come se nulla fosse: “come è andata ieri in pianura?”
Ma il pastore, che conoscendo Marzo se n’era andato in collina, rispose con un sorriso: “ottimamente, grazie, ho trovato proprio un bel tempo”.
Marzo, furibondo, ci riprovò in tutti i giorni a seguire, ma quello lo imbrogliava sempre. Gli diceva che sarebbe andato in collina e poi scendeva al piano, oppure che sarebbe andato in pianura mentre zitto zitto saliva sui colli.
Finché giunse il 30 del mese e il pastore, sapendo che l’indomani sarebbe iniziato Aprile, rispose tranquillamente che sarebbe andato in pianura e veramente vi andò.
Marzo però nella notte corse da Aprile e piangendo e strillando, o promettendogli chissà cosa, lo convinse a regalargli uno dei suoi giorni.
Così il 1 aprile divenne il 31 marzo e la più violenta bufera di pioggia e neve che si fosse mai vista sorprese il povero pastore nella pianura.
Questo almeno racconta un’antica storia.
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