Di ieri sera è la segnalazione, fresca fresca, di un lancio di uova di drago per mezzo di una fionda gigante sul lungolago di Pettenasco. Un modo per inseminare il territorio con questi animali? Un'azione artistica? Non lo sappiamo, ma appena possibile vi daremo altri aggiornamenti. Nel frattempo ringrazio l'amica Paesesommerso per la notizia.
Di certo si moltiplicano gli avvistamenti di draghi. Nella foto accanto (qui devo ringraziare Giorgio Rava) potete vedere ancora quello nell'immagine di apertura. Cosa dite, non sembra volersi liberare dalla roccia per spiegare il suo volo?
Se proseguirà con questa velocità l'opera di draghizzazione del lago d'Orta un paesaggio come quella che troviamo all'Osteria di San Giulio a Lagna, opera dell'artista Giovanni Crippa, potrebbe presto diventare realtà.
Potete vedere chiaramente un'aspra costa rocciosa, quella dell'isola, su cui vari draghi attendono l'arrivo del santo. Per ascoltarlo o fare colazione? Speriamo di potervi presto aggiornare anche su questo...
Occhio a non andare ad indagare in orario pasti!!
RispondiEliminaStaremo attenti!
EliminaUova di drago lanciate da una fionda gigante...indubbiamente una notizia di sicuro effetto!
RispondiEliminaBeh. lo trovo un modo molto originale per "ripopolare" il lago, effetti collaterali a parte...
Buon fine settimana!
Non bisogna lasciare nulla di intentato!
EliminaPer fortuna le uova di drago non hanno colpito me o i miei alunni! Io però ho fonti sicure sui draghi del lago che mi assicurano che fare il bagno non sarà pericoloso. I draghi di lago non si nutrono di bagnanti. E già questo è un bel sollievo
RispondiEliminaIndubbiamente!
EliminaInvece dell'urbanizzazione voi avete la draghizzazione! Siete davvero fortunati...
RispondiEliminaCi teniamo ai nostri draghi!
EliminaIn realtà la fionda servirebbe per uccidere il drago che si diceva abitasse in una grotta sull'Isola di San Giulio. Non certo per lanciare uova nel lago. La fionda del resto, serve a colpire, non a disseminare uova ;)
RispondiEliminaLa leggenda del drago è molto antica, e anche se è legata al primo cristianesimo, con la figura di San Giulio che attraversa il lago sul suo mantello e uccide il drago sull'isola, ha certamente origini più particolari e pre-cristiane.
In ogni caso la fionda è un'opera moderna realizzata proprio in ricordo della leggenda del drago.
Preferivo opere come Guernica per la pace e contro la guerra. Ad ogni modo affidare la difesa aerea antidrago agli artisti contemporanei non mi pare cosa saggia. Lo dico con il massimo rispetto per gli artisti, che tante cose sanno fare ma non ne ho mai visto uno abbattere un drago a sassate con una fionda.
RispondiEliminaChe poi le leggende vanno studiate bene. Perché quella di San Giulio dice una cosa diversa. Innanzitutto che il drago non era solo. L'isola era interamente infestata dai draghi. E il santo, forse per non mettere troppo alla prova la Provvidenza o forse perché aveva in cuore qualcosa che altri santi secoli dopo riservarono ai lupi, non uccise le bestie. Parlò loro e le invitò a lasciare quel luogo.
Cosa che fecero prontamente, non si sa se persuase dalle parole o stanche di ascoltarle.
Vive e vegete si tuffarono in acqua e nuotarono verso la riva, rifugiandosi nei misteriosi anfratti del Monte Camosino, da cui ancora oggi si staccano quasi quotidianamente sassi grandi e piccoli.
Si comprende pertanto che puntare la fionda verso l'isola mentre una moltitudine di draghi si nasconde in tutt'altra direzione è perfettamente inutile ed espone anzi al rischio di fare come gli addetti agli scorpioni sulle mura di Approdo del Re.
Avete presente come è finita, vero?
DRAKARIS!