lunedì 23 giugno 2008

Alfa Diario: il Calendario

In tutta Europa ci sono giorni dell’anno che hanno visto, da tempo immemorabile, lo svolgersi di feste e rituali che ancora oggi vedono una larga partecipazione popolare. Sarebbe sbagliato attribuire queste feste ai Celti, perché molte di esse erano già antiche quando i popoli celtici comparvero sulla scena della Storia.
Sono culti arcaici, legati ai ritmi naturali, che probabilmente ebbero origine quando l’umanità cominciò a coltivare la terra, se non prima.

Nella vittoria sul paganesimo, i cristiani si trovarono di fronte ad una scelta.
Rigettare queste tradizioni in quanto pagane? Proibirle? Perseguitarne i seguaci? Sarebbe stata una via fondamentalista, che avrebbe provocato (come in effetti successe per la lunga contesa sul culto delle immagini) guerre, morti, sofferenze.
Ovvero accettarle, rivestendole di un nuovo significato?

Vinse la seconda opzione ed ebbe inizio un grandioso processo di inclusione in una cornice cristiana di tradizioni legate per lo più ai ritmi della natura. Prevalse insomma l’esigenza di rassicurare il mondo contadino sul fatto che il ciclo naturale avrebbe continuato a funzionare come sempre.
Così molte forme delle antiche tradizioni vennero tollerate dalle autorità religiose, purché non fossero più dedicate a quegli dei “falsi e bugiardi”, che nella migliore delle ipotesi parevano ad esse vuoti idoli e nella peggiore entità demoniache.
La tolleranza continuò, almeno nella pratica, fino alla Controriforma, quando questi rituali cominciarono ad essere guardati con crescente sospetto, provocando nei casi più gravi l’intervento dell’Inquisizione. Ogni rituale non canonico, ogni pratica che non riusciva a conciliarsi con la dottrina cattolica a quel punto venne severamente proibita e fu condannata alla clandestinità, sotto l’accusa di pratica stregonesca.

Dopo tale premessa, per ragioni di spazio necessariamente semplificativa, è opportuno precisare il punto di vista dell’autore, che dedicherà, nel tempo, alcuni post (etichetta “Calendario”) alle feste tradizionali.
Quale che sia il tono del racconto, scelto sulla base di una libera ispirazione narrativa, occorre dire che l’autore non è per nulla attratto da certe visioni neopagane o sincretiste diffuse ai nostri tempi. L’interesse verso le tradizioni è legato a motivi storici ed etnografici, non certo religiosi o filosofici.
Pur nel rispetto delle convinzioni di ciascuno, è bene sottolineare che oggi la magia e la stregoneria sono un business che spesso ha poco a che fare con la tradizione e molto con la truffa. Oltretutto, su internet è facile imbattersi in sette poco raccomandabili (se non decisamente pericolose) o siti che forniscono “ricette” per incantesimi.
Fate attenzione: le erbe possono contenere principi tossici anche letali, specie se assunti nelle dosi sbagliate o in associazione tra loro. Preparare “pozioni” o “filtri” sulla base di suggerimenti di persone poco affidabili o di fonti incontrollate può pertanto essere estremamente pericoloso per la salute.
Ogni eventuale riferimento ad erbe o credenze che dovesse apparire in questo sito non deve pertanto MAI essere preso alla lettera e non deve essere MAI sperimentato.
Le stesse credenze tradizionali, ancorché suggestive o tramandate per generazioni, erano spesso un coacervo di superstizioni in cui predominava il pressappochismo e una visione ascientifica della realtà.
Se avete un problema di salute rivolgetevi ad un medico, mai ad un mago!

5 commenti:

  1. Post assolutamente encomiabile, questo. Come in ogni epoca di cambiamenti, la gente sente il bisogno di essere rassicurata e a volte lo fa affidandosi a culti fai da te o a pratiche miracolose apprese per sentito dire. In folclore legato alle strege o alle leggende in senso lato è interessante per molto motivi e ognuno ci si può accostare nel modo che ritiene più opportuno, senza però dimenticare il buon senso

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  2. Ciao Alfa!

    Ottimo approccio per avvicinarsi al blog! Analisi storica molto esplicativa, e ottimi consigli!

    Quoto assolutamente questo post!!!

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  3. Non avevo mai letto questo post... Non posso che trovarmi in perfetto accordo con quanto hai scritto!

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"Di un fatto del genere fui testimone oculare io stesso".

Ludovico Maria Sinistrari di Ameno.