Debbo alla gentilezza di un lettore la segnalazione di un misterioso avvistamento, avvenuto esattamente dieci anni fa...
“...in Località Lagna di San Maurizio d'Opaglio, presso il pontile, il giorno di Natale del 2005 da parte del Ragionier (i Ragionieri imperversano nel Cusio, non si sa perché) U.T. all'epoca di anni 48 residente in Lagna, il quale, al termine di copioso e tradizionale pranzo Natalizio innaffiato da abbondanti bevute, scendeva a fare una passeggiata digestiva al Porto.
Disturbati dalle urla e dagli schiamazzi dell'U.T. che tentava telefonicamente di far accorrere la moglie alla riva, alcuni cittadini richiedevano l'intervento ai Militi della Pubblica Sicurezza, i quali prontamente accorrevano a bordo di un'auto-pattuglia. Il ragionier U.T. rendeva la descrizione in questi termini: lunghezza dai 30 ai 50 metri, diametro del corpo circa centimetri 40, un solo occhio spalancato e di colore nero che lo fissava.
I Militi, dopo aver rassicurato il Ragioniere, nel corso di un breve sopralluogo rinvenivano, nascoste sotto un mucchio di foglie secche, in un angolo, n.2 bottiglie di Grappa alla Ruta ormai vuote, che venivano inoltrate al Reparto Investigazioni Scientifiche per ulteriori accertamenti, tesi a individuare eventuali proprietà allucinogene della Grappa alla Ruta.”
Come potete immaginare non potevo non indagare su questo misterioso avvistamento. Ho quindi chiesto il parere del Professore. Preciso subito che non si tratta del Maestro, che vive proprio di fronte a lui, ma dall’altra parte del lago e dubito siano amici, anche se poi il lago è piccolo e la gente si conosce un po’ tutta.
Ad ogni modo il Professore dalla sua finestra sul lago ha uno sguardo privilegiato su tante cose strane che succedono da queste parti e ha tenuto numerose conferenze sui mostri e le bizzarre creature che popolano le acque e le sponde dell’Orta. Ecco di seguito il suo responso autografo alla domanda.
“Teratosaurus Orcheris cusianus. Ultimo discendente dei draghi e dei serpenti che il mitico San Giulio cacciò dall'isola omonima, nei secoli è stato avvistato o intravisto in diverse zone del lago. Tradizionalmente la sua tana viene identificata nel Bus de l'Orchera in località Orta nel golfo detto Bagnera. Talora, nell'ora del tramonto, pare sia stato intraveduto dalle sponde di Tortirogno o Bagnella, sfilarsi controluce alla superficie, nel tornare al suo comodo rifugio.
Di che si nutre il Teratosauro cusiano? Bella domanda. Sono state avanzate le più suggestive ipotesi. Tendiamo ad escludere quelle che accennano a mortadelle di fegato dagli indigeni chiamate "fidighine". Un cuoco borgomanerese sta tentando di provare la sua teoria che il Teratosauro sia molto ghiotto di "tapulone". Ma per quanto ne sappiamo, ad oggi la sua speranza è andata frustrata. Nemmeno la polenta con il gorgonzola sembra far parte della dieta del mostro.
Il problema non è peregrino come potrebbe apparire, perché in realtà se il mostro si nutrisse semplicemente di pesce sarebbe morto di fame durante la seconda metà del XX secolo durante la quale la popolazione del lago si ridusse fin quasi allo zero a causa dell'inquinamento. Solo potevano restargli pochi gobbini, qualche arborella ed un paio di cavedani, neanche da togliersi la prima fame, povero mostro!
E' stata da alcuni avanzata l'ipotesi che il Teratosauro, parente biologico del mitico Verdone Mangiasassi, si sia nutrito e si nutra di granito. Non ci sentiamo di escluderlo a tutta prima, ma sicuramente la chiusura delle cave di Alzo, deve averlo costretto ad una dieta piuttosto ferrea negli ultimi 50 anni.
Lasciamo il problema alimentare del mostro, e veniamo ad affrontare un altro nodo decisivo: quello della riproduzione (non temete, non scenderemo nei dettagli, non è necessario mandare a letto i bambini). La biologia però ci dice che tutti, prima o poi, nel lungo, magari lunghissimo periodo, cenere torneremo e un ricambio si impone. Per cui la natura saggiamente operò, e maschio e femmina li fece, per garantire l'eternazione alle specie. Quindi allo stato attuale delle conoscenze: o il Teratosauro è molto, molto vecchio, oppure occorre supporre l'esistenza di una Teratosaura. Ma come distinguerli l'uno dall'altra? Dal fatto che la femmina ha le ciglia più lunghe? In mancanza di studi scientifici approfonditi sul dimorfismo sessuale dei Teratosauri siamo costretti ad abbandonare anche questo interessantissimo argomento.
Poco possiamo aggiungere a quanto già detto sul mostro e siamo attivamente impegnati a raccogliere testimonianze, tracce e indizi relativi al o ai Teratosauri.”