Gli
scudi furono inventati in epoca molto antica per proteggere i guerrieri
dal lancio di pietre e frecce nemiche. In origine erano dei telai di
legno su cui erano fissate pelli di animali. Già le armate del Faraone,
nell'antico egitto utilizzavano questo tipo di armamento.
Sempre
a proposito di Egiziani una leggenda racconta che quando i Persiani
invasero l'Egitto, legarono dei gatti agli scudi. Poiché erano animali
sacri per gli Egiziani, questi si rifiutarono di tirare sui nemici. Che
così vinsero la battaglia e conquistarono il paese.
Secondo
il mito la dea greca Atena su proprio scudo portava invece la testa
della Medusa, una mostruosa creatura infernale che poteva tramutare in
pietra chiunque la guardasse.
Sugli
scudi però, normalmente, non si attaccavo animali vivi, né teste
infernali ma si dipingevano i simboli dei guerrieri. I loro stemmi
araldici, insomma, che potevano riprodurre oggetti, edifici e anche
animali. Gli scudi divennero così emblema delle diverse casate, che li
raffiguravano ovunque.
Uno
dei più famosi è quello dei Visconti, famiglia destinata ad imporre la
propria autorità sulla città di Milano e creare un ducato che occupava
la Lombardia occidentale e il Novarese. il loro simbolo era una Vipera
avente in bocca una figura umana viva.
Secondo
una leggenda Azzone Visconti si era addormentato su un prato, dopo
essersi tolto il suo grande elmo di acciaio. Quando si svegliò lo rimise
e salì a cavallo. Allora i suoi uomini videro una vipera uscire
dall'elmo. Azzone afferrò la vipera con la mano guantata d'acciaio e se
la tolse dalla testa. Ma per ringraziarla di non avergli recato alcun
male la mise nel proprio stemma, raffigurando se stesso come un bambino
che esce indenne dalla sua bocca.
Poiché
i signori usavano i loro scudi nobiliari per contrassegnare le monete
che coniavano per i propri stati, si diffuse un tipo di moneta chiamata
scudo.
Queste monete,
d'argento o d'oro, furono introdotte nel Medioevo in Francia e rimasero
in uso negli stati italiani fino all'arrivo di Napoleone. In Lombardia
uno scudo valeva sei lire austriache. Sempre sei lire, ma piemontesi,
valeva lo scudo dei Savoia.
Nella foto si vede uno scudo d'oro di Milano dei tempi di Filippo II (1554-1598) con la vipera viscontea.
Nella foto si vede uno scudo d'oro di Milano dei tempi di Filippo II (1554-1598) con la vipera viscontea.
Quando
Napoleone invase l'Italia impose una nuova moneta, la "lira italiana",
divisa in 100 centesimi, al posto delle precedenti lire degli stati
regionali. E naturalmente degli scudi. Quando Napoleone fu sconfitto
tornarono i vecchi sovrani con l'idea di restaurare l'ordine antico.
Ma
poiché la nuova lira divisa in centesimi risultava comoda i Savoia la
mantennero. Il popolo, per non confondere la nuova lira "straniera" con
le vecchie lire precedenti, prese a chiamarla "franco". Questo uso
continuò quando il Piemonte impose la Lira a tutta l'Italia unificata e
durò fino all'introduzione dell'euro.