I Celti chiamavano questa festa Beltane (gli irlandesi Beltaine), che è ricordata assieme a Samonios / Samain (1 novembre), Imbolc (1 febbraio) e Lughnasad (1 agosto) tra le grandi festività dell’anno celtico sul calendario di Coligny .
I druidi onoravano il dio Belanos (dio della luce) e la sua compagna Belisama (dea del fuoco) accendendo grandi falò, tra cui facevano passare il bestiame, in particolare i bovini, per purificarlo. Saltare il falò era segno di vitalità ed auspicio di buona sorte anche per gli esseri umani.
Anche le api erano collegate a questa festa, che era perciò allietata da grandi bevute di idromele, una bevanda alcolica ricavata dalla fermentazione di questa sostanza.
Un’usanza collegata alla festa, che nella tradizione italiana è nota come Calendimaggio, è quella dell’albero o del palo di maggio. Era tradizione abbellire gli alberi con nastri che erano usati dai ragazzi e dalle ragazze per tessere balli attorno alla pianta, chiaro simbolo di fertilità.
Per la “sfrenatezza” di questa usanza, che vedevano maschi e femmine accostarsi, scherzare e corteggiarsi, la Chiesa tentò in tutti i modi di sradicarla, proibendola e scagliando pesantissimi anatemi sui partecipanti.
Ciò che non può essere celebrato apertamente finisce però, inevitabilmente, per essere praticato di nascosto. Nella tradizione germanica questa notte è chiamata la Walpurgisnacht (la notte di Walpurga), che è con Samain (Halloween) è una delle notti in cui le streghe celebrano i sabba maggiori.
Santa Walpurga in realtà non aveva nulla a che fare con le streghe, essendo la badessa nel monastero tedesco di Heidenheim, morta nel 777. Poiché la traslazione delle sue spoglie nella città di Eichstätt avvenne il 1 maggio 870, le due feste finirono con l’incontrarsi e sovrapporsi nell’immaginario popolare. In ogni caso Santa Walpurga è considerata santa protettrice contro le streghe. Se doveste incontrarne, questa notte, ricordatevi di lei.