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mercoledì 12 gennaio 2011

Pensieri erra(n)ti

Scendo dal treno nella piccola stazione di Legro d’Orta, un gioiellino architettonico di una linea ferroviaria a tratti tecnicamente mirabolante, basti pensare all’arditissimo ponte sulla gola del torrente Pescone, a Pettenasco, costruito interamente in pietra. Purtroppo, come spesso accade, la manutenzione di queste strutture di servizio non più utilizzate da parte delle ferrovie lascia un po’ a desiderare, nonostante gli sforzi encomiabili della locale Pro Loco per tenere viva ed in ordine la stazione.
Incontro il mio amico Filosofo presso il Cantuccio, il pub che si trova a poche decine di metri dalla Stazione. Pieno di birre di vario genere (alcuni anni fa vinse pure un premio per la varietà delle marche in vendita)  e di poster dedicati ai film girati sul Lago d’Orta. Non a caso, sempre a Legro, ci sono vari murales ispirati allo stesso tema.

L’ultimo indizio del mistero su cui sto indagando mi portava ad Ameno ed è per questo che ho chiesto al Filosofo di venirmi a prendere alla stazione di Legro per accompagnarmi nel paese che diede i natali a Ludovico Maria Sinistrari, le cui opere hanno ispirato la nascita di questo blog.

Il mio amico tuttavia ha una sorpresa per me. Mentre sorseggiamo una bibita, mi dice che la Villeggiante, l’amica di Vele di Colorare la vita, si è nuovamente fatta viva e quando ciò succede è segno che sta per accadere qualcosa di importante.
«È passata da me domenica scorsa» mi dice aggiustandosi gli occhiali sul naso «voleva sapere dove si trova il paese di Pregallo. Pare l’abbia letto nel blog di un tuo amico, un certo Errante, ma che non riesca a trovarlo.»

Se mi chiedessero di indicare quale sia l’Elemento che meglio rappresenta l’Errante, ancora una volta senza esitazione, direi IDEA. Perché di tutti i blogger che conosco, è senza ombra di dubbio il più misterioso ed impalpabile. Non si sa chi sia, né dove abiti, né che mestiere faccia esattamente. Di sé dice solo “Il mio nome è Errante. Ottavio Errante. A causa dei miei errori mi fu ordinato di errare per conoscere e ricordare. Questo farò finché qualcuno non deciderà altrimenti.
Il resto dobbiamo ricavarlo dal suo blog “Pensieri errati di un Errante” .
Sappiamo che scrive racconti brevi su A6 Fanzine  e che proprio oggi ha terminato di pubblicare un lungo blog novel, dal titolo “Il risveglio”, una storia a puntate scritta “in diretta”, nel senso che ogni capitolo è stato scritto dopo che il precedente era già stato reso pubblico. Un esperimento “senza rete”, insomma.
Del lungo racconto Ottavio Errante non solo è autore, ma anche protagonista, perché è l’io narrante della storia, un ex prete tormentato da ricordi angosciosi che si trova ad aiutare la sua ex fidanzata alle prese con un sinistro Ammazzavampiri ed un ancora più pericoloso Arcivampiro.
Il viaggio che compie per l’Italia lo porta ad incontrare una ragazza morbosamente attratta dai vampiri e un esorcista pieno di emiliano buonsenso, prima di farlo ritornare alla “Dimora degli Erranti”, una villa che sorge nel paese di Pregallo.
Un documento degli inizi del XVIII secolo” descriverebbe la località “come un villaggio di circa settanta fuochi, vale a dire famiglie, situato poco oltre il confine occidentale del Ducato di Milano. Il luogo ideale per contrabbandieri e mercanti insomma, dal momento che qui, un tempo, passava una strada che dal Lago Maggiore portava verso la Val Sesia e la Val d’Ossola.”
Qui Ottavio incontra nuovamente, dopo molto tempo e altrettante incomprensioni, il padre misantropo e collerico e un misterioso nepalese, apparentemente da sempre al servizio degli Erranti. Col loro aiuto scoprirà un segreto che lega la famiglia degli Erranti a Ludovico Maria Sinistrari e al cosiddetto “Archimede milanese”, Manfredo Settala.

Se la storia vi incuriosisce vi consiglio di leggerla dal primo capitolo, anzi dall’antefatto. Dal canto mio, per cercare di risolvere l’enigma, domani andrò a trovare l’Errante, ma non lo farò qui. 
Domani mi troverete sul suo blog a questo indirizzo, diciamo all'ora di pranzo, alle 13 in punto.

6 commenti:

  1. Eh si... abbiam incontrato l'Errante nel suo viaggio... immerse nel blog.. e non so neanche io come abbia fatto a convincerlo a scrivere per A6... :D

    Cmq... buon viaggio e buon mistero :D

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  2. Dopo le indiscrezioni apparse sul blog di Siamo in Onda, sul mio si sta giocando a immaginare come possa essere l'uomo che si nasconde dietro l'identità di "Alfa dei Misteri"...

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  3. Un pomeriggio per caso mi sono ritrovata a percorrere il tratto gravellona t. - Orta Miasino ecco il risultato di una visione da dietro un finestrino un pò appannato....

    Un tratto breve, dovuto al destino che non ha preavvisato. Dopo anni durante i quali l’uso della macchina ha completamente fatto dimenticare il treno, senza orari da rispettare, ma privando della possibilità di osservare un paesaggio diverso, che di solito non si nota. Lentamente la stazione si anima di corpi spuntati da chissà dove. Il freddo è pungente e, forse per questo, viene spontaneo scambiare due parole: quasi come in una confessione tra estranei si scopre chi va in una direzione, chi in un’altra. Il campanello comincia a suonare all’improvviso, annuncia l’imminente arrivo del convoglio. Dopo pochi minuti, ecco due luci che spuntano da Nord. Sembra un grosso bruco che avanza lentamente. Non appena le rotaie si zittiscono tutti salgono frettolosamente, impazienti di partire. Prendono posto e si immergono nei loro pensieri, nei libri e nelle riviste. Alcuni ragazzi parlano ad alta voce, quasi volessero attirare l’attenzione su quanto è accaduto durante la giornata. Il controllore passa a chiedere i biglietti. Qualcuno racconta delle sue esperienze di fotografo. Un uomo tenta di inviare un messaggio con il cellulare imprecando sottovoce. Una donna chiude gli occhi con il sorriso sulle labbra, il dondolio della carrozza le provoca dolci sogni. Tante vite che passano, così come passano i retri di case con fili di panni stesi, lati oscuri di fabbriche , costruzioni lasciate a metà, orti squadrati e rubati alla terra pendente, boschi dentro ai quali si perdono sentieri misteriosi. E ancora scorrono giardini segreti che sono celati agli occhi di chi non sa osservare, arricchiti con statue neoclassiche immobili, così come immobile è il magnifico pastore maremmano, che però non resiste ad un simpatico scodinzolio al passaggio del treno che ogni giorno attende sullo stesso scalino. Se a destra il lago appare e scompare, giocando tra gli alberi spogli, sulla sinistra una barca, arrampicata sulla dolce collinetta, fa correre la fantasia su improbabili voli. Ancora qualche chilometro ed ecco, all’orizzonte, l’isola dedicata al santo che scacciò i draghi. Il tragitto è quasi terminato, giusto il tempo di intravedere una macchina parcheggiata su di una terrazza adornata d’archi… realtà o visione? O qualcuno oggi ha imparato a viaggiare con nuovi occhi?
    Orta-Miasino, signori si scende!

    ciao Alfa!

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  4. @ SaDiCa: già, mi sono sempre chiesto come abbiate fatto...

    @ Tenar: ho visto che avete scomodato persino entità molto ingombranti per farlo.

    @ Anonimo: grazie davvero per la tua testimonianza! hai racchiuso molto bene la bellezza di questa linea!

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  5. Ciao Alfa!

    Sono andato all'appuntamento!
    Un bel tipo, questo tuo amico!

    Una storia davvero interessante, che lascia spazio all'immaginazione per "cosa accadrà dopo?"...

    Ci sarà un seguito? Lo chiederemo a Errante!

    Un abbraccio!

    : ) : ) :)

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  6. Son tornata da poco da un viaggio... e leggo sul blog di Errante un super colpo di scena!! Sono basita! Devo capire cosa ne pensa la mia amica Villeggiante... è da un po' che non sento anche lei! Che dici, è ora di farla tornare alla ribalta?

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