Pagine

lunedì 31 maggio 2010

Storie di cani e di gatti, di streghe e stregoni


Quante volte avete incontrato di notte, sul bordo della strada, un cane o, più probabilmente, un gatto. Nessuna casa nei paraggi, solo boschi ed oscurità.
“Cosa potrà mai fare un animale domestico in questo posto?” vi sarete chiesti, immaginando un randagio o ad un animale abbandonato.
Nella maggior parte dei casi avrete centrato la verità, dal momento che purtroppo sono ancora molti, troppi, i criminali che abbandonano quelli che per alcuni mesi erano stati loro compagni di vita. Eppure, in alcuni rarissimi casi, la realtà è ben diversa.

Aveva bevuto e si era tirato praticamente finito ballando al ritmo house sparato a palla. Non andava nemmeno troppo forte, in realtà, perché a malapena riusciva a tenere gli occhi aperti. Ad un certo punto, improvvisamente, vide davanti ai fari un cane nero in corsa.
Cercò di frenare, ma l’urto era inevitabile. La macchina sbandò paurosamente e per poco non finì fuori strada. Non scese nemmeno dalla macchina per controllare come stesse l’animale, ma appena si fu ripreso dallo spavento cercò d’ingranare la marcia. Quella però non voleva proprio saperne di entrare.
Faceva caldo quella sera ed il giovane guidava con il finestrino abbassato. Così non la vide arrivare, ma sentì chiaramente la mano che gli artigliava la spalla e lo scuoteva violentemente. Si girò e vide, a pochi centimetri dal suo volto, lo sguardo insanguinato e feroce di un uomo dalla testa di lupo.
Allora il giovane urlò e spalancò gli occhi.
Di fronte a lui c’erano i volti di due carabinieri che gli intimavano di alzarsi, vestirsi e seguirli.
Lo portarono via in manette, passando davanti al SUV che aveva posteggiato davanti a casa. La parte anteriore era visibilmente ammaccata e c’erano tracce di sangue sul paraurti. Mancava la targa, che era in mano ad uno dei carabinieri. Era stata trovata sul luogo dell’incidente che era costato la vita al prete del paese vicino.

Il giovane non lo sapeva, né lo sapevano i Carabinieri e al giudice non importava, ma si racconta che le streghe, per lo più vecchie donne, e gli stregoni, per lo più preti, possano praticare la “fisica”; che siano in grado di suscitare visioni; e che possano trasformarsi in cani ed in gatti per aggirarsi nelle tenebre a molestare le persone, rimanendo vittima, talora, dei loro stessi imbrogli.

domenica 30 maggio 2010

Parlate locali del Verbano Cusio Ossola e Alto Novarese



Ancora a proposito di parlate locali, vi segnalo questa importante iniziativa.

La Compagnia dij Pastor – associazione cusiana per lo studio e la valorizzazione del patrimonio linguistico e culturale tradizionale – in collaborazione con la città di Omegna e il comune di Pieve Vergonte, nel quadro della Fèsta dal Solstizi d’Istà 2010, propone PARLATE LOCALI DEL VERBANO CUSIO OSSOLA E ALTO NOVARESE – TESTIMONIANZE DI RICERCATORI E APPASSIONATI.
Un’occasione per fare il punto sui ‘lavori in corso’ nel campo della conservazione e valorizzazione della cultura tradizionale e delle parlate locali, tra dialetti e lingue regionali.

L’evento si svolgerà a Pieve Vergonte, centro culturale Mario Massari, via Massari 1, sabato 12 giugno 2010 con inizio alle 15.

Dopo il saluto delle autorità sono previsti gli interventi di Albina Malerba, direttrice della Ca dë Studi Piemontèis – Centro Studi Piemontesi di Torino, Massimo M. Bonini, presidente della Compagnia dij Pastor e di Ecomuseo Cusius, Silvano Ragozza, ricercatore ossolano, Gianfranco Pavesi, dell’Academia dal Risón, Fabrizio Morea, presidente di Pro Senectute.

Seguiranno le testimonianze portate da ricercatori e appassionati provenienti da tutta la zona. Hanno sin ora assicurato la loro presenza il circolo culturale La Marenca di Oggebbio, la Pro Loco di Quarna Sopra, il gruppo Nuarés, gli Amici della Torre di Varzo e vari appassionati a titolo personale. Moderatore dell’incontro sarà il noto giornalista e scrittore vigezzino Benito Mazzi.

L’iniziativa è patrocinata da Ecomuseo Cusius del Lago d’Orta e Mottarone e dalla Provincia del Verbano Cusio Ossola; analogo sostegno è stato chiesto alla Regione Piemonte.

Sabato 19 giugno la manifestazione si sposterà a Omegna, località Monte Zuoli – Giardini della Torta in Cielo, dove, alle ore 21, verrà acceso il Falò del Solstizio, con accompagnamento di musica tradizionale.

Per informazioni
Compagnia dij Pastor
c/o Massimo M. Bonini 334 2460473
http://compagniadijpastor.ilcannocchiale.it
compagniadijpastor@alice.it

sabato 29 maggio 2010

Se Dracula parla lombardo



Recentemente è stato presentata la prima traduzione in dialetto lombardo occidentale del celeberrimo “Dracula” di Bram Stoker.

Il traduttore è Lorenz Banfi (al secolo Lorenzo Banfi), già fondatore dell’Associazione Terra Insubre e autore di una traduzione de “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry in dialetto lombardo.


Questa volta Banfi si è cimentato nella difficile operazione di far parlare il Principe della Notte in lombardo, anche mescolando i vari dialetti per rendere più efficacemente gli slang parlati dalle diverse classi sociali nell’opera originale.

L’intento è quello di continuare a trattare il dialetto come una lingua viva.

Uno dei limiti di molti appassionati di dialetto, oltre ad indulgere in una rievocazione eccessivamente nostalgica (e talora francamente stucchevole) “del bel tempo andato”, è infatti quella di impegnare le energie in una sorta di musealizzazione della lingua. Lo scrivere dizionari e grammatiche, se non è accompagnato da un uso reale, equivale a fossilizzare e mettere in vetrina una lingua morta.

Perciò, al di là dei risultati (ma non ho avuto modo di leggere la traduzione di Banfi, per cui mi astengo da ogni giudizio di merito), credo che operazioni come questa possano essere utili per fare in modo che le persone, in particolar modo i giovani, continuino a leggere e parlare il dialetto. E tradurre in una parlata locale le vicende di un non morto può essere un modo di riaffermare la vitalità di questa lingua.

In ogni caso, vi confesso, sono curioso di leggere la traduzione in dialetto (la immagino) delle terribili parole pronunciate dal Vampiro per antonomasia, “the blood is life” (il sangue è la vita)…


A proposito di leggende e dialetto, vi consiglio di ascoltare questa canzone di Davide Van De Sfroos, dedicata alla mitica figura di Guglielmo Tell e del suo meno celebre figlio...


venerdì 28 maggio 2010

Il sole alla radio




Per la trentaduesima puntata di Siamo in Onda, il salotto radiofonico del sabato sera di Puntoradio si trasferisce alla 48° Fiera del Lago Maggiore ad Arona. E per festeggiare questo "trasloco" non poteva mancare un grande amico di Siamo in Onda e della città di Arona: il grande Fabrizio "Naso" Trabucco!

Il tema della puntata sarà Girasoli:

E la domanda posta agli ascoltatori è: Qual è il vostro sole?

Ditelo su questo blog, oppure inviando un sms oppure scrivetelo su facebook o via mail.

Naturalmente, come ogni settimana, ci saranno anche gli scrittori e attori e potrete trovare le foto della serata su facebook oppure sul blog all'indirizzo www.siamoinonda.it

Per ascoltare Siamo in Onda:
- FM 96.3 da Novara, Vercelli, Verbania, Biella, Alessandria, Torino, Varese, Milano, Pavia
- FM 93.5 - 96.00 da Borgosesia e Valsesia
- INTERNET in streaming su www.puntoradio.net

Per intervenire in DIRETTA:
- via email: diretta@puntoradio.net - redazione@siamoinonda.it
- via SMS:.389 96 96 960

Buon Ascolto!

(Sarà possibile seguire la trasmissione in replica il martedì successivo sempre alle 21.)

mercoledì 26 maggio 2010

Inconfessabili moventi


Un delitto al giorno... "Un mese di ordinaria follia" è il sottotitolo. Siamo angosciati da delitti incomprensibili, dove il movente è inconsistente, "futile" secondo il magistrato... ma se andiamo a guardarci bene ci si accorge che c'è di più... Non ascoltate la TV, leggete (uno al giorno, non di più, tanto da far passare un mese di 31 giorni) questi delitti scatenati da inconfessabili moventi... Il mese è passato: angosciati? Se anche solo un po', è sintomo di un sano sentimento. Ma non è questo il punto. La domanda chiave da farsi è: "Per chi ho fatto il tifo?" Per gli assassini! Sarà meglio che cominciate a sorbirvi almeno qualche camomilla e a lasciare a casa corpi contundenti. Se invece avete fatto il tifo per le vittime, guardatevi le spalle: qualcuno potrebbe sorprendervi...
(INCONFESSABILI MOVENTI).

Un'uggiosa quaresima a Viareggio. È calma solo apparente: un incontro inatteso innesca una spirale di eventi, sempre più inquietanti, che porta Corto, lo skipper protagonista della vicenda, sulla scena di un efferato delitto: nonostante - per un ingaggio imprevisto - sia prossimo a salpare, si farà coinvolgere da un amico poliziotto in un'indagine parallela. Il desiderio di scoprire il complesso intrigo, lo costringerà a continuare l'indagine anche da bordo, cercheranno indizi in un paesino della Catalogna, scena di un altro delitto che pare opera della stessa mano. Inizia così un percorso tra i siti storici della costa spagnola, destinato a concludersi nel patio degli aranci di Siviglia, sotto la Giralda.
(L'ORO DEGLI ARANCI)


Inconfessabili moventi è un incontro/spettacolo con lo scrittore Oscar Montani che si svolgerà venerdì 4 giugno 2010 (18.30 - 20.30) presso la Libreria Les Visionnaires - Borgomanero, Via Caneto 17 - tel. 0322.83570.

Reading: Maura Parachini
Special guest: Letizia Peruccelli
Suggestioni musicali: Valerio Del Ponte, Massimo Marini

martedì 25 maggio 2010

Case inquietanti e maledette





Il motel gestito da Norman Bates in Psyco (1960) di Alfred Hitchcock

Ci sono case piccole ed altre grandi. Alcune sono lussuosissime ed altre sembrano restare in piedi per miracolo. Ci sono case da sogno ed altre da incubo.

Vedete la vostra casa come un sicuro rifugio? Ebbene, oggi parleremo di case da cui, chi è entrato, non vede l’ora di fuggire. Case in cui ci sono soffitte polverose, in cui le ragnatele sono però l’ultimo dei problemi; dove le stanze sono tutte accessibili, tranne una, la cui porta è meglio non aprire; con cantine simili a labirinti in cui potreste perdere l’orientamento e trovarvi in luoghi che vanno oltre ogni orrore immaginabile.

Case così abbondano nei film e nei libri. Dimore piene di correnti d’aria, sinistramente infestate da spettri, come quelle descritte da Nathaniel Hawthorne in “La casa dai sette frontoni” (1851) o da Henry James in “Giro di vite” (1898) o da Guy de Maupassant in “L’Horla” (1887).
Assolutamente da evitare anche la “Casa delle streghe” di Lovecraft o il motel di “Psycho” (Robert Bloch, 1960). E se volete andare all’Overlook Hotel (“Shining”, di Stephen King, 1977) non fermatevi assolutamente oltre l’autunno. L’albergo, costruito su un cimitero indiano, è dotato di una personalità maligna, che si alimenta delle anime dei morti con violenza entro le sue mura: una lunga serie di omicidi e suicidi che ha riempito quelle vecchie mura di fantasmi. Andatevene alla chiusura della stagione estiva o l’Albergo tenterà con ogni mezzo di impadronirsi della vostra mente, come accadde allo scrittore alcolizzato Jack Torrance (interpretato sullo schermo da Jack Nicholson).




Jack Nicholson in Shining (1980) di Stanely Kubrik

Un ultimo consiglio (che spero non sia l’ultimo cui non prestate ascolto): se vi recate in uno chalet di montagna e trovate la registrazione della voce di un archeologo che dice di aver trovate una copia del malefico Necronomicon, datevela a gambe il più in fretta possibile, sempre che non sia già troppo tardi per lasciare "La Casa"…



Il n. 112 di Ocean Avenue ad Amityville

Dimore maledette, tuttavia, non esistono solo nei libri o nei film. Al n. 112 di Ocean Avenue nella città di Amityville, nello stato di New York, nel 1924 fu costruita una casa in stile coloniale olandese. Nel 1974 essa fu teatro di una spaventosa strage familiare. L’anno seguente, la famiglia che aveva deciso di abitarla fuggì in preda al panico, dopo che una serie di rumori, voci e apparizioni avevano attirato esperti del paranormale, sedicenti vampirologhi e strani personaggi. La storia ispirò anche un romanzo horror “Orrore ad Amityville” (1977) di Jay Anson e una pellicola di successo, due anni più tardi. È da notare però che la casa fu abitata in seguito da altre persone, che non registrarono altri fenomeni, salvo un’inquietante processione di curiosi. Molti ritengono che la vicenda sia una truffa.


Harry Price (1881-1948)

Il “Borley Rectory”, una sinistra costruzione che si ergeva isolata nelle campagne dell’Essex, venne definita “la casa più infestata dell’Inghilterra” da Harry Price, un celebre “detective dell’occulto” che operò nella prima metà del Novecento. Alla casa, piena di stanze, finestre murate e ali aggiunte in epoche diverse, pareva non mancare proprio nulla: rumori di cavalli fantasma al galoppo, mormorii, materializzazioni, scritte sulle pareti. In una delle camere appariva una creatura definita “la Forma Nera” che tra le altre cose emanava un fetore insopportabile. La casa fu distrutta nel 1939 da uno degli inspiegabili incendi che vi scoppiavano senza apparente motivo.


Ca' Dario a Venezia

Anche in Italia non mancano case che si sono guadagnate una reputazione sinistra. Ca’ Dario è un antico palazzo che si affaccia sul Canal Grande, all'imbocco del Rio delle Torreselle. La sua bellezza colpì l’inglese John Ruskin e il pittore francese Claude Monet, che lo ritrasse in una serie di dipinti.
Ca’ Dario, tuttavia, ha una terribile fama. Si dice infatti che molti dei suoi proprietari abbiano avuto una tragica fine. La figlia del mercante Giovanni Dario, che ne commissionò la costruzione (si dice su un antico cimitero templare) nel 1479, si suicidò in seguito al fallimento economico del marito, Giacomo Barbaro, che a sua volta morì assassinato. Il nipote, Vincenzo, fu ucciso a Creta.
L’ultimo discendente della casata dei Barbaro vendette la casa ad un mercante armeno di gioielli, che appena prese possesso della casa fece bancarotta. Il palazzo fu acquistato da un inglese, che vi si suicidò assieme al suo amante, dopo che la loro relazione era stata scoperta. Subentrò un americano, che a sua volta fu accusato di omosessualità e dovette fuggire in Messico, dove il suo compagno si suicidò.
Nel 1964 le trattative per la vendita al tenore Del Monaco si interruppero quando lo stesso fu vittima di un gravissimo incidente stradale mentre si stava recando a Venezia per chiudere l’affare. Il Conte che a quel punto acquistò il palazzo venne trovato morto, con la testa fracassata da un vaso. L’assassino, un marinaio diciottenne che viveva con lui, fuggì a Londra e fu a sua volta assassinato.
Cristopher «Kit» Lambert, manager della band inglese “The Who”, morì sempre a Londra, poco tempo dopo aver comprato il palazzo: era caduto dalle scale, si disse, ma qualcuno parlò di suicidio.
Ca’ Dario fu allora comprata da un affarista veneziano, che finì quasi subito in bancarotta, mentre la sorella, che viveva con lui, morì in uno strano incidente d’auto.
Alla fine degli anni Ottanta, il finanziere Raul Gardini comprò la casa. Nel 1993, travolto dalla tempesta giudiziaria di “Mani Pulite”, morì suicida in circostanze mai del tutto chiarite. Quattordici anni dopo, nel 2007, il gruppo Ferruzzi riuscì finalmente a vendere Ca’ Dario ad una multinazionale americana. Poco dopo scoppiò la bolla immobiliare e iniziò la crisi economica…



Il post è tratto dalla Bottega del Mistero, la mia rubrica sul blog di Siamo in Onda. Ve ne riproporrò prossimamente alcuni post.

Vi lascio con un'ultima immagine. Raffigura una casa che sorge dalle parti del Lago d'Orta. Mi era stata segnalata come "inquietante" nella sua enigmatica simmetria.




Dopo aver scattato la foto ho avuto la netta impressione che la tendina al primo piano si muovesse...

lunedì 24 maggio 2010

Tutti insieme nei boschi della torta in cielo… inseguendo la fantasia




Parte a Omegna un calendario di animazioni primaverili/estive in compagnia degli animatori del Parco della Fantasia, delle guide naturalistiche del Verbano Cusio Ossola e dell’associazione Benessere e buonumore: proposte per famiglie. bambini, genitori e nonni interessati a trascorrere insieme una giornata all’insegna della creatività e della favola all’aria aperta.
Attraverso percorsi emotivi e di orientamento cercheremo di entrare nello spirito della favola con un approccio naturalistico e di esplorazione del territorio, sul magico sfondo del parco naturalistico de “I giardini della torta in cielo”, un pittoresco balcone che si affaccia sul lago d’Orta.
Un percorso a tappe, un gioco da 007 con indizi, porterà piccoli e grandi a ricostruire una ricetta fantastica, il cui risultato è tutto da scoprire; una ricetta particolare… elaborata in una cucina extraterrestre, dove non si mangia, ma si gusta un sano divertimento; i piccoli esploratori dovranno prendersi cura dei genitori guidandoli nel percorso creativo che si cercherà di vivere.
“La torta in cielo”, titolo di una famosa opera rodariana sarà il risultato del miscuglio di esperienze che la giornata andrà a proporre, ognuna delle quali vissuta in modo diverso grazie alla messa in gioco della plurisensorialità: scoprire il territorio e le sue bellezze con “gli occhi” dei 5 sensi.

L'iniziativa si svolge per 5 domeniche: 18 Aprile, 30 maggio, 27 giugno, 25 luglio, 22 agosto.

Per informazioni e prenotazione rivolgersi al nr. 0323/887233 o 0323/866141,
www.rodariparcofantasia.it ; parcorodari@comune.omegna.vb.it;
benessere-buonumore@alice.it;
Per maggiori informazioni chiamare il numero 0323/866141
mauro.caldera@comune.omegna.vb.it

domenica 23 maggio 2010

Guzon al me paes, la mea sgent

Sabato 29 maggio 2010 alleo ore 17.00, a Gozzano, presso la sala consiliare nel Palazzo Comunale si terrà la presentazione del libro ”Guzon al me paes, la mea sgent” ("Gozzano il mio paese, la mia gente" N.d.A.), raccolta di poesie dialettali di Gian Paolo Martinoli.
All’incontro, organizzato dal Comune di gozzano - assessorato alla cultura e dalla Biblioteca Pubblica “A. Mazzetti” interverrà il prof. Francesco Ruga e il complesso musicaldialettale “Dui e meza”.
Gli organizzatori promettono altre piacevoli sorprese…

sabato 22 maggio 2010

Un sacerdote che scriveva musica


L'Associazione Culturale Musicale Cantori di San Cipriano e l’Associazione Storica CUSIUS organizzano due interessanti incontri dal titolo “Carlo Giuseppe Novarina (1712-1790) un sacerdote che scriveva musica”

Giovedì 27 maggio 2010, ore 21, Sala Consiliare Comune di Orta San Giulio, Conferenza storico-musicale. Relatori: Fiorella Mattioli Carcano e Alessio Lucchini

Domenica 6 giugno 2010 ore 16, Chiesa di Santa Maria Assunta-Orta. Meditazione letterario-musicale. Coro: Cantori di San Cipriano.Direzione Roberta Gravina. Organo Alessio Lucchini.

venerdì 21 maggio 2010

Fantasia


La prossima puntata di Siamo in Onda ha come tema la fantasia.

Credo sia superfluo dire cosa rappresenti la fantasia per un blog come questo, che galoppa sfrenatamente sui pascoli erbosi dell'immaginazione.


E per voi? Quanto peso ha la fantasia nella quotidianità?


Ricordo le coordinate per ascoltare Siamo in Onda

- FM 96.3 da Novara, Vercelli, Verbania, Biella, Alessandria, Torino, Varese, Milano, Pavia
- FM 93.5 - 96.00 da Borgosesia e Valsesia
- INTERNET in streaming su www.puntoradio.net

Per intervenire in DIRETTA:
- via email: diretta@puntoradio.net - redazione@siamoinonda.it
- via SMS:.389 96 96 960

(Sarà possibile seguire la trasmissione in replica il martedì successivo sempre alle 21.)

giovedì 20 maggio 2010

Tempi duri per i nani da giardino


Che questi siano tempi duri per tutti, lo sappiamo e lo ripetiamo tutti i giorni. Ci sono persone nate per creare ed altre che si direbbe siano state concepite al solo scopo dii distruggere. In questi tempi si direbbe che la bilancia pesi, purtroppo, a favore di questi ultimi. Molti – troppi – cervelli, trascorrono le loro giornate ad escogitare modi sempre nuovi per rendere la vita più complicata agli altri.
Così nemmeno nel mondo della fiaba si può più stare tranquilli. Ha cominciato il F.L.N.G., nel 1995. “Fronte di Liberazione Nani da Giardino” si chiamano e dalla Francia il movimento si è diffuso a macchia d’olio, con tanto di siti internet che inneggiano alla missione di questo gruppo di attivisti, pronto a sfidare la legge, invadendo le proprietà private allo scopo di (cito) “liberare le statuette di gesso, catturate e imprigionate nelle ville dei ricchi (e non) e "abbandonarli" in spazi liberi, aperti, più consoni”.
Così da un lato il F.L.N.G. continua la sua opera di “liberazione di esserini che hanno il compito di aiutare la Natura a non essere trasformata e modificata ad immagine dell'uomo.” Dall’altro i proprietari delle villette, disperati, si rivolgono alle forze dell’ordine per fermare questi furti, veri e propri “rapimenti di nanetti” che gettano nella costernazione e nella disperazione grandi e piccoli, improvvisamente privati di questi teneri personaggi che magari da anni vivevano nei loro giardini.

Qualcuno si è pure inventato un antifurto da attaccare al nanetto preferito. In caso di furto, il meccanismo si attiverebbe immediatamente e una voce registrata comincerebbe ad urlare a gran voce: “Aiuuuutoooo! Aiuuuutoooo! Mi vogliono rapire!”

I risultati più eclatanti derivano, in ogni caso, dall’indefessa azione delle Forze dell’Ordine, sempre pronte ad intervenire quando si infrange la legge. Così due attiviste del F.L.N.G. sono state colte in flagrante e arrestate per furto.

Ad aggravare una situazione già tesa è sorto un altro movimento, anche più agguerrito del F.L.N.G. Se il primo predica la “liberazione” dei nanetti, il K.A.N.G. (Klub Anti Nani da Giardino) propugna infatti l’eliminazione fisica dei “nanazzi” e persino dei "cugini dei nanazzzi ,vale a dire i Babbo Natale rampicanti "che spuntano come funghi dopo la pioggia nelle settimane che precedono il Natale.

Come succede, anche la politica, alla fine, ha cominciato ad occuparsi di questo grave problema. Il sindaco di un comune campano – il cui nome “Furore” (è il nome del paese, non del Sindaco) pare profetico – si è scagliato contro una gravissima “alterazione dell'ambiente naturale".
Abusi edilizi? Cementificazione selvaggia? Immondizia per le strade? Macché! Furore è un paese tranquillissimo e ordinatissimo, una sorta di Svizzera trapiantata in Campania, se non fosse per un drammatico problema. Secondo uno studio dell’Università Federico II di Napoli i nanetti da giardino provocherebbero una grave “alterazione dell'ambiente naturale”. La conseguenza? Un’ordinanza del sindaco per “abbattere” questo scempio selvaggio.

La notizia non solo ha sollevato stupore ma ha finito con il sollevare l’indignazione di alcuni. Una “pasionaria” già si dichiara “pronta a tutto” pur di difendere Biancaneve e gli adorati Sette Nani...

E voi, cosa ne pensate? Vi piacciono quei simpatici nanetti in giardino? O li detestate con tutte le vostre forze?


Nota legale: penetrare nelle proprietà private per asportare cose è un reato secondo la legge italiana. Che si tratti di mobili, casseforti o nanetti da giardino non cambia la sostanza: di furto si tratta.

mercoledì 19 maggio 2010

Il bosco fatato di Cossogno


Un simpatico evento che vi metterà in contatto con il mondo incantato di gnomi, fate e folletti


Il programma

10.30 si apre la porta del Bosco Fatato e gia' si diffonde un'atmosfera magica
11.30 arrivo delle Fate... Maghi etc. della Corte fatata di Vognarello, danze... spettacoli e intrattenimento per grandi e piccoli.......
12.30 tutti al pranzo fatato a cura del G.S. Cossognese
14.00 SORPRESONA che non vi possiamo svelare.......
15.30 esibizione delle ginnaste della A.S. Ritmica VCO ...."Butterfly..."
16.30 Concorso di gnomi...fate... folletti in miniatura aperto a tutti i bambini e alle famiglie con sfilata e premiazione.
Concorso..... disegna il "tuo bosco fatato" porta il tuo disegno.... oppure lo farai con noi....


Per tutta la durata della festa funzionerà' un ottimo posto di ristoro a cura di Gnomi e Folletti.
Sara' presente il mago Guerrino con i suoi boscaioli all'opera.....
A tutte le persone che interverranno sarà' distribuito un amuleto portafortuna...... da non perdere....
Saranno presenti i mercatini di Creatisti VCO
Punto truccabimbi...
Sara' presente A.S. "La Roccia Ranch" con i suoi pony fatati.... disponibili per i bambini per brevi passeggiate....
Ed infine lo spazio bimbi a cura di "Los Viajeros" con laboratori di giocoleria e sculture di palloncini........


INFO E PRENOTAZIONE PRANZO
346-5757839 DEBORA

347-1407474 NORA

martedì 18 maggio 2010

Stresa, un aperitivo con … edizione 2010

Elena Mora e Luisa Ciuni

Tornano gli aperitivi di Stresa, incontri con scrittori nei caffè all’ora dell’aperitivo, quest’anno alla domenica mattina alle 11.00.
Un’idea per trascorrere una domenica diversa abbinando l’incontro letterario alla visita a luoghi incantevoli quali le isole Borromee o semplicemente passeggiando sul lungolago e perdendosi nelle stradine caratteristiche del centro.
La rassegna è all’insegna del giallo del noir e del mistero declinato in vari modi, negli ambienti musicali di Federico Bianchessi (Un tetto alla Scala - Zecchini) e di Carlo Bellora (Filippo Manfredi, la biografia e l’opera strumentale – Zecchini) , nei tragici destini di due principesse, Grace e Diana entrambe perite in incidenti automobilistici dalle dinamiche ancora oscure descritti da Elena Mora e Luisa Ciuni in Grace e Diana. I destini gemelli di due principesse tra fiaba e tragedia (Cairo), nella Genova dei tempi di guerra e dei carrugi di Bacci Pagano di Rossoamaro (Garzanti) con cui Bruno Morchio ha vinto il premio Azzeccagarbugli 2009, nella Brianza segreta di Monza delle delizie (Fratelli Frlli) di Sergio Paoli e nelle opere di Paolo Roversi, che lo scorso novembre aveva tenuto un corso di scrittura presso la Biblioteca di Stresa, ambientate nella Bassa mantovana sua terra d’origine: il noir L’uomo della pianura (Mursia) con protagonista l’hacker detective Enrico Radeschi e il giallo ambientale PesceMangiaCane (Ed.Ambiente, collana Verdenero).
Ospite della rassegna sarà anche la casa editrice svizzera Todaro con sede a Lugano che presenta tre autori, le esordienti Marina Visentin con il noir Biancaneve ispirato a un fatto di cronaca e Paola Sironi, che vive tra l’hinterland milanese e Omegna, autrice di Bevo Grappa, accompagnate da Giuseppe Battarino che ha dimestichezza con il noir anche nella professione perché è g.i.p. al Tribunale di Varese dove ha ambientato Sentieri Invisibili.
La rassegna è organizzata da Ambretta Sampietro con la collaborazione della scrittrice Lilli Luini e della Libreria Leone, con il patrocinio del Comune di Stresa, della Pro Loco e di MilanoNera media partner.

Domenica 16 maggio ore 11.00
Bar Jolly Via Principe Tomaso
Federico Bianchessi e Carlo Bellora
Un tetto alla Scala di Federico Bianchessi (Zecchini)
Filippo Manfredi, la biografia e l’opera strumentale di Carlo Bellora (Zecchini)
Carlo Bellora al violino e Roberto Passerini al clavicembalo

Domenica 23 maggio ore 11.00
Bar Jolly Via Principe Tomaso
Elena Mora
Grace e Diana.I destini gemelli di due principesse tra fiaba e tragedia (Cairo) di Elena Mora e Luisa Ciuni

Domenica 30 maggio ore 11.00
Caffè Bolongaro Piazza Matteotti
Bruno Morchio e Sergio Paoli
Rossoamaro di Bruno Morchio (Garzanti)
Monza delle delizie di Sergio Paoli (Fratelli Frilli)

Domenica 6 giugno ore 11.00
Caffè El Gato Negro Via Principessa Margherita
Marina Visentin Paola Sironi Giuseppe Battarino
Biancaneve di Marina Visentin (Todaro)
Bevo grappa di Paola Sironi (Todaro)
Sentieri Invisibili di Giuseppe Battarino (Todaro)

Domenica 13 giugno ore 11.00
Caffè El Gato Negro Via Principessa Margherita
Paolo Roversi
L’uomo della pianura (Mursia) - PesceMangiaCane (Ed.Ambiente, collana Verdenero)
Letture dell’attore e regista Sergio Scorzillo

lunedì 17 maggio 2010

Il lago. Pittura dell’Ottocento tra Piemonte e Lombardia


Ho avuto occasione di visitare una mostra dedicata ai laghi , aperta fino al 3 ottobre 2010 presso il Palazzo Penotti Ubertini, a Orta San Giulio. Dai piccoli laghi pedemontani, come quelli canavesani e del biellese, al lago d’Orta e al Verbano, che separa e unisce le due regioni in trentadue opere di ventitre pittori dell’Ottocento e del primo Novecento, piemontesi e lombardi.
se capitate a Orta vi consiglio di visitarla.

Questo è ciò che trovo nel comunicato stampa.

«L’esposizione, organizzata dall'associazione Operaprima e curata da Giuseppe Luigi Marini, è ampia e distribuita nel tempo: dall’interpretazione romantica di Giuseppe Camino a quella più moderna e concisa di Galileo Chini, copre un periodo di circa ottant’anni, dalla fine degli anni Quaranta dell’Ottocento ai primi anni Trenta del Novecento e privilegia, pur nei diversi intendimenti interpretativi ed espressivi, la tradizione e l’orientamento figurativi.
Dei ventitre artisti esposti, ci sono i piemontesi Marco Calderini, Giuseppe Camino, Lorenzo Delleani, Giovanni Guarlotti, Alessandro Lupo, Enrico Reycend, Andrea Tavernier e Felice Vellan. Ad essi si aggiungono anche Cesare Maggi (ancorché romano di nascita, ma figlio di un famoso attore piemontese) e l’emiliano Cesare Gheduzzi, appartenente a una dinastia di pittori bolognesi trasferitasi a Torino in giovane età. I lombardi sono rappresentati da Leonardo Bazzaro, Ludovico Cavaleri, Eugenio Gignous, Alberto Grubicy, Silvio Poma, Costantino Prinetti (piemontese di natali ma milanese di adozione), Paolo Sala, Eugenio Spreafico e Achille Tominetti, nonché il napoletano Achille Formis Befani, trasferitosi non ancora trentenne a Milano. Due autori “fuori” dalle due regioni, ma che nei loro lavori hanno raffigurato i laghi del Nord Italia, sono il fiorentino Galileo Chini e il bolognese Luigi Bertelli.
Il soggetto lacustre è diversamente esplorato, colto e reso nelle sue valenze panoramiche, ambientali, della vita che vi si conduce, nel variato manifestarsi di situazioni atmosferiche e di momenti stagionali, brumosi o smaglianti di luminosità, secondo il sentire e l’indole dei vari maestri, così da tradurre esemplarmente, pur nella particolare tematica prescelta, le valenze espressive singolari del loro approccio al soggetto e dell’interpretazione, del modo di essere e di essere artista di ciascuno, sempre in rapporto con una precisa personalità e un riconoscibile linguaggio.»


OPERAPRIMA associazione culturale
Piazza Motta, 49 28016 Orta San Giulio – No info@associazioneoperaprima.it

Palazzo Penotti Ubertini
Via Caire Albertoletti, 31
28016 Orta San Giulio –No info@palazzoubertini.com

Informazioni pratiche:
Orari:
Dal 3 aprile all’11 giugno dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30
giorno di chiusura il martedì
dal 12 giugno al 3 ottobre dalle 10 alle 23 continuato
giorno di chiusura martedì
Biglietto di ingresso:
Intero: € 5,00
Ridotto: € 4,00 (studenti, disabili, maggiori di 65 anni, soci Touring Club, soci Fai, Abbonamento Musei)
Gruppi sopra le 10 persone: € 3,00
Gratuito: bambini fino a 10 anni
Catalogo a cura di Edizioni Ad Arte

domenica 16 maggio 2010

Il piccolo signore della vendetta


I suoi antenati tiranneggiavano la Terra, al tempo in cui i nostri si nascondevano timidamente tra i cespugli. Erano i tempi in cui Terribili Lucertole si aggiravano tra gigantesche felci in forma d’albero. Quelle immense montagne di carne attiravano la vorace attenzione dei più famelici occhi che abbiano mai cercato preda. Improvvise, sbucando dalla foresta più fitta, scattavano zanne capaci di strappare un quintale di carne con un solo terribile morso. Subito dopo il crudele Tirannosauro cantava al sole il suo trionfo.
Ma venne il tempo della decadenza anche per l’impero del Re dei dinosauri. Si dice che una luce intensa abbia solcato il cielo, sollevando una fiammata ed un tuono oltre la linea dell’orizzonte. L’immensa nube di polvere che si alzò dal cratere provocò una lunghissima gelida notte, che svuotò la Terra dai suoi giganteschi padroni. Allora i nostri progenitori uscirono fuori dalle loro tane sotterranee e, passo dopo passo, colonizzarono il pianeta.
La discendenza del sangue del Tiranno, tuttavia, non si è estinta. Si è ridotta, questo sì, e trasformata, come se la catastrofe avvenuta milioni di anni fa avesse plasmato quelle cellule, quelle ossa e quella carne, trasformandola in un modello in scala ridotta e apparentemente innocua. Guardatelo con più attenzione, tuttavia. Osservate le sue zampe robuste e gli artigli e quella bocca i cui denti si sono saldati un solo, fiero becco. Guardatelo, mentre passeggia per il cortile e scruta l’orizzonte in cerca di preda o di avversari da aggredire selvaggiamente.
Non è facile crederlo, lo so, ma il re del cortile, quel gallo che passeggia superbo nell’aia è l’erede del grande Tiranno vissuto al tempo dei dinosauri. Come un decaduto erede di una famiglia un tempo nobile, esso si aggira con l’animo pieno di risentimento contro la sorte della sua stirpe.
Immagino stiate sorridendo della sua tronfia arroganza. Vi consiglio di non farlo. Quando i lunghi inverni si trascorrevano nelle stalle raccontando molte varie storie, di tanto in tanto prendeva la parola un vecchio, che nella sua saggezza aveva imparato a fare economia di parole. Quando parlava tutti tacevano e le sue erano storie che entravano nell’anima, scavando un solco profondo.
Egli raccontava che nelle notti di tempesta un gallo di sette anni, roso dal desiderio di vendetta, poteva deporre un solo maledetto uovo su un mucchio di letame. Un rospo, uscito dalle tenebre, l’avrebbe covato fino alla schiusa. Ne sarebbe strisciato fuori un piccolo serpente dalla testa di gallo.
Basilisco, ovvero re dei rettili, questo era il nome di questo piccolo ma pericolosissimo drago, capace di ucciderti col solo potere del suo sguardo.

sabato 15 maggio 2010

Dinosauri e draghi nella nuova Bottega del Mistero

Un drago araldico


Come vi avevo anticipato la Bottega del Mistero, il piccolo spazio gestito dal vostro Alfa nell’ambito del blog di Siamo in Onda, ha finalmente traslocato.

Apre oggi ad un nuovo indirizzo la Bottega del Mistero sul nuovo blog di Siamo in Onda http://www.puntoradio.net/siamoinonda

Nuove funzionalità e una nuova grafica per un blog sempre più pregno di contenuti.

Il tema della puntata di stasera di Siamo in Onda è “dinosauri”, argomento ricco di misteri.
Nel primo articolo di questa nuova versione della Bottega del Mistero (ma trovate comunque tutti i post già pubblicati) si parla di queste misteriose e gigantesche creature che di tanto in tanto fanno la loro comparsa dalle sabbie del tempo sotto forma di ossa o impronte fossili.

Poiché questo genere di ritrovamenti è sempre avvenuto, un tempo si tendeva ad interpretare queste testimonianze come la prova dell’esistenza di creature leggendarie.
Quando veniva scoperto uno scheletro, o magari un insieme di ossa di più animali estinti, la fantasia correva ad immaginare draghi ed altre creature fantastiche. E quando si rinvenivano orme di passi non umani impresse nella roccia, se ne attribuiva al Diavolo l’origine.

Nelle notti attorno ai fuochi o nelle stalle veniva però data un’altra spiegazione dei rapporti tra dinosauri e draghi, in particolar modo il temutissimo Basilisco di cui abbiamo già parlato.
Ma dovrete aspettare questa sera, poco dopo le 23 per scoprirlo, ascoltando la Pillola di Mistero e le testimonianze dei misteriosi ospiti invitati alla trasmissione.
Come fare? Accendendo la radio ovvero il pc per ascoltare in streaming su www.puntoradio.net

venerdì 14 maggio 2010

Dinosauri in onda


La puntata di Siamo in Onda, sabato 15 maggio, ci porterà indietro nel tempo, quando i Dinosauri, le terribili lucertole, popolavano la Terra.

Del temibile Tirannosauro, il re dei dinosauri, e dei legami con altre misteriose creature, parlerà anche la Pillola di Mistero che verrà letta domani sera.

E voi, quando vi siete sentiti un po’ dinosauri?

La trentesima puntata di Siamo in Onda, il salotto radiofonico del sabato sera di Puntoradio, vede inoltre la partecipazione musicale di una grande e straordinaria cantante: Maria Olivero.

Per ascoltare Siamo in Onda:
- FM 96.3 da Novara, Vercelli, Verbania, Biella, Alessandria, Torino, Varese, Milano, Pavia
- FM 93.5 - 96.00 da Borgosesia e Valsesia
- INTERNET in streaming su www.puntoradio.net

Per intervenire in DIRETTA:
- via email: diretta@puntoradio.net - redazione@siamoinonda.it
- via SMS:.389 96 96 960

(Sarà possibile seguire la trasmissione in replica il martedì successivo sempre alle 21.)

lunedì 10 maggio 2010

Fiabe e leggende del folklore insubrico


Dal 9 al 30 maggio, presso il Teatro Apollonio di Varese, sarà possibile visitare la mostra didattica

FIABE E LEGGENDE DEL FOLKLORE INSUBRICO

La mostra narra ed illustra alcune tra le più interessanti fiabe e leggende della terra d'Insubria, ricercandone le origini ed evidenziandone la comune matrice e lo stretto legame con altre antiche storie della tradizione europea.
La finalità di questo lavoro è quella di raccogliere e riordinare il molto materiale disponibile ricercando un giusto equilibrio tra il clima fiabesco e leggendario dei temi trattati, la semplicità della narrazione e la rigorosità della ricerca storica.
I testi, prodotti con la collaborazione di studiosi della materia di diverse aree del territorio insubre, sono accompagnati da illustrazioni appositamente realizzate per la mostra, che documentano in una forma grafica omogenea e coordinata i contenuti della ricerca.

A seguire Giovedì 27 maggio, ore 18.00, presso la tensostruttura di Piazza Monte Grappa a Varese, si svolgerà il convegno "Fiabe e leggende del folklore insubrico" al quale interverranno Roberto Corbella (studioso di floklore) e Massimo Centini (antropologo). Modererà l'incontro Marco Peruzzi di Terra Insubre.

Sito internet

domenica 9 maggio 2010

Festa della mamma


La seconda domenica di maggio ricorre la Festa della Mamma. Se non l'avete ancora fatto datele un bacio o chiamatela al telefono.

sabato 8 maggio 2010

Disegno


La ventinovesima puntata di Siamo in Onda ha come tema “il disegno”.

Quale disegno di rappresenta?

Il mio lo vedete sopra, raccontateci il vostro!

L'ospite musicale di sabato sarà Ilaria Pastore, giovane cantastorie milanese che presenterà il suo nuovo disco "Nel mio disordine".
Ci saranno inoltre numerosi ospiti che interverranno in diretta. Dagli attori della Corte dei Miracoli a Maya Luna che si esibirà in una suggestiva e curiosa metamorfosi (le cui foto saranno pubblicate su www.siamoinonda.it).

Per ascoltare Siamo in Onda:
- FM 96.3 da Novara, Vercelli, Verbania, Biella, Alessandria, Torino, Varese, Milano, Pavia
- FM 93.5 - 96.00 da Borgosesia e Valsesia
- INTERNET in streaming su www.puntoradio.net

Per intervenire in DIRETTA:
- via email: diretta@puntoradio.net - redazione@siamoinonda.it
- via SMS:.389 96 96 960

(Sarà possibile seguire la trasmissione in replica il martedì successivo sempre alle 21,00)

mercoledì 5 maggio 2010

Perdere l’amore




Il Filosofo ha sopportato tutto. I suoi tradimenti prima e poi l’abbandono. Senza spiegazioni lei è volata via una sera. Come una rondine che lascia il nido in autunno se n’è andata, ma inutilmente il Filosofo ha aspettato la primavera. È venuta l’estate, poi l’autunno ed infine l’inverno, ma lei non è più tornata. L’hanno portata via i suoi sogni di successo. Sogni senza speranza, in realtà, perché le sue amicizie le hanno dato solo qualche comparsata in trasmissioni di nessuna importanza.
I cocci di un sogno infranto non sono il terreno giusto su cui far rifiorire un amore. Il Filosofo tuttavia ha continuato ad aspettare e sperare. Ha visto i molti nuovi amori di lei – come ci pare ingiusta e volgare la felicità altrui quando coincide con il nostro dolore – pubblicizzati dalle immancabili foto su Facebook.
«Possibile» si domanda il Filosofo «che nulla più sembri esistere se non attraverso i social network?»
Accarezza con la mano il bordo del bicchiere pieno di alcol. Sono pronto a scommettere che sia stato il suo compagno di dolore in questi lunghi mesi.
«Ci sono amori che finiscono improvvisamente» riprende «come bicchieri di cristallo che ti sfuggono di mano proprio mentre li stai portando alle labbra e non riesci a credere di essere stato così sciocco o disattento da distruggere quella cosa per te tanto preziosa. Altri ti scivolano tra le dita come sabbia, lasciandoti una sensazione di sporco sulla mano, che ti spinge a pulirtela al più presto. Altri ancora si spengono lentamente, lasciando dietro di sé come un’eco, che diviene sempre più fioca e talora prende l’aspetto di un fantasma, che a lungo infesta i tuoi incubi notturni.»
La mano del Filosofo ha uno scatto e vuota il contenuto del bicchiere nel vaso pieno di sabbia e mozziconi spenti. Poi alza lo sguardo e mi fissa sorridendo.
«Il mio amore è finito così, improvvisamente, dopo aver a lungo riempito le mie giornate. Una mattina mi sono alzato dal letto, ho preso il fiore appassito – che conservavo sul camino in memoria di colei che me l’aveva donato – e l’ho gettato nell’immondizia. Poi sono uscito a camminare e respirare l’aria del bosco. E mi sono sentito nuovamente un uomo libero»

martedì 4 maggio 2010

Rosmini per il Risorgimento


Il Comune di Stresa e il Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa, in apertura delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, invitano la cittadinanza

Venerdì 7 Maggio 2010 alle ore 20:30 presso la sala del Distretto Turistico dei Laghi, corso Italia 18

alla Presentazione del libro Rosmini per il Risorgimento. Tra unità e federalismo di Umberto Muratore.

Con tale evento la Città di Stresa e il Centro Rosminiano intendono aprire ufficialmente nella nostra Provincia le celebrazioni per il 150° dell`Unità d`Italia ricordando quei personaggi risorgimentali che, per la presenza di Rosmini, sono passati sul nostro territorio e che hanno contribuito alla causa dell`unità d`Italia.

Alla fine della serata sarà distribuito a tutti i partecipanti una copia omaggio del volume

domenica 2 maggio 2010

La Bottega del Mistero


Da qualche tempo, sul Blog di Siamo in Onda ho aperto una “Bottega del Mistero”.
Chi conosce ed ha apprezzato la “Boutique del Mistero” non s’illuda, però. Non vi troverà racconti geniali come quelli del grandissimo Dino Buzzati.
La Bottega del Mistero, che si trova a Siamo in Onda, via etere, contiene ben altro.
Vi potete trovare rospagni urlanti e pellestrelli; alcune copie dei Manoscritti pnakotici; vecchi alambicchi per le pozioni spagiriche; alcuni animali improbabili; molte raccolte di leggende; e tante, forse troppe, parole.
Parole dette e scritte da varie mani; parole dettate al vento; parole arcane e misteriose; parole dette e parole che sarebbe stato opportuno o giusto o forse solo bello dire ma che per sorte o paura non vennero mai pronunciate.
Una bottega gestita insomma da un bizzarro affabulatore che la passione per la scrittura ha indotto ad alzare la serranda di questo strano luogo. Quasi ogni sabato la troverete aperta. L’ingresso è libero e se avete un po’ di pazienza vi potrà capitare l’occasione di ascoltare qualche buona storia o sfogliare qualche libro. Ho seri dubbi che vi comprerete qualcosa, anche perché la maggior parte delle cose esposte non sono in vendita e quelle che lo sono per lo più sono già state prenotate.
Se però, una volta usciti da qui, vi ritroverete senza sapere bene come con dei libri in mano alla cassa di una libreria, non stupitevi.
Probabilmente la colpa sarà di quella boccetta di Elisir di Curiosità che avete annusato nella bottega…

sabato 1 maggio 2010

Un caffè per la festa del lavoro




Il Primo maggio è da molti anni la Festa del Lavoro.
Quest’anno mi sembra giusto celebrarla ricordando i lavoratori della Bialetti. Per chi non lo sapesse, nel 1933 Alfonso Bialetti inventò, secondo la leggenda guardando la moglie fare il bucato, la caffettiera Moka. Questo apparecchio, insieme semplice e geniale, per decenni prodotto nella fabbrica "dell'Omino coi Baffi" di Omegna, ha rivoluzionato il modo di fare il caffè in Italia e nel mondo sostituendo la scomoda caffettiera “napoletana” e contribuendo a fare della zona settentrionale del Cusio la capitale italiana dei casalinghi. Qui infatti operavano, e in parte operano ancora, alcuni marchi storici: Bialetti, Lagostina, Alessi, Girmi, Calderoni, Piazza, ecc.

Ebbene, in questi giorni i lavoratori dello stabilimento omegnese della Bialetti (da tempo il centro direzionale non si trova più da queste parti) stanno disperatamente tentando di difendere i loro posti di lavoro, dopo l’annuncio della chiusura dello stabilimento cusiano.
Recentemente, durante una manifestazione svoltasi a Torino per attirare l’attenzione delle autorità, hanno deciso di compiere un gesto eclatante. Hanno offerto ai passanti il caffè preparato con grandi caffettiere moka. Un modo, garbato e intelligente, per ricordare a tutti la bontà delle storiche caffettiere. Mi unisco virtualmente a questo “brindisi” sperando che si possa fare davvero qualcosa per evitare che un altro pezzo di “Made in Italy” venga portato via (si parla di est Europa) dalla delocalizzazione.

Nel frattempo, mentre le fabbriche che hanno fatto la storia industriale italiana se ne vanno una ad una, sorge spontanea una domanda inquietante: cosa resterà delle tante aree industriali sorte come funghi negli ultimissimi anni, distruggendo gli ultimi lembi di verde del fondovalle?