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martedì 3 aprile 2012

Domenica, maledetta domenica

Cosa c’è di più allegro e spensierato dei piedi dei bimbi che corrono ai lati delle strade? Ma se sotto i piedi dei bambini vi sono i pezzi di vetro di bottiglie incendiarie e ai lati della strada vi sono dei corpi sparsi come bambole rotte ecco che l’idillio si spezza e la tragedia irrompe sulla scena.
Alla fine degli anni Sessanta in un angolo di Irlanda sottoposto al governo inglese era cresciuta la tensione tra la popolazione di fede cattolica e quella protestante. Quest’ultima, discendente dei coloni inglesi, giunti un paio di secoli prima in Irlanda, costituiva la maggioranza e deteneva gran parte del potere, discriminando i cattolici.

Di fronte alle rivendicazioni della minoranza cattolica, parte della quale chiedeva la riunificazione dell’Irlanda del Nord (Ulster) con il resto dell’Irlanda, gruppi estremisti protestanti iniziarono ad attaccare le manifestazioni e le case della comunità cattolica. 
Sull’altro fronte la violenza andava ad ingrossare le fila dell’IRA l’esercito repubblicano clandestino che dava vita a vari atti di terrorismo. In tutto questo il governo inglese decise l’invio dell’esercito per ristabilire l’ordine.

Il 30 gennaio 1972 era domenica e i movimenti per i diritti civili dei cattolici organizzarono una manifestazione non autorizzata per protestare contro la nuova legge che consentiva l’arresto di chiunque a tempo indeterminato e senza processo.
Al 1º Battaglione del Reggimento Paracadutisti dell'esercito britannico fu ordinato di disperdere la manifestazione. Cosa che i soldati fecero utilizzando l’armamento in dotazione. Spararono sulla folla disarmata uccidendo 13 persone e ferendone altrettante, una delle quali morì 4 mesi dopo.

Quella giornata passò alla storia come la “domenica di sangue”, segnando l’inizio di una fase ancora più crudele della guerra civile perché moltissimi furono i volontari che andarono ad arruolarsi nell’IRA dopo la strage e l’insabbiamento della vicenda da parte del governo inglese.
Una guerra che si è trascinata fino ad oggi, nonostante un netto miglioramento della situazione a seguito dell’accordo di pace del 1998. Una domenica di sangue che colpì molto un ragazzino di 11 anni figlio di madre protestante e padre cattolico. Che non riusciva a capacitarsi di come cattolici e protestanti non potessero vivere assieme, pur credendo tutti nel medesimo Dio dell’amore.

Quel ragazzino si chiamava Paul Hewson e nel 1976 avrebbe risposto ad un annuncio pubblicato sulla bacheca di una scuola di Dublino.
Il volantino cercava giovani musicisti per formare una band. Paul Hewson, con il nome di Bono Vox, entrò così a far parte degli U2, scrivendo, tra le tante canzoni, una dedicata proprio a quella maledetta domenica di sangue.

2 commenti:

  1. Sai sin da cucciola mi sono appassionata alle vicende irlandesi, ho pianto per Bobbie Sands, sofferto per le lotte e i morti inutili, sperando sempre che il popolo irlandese volesse vivere e non morire per l' Irlanda. Poi furono gli U2 .
    Un post che mi tocca molto. Baci e miagolii

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  2. Bell'articolo, complimenti. Scritto bene e con passione. Mi hai commossa.

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