La mia immersione nel folto del
bosco è durata più di quanto immaginassi. Colpa delle molte distrazioni che
puoi trovare qui dentro. Vedi un fiore, un fungo, un frutto e ti allontani dal
sentiero. ed è lì che l'avventura comincia. Ne sanno qualcosa alcuni bambini
famosi, come l'ingenua Cappuccetto Rosso, il furbo Pollicino o i coraggiosi
Hansel e Gretel.
Del resto, come diceva Bernardo
di Chiaravalle "Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le
rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà."
Guardandoti attorno ti rendi
conto infatti che gran parte di essi è nata molto prima che tu emettessi il
primo vagito. E a una tale antichità si associa sovente un'aura divina.
"Quando entri in un bosco
popolato da antichi alberi, più alti dell’ordinario, e che precludono la vista
del cielo con i loro spessi rami intrecciati, le maestose ombre dei tronchi, la
quiete del posto, non ti colpiscono con la presenza di una divinità?"
scriveva Lucio Anneo Seneca un migliaio d'anni, anno più anno meno, prima di
Bernardo.
Una divinità o un essere malvagio?
O un po' l'una e un po' l'altra? Talvolta la differenza è sottile e
impalpabile, come un velo leggero. Come definire Circe, figlia del dio sole e
strega potentissima, capace di terribili magie?
"Scôrsi un fumo salir
d’infra una selva / di querce annose, che in un vasto piano / di Circe alla
magion sorgeano intorno" scriveva parlando di Ulisse il grande Omero, un
migliaio d'anni, anno più anno meno, di Lucio.
Nel mio piccolo anch'io ebbi un
incontro inaspettato nel bosco. Una figura femminile mi comparve davanti, così
inaspettatamente vicina da non poter far altro che fermarsi e tentare di
intavolare una conversazione.
Se fosse una fata, una strega o
qualcosa d'altro ancora ve lo dirò la prossima volta, nel frattempo godetevi questo
bel disegno di Evelyn
Oh sì, quante distrazioni nei boschi! Curioso però come spesso, alla fine, tante distrazioni aiutino a ritrovare sé stessi.
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