Pagine

mercoledì 2 giugno 2010

La leggenda del cioccolato


Narra la leggenda che un giorno il Serpente Piumato, il grande dio bianco che aveva insegnato agli uomini a costruire i templi e coltivare la terra, fu indotto con l’inganno a bere una pozione avvelenata. Egli cadde malato e, per cercare la guarigione, decise di partire per una terra lontana.
Prima di partire, però, volle lasciare agli uomini il suo ultimo dono. Egli regalò loro il cibo degli dei, dicendo che si chiamava "xocolatl" e insegnando come doveva essere coltivato.
Quindi, promettendo che un giorno sarebbe tornato, salì su una nave che lo condusse oltre l’orizzonte, verso il tramonto.
Quando fu scomparso alla loro vista, gli uomini in sua memoria coltivarono la pianta, traendone una bevanda amara che, arricchita col peperoncino, era il complemento dei loro pasti. Lo "xocolatl" dava energia e i guerrieri lo bevevano in abbondanza prima di scendere in battaglia.
Un giorno dal mare occidentale giunse una strana nave. Su di essa stava un uomo dalla pelle chiara, accompagnato da uomini alti e dalla fluente barba, con il corpo e la testa ricoperti da lucenti scaglie di serpente, su cui svettavano piume meravigliose.
Allora il Re pensò che la profezia si stesse compiendo e che il Serpente Piumato fosse ritornato. Così gli mandò in dono lo "xocolatl" e oro ed argento e gemme preziose, invitandolo a riprendere possesso del suo regno.
Cortès e i suoi guerrieri spagnoli riempirono subito i forzieri coi preziosi, ma apprezzarono molto anche lo "xocolatl", che però preferirono far bollire e bere caldo. Quindi, pieni di energia, marciarono su Mexico per conquistarlo e depredarlo dei suoi tesori.
Fu così che lo "xocolatl" giunse in Europa, assieme agli altri tesori delle Americhe.

La leggenda dell'origine del cioccolato è stata proposta nella Bottega del mistero il 24 ottobre scorso.

7 commenti:

  1. Ciao Alfa!
    Sarebbe stato meglio per loro che fosse invece tornato il vero serpente bianco piumato...
    Quante ne abbiamo sulla coscienza (collettiva)!
    Un saluto!

    RispondiElimina
  2. allora... posso marciare anche io.... faccio il pieno d cioccolato :P

    RispondiElimina
  3. Il cioccolato è oro nero per me, peccato che l'essere umano per giungere ad una scoperta spesso deve sacrificare i più alti valori . Sempre affascinanti i tuoi racconti Alfoso miaooooo

    RispondiElimina
  4. Nonostante io sia famosa per tisane e tè, confesso di essere estremamente golosa di cioccolato, soprattutto quello extra-extra-extra fondente...
    Aggiungo solo una cosa all'interessante post di Alfa: il cacao è usato per la maggior parte delle volte in ricette dolci. In realtà gli Inca (che come sappiamo discendono dai Maya) lo utilizzavano indifferentemente per ricette dolci e salate (gli attuali abitanti del Perù hanno tutt'ora questa abitudine). Assicuro la bontà suprema di queste ultime (ad esempio melanzane e pollo si accoppiano alla perfezione col cacao). Ah, ovviamente il cacao deve essere amaro!

    RispondiElimina
  5. interessante questa leggenda, ma alle porte dell'estate il cioccolato sarebbe bene non pensarlo ...
    eheheh

    RispondiElimina
  6. Io resto convinta che il pessimo carattere degli atzechi fosse dovuto al fatto che si ostinassero a mangiare il cacao in ricette salate. Hai il nirvana gustativo a portata di mano e continui a evitarlo...

    RispondiElimina

Lasciate una traccia del vostro passaggio, come un'onda sulle acque del Lago dei Misteri...